Questa discussione mi ha fatto tornare a tempi antichissimi, quando Mamma mi raccomandava quando uscivo dalla grotta di guardare a destra e a sinistra per assicurarmi che non passassero dinosauri... Vabbe', esagero un po' e prima che qualche pedante mi ricordi che i dinosauri erano gia' estinti quando gli esseri umani, anche i piu' primitivi, apparvero sulla terra metto le mani avanti e dico... "Get a life!" (fatevi una vita!) professorini da tastiera!
Dunque, dicevo, illo tempore avevo dei giocattoli che amavo. No, alcuni non erano propriamente simulacri di armi, ma quasi. Mi ricordo appena appena di una volta che ero a letto, malaticcio, e annoiato rompevo le scatole a mamma chiamandola ogni minuto per fare questo o portarmi quello. Caso volle che ci venne a trovare un lontano parente, che era appena diventato carabiniere. Aveva con lui un amico, anche lui carabiniere, ed ambedue erano in uniforme. Mamma colse l'occasione per cercare di spaventarmi e farmi smettere di fare capricci. "Attento," mi bisbiglio', "sono venuti due carabinieri e se continui a fare i capricci ti arresteranno." Io figurati se me filai per niente. Ma dopo un ulteriore capriccio mi fa entrare i due carabinieri in camera. Pensando che davvero mi volessero arrestare afferrai un cannone che avevo vicino al letto. Tirando contro una molla una manopola sul retro del cannone e rilasciandola,il cannone "sparava" una pallina di legno della grandezza di una pallina da ping-pong (o table tennis, come si chiama qui) e cominciai a bersagliarli di palline, delle quali avevo una discreta scorta. Ed i due... morirono--dal ridere.
Un altro giocattolo oplofilo fu un regalo della "Befana dell'INAIL." Papa' era allora un ispettore dell'INAIL (poi divenne ispettore capo). Ogni Befana gli impiegati ricevevano un bustone di carta pieno di vari giocattoli da dare ai loro bambini. Quell'anno (forse avevo quattro o cinque anni) fra i regali c'era un giocattolo di caccia grossa. Era una piattaforma di legno (a quei tempi la dannata plastica era poco usata) rettangolare. Ad un'estremita' c'era un cannoncino come quello di cui sopra ma in formato molto ridotto. Sparava palline di legno grandi come le palline di vetro, o biglie, con un sistema uguale a quello del mio "ammazzacarruba." All'altra estremita' c'erano quattro o cinquue bersagli, delle listerelle di legno con un perno al quale erano assicurate alla tavola ma libere di essere abbattute se colpite dalla pallina. Dietro c'era un archetto metallico che reggeva una reticella il cui scopo era quello di fermare le palline che avevano mancato il bersaglio. Su ogni tavolett-bersaglio c'era la foto di un animale, i "Big Five," Leone, leopardo, bufalo, rinoceronte, elefante. Ci passavo ore, sognando di essere uno dei grandi cacciatori bianchi che a quei tempi scorrazzavano in Africa raccogliendo decine di trofei...
Ma avevo anche diversi altri giocattoli preferiti. Quando finalmente fini' l'era dei giocattoli a carica, con la molla che si rompeva sempre dopo pochi giorni e finalmente arrivarono quelli a batteria, Roby the Robot fu il piu' bello. Vi ricordate il film "Il Pianeta Proibito"? Era una copia del robot del film, capace di camminare, con le due antenne girevoli sulla testa, e quattro piccoli pistoni metallici visibili attraverso una finestrella trasparente, che andavano su e giu' come quelli di un motore a scoppio...
Un altro dei primi giocattoli a batteria fu una replica in scala di una Mercedes-Benz di quelle degli anni 50. Sara' costata una tombola, a Papa'. Era perfetta in tutti i dettagli. Aveva persino le borchie amovibili. Ed era tutta in metallo, resistentissima. Mi duro' tanti anni, poi, dalle e dalle, se scassano pur' 'e metalle... Addio Roby, addio Mercedes...
Poi subentrarono i fucilini ad aria compressa, prima a gommini (ma quanto m stavano antiipatici i gommini--troppo "pacifisti"! Rimediavo alla loro inefficacia nella balistica terminale passandoci un chiodino dal retro che spuntasse dalla punta, e riempii Via Muzio Scevola di gommini chiodati cercando di colpire i rondoni che passavano a 100kmh. Mai colpito uno, ma chissa' quante auto avranno bucato sui miei gommini chiodati!
Poi naturalmente arrivarono i fucili ad aria compressa "veri," anche se a canna liscia. Non ebbi mai un fucile a a.c. con canna rigata, se ricordo bene, perche' poi arrivo' il tronchino Beretta cal. 24, la Beretta Super Sport .22 L.R., poi il "troncone" Beretta cal. 12, e poi, con la sospirata licenza, il Beretta S55B, e con esso l'adolescenza e la gioventu', quando cominciai ad alternare Diana con Venere...
Ah, questi Amarcord! Mi ci invitate a nozze! Noi vecchietti non guardiamo piu' al futuro, perche' si fa sempre piu' spiacevole con acciacchi e limitazioni, e poi accade la spiacevolezza finale. Ecco perche' guardiamo sempre al passato, e lo riviviamo nei nostri ricordi e nei nostri sogni, completo di posti, persone, immagini, odori, e suoni. Non importa quante brutte cose ci siano accadute nel passato, chissa' perche' ci pare sempre bello...