Copio e incollo ciò che ho trovato su un altro forum
Come detto, l'italia si differenzia in modo sostanziale per quel doppio pastrocchio interconnesso : L'art. 842, ovvero la possibilità del cacciatore di accedere a fondi altrui (salvo fondi chiusi, attualità di cultura ecc), cui è legato all'altro pastrocchio, ovvero che, in italia, la selvaggina non è di proprietà del proprietario del fondo, ma patrimonio indisponibile dello stato.
Allora, vi racconto come funziona in germania. E' una realtà che conosco molto bene, non solo sotto il profilo venatorio. Ho preso la licenza di caccia tedesca una ventina di anni fa, durante il dottorato di ricerca, e da allora vado circa 3 volte l'anno a visitare (ed a cacciare) nel mio revier.
I capisaldi della legislazione venatoria tedesca, il Deutsche Jagdgesetz, sono pochi, semplici, efficaci:
1. Legame del cacciatore al territorio. I vari lander (in francia è lo stesso con gli arrondissmant) hanno diviso il loro territorio in Revier, pubbliche o private. Se il fondo è troppo piccolo (come spesso accade in francia), ci si consorzia in più proprietari di piccoli fondi. Lo fanno tutti, nessuno escluso, perchè la caccia rappresenta da un lato un'entrata (con l'iscrizione annuale al revier), e dall'altro una forma di tutela dell'agricoltura e delle culture in atto. Quindi, siccome L'INTERO TERRITORIO è formato da riserve di caccia, per una banale legge di mercato il costo per l'iscrizione è bassissimo. Per ogni revier viene previsto un numero massimo di cacciatori iscrivibili, e le disponibilità vengono date ai cacciatori locali, badando di lasciare una disponibilità sufficiente per i cacciatori appartenenti a comunità cittadine. L'iscrizione è VITALIZIA, con una quota annuale (si paga complessivamente, revier incluso, meno che in italia). Non è che tu ti iscrivi ogni anno ad un revier diverso. Hai il tuo, punto. Esistono comunque dei meccanismi di compensazione importanti per gestire gli scambi - temporanei - di revier tra cacciatori (quindi, se vuoi andare a forcelli e nel tuo revier non ce ne sono, fai domanda al revier alpino dove ce ne sono ed aspetti che qualcuno di quel revier sia interessato a scambiare qualche suo forcello con, mettiamo, i mufloni che ti hanno assegnato). Di norma, comunque, se vuoi abbattere qualche selvatico che nel tuo revier manca paghi e te ne vai all'estero.
I revier vengono gestiti dalla figura del Forster, che è improprio tradurre come Forestale: è a tutti gli effetti un cacciatore professionista, che definisce annualmente quantità e tipologia di prelievo, per ogni specie. Per inciso, è un ruolo cui si accede solo dopo durissima formazione universitaria e di praticantato, è un ruolo abbastanza prestigioso ed è ottimamente retribuito. Inoltre, altra forma di enorme controllo, oltre ad essere gestiti dal forster, cui comunicano ogni uscita, i cacciatori ammessi ad un revier si conoscono benissimo tra di loro. E' praticamente impossibile bracconare per un esterno, ti beccano all'istante. Ed è impossibile anche per un interno, perchè ci mettono poco di più a capire che stai combinando cose che non vanno, ed ancora meno a cacciarti dal revier. Salvo che, se ti cacciano da un revier, visto che tra forster si conoscono, è difficilissimo che ti concedano l'iscrizione ad un altro.
Ovviamente, la selvaggina, di proprietà del proprietario del fondo, diventa una forma di reddito importante per l'agricoltore, al pari delle sue mucche o delle sue galline , che quindi sta bene attento che la caccino solo quelli che hanno diritto a farlo (altro controllo importantissimo).
2. Divieto assoluto di ripopolamento. E' vietato perfino il trasporto di selvaggina viva, i camion per i ripopolamenti dall'ungheria al belgio si imbarcano e passano via mare. Quindi, il cacciatore iscritto al revier, la sua selvaggina se la stracontrolla, perchè sa benissimo che se, mettiamo, invece di fare una seria gestione della specie si ammazza tutte le sue starne, lui le starne nelle sue zone non le caccerà MAI PIU'. Ed infatti, i cacciatori non fanno i censimenti solo ad ungulati, ma ad ogni specie di selvaggina stanziale presente. Ed il prelievo è basato solo sulla reale diffusione della specie, e si prelevano solo gli interessi: il capitale, stanno attentissimi a non intaccarselo. Ho cacciato i fagiani e le starne più belle della mia vita, nel mio revier in germania.
3. Licenza di caccia ESTREMAMENTE COMPLESSA da ottenere. Non per difficoltà burocratiche, ma perchè è difficile veramente, non una baggianata come da noi. E' una specie di laurea breve. I corsi durano un anno e mezzo, 2 ore a settimana (frequenza obbligatoria, dopo un tot di assenze devi ricomenicare da capo), sono bellissimi, e si studia tutto: tutte le specie di selvaggina (sotto tanti profili: biologico, etologico, gestionale, anatomia, patologie, tutto, ti dico), i cani (gestione, addestramento alimentazione ecc.), le piante (una volta iscritto al revier, devi aiutare il forster non solo a tenere sotto controllo la selvaggina, ma anche il bosco, che devi conoscere bene, anche sotto il profilo della microbiologia ecc), la balistica. Tutto. Gli esami sono complicati, sia teorici (mi pare 4 sessioni) che pratici (mi ricordo le prove pratiche di tiro, il riconoscimento del selvatico, le prove di miglioramenti ambientali ecc.)
Sapete perchè vi dico questa cosa? Perchè l'effetto di avere dei corsi per l'ottenimento di licenza fatti in questo modo è che, di fatto, fai una selezione importante tra i cacciatori: gli sparatutto, a fare quel casino di corsi, non ci vanno. Chi si assoggetta a fare una cosa come una licenza di caccia fatta così, la caccia e la natura la ama veramente. E' uno che ci crede sul serio. Inutile girarci intorno, una parte dei problemi per la caccia che abbiamo noi in Italia deriva anche da una certa mentalità di - alcuni - cacciatori.
4. Caccia aperta tutto l'anno Altro che 10 giorni in più a febbraio. In germania la caccia non chiude mai. Si chiude la caccia ALLA SPECIE. Questo genera un altro effetto importantissimo, che non si percepisce subito: in germania non esiste la figura dello specialista. Il cacciatore tedesco è un cacciatore GENERALISTA per antonomasia. Infatti, le principali prove di cani in germania - ad esempio, l'Heghewald per i DD - sono prove di una genericità che fanno spavento. Si va dalla classica prova a ferma su selvaggina naturale, alla caccia alla volpe, alla lepre, al coniglio, al cinghiale, alla traccia su cervo... Tutto con lo stesso cane. Il bello è che, al pari del cacciatore tedesco, anche per il cane tedesco genericità non significa scarso livello (fare tutto ma male). Sia il cane che il cacciatore eccellono in quasi ogni disciplina.
Quindi, il cacciatore tedesco non ha nessun problema, se le beccacce sono passate dal suo revier ed adesso sono più a sud: va ad anatre (per inciso, i miglioramenti ambientali volti alla creazione di ambienti adeguati per la sosta della selvaggina - anche laghetti o marcite - vengono decise unicamente dal forster, senza nessun permesso ultreriore: infatti, quasi ogni revier ha creato ambienti adatti alla sosta degli anatidi o degli scopopacidi). Oppure va a conigli, a lepri, a starne ecc. E poi va a caprioli, a cervi, a tutto. Non interrompe la caccia nemmeno in primavera, quando si dedicano dall'altana a la selezione ai nocivi (volpi, martore ecc.). Ribadisco, si va a caccia 365 giorni l'anno veri. E' rarissimo che un cacciatore di li faccia meno di un 110 uscite l'anno (2 a settimana). L'unica discriminante è se ci sia un numero adeguato di animali della specie che intende cercare. E stiamo parlando di posti che fanno letteralmente schifo, per quanta selvaggina c'è (gestendola con questi criteri). Però, essendo selvaggina veramente naturale, è comunque difficile.
Ti racconto questa: da due anni, nel mio revier i cacciatori hanno concordato con il forster di CHIUDERSI LA CACCIA ALLA BECCACCIA. CHIARO SI? Senza nessuno che gli abbia detto una mezza parola, SE LA SONO CHIUSA DA SOLI I CACCIATORI... Infatti, alla beccaccia nel mio revier non si spara più - e non le spara NESSUNO. Infatti, da qualche anno i cacciatori avevano notato una scarsa presenza dello scolopacide, dovuto ad un certo impoverimento della via migratoria germanica - a differenza della carpatico-danubiana - e quindi hanno deciso di tutelarla. Quando impari cosa vuol dire Cacciare e Gestire un territorio, non te ne frega più niente se stai parlando di stanziale o di migratoria.
In compenso, è stata un'annata fenomenale per le nidiate di fagiani (assolutamente naturalissimo da generazioni), e quindi hanno abbattuto più fagiani. Inoltre, è stato un buon passo per le oche. Insomma, i cacciatori si sono divertiti tantissimo, come sempre.
Che dirvi, ci sono anche li aspetti che non mi piacciono. Ma i fatti, io li so riconoscere. Ed i fatti sono tutti dalla parte dei tedeschi, da ogni punto di vista. Della caccia, della selvaggina, del divertimento.
Capisco la perplessità di chi, tra noi cacciatori, è contrario alla ELIMINAZIONE CONGIUNTA dell'842 e del principio della selvaggina come patrimonio dello stato - perchè è ovvio che se eliminano solo l'842 come chiede la brambilla ce lo mettono riccamente nel secchio. Le capisco perchè, se l'esperienza insegna qualcosa, sappiamo che i cambiamenti relativi alla caccia in italia sono sempre stati peggiorativi, per noi. Figuriamoci le rivoluzioni, come adottare il modello di caccia tedesco.
Anche perchè una rivoluzione di questo genere non è solo una rivoluzione di carattere normativo, ma soprattutto una rivoluzione di natura CULTURALE. Cambierebbe alla radice la cultura della caccia del cacciatore italiano.
Ma io sono convinto che l'unica strada, per dare un futuro alla caccia in italia sia questa. Fare come fanno Tedeschi, francesi, inglesi ecc.
Credetemi, da loro non si va affatto a caccia solo se sei ricco. Tutt'altro.