miccia

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IL RITORNO DI MICCIA
Ci sono emozioni che se non le conosci non ti cambiano, altre che appena le provi non puoi farne a meno.
Ho provato anni fa a praticare la tanto discussa caccia all’anatra, ebbene, l’emozione che ti danno quando credono e mollano il carrello in mezzo alla stamperia è una di quelle emozioni che non posso farne a meno.
Ho resistito e sofferto per circa quattro anni, impossibilitato da altri problemi, ma quest’anno, se pur amatorialmente e ancora un po’ incasinato con il tempo che ormai non ho più, mi sono regalato un’apertura ad anatre!
….sveglia presto puntata alla due, macchina carica come non mai, non c’è uno spazio libero tra vestiario e stampi.
Nemmeno suona che sono già carico, affronto i miei 150 km nel pensare e ripensare a come mettere giù il gioco, Fabrizio De André mi accompagna per tutto il viaggio.
Caffè doveroso all’autogrill, entro e i ragazzi al bancone, reduci da serata in discoteca mi guardano e i loro discorsi e sorrisi è inteso siano rivolti a me, l’uomo bruto entrato con barba e fucile in spalla, lo so, ci siamo passati tutti, è giusto cosi…
Alle quattro circa arrivo sul posto, cavolo, è presto!
In giro nessun faro, nessuna macchina, solo 300 metri di fittissima vegetazione mi dividono dalla mia libertà.
Non so cosa fare…l’ansia sale, ma è presto…per la testa passa di tutto per quanto riguarda la caccia..i pensieri per un giorno sembrano spariti.
Ore 4,45, si parte.
Mi preparo in un batter d’occhio, un sacco di stampi che nemmeno riesco a portare, sembro una lumaca con il suo guscio in spalla, stivali ancora umidi da due giorni prima che ero lì a fare il capanno..due pile in testa e la prima dopo pochi minuti risulta scarica..
Affronto la selva ancora bagnata dalla notte…ne esco bagnato come da un violento acquazzone; qualche metro dal fiume, mi fermo, le sento ..mi rifermo, voglio essere sicuro che le allucinazioni da passione non mi ingannino…e così non è!
Le anatre sono veramente li…ma restano poco perché il mio avvicinarsi le fa involar via…un bel fracasso rompe il silenzio della notte!
Metto giù gli stampi, cartuccera rigorosamente al suo posto, preparo un bel bastone lungo, circa 6 metri cosi mi assicuro che le anatre che dovessero cadere non vanno perse. Collana e richiami al collo, sorrido, sono pronto!
È presto, ancora troppo presto, ma tra i piedi bagnati e la sudata fatta per raggiungere il posto mi sembra già che sia passata mezza giornata!
Ci messaggiamo con gli amici, il tempo si è fermato, il cielo ancora troppo buio per capire cosa può regalarmi la giornata. Mi manca il mio cagnolino lì al mio fianco, ma ormai è diventato troppo sordo e non posso rischiarlo in un territorio che non conosce. Si rifarà nel suo di capanno a ottobre e novembre!
I versi di uccelli a me sconosciuti la fanno da padrona; il silenzio quasi assoluto che mi circondava si sta lentamente mutando in un’alba, l’alba dell’apertura!
Lo scenario che ho davanti non è facile da raccontare. Un canale di circa 6 metri avvolto da alberi alti sia da una sponda sia dall’altra, il capanno a 4/5 metri dalla riva e con una visuale limitata in tutte le angolazioni, ho pulito molto venerdì, ma qui più che una pulizia ci voleva un vero e proprio disboscamento.
La decisione ormai è presa…cercherò di non sparare al volo, perché le possibilità di perdere eventuali animali colpiti sono altissime e per me la caccia è tutta tranne che buttare via gli animali!
Finalmente viene chiaro, solo qualche colpo in lontananza, poi ritorna il silenzio.
Sono timido e inesperto con i miei nuovi richiami a fiato che nemmeno so impugnare troppo bene, figuratevi a suonarli, ma in aria non si vede niente. Prendo coraggio, inizio a suonarli!
Passa mezz’ora e tranne qualche cornacchia mattiniera non si vede niente!
Ormai è chiaro, il cuore continua a battere forte, lo sguardo vorrebbe guardare ovunque contemporaneamente, a un certo punto con la coda dell’occhio vedo tre saette che spuntano dalle punte degli alberi di fronte e si fiondano in mezzo agli stampi! Non fiato, sento il cuore che si alterna un po’ nel petto e un po’ nel collo...loro in un paio di secondi sono già sotto la sponda…tranne una che è al centro del canale..è lei la prima della stagione!
Le altre s’involano..ma per non perderle non replico.
Esco come un bimbo in un negozio di giocattoli…vado e la recupero prima che la corrente me la porti via!
La metto li nel capanno, ogni tanto la guardo, sorrido.
Alterno suonate con un richiamo piuttosto che un altro..
Il tempo non passa, vola.
Ne arrivano due girano sopra e spariscono nella vegetazione. Pochi secondi e le vedo li a mollare il carrello nel punto più distante che riesco a vedere dal mio rude capanno. Distano un paio di metri una dall’altra. Che spettacolo.
Punto la prima posata…pammm…l’altra prova a involarsi ma non fa nemmeno un metro..pammm..corro per recuperarle mentre altre tre mi girano sulla testa..ma non importa…devo recuperare le due prese!
Rientro dopo poco nel capanno, cavolo…tre anatre praticamente posate! Non riesco a crederci!
Ormai non guardo nemmeno più l’orologio la mia apertura è andata come ho sperato per tanto tempo!
Mentre il mio pensiero rivive queste anatre, arrivano due alzavole…la mia inesperienza mi ha fatto lasciare in macchina gli stampi..loro passano e volano via..non le vedrò più per tutta la mattinata!
Altri due germani iniziano a girarmi sopra…sono veramente a tiro, bellissimi, ma resisto perché non sono sicuro di recuperarli. Dopo il secondo giro si posano poco distante, ma non riesco a vederli..bene. Non sparo.
Incredibile.
Mi passa ancora qualche voletto di 2/3 animali a tiro…tanto che vedo benissimo il colore e la testa, mi guardano..ma non me la sento di sparargli. Sarebbero persi in quella giungla!
Tu-tumm, eccone due che mollano il carrello, si stanno posando, ma qualcosa questa volta non va bene riprendono quota, io non resisto la seconda è troppo bella per non sparare..pam…pammm cade…ma la sua velocità in volo me la fa cadere aldilà del canale…sono disperato…un animale perso.. di là non riesco ad andare!
Studio come fare ma niente. L’anatra purtroppo sarà persa.
Intanto da distante torna indietro un germano, nella mia testa penso che sia il compagno di questa..è diretto al gioco…come telecomandato, si butta, si posa distante e dietro a dell’erbaccia…lo punto, pamm…vedo che sbatte riesce ad andare dalla parte opposta del canale..corro ma la corrente è più veloce di me questa volta... la porta giù, troppo distante anche per la mia rustica pertica da recupero!
Due anatre perse. Che dispiacere!
Tempo di rilassarmi un attimo e ne vedo due passare molto distante…saranno a un centinaio di metri..non so più come e che richiami usare, anche il fiato è ormai al limite…ma continuo…perché qualcosa sta funzionando in tutto questo!
Vedo che girano in lontananza…poi spariscono dietro le punte degli alberi, ed io continuo, non mollo.
Una manciata di secondi e sono li…sembrano saltarli quegli alberi..per posarsi sempre nello stesso punto…in mezzo al canale…stessa fotocopia di prima…pammm…pammm e giù, altre due! Corro con il mio rurale bastone per recuperarle…questa volta sembro un atleta al salto con l’asta! Le riesco a recuperare entrambe! Le accarezzo, sistemo il piumaggio e le metto in ordine vicino alle altre!
Ormai il cuore si è iniziato a rilassare, lo stress e nervoso accumulato nella quotidianità in questi anni sembrano spariti, riesco a trovare quello stato di tranquillità che solo certe emozioni riescono a darmi, emozioni che non riesci a farne a meno!
 
Graze a tutti. Mi fa piacere se vi ho trasmesso solo una parte di quello provato...
Ma tranquilli che per ora la mia caccia primaria è e resta il capanno.
Troppo distante per me l atc da anatre.
Certo se piove o dopo novembre. ..è sottinteso che ci riprovo!!!



Per me invece senza levatacce, chilometri, autogrill pieni di belinoni e caccia pura non c'è divertimento !
 
Nel mio piccolo la Mia caccia che pratico cerco do farla nel miglior modo possibile in tutto e per tutto il che vuol dire anche dedicarci tanto tempo libero
Per questo che un discorso è farla vicino a casa e un discorso è farla a 4 ore tra andata e ritorno. Anche a livello economico ovviamente. Quindi ahimè genovese doc...è molto dura che l anatra diventi la mia caccia principale. E comunque anche vicino a casa (sempre a una 30 di km) le levatacce e gli sbattimenti non mi mancano di sicuro.
 
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