[h=1]Il Coreper, comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio dell’Unione europea, ha voluto contribuire alla messa a punto di un documento nel quale si propone una definizione più precisa, ma ancora confusa e contraddittoria, delle armi che si vorrebbero proibire dal possesso dei cittadini europei.[/h]
[h=2]Scarica gli allegati:[/h]
Il Coreper, comitato dei rappresentanti permanenti, responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio dell’Unione europea, ha voluto contribuire alla messa a punto di un documento nel quale si propone una definizione più precisa, ma ancora confusa e contraddittoria, delle armi che si vorrebbero proibire dal possesso dei cittadini europei.
Nella proposta del Coreper, si vorrebbero far entrare nella categoria A della direttiva europea (armi da fuoco proibite), le armi semiautomatiche a percussione centrale corte, capaci di sparare oltre 21 colpi senza dover ricaricare e lunghe capaci di sparare oltre 11 colpi senza dover ricaricare. Inoltre, si propone la proibizione delle armi lunghe la cui lunghezza possa essere ridotta, grazie a un calcio telescopico o amovibile, a una lunghezza inferiore a 60 cm senza perdere la propria funzionalità.
La contraddizione risiede nel fatto che, nello stesso documento in cui si vorrebbe stabilire un discrimine tra armi consentite e armi proibite, basato sulla capacità dei caricatori, si dice anche che “focalizzarsi sui caricatori non è affidabile, in quanto tendono a essere usa e getta e la loro natura tecnica non ne consente la classificazione come componenti essenziali. Quindi, non è possibile prevedere marcature e tracciabilità appropriate”.
Quindi, ovviamente, la prima cosa da fare dopo una considerazione del genere, è proprio prevedere una distinzione tra armi consentite e vietate basata sulla capacità del caricatore! È chiaro, a questo punto, che il rischio si palesa evidente: una interpretazione restrittiva di questo tipo di statuizione, potrebbe portare a vietare praticamente qualsiasi arma, semiautomatica, con alimentazione a caricatore amovibile!
Per leggere il documento integrale (in inglese), clicca sull’allegato.
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Il Coreper, comitato dei rappresentanti permanenti, responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio dell’Unione europea, ha voluto contribuire alla messa a punto di un documento nel quale si propone una definizione più precisa, ma ancora confusa e contraddittoria, delle armi che si vorrebbero proibire dal possesso dei cittadini europei.
Nella proposta del Coreper, si vorrebbero far entrare nella categoria A della direttiva europea (armi da fuoco proibite), le armi semiautomatiche a percussione centrale corte, capaci di sparare oltre 21 colpi senza dover ricaricare e lunghe capaci di sparare oltre 11 colpi senza dover ricaricare. Inoltre, si propone la proibizione delle armi lunghe la cui lunghezza possa essere ridotta, grazie a un calcio telescopico o amovibile, a una lunghezza inferiore a 60 cm senza perdere la propria funzionalità.
La contraddizione risiede nel fatto che, nello stesso documento in cui si vorrebbe stabilire un discrimine tra armi consentite e armi proibite, basato sulla capacità dei caricatori, si dice anche che “focalizzarsi sui caricatori non è affidabile, in quanto tendono a essere usa e getta e la loro natura tecnica non ne consente la classificazione come componenti essenziali. Quindi, non è possibile prevedere marcature e tracciabilità appropriate”.
Quindi, ovviamente, la prima cosa da fare dopo una considerazione del genere, è proprio prevedere una distinzione tra armi consentite e vietate basata sulla capacità del caricatore! È chiaro, a questo punto, che il rischio si palesa evidente: una interpretazione restrittiva di questo tipo di statuizione, potrebbe portare a vietare praticamente qualsiasi arma, semiautomatica, con alimentazione a caricatore amovibile!
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