Credo che molto dipenda dai selvatici per i quali vogliamo utilizzare la cartuccia. Per selvatici di una certa mole e per i quali non esageriamo con le dimensioni dei pallini, credo che una buona 32gr. possa andare benissimo e non abbia niente da invidiare a cartucce molto più pesanti, anzi! Per lepri e fagiani, usando piombo appropriato (per esempio 3-4 per lepre e 4-5-6 per fagiano) ritengo che la rosata si mantenga sufficientemente guarnita da mettere a segno il necessario numero di pallini sul selvatico. Se invece parliamo di anatre e colombacci, il discorso potrebbe cambiare. Per anatre maggiori, considerando le dimensioni del volatile, cartucce con 32gr di piombo n.4.5 andrebbero benissimo nella maggior parte dei casi. Per anatre minori, quali alzavole, marzaiole (sigh!) e simili, volendo tentare abbattimenti a buone distanze, la tentazione è utilizzare pallini più grossi ... spesso troppo grossi per quella preda. Se consideriamo la superficie "utile" di un'alzavola o di un colombaccio, pari a meno della metà di quella di un germano o di un fagiano e pretendiamo di utilizzare, ad esempio, piombo n.4 per tutti ... beh, forse in 32gr. di piombo c'è un numero di pallini troppo basso per un'alzavola a 40m, salvo utilizzare strozzature molto accentuate. Utilizzando piombo n.6, più adatto a quel selvatico, la situazione si ristabilirebbe sicuramente.
Ricordo di aver letto sul libro "Cacce di palude e di valle" di G. Mazzotti che grandi cacciatori di valle del passato riuscivano a stracciare anatre maggiori a distanze notevoli con cariche di 31-32 grammi di piombo n.6.
Personalmente, quando ho scelto di usare piombo di dimensione "sproporzionata" alle dimensioni del selvatico ho optato per cartucce con grammature pesanti.
Quei 25 pallini di Pb n.5 in meno, nella 32gr. rispetto ad una 36gr., costituiscono circa il 10% della carica: se ho scelto un piombo piuttosto grosso per un certo selvatico e devo preoccuparmi di avere una rosata guarnita, quel 10% non mi sembra trascurabile.