Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Comunque a prescindere da eventuali autorizzazioni che la legge Reg. Tosc. 3/94 art. 77 attribuisce al cacciatore di beccacce dalla modifica di due anni fa...di transitare nei pressi di un appostamento... se il cane disturba la tesa provocando un qualsiasi problema ai richiami si può anche essere denunciati per l'art 638 CP. Uccisione o danneggiamento di animali altrui ..
ne sei proprio certo?
questo è x lo sparo
Giurisprudenza
• Data la liberta di circolazione in qualsiasi parte del territorio nazionale, garantita ad ogni cittadino dalla carta costituzionale (art. 16), non sono configurabili restrizioni alla libera circolazione delle persone nelle campagne, durante la stagione venatoria. Pertanto, in caso di ferimento di un passante attraverso i campi, per effetto di un colpo di fucile, fatto imprudentemente partire da un cacciatore, senza il previo accertamento di una sufficiente liberta e sicurezza del campo di tiro, non e ipotizzabile una colpa concorrente del danneggiato con quella del feritore per il solo fatto che il primo abbia liberamente passeggiato per la campagna, nella quale si praticava la caccia, ovvero si sia posto ad esercitare la caccia nella stessa località. *Cass., 23 dicembre 1968, n. 4072.
• L'esercizio della caccia con fucile costituisce attività pericolosa, che obbliga a tenere conto delle specifiche peculiarità di luogo e di tempo, nonché della probabile 'rosa' del tiro. (nella specie, il cacciatore e stato ritenuto responsabile del reato di lesioni colpose per avere sparato ad altezza d'uomo in un uliveto, senza accertarsi della assenza di persone, nel tentativo di colpire un volatile, cagionando la perdita di un occhio ad un contadino). *Cass., 19 giugno 1980, n. 9942.
• L'esplosione di colpi di fucile verso il basso integra gli estremi della condotta colposa, sotto il profilo dell'imprudenza, qualora non vi sia una totale e completa visibilità e la certezza che non siano presenti persone lungo la traiettoria dei proiettili. (fattispecie in tema di lesioni colpose a seguito di incidente di caccia).* Cass., 16 marzo 1981, n. 5263
La precisazione relativa al tiro verso il basso è priva di senso e contraria a logica.
• Nel caso di lesioni personali cagionate nell'esercizio della caccia, l'asserita e non dimostrata circostanza della deviazione dei pallini da parte del vento non può configurare l'esimente del caso fortuito, di cui all'art. 45 cod. pen.; infatti il cacciatore è tenuto, per normale prudenza, a calcolare anche tali fattori, oltre che ad accertarsi della eventuale presenza di terzi nella zona. (fattispecie relativa a ferimento di altro cacciatore, la cui presenza in zona è stata ritenuta ampiamente prevedibile). *Cass., 12 maggio 1983, n. 5471.
Massima corretta; è veramente difficile ipotizzare situazioni in cui l’incidente non sia interamente attribuibile a responsabilità del tiratore il quale è tenuto alla massima diligenza ed a sparare solo quando è sicuro che sulla traiettoria non vi siano esseri umani. Però non è impossibile: si pensi ad un tizio che si sia accuratamente mimetizzato nel bosco, tanto da ingannare persino un selvatico che si è fermato presso di lui.
• In tema di reati venatori, non rientra nella ipotesi della caccia con mezzi vietati l'esercizio della caccia con uso di richiami vivi al di fuori dei casi consentiti (art. 21 lett. p), ma soltanto l'esercizio di caccia con l'ausilio dei richiami vietati, elencati nell'art. 21, comma 1 lett. r), stessa legge; né l'uso di richiami vivi può rientrare nel concetto di esercizio della caccia con mezzi vietati, anch'esso sanzionato dalla predetta norma incriminatrice, stante la riferibilità del termine "mezzo" all'uso di strumenti materiali per la caccia, secondo la nozione fornita dall'art. 13 della medesima legge. *Cass., 06/10/2000, n. 3089.
• La cooperazione nel delitto colposo si verifica quando più persone pongono in essere una autonoma condotta, nella reciproca consapevolezza di contribuire con l'azione od omissione altrui alla produzione dell'evento non voluto. (Nella fattispecie la Corte ha ritenuto che sussiste la sinergia psicologica richiesta dall'art. 113 cod. pen. nell'ipotesi in cui gli imputati, benché avvertiti della pericolosità del loro comportamento e ben rappresentandosi che i pallini da caccia avrebbero potuto attingere le persone presenti nelle vicinanze, avevano continuato ad esplodere insieme alcuni colpi di fucile, così da violare contemporaneamente le norme di prudenza caratterizzanti l'attività venatoria ed avevano attinto la vittima, causandole lesioni). Cass. n. 16978 del 12/02/2013.
La massima è stupidamente contraria ai principi fondamentali del diritto penale. I giudici di fronte a più cacciatori che avevano sparato contemporaneamente, non sapendo individuare chi aveva sparato il colpo letale per una persona lo ha condannati tutti! Ma se il colpo letale è stato uno solo, che c'entrano gli altri?
• In tema di caccia, costituisce obbligo essenziale del cacciatore il controllo degli spostamenti dei compagni e l'accertamento scrupoloso in ordine all'assenza di persone sulla traiettoria del colpo, non costituendo fatto imprevedibile l'improvviso spostamento di un cacciatore, in quanto è caratteristica dell'attività venatoria di gruppo rendere possibile spostamenti dei partecipanti e, pertanto, la presenza di siffatte situazioni di pericolo per la loro incolumità. (Fattispecie di omicidio colposo nel corso di una battuta di caccia). Cass. 4, n. 12948 del 05/03/2013


leggendo questo non mi sembra proprio e ora vo a cercare danneggiameto animali
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ultimo avvertimento, basta off topic.

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Danilo ho capito non importa che scrivi altro ... ciò che la legge prevede per te cacciare di becche in toscana non è contemplata in tutto il territorio italiano per cui è una deroga attuata dalla regione due anni or sono ma vale solo per la Toscana .
In altre regioni non sei autorizzzato.

Ora però basta con off topic.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

dai tacchini di Giovanni siamo andati a finì alle beccacce e di questo passo si va dritti a "aspetto giusto o no?" certo che per chiacchierà noi cacciatori siamo i numeri uno!


Hai ragione....
Ma quando entra in una discussione il grillaia e "scatena l'inferno" tutto è possibile.....
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Grazie Diego e Francesco...
Grillaia...sei indisponente...intervieni solo x criticare cio' che a te non piace...e sinceramente hai rotto.
Non mi piace e non ho mai fatto il moderatore in questi termini...ma sappi che non ti sarà più concesso..almeno nelle stanze di mia pertinenza.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Spettacolo [eusa_clap.gif]! Sana invidia non tanto per il tacchino ma per la vita da farmer dell'Alabama...o dove sia la sua proprieta' ...non ricordo bene [26]!?! Cmq......sempre in attesa di suoi post dall' America !Un saluto.


P.s. rettifico : ha appena pubblicato un post di sana vita da farmer in stanza "nocivi" [thumbsup.gif]
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Cal 12 e piombo 13 dispersante? Meglio se di ciaffoni con anigrina lamellare?

Col pb 13 ??!!!
Ma nemmeno se lo fucili lungo il muro della fattoria !!
Ah ah ah !!
Gli americani se non erro sono dell'idea : grande preda piccolo calibro....piccola preda grande calibro ( sparando a pallini). Quindi nulla di più facile che l'abbia impallinato con un .410
Ps : poi magari l'ha preso con un 9x21 stile "Falchi della Notte"
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Diana 4,5 a/c.......che altro se no ?!? Il bello e' prenderlo esattamente nella pupilla.........ma dai [Trilly-77-24.gif] !?!un saluto.

YouTube


P.s. piu' comunemente super blackeagle del 12 debitamente caricato a pallettoni [thumbsup.gif]

Penso che una 40 gr dello zero sia più che sufficiente, da quello che mi diceva Giovanni, loro evitano di sparare ai vecchi galli di 10 12 kg perché immangiabili, se non a fette o spezzatino, perché sono duri, loro preferiscono tacchini giovani di 7-8kg.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

spettacolo!!!! grazie!!!
no mi vergogno ad ammettere che tutte le volte che ti leggo un po sogno ed un po ti invidio (a parte quando raccontasti degli alligatori che se magnano i cani da caccia!)
in più vivi nella patria del football, quello da uomini, durissimo ma corretto, non quello giocato coi piedi da mezzi ometti!
continua a scrivere perchè la caccia d'oltreoceano è veramente interessante!!!!

- - - Aggiornato - - -

però ah GGGianni, su "cacciare la selvaggina stanziale" che c'entra? ;)
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ripeto,sono libero di pensare ed esprimere i miei pareri..caro Lando,iltiro a fermo è un tipo di caccia che non mi attrae e non mi entusiasma x nulla,tantè che beccaccia esclusa pratico le altre forme di caccia con il cal 28,che mi da un po piu di soddisfazione rispetto al cl.12

Saluti
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Non mi appassionerebbe x nulla,non vedo che abilità e che adrenalina possa dare tirare a fermo ad un animale intento a difendere il proprio territorio.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Voglio scusarmi per il fuori tema con Diego ozannagh e i moderatori tutti perchè certe questioni sono caccia e vita, vita e caccia cioè non hanno confini e " attaccare gli altri" provocare credo che sia una pratica modaiola sbagliata che rivela grossi problemi.
l suo identikit
Sa tirare fuori il peggio dalle persone con cui si relaziona, sa farle arrabbiare e irritare come nessun altro, riesce a creare discussioni e litigi dal nulla, è insuperabile nel farle restare male, nel disorientare e nel mettere in imbarazzo. È il provocatore: una persona comune, che però in alcuni momenti utilizza una modalità comunicativa finalizzata a colpire sul vivo l’interlocutore per vedere se e come reagisce. Di solito il provocatore lo fa in modo consapevole e al contempo automatico, cioè identifica da tempo nella provocazione un “valore aggiunto”, uno strumento per affermarsi. A volte, più di rado, il provocatore non se ne accorge: parole maldestre gli scappano di bocca come guidate da intenzioni inconsce. In ogni caso tutto ciò gli riesce in modo magistrale, riuscendo talora a tirare fuori dai gangheri persone dotate di notevole self-control e di ottima autostima.

Il provocatore può agire in tre modi: 1) pungola; 2) spiazza; 3) mette in difficoltà. Ma perché lo fa? In genere vuole prendere un vantaggio nella relazione per gestirla come vuole lui. Ma è possibile che questo sia anche un modo per attirare l’attenzione, per emergere dall’anonimato. In altri casi è una forma di difesa: attacca per prevenire critiche e per spostare l’attenzione sull’altro. A volte fa di tutto per tirare fuori la parte più aggressiva e scomposta di una persona per metterlo alla prova e vedere quanto resiste (come una sorta di nevrotica “prova d’amore”), per dimostrare che “in realtà è fatta così” e per poter dire: «Ecco cosa c’è dietro la maschera, lo sapevo!». In effetti chi ci casca può reagire così scompostamente da finire poi per chiedergli pure scusa. Diventare “immuni” aiprovocatori però è possibile e significa migliorare notevolmente la qualità della propria vita. Reazioni scomposte
Un solo obiettivo: far male a chi hanno di fronte
- Inseriscono nelle conversazioni critiche gratuite e letture della realtà faziose
- Scherzano in modo pesante, rivolti al lato debole dell’altro
- Tentano sempre di esprimere “verità scomode” che feriscono
- Banalizzano gli sforzi, i risultati e l’aiuto di chi hanno di fronte
- Fanno del sarcasmo o danno soprannomi che contengono elementi svilenti
Una risata li disarma
Riconosci le tue reazioni
Guarda nel tuo passato per individuare come reagisci ai provocatori: sono sempre gli stessi? Ci sono tematiche specifiche? Metti in atto uno “schema fisso” di risposta? Conoscerlo ti permette di agire su di esso.
Non reagire come lui



Non rispondere alle provocazioni con altre provocazioni o finirà nella litigata che lui tanto auspica. Non cercare di giustificarti, non sentirti in dovere di spiegare e di chiarire. Lui è in mala fede e non ti ascolterà.
Spezza l’automatismo
Quando ti senti provocato, colpito sul vivo, è la grande occasione per cambiare: trattieniti dal reagire come al solito, ferma la tua azione “riflessa” e osservati. Poi comincia a osservare anche lui.
Spezza l’automatismo
Il provocatore si aspetta qualcosa da te: un’arrabbiatura, una chiusura, uno sguardo ferito, un insulto. Sorprendilo con un gesto inaspettato: ridi, oppure simula indifferenza, o stai in silenzio guardandolo con distacco. E non cedere: in breve non saprà più cosa fare e capirà che con te “non attacca”.

 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Penso che una 40 gr dello zero sia più che sufficiente, da quello che mi diceva Giovanni, loro evitano di sparare ai vecchi galli di 10 12 kg perché immangiabili, se non a fette o spezzatino, perché sono duri, loro preferiscono tacchini giovani di 7-8kg.

mi sembra che sparano nella testa, puo' anche darsi che usano piombo piccolo, unico problema forse e' che saranno tiri un po' lunghi........
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Era grosso, era grosso. I tacchini domestici possono diventare molto piu' grossi. Pero' la foto non gli fa giustizia.

Copioeincollo parte di un'email che ho mandato a Gianni 'u Marines (con l'accento sulla e) nella quale spiego un po' il tutto:

"Si spara solo ai maschi, sia giovani che vecchi, ma molti preferiscono sparare ai vecchi, per il trofeo (coda, zampe con speroni, "barba"). I giovani pero' sono piu' teneri. Come peso vivo (o morto che sia) sara' stato 20-25 libbre. Le cartucce che uso io sono quelle della Hevi-Shot fatte appositamente per tacchini. Sono da 76 mm, con 57 grammi di pallini di lega di ferro, tungsteno e nichelio. Uso quelli del 6, con uno strozzatore super-full. a 40 metri fanno una rosata fittissim di 35-40 cm di diametro. Si spara in testa entro i 40-45 metri. Per una mira piu' precisa di cio' che si possa fare con la "pallina" del mirino, io uso un Aimpoint (punto rosso) montato sul Remington 11-87. Si spara in testa per due ragioni: le penne del tacchino selvatico costituiscono una vera e propria corazza, e sarebbe difficile fermare il gallinaccio a piu' di 25-30 metri con pallini anche del 2. Inoltre se si sparasse al corpo con pallini grossi a breve distanza si sciuperebbe tanta carne. Il colpo alla testa con una rosata strettissima lo fulmina e non impiomba la ciccia. E collo e testa sono pressoche' nudi, quindi vullnerabilissimi. I pallini al tungsteno, poi, sono durissimi, sono piu' veloci del piombo dopo una trentina di metri a causa del loro peso specifico superiore a quello del piombo, e ti permettono di usare una numerazione piu' piccola. Se usi cartucce con pallini di piombo devi usare il 5 o il 4, e la rosata sara' meno fitta. Quelli del 6 al tungsteno invece spappolano testa e collo, e se il tacchino e' a meno di 20 metri possono anche decapitarlo.
Si caccia da appostamento fisso o vagante, con mimetizzazione completa, incluso un velo sulla faccia, chiamando con richiami a bocca o a mano e usando un paio di stampi. Durante la stagione degli amori i maschi vecchi non tollerano intrusi maschi. Quello della foto s'e' buttato sullo stampo e l'ha buttato giu' prima che gli sparassi."

Comunque anche se vecchio, non era immangiabile. Certo, se l'avessi fatto intero al forno sarebbe stato molto duro, tipo copertone. Invece ne ho preso la meta' inferiore (cosce, sopracosce e groppone) e l'ho cotta in una crock pot, pentolona di coccio con coperchio di vetro racchiusa in un involucro di metallo dotato di resistenze elettriche. Cuoce a calore bassissimo appena sotto l'ebollizione. Ho aggiunto olio d'oliva, spezie e un bicchiere di vino per generare vapore, e l'ho cotta per sei o sette ore. La carne veniva via dalle ossa con una forchetta ed era saporitissima. Il petto l'ho tagliato con un coltello lungo e affilatissimo, srotolandolo ed ottenendo una "sfoglia" di carne spessa un pollice. Poi l'ho cosparsa delle mie spezie preferite (aglio, rosmarino, semi di finocchio, bacche di ginepro, pepe nero, poco sale) e ho cominciato ad arrotolarla. ad ogni spira ho inserito una fetta di bacon. Quando poi l'involtone era ben arrotolato e farcito, ci ho arrotolato intorno altre fette di bacon a coprirlo completamente, fette che ho fermato con fegli stecchini. Poi l'ho infornato avvolto nel foglio di alluminio, e a cottura quasi completa l'ho tolto dall'alluminio e ne ho fatto rosolare bene l'esterno, girandolo una volta. Poi l'ho lasciato raffreddare prima di affettarlo. Da urlo. La ragione per cui ho usato tutto quel bacon e' che il petto del tacchino selvatico e' ancora piu' asciutto di quello del tacchino domestico, e senza il grasso del bacon sarebbe stato secco e tiglioso. Poi il bacon da' sapore.
 
Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Bhe il tacchino negli Usa è stanziale, non ci ho pensato più di tanto e Giovanni è Castellano come me, perché mettere la sua storia negli esteri?

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Re: Giovannit l'americano ed il gallinaccio.

Ripeto,sono libero di pensare ed esprimere i miei pareri..caro Lando,iltiro a fermo è un tipo di caccia che non mi attrae e non mi entusiasma x nulla,tantè che beccaccia esclusa pratico le altre forme di caccia con il cal 28,che mi da un po piu di soddisfazione rispetto al cl.12

Saluti
Liberissimi tutti di pensare ed esprimere i propri pareri ..... anche Lando ........ che non è il solo a pensarla giusta. Riguardo il tacchino ed il tiro a fermo, la mia di opinione, è che in certe forme di caccia riuscire ad avere fermo, alla giusta distanza per l'abbattimento qualsiasi selvatico è arte, se conseguita senza illecito inganno.
 
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