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Fior di Maggio (Viburnum Opulus)
Famiglia:Caprifoliaceae
Nome volgare:Oppio, Palle di neve, Sambuco rosso, Sambuco d’acqua, Oppiono
ETIMOLOGIA
Il termine latino Viburnum, può riferirsi al suo significato di “lentiggine” per l’aspetto della corteccia oppure a vincio = lego, per l'uso che se ne faceva anticamente; il nome specifico opulus che è l’antico nome dell’Acero, è dovuto alla somiglianza delle sue foglie a quelle di questa pianta.
MORFOLOGIA
Arbusto deciduo, con chioma ovato-arrotondata, raramente assume la forma di modesto albero alto fino a 3-4 metri per 3 di diametro; corteccia del tronco e delle superfici dei rami più vecchi chiaro-grigiastra con toni giallo-bruni e presenza di evidenti lenticelle; rami più giovani angolosi e lucidi.
Le foglie opposte, 3 o 5-lobate, margine con denti irregolari e arrotondati; pagina superiore glabra e di colore verde scuro, pagina inferiore finemente pubescente e leggermente più chiara; picciolo con evidenti ghiandole nettarifere verdastre, poste nella sua porzione superiore.
I fiori riuniti in corimbi glabri, ombrelliformi, di circa 7-:-12 cm di diametro; fiori leggermente zigomorfi, con calice gamosepalo diviso i 5 lobi triangolari e corolla gamopetala biancastra, divisa in 5 lobi patenti, o anche revoluti, all'incirca circolari; i fiori periferici all'infiorescenza hanno dimensioni maggiori di quelli interni, e sono sterili, molto profumati, hanno la funzione di attirare gli insetti impollinatori; i fiori fertili, interni all'infiorescenza, portano 5 stami con antere giallastre, pistillo con stigma generalmente 3-lobato. La fioritura solitamente avviene tra Aprile e Maggio.
I frutti sono delle drupe, contenenti un unico seme, che si sviluppano nella parte centrale dei corimbi; non commestibili e lievemente tossiche per gli esseri umani; questi frutti lucidi e inizialmente verdi, in Agosto-Settembre, con la maturazione, assumono un bel colore rosso.
DIFFUSIONE e HABITAT
Specie spontanea di Europa, Asia e Africa nordoccidentale. Nel nostro Paese è maggiormente diffusa nelle Regioni settentrionali, diventando più rara al Sud; non confermate le voci che lo indicano presente in Puglia (penisola Salentina) ed in Valle D’Aosta; è assente in Calabria, Sicilia e Sardegna.
In natura vive ai margini dei boschi umidi o in mezzo alle siepi di campagna ed è presente fino ai 1200 metri slm
Come quasi tutti gli altri viburni, Pallon di maggio è piuttosto rustico e cresce senza problemi in qualsiasi terreno abbastanza fertile. Richiede, però, un suolo fresco, ben drenato e frequenti irrigazioni. Non ha limitazioni derivanti dal pH del substrato. Preferisce le posizioni soleggiate o di parziale ombra molto luminosa, altrimenti tende a “filare”, formando rami esili e molto deboli, oltre che poco fioriferi.
Sopporta molto bene l’aria inquinata delle città.
IMPIANTO
Si prelevano i semi maturi in autunno e si pongono in vasi all’interno di cassoni freddi. È diffusa la moltiplicazione per talea, prelevando le talee erbacee nel corso dell’estate. I semenzali di Viburnum opulus sono ottimi portinnesti per quelle specie di viburni, come V. carlesii, che mal
si propagano per talea. L’innesto si fa a marza laterale in Marzo o in Agosto-Settembre.
In bibliografia si legge che, come molti altri viburni decidui, resiste molto bene alle potature drastiche, ma noi riteniamo assurdo piantare il Pallon di maggio per poi potarlo. Infatti, l’epoca adatta sarebbe la tarda primavera, subito dopo la fioritura, ma così facendo si eliminerebbe la
possibilità di ottenere una bella fruttificazione, che persiste a lungo fin alle soglie dell’autunno. Piuttosto si impugnino le forbici, dopo la fioritura, per accorciare i rami sporgenti ed eliminare quei pochi getti disordinati che possono formarsi nel corso della vegetazione. È assolutamente sconsigliabile tagliare a fine inverno, perchè così facendo si asporterebbero le gemme da fiore.
USI e PROPRIETA’
In Europa, nelle vecchie pubblicazioni scientifiche, si sosteneva che l’ingestione delle bacche potesse causare un serio avvelenamento, fino alla morte; in realtà le bacche hanno un livello di tossicità molto modesto e solo l’ingestione di frutti acerbi o in grande quantità può provocare fastidi come diarrea o vomito; tuttavia il sapore aspro e l’odore ingrato rendono il frutto poco interessante da un punto di vista alimentare, specie da crudo.
Le bacche secche vengono commercializzate per il loro contenuto in vitamina C .
Le sostanze contenute nella corteccia le conferiscono proprietà antispastiche, astringenti e sedative, specie sulle pareti uterine. Un the ricavato dalla corteccia disseccata può essere usato per dare sollievo a tutti i tipi di spasmi, compresi i dolori mestruali, i crampi successivi al parto o all’interruzione di gravidanza. Foglie e frutti sono emetici, antiscorbutici e lassativi.
Dalla corteccia fresca si ricava un rimedio omeopatico, usato nel trattamenti di dolori mestruali e dopo il parto.
Dai frutti si ottiene una tintura rossa e dalle bacche disseccate si può fare un inchiostro.
MALATTIE
Non è soggetto a particolari malattie o parassiti
CURIOSITA’
Nel calendario celtico Viburnum opulus è l’albero sacro legato a Ngetal, il tempo dell’anno che va dal 28 ottobre al 24 novembre. I nati in tali giorni posseggono forze nascoste e sono animati da segreti motivi. Il consiglio per essi è di usare con saggezza le proprie capagità di indagine.
COME PASTURA
Durante la stagione invernale le rosse drupe sono un evidente richiamo per gli uccelli per i quali costituiscono un importante alimento, anche se viene mangiata qualora non ci siano altre pasture di cui cibarsi. Per la posa degli archetti si utilizzavano i grappoli di questa pianta in mancanza dei grappoli di sorbo.
Famiglia:Caprifoliaceae
Nome volgare:Oppio, Palle di neve, Sambuco rosso, Sambuco d’acqua, Oppiono
ETIMOLOGIA
Il termine latino Viburnum, può riferirsi al suo significato di “lentiggine” per l’aspetto della corteccia oppure a vincio = lego, per l'uso che se ne faceva anticamente; il nome specifico opulus che è l’antico nome dell’Acero, è dovuto alla somiglianza delle sue foglie a quelle di questa pianta.
MORFOLOGIA
Arbusto deciduo, con chioma ovato-arrotondata, raramente assume la forma di modesto albero alto fino a 3-4 metri per 3 di diametro; corteccia del tronco e delle superfici dei rami più vecchi chiaro-grigiastra con toni giallo-bruni e presenza di evidenti lenticelle; rami più giovani angolosi e lucidi.
Le foglie opposte, 3 o 5-lobate, margine con denti irregolari e arrotondati; pagina superiore glabra e di colore verde scuro, pagina inferiore finemente pubescente e leggermente più chiara; picciolo con evidenti ghiandole nettarifere verdastre, poste nella sua porzione superiore.
I fiori riuniti in corimbi glabri, ombrelliformi, di circa 7-:-12 cm di diametro; fiori leggermente zigomorfi, con calice gamosepalo diviso i 5 lobi triangolari e corolla gamopetala biancastra, divisa in 5 lobi patenti, o anche revoluti, all'incirca circolari; i fiori periferici all'infiorescenza hanno dimensioni maggiori di quelli interni, e sono sterili, molto profumati, hanno la funzione di attirare gli insetti impollinatori; i fiori fertili, interni all'infiorescenza, portano 5 stami con antere giallastre, pistillo con stigma generalmente 3-lobato. La fioritura solitamente avviene tra Aprile e Maggio.
I frutti sono delle drupe, contenenti un unico seme, che si sviluppano nella parte centrale dei corimbi; non commestibili e lievemente tossiche per gli esseri umani; questi frutti lucidi e inizialmente verdi, in Agosto-Settembre, con la maturazione, assumono un bel colore rosso.
DIFFUSIONE e HABITAT
Specie spontanea di Europa, Asia e Africa nordoccidentale. Nel nostro Paese è maggiormente diffusa nelle Regioni settentrionali, diventando più rara al Sud; non confermate le voci che lo indicano presente in Puglia (penisola Salentina) ed in Valle D’Aosta; è assente in Calabria, Sicilia e Sardegna.
In natura vive ai margini dei boschi umidi o in mezzo alle siepi di campagna ed è presente fino ai 1200 metri slm
Come quasi tutti gli altri viburni, Pallon di maggio è piuttosto rustico e cresce senza problemi in qualsiasi terreno abbastanza fertile. Richiede, però, un suolo fresco, ben drenato e frequenti irrigazioni. Non ha limitazioni derivanti dal pH del substrato. Preferisce le posizioni soleggiate o di parziale ombra molto luminosa, altrimenti tende a “filare”, formando rami esili e molto deboli, oltre che poco fioriferi.
Sopporta molto bene l’aria inquinata delle città.
IMPIANTO
Si prelevano i semi maturi in autunno e si pongono in vasi all’interno di cassoni freddi. È diffusa la moltiplicazione per talea, prelevando le talee erbacee nel corso dell’estate. I semenzali di Viburnum opulus sono ottimi portinnesti per quelle specie di viburni, come V. carlesii, che mal
si propagano per talea. L’innesto si fa a marza laterale in Marzo o in Agosto-Settembre.
In bibliografia si legge che, come molti altri viburni decidui, resiste molto bene alle potature drastiche, ma noi riteniamo assurdo piantare il Pallon di maggio per poi potarlo. Infatti, l’epoca adatta sarebbe la tarda primavera, subito dopo la fioritura, ma così facendo si eliminerebbe la
possibilità di ottenere una bella fruttificazione, che persiste a lungo fin alle soglie dell’autunno. Piuttosto si impugnino le forbici, dopo la fioritura, per accorciare i rami sporgenti ed eliminare quei pochi getti disordinati che possono formarsi nel corso della vegetazione. È assolutamente sconsigliabile tagliare a fine inverno, perchè così facendo si asporterebbero le gemme da fiore.
USI e PROPRIETA’
In Europa, nelle vecchie pubblicazioni scientifiche, si sosteneva che l’ingestione delle bacche potesse causare un serio avvelenamento, fino alla morte; in realtà le bacche hanno un livello di tossicità molto modesto e solo l’ingestione di frutti acerbi o in grande quantità può provocare fastidi come diarrea o vomito; tuttavia il sapore aspro e l’odore ingrato rendono il frutto poco interessante da un punto di vista alimentare, specie da crudo.
Le bacche secche vengono commercializzate per il loro contenuto in vitamina C .
Le sostanze contenute nella corteccia le conferiscono proprietà antispastiche, astringenti e sedative, specie sulle pareti uterine. Un the ricavato dalla corteccia disseccata può essere usato per dare sollievo a tutti i tipi di spasmi, compresi i dolori mestruali, i crampi successivi al parto o all’interruzione di gravidanza. Foglie e frutti sono emetici, antiscorbutici e lassativi.
Dalla corteccia fresca si ricava un rimedio omeopatico, usato nel trattamenti di dolori mestruali e dopo il parto.
Dai frutti si ottiene una tintura rossa e dalle bacche disseccate si può fare un inchiostro.
MALATTIE
Non è soggetto a particolari malattie o parassiti
CURIOSITA’
Nel calendario celtico Viburnum opulus è l’albero sacro legato a Ngetal, il tempo dell’anno che va dal 28 ottobre al 24 novembre. I nati in tali giorni posseggono forze nascoste e sono animati da segreti motivi. Il consiglio per essi è di usare con saggezza le proprie capagità di indagine.
COME PASTURA
Durante la stagione invernale le rosse drupe sono un evidente richiamo per gli uccelli per i quali costituiscono un importante alimento, anche se viene mangiata qualora non ci siano altre pasture di cui cibarsi. Per la posa degli archetti si utilizzavano i grappoli di questa pianta in mancanza dei grappoli di sorbo.