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Io, come molti amici non faccio la preapertura a tortore da molti anni. Preferisco dedicarmi a dentici e ricciole. Ma devo spedire le pinne ? :mrgreen:
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Ciao caro...io sono di Rossano, una 40ina di chilometri circa da Ciro'!Caro Gianluca, ti pregherei di tenerci informati sull'andamento del ripasso primaverile delle tortore.
Immagino sia un osservatore non solo in periodo di caccia. Le tue zone, specialmente nel tratto costiero tra Capo Rizzuto e Cirò, erano le più importanti per la caccia primaverile delle tortore in Calabria.
Un caro zio che ormai non è più, ha praticato per un quarto di secolo questa caccia dedicando tutto il tempo disponibile e facendo"scarpetta" d'ogni tipo di permesso o ferie lavorative pur di aspettare il passo tra le dune del litorale Crotonese.
Se fossi da quelle parti, in questo periodo, non esiterei a restare almeno un paio d'ore, al mattino, in religiosa contemplazione per assistere anche a qualche scampolo di passo.
So che fino a qualche anno fa alcuni "birbaccioni" tentavano qualche tiro in ossequio a una tradizione di quei luoghi, fortemente radicata, e che solo dopo molto tempo dalla sua completa abolizione le spiagge e le alberate litoranee divennero realmente svuotate di cospicue presenze di nembrotti.
Molti vecchi cacciatori romani tentavano la sorte di capitare nel "passo" tra il venti aprile e il dieci maggio abitando alberghi o campeggi nei periodi propizi.
Uno di questi l'ho conosciuto alcuni anni or sono, appassionato di libri di saggistica e narrativa venatoria.
Il vecchio Auro ha scritto tre o quattro testi anche lui e in un paio di questi (ricevuti in dono dallo stesso) ha accuratamente descritto delle cacciate alle tortore e quaglie di ripasso nelle zone sopra citate aggiungendovi le foto dei carnieri.
Fino a una decina d'anni fa riuscivo ad avere qualche sporadica notizia relativa all'andamento della migrazione primaverile; mio zio aveva informazioni (evidentemente solo per motivi non più legati alla caccia "cacciata") da qualche contadino o vecchio cacciatore che, o per portare nei mercati i generi ortofrutticoli e ortaggi o per altri motivi di lavoro, avevano avuto prima occasione di poter osservare eventuali fenomeni di "volo" mattutini.
La qualcosa ha sempre creato nella mia mente un fascino così traboccante, una suggestione così piena e palpitante che da fanciullo coglievo più volte l'occasione per farmi raccontare, talvolta le stesse storie, da zio Gianni, che, forse raggiante di poter passare il testimone a qualcuno, non esitava ad appassionarsi anch'esso nel reiterare racconti di vita vissuta.
Nei momenti più enfatici della narrazione le dita delle sue mani imitavano le ali rattrappite dalle fucilate, sottolineate da una o più "detonazioni labiali, e lo "sfarfallio" dei palmi socchiusi terminava inesorabilmente, senza posa, sui braccioli della poltrona o i cuscini di velluto del sofà.
Caro zio, desidererei poterti far sapere che il passo delle tortore è ancora buono e che il vecchio Breda a sette colpi potrebbe anche minimamente onorare uno di quei voli ma ciascun tempo vive se stesso e se ancora oggi tento di districarmi tra balzelli burocratici di finti studi, orde di fucili nelle poche campagne disponibili e scarsezza di selvaggina, tutto questo lo devo anche a quei "palmi rattrappiti" che tanto m'han fatto appassionare di caccia e, forse, diventare uomo migliore.