Riprendo questo post non con la presunzione di farvi cambiare idea ma solo per spiegarvi come ho fatto ad arrivare a queste conclusioni e a far cambiare idea a molte persone.
Qualcuno sopra cita l'esperienza,be io sono alla licenza n 30,stagioni vissute nella pienezza piu' assoluta,sia in Italia che all 'estero,credo davvero di aver sparato un tir di cartucce,inoltre ho avuto molti anni un armeria e quindi di discorsi sulle cartucce in base ai venti,climi,nuvole o sole ne ho sentititi a milioni,inoltre ho avuto modo di parlare con molti esperti di munizioni e ricordo per esempio,quello che mi disse il rappresentante baschieri:"vedi,noi potremmo fare due tipi di cartucce invece della trentina in produzione,una con 32 gr e una con 36gr,basterebbero per coprire la caccia in italia per tutto l'anno dalle Alpi alla Sicilia,ma bisogna dare alla gente la scelta,inoltre aggiunse:cosa credi che ai tiratori facciamo cartucce per ogni stagione ed ogni luogo"?
Questo non fece che confermare le mie idee,date da non aver mai avuto un giorno di quelli nei quali si dice"quelle cartucce non andavano,tutti feriti o spennati"certo cascano feriti e vanno via anche a me ma non ho mai dato la colpa alle cartucce,la colpa era mia,una giornata in cui i riflessi e la concentrazione non sono ottimali
Leggendo attentamente il libro del mitico Granelli,anche lui asserisce che il variare delle condizioni atmosferiche in una stagione di caccia e ancor di piu'in una giornata provoca variazioni di velocita'e pressioni talmente irrisori da non cambiare una cartuccia,ed io sono convinto che una qualsiasi cartuccia caricata da ditte serie,con piombo e grammatura adeguate(cosa credete che la nobel sport fa dosi per la sicila e per il friuli?) abbatte pulitamente un uccello entro i 30 /35 metri se centrato con il centro della rosata,quando fanno penne o cadono vivi è semplicemente perche è stato preso scarso o con pallini piu lenti della parte posteriore dello sciame di rosata,quando avevo dieci anni mio zio toglieva dei pallini alla cartuccia o aggiungeva terra all'orlatura a secondo del sanguè che vedeva nell'uccello abbattuto,ed ancora la leggo questa cosa(ma stiamo scherzando????)
Consapevole delle mie convinzioni ho cominciato a fare una semplice prova,l'ho fatta decine e decine di volte e la faccio tutt'ora:quando qualche amico che cacciava con me diceva"ma che cartucce mi hai venduto,o vanno via o cascano vivi"o viceversa quando succedeva a me gli chiedevo o gli davo fucile e cartucce(quando era aperta ai fringuelli si sparava davvero) e come per miracolo gli uccelli cadevano stecchiti lasciando a bocca aperta l'amico che fino a quel momento non aveva capito che la colpa è quasi sempre del cacciatore.
adesso faccio caccia con le gabbie a tordi,capita in una mattina che 2/3tordi su 15 a fermo vadano via tranquilli,magari al pulito,cosa devo fare dare la colpa alle stesse cartucce che hanno fulminato gli altri 13 negli stessi rami??
Tanti anni fa cacciavamo nel delta del po' a Pila,accompagnati da un barcaiolo con un Breda mollone canna 65 3*che stava insieme per miracolo dalla ruggine che aveva,dentro e fuori le canne,ebbene lui non portava cartucce e quindi usava le nostre solo dopo che noi avevamo finito i colpi,noi con i nostri super automatici moderni e lui con un pezzo di ferro caricato uguale a noi,bene quando capitava spengeva uccelli vivi o indenni dopo le nostre 6 fucilate,con le nostre cartucce,a distanze abissali(chi li conosce sa'dove arriva un magasso dopo sei colpi)era un colpitore eccezzionale,arrivai a dargli cartucce con il feltro,prove balistiche ma lui imperterrito continuava a buttarli giu'.
Adesso carico da me polveri hold soprattutto,la mia cartuccera e la mia borsa sembrano un carnevale di colori e continuo a non dar mai la colpa alle cartucce,ma ai miei riflessi ed ai miei occhi che non sono piu quelli dei venti anni e devo dire che adesso le cartucce vanno meno di prima........
Ognuno di noi ha le proprie covinzioni,le proprie esperienze e le proprie ricette miracolose ed è giusto cosi',queste sono le mie, forse anche questo rende la caccia quella stupenda passione che è per me