Io personalmente credo che, tentando di voler sgombrare il campo da equivoci e posizioni prevenute, il "diritto" più grande che abbiamo come Cacciatori è l'art 842 che ci consente di andare a caccia senza chiedere a priori il permesso al proprietario del fondo che attraversiamo, "diritto" che nasce dalla precisa volontà politica di "socialità democratica della caccia in Italia, a scapito del privilegio della proprietà latifondista ed affarista privata".
Ricordiamoci sempre invece la natura privatistica della Caccia negli altri paesi europei occidentali di riferimento, con commistione di proprietà e quota di riserva, ovvero di denaro da pagare per esercitare il diritto venatorio in un preciso territorio (molto più ristretto) e con meno possibilità di poter esercitare di conseguenza tutte le forme di caccia ..... salvo pagare tanti e tanti soldi (conseguenza di ciò: specializzazione venatoria contro nomadismo/varietà venatoria).
Sono solamente scelte "politiche" ben precise, non attinenti i singoli, ma la evoluzione della caccia nella storia di un paese, della società tutta ed il suo rapporto col mondo agricolo (piccola proprietà in Italia, coltivatori diretti, caccia "sociale") ed il diritto di proprietà (latifondismo, grandi proprietà in altri stati, caccia "signorile").