G
Gianni
Re: Da anatidi.it - Iniziativa personale.
Re: Da anatidi.it - Iniziativa personale.
Sulla caccia continuamo così.
LETTERA:
Illustre Onorevole, come ben sà il Senato della Repubblica, nella seduta del 28 gennaio u.s., ha approvato la norma che introduce nel nostro Paese la facoltà di adeguare il periodo dell'attività venatoria secondo le specie e i tempi concessi dalla "Direttiva uccelli". Con l’approvazione dell’emendamento del Sen. Santini alla legge “Comunitaria” relativo alla Caccia, in Commissione Politiche Europee, si riporta l’Italia sullo stesso piano degli altri paesi europei, nei quali la gestione venatoria non subisce gli attacchi emotivi degli ambientalisti del "NO a priori" ma è oggetto di una discussione scientifica. Illustre Onorevole come ben sà il Senato della Repubblica, nella seduta del 28 gennaio u.s., ha approvato la norma che introduce nel nostro Paese il concetto di gestione faunistica per periodi e per specie. L’approvazione dell’emendamento del Sen. Santini alla legge “Comunitaria” relativo alla Caccia in Commissione Politiche Europee riporta l’Italia sullo stesso piano degli altri paesi europei, nei quali la gestione venatoria non subisce gli attacchi emotivi degli ambientalisti del ‘NO a priori’ ma è oggetto di una discussione scientifica. L'Italia si sta finalmente adeguando al recepimento integrale ed esaustivo della direttiva europea sugli uccelli - la 409 del 2 aprile 1979 - che ci consentirà di eliminare ogni possibile contenzioso con la Commissione Europea e quindi con la Corte di Giustizia dell'UE. La guida interpretativa, parte integrante della suddetta “Direttiva Uccelli”, pone i limiti temporali al prelievo venatorio tenendo conto delle varie esigenze di ogni specie, in relazione ad esempio alla nidificazione e alla migrazione. Questo non significa, quindi, caccia aperta tutto l’anno, come erroneamente è stato affermato da qualcuno che parla senza conoscere la materia. L’Unione Europea, attraverso la Direttiva comunitaria 409/79, non fissa date prestabilite per l’apertura e la chiusura dell’attività venatoria ma affida agli Stati membri il compito di gestire correttamente la fauna selvatica in base alle diverse condizioni ambientali e climatiche nel rispetto degli usi, costumi e tradizioni locali. Il tutto sulla base di quel principio federalista che è alla base della legislazione comunitaria e che oramai regna, con pieno diritto, anche nel nostro Paese. Per la prima volta si è avuto il coraggioPer la prima volta un Governo ha avuto il coraggio di attuare in materia di caccia una scelta politica fondata su criteri moderni e pienamente “sostenibili”, in linea con quanto già attuato da anni nel resto d’Europa. Si e’avuto il coraggio di far prevalere la razionalità e la scienza, superando le menzogne degli animalisti e le intimidazioni degli “anticaccia a prescindere”, in favore di un criterio obbiettivo di gestione dell’ambiente e della biodiversità (differenti periodi di migrazione delle differenti specie). Adeguare la normativa italiana a quella europea è tutt’altro che un blitz: è un’esigenza del nostro sistema giuridico e di quello di tutti i membri dell’UE, all’interno della quale il concetto di “caccia per specie e per periodi” già viene applicato con successo, vedansi Francia, Spagna e Grecia (tutti paesi con caratteristiche geografiche, climatiche ed ambientali simili al nostro). Non si capisce quindi a cosa sia dovuta la preconcettuale opposizione di parte del mondo ambientalista, se non ad un utilizzo della sempre sbandierata direttiva UE solo quando fa comodo o ad una mancanza di fiducia nella capacità di questo Governo di fare le leggi. Illustre Onorevole, ci auguriamo che si continui su questa strada e che l’atto di responsabile obiettività dimostrata al Senato della Repubblica venga quanto prima confermato alla Camera dei Deputati per dare esecutività a questo primo passo di un percorso che porterà l’Italia a dotarsi di una normativa più in linea con le direttive dell’Unione Europea.
Grazie e buon lavoro
nome e cognome
Re: Da anatidi.it - Iniziativa personale.
Sulla caccia continuamo così.
LETTERA:
Illustre Onorevole, come ben sà il Senato della Repubblica, nella seduta del 28 gennaio u.s., ha approvato la norma che introduce nel nostro Paese la facoltà di adeguare il periodo dell'attività venatoria secondo le specie e i tempi concessi dalla "Direttiva uccelli". Con l’approvazione dell’emendamento del Sen. Santini alla legge “Comunitaria” relativo alla Caccia, in Commissione Politiche Europee, si riporta l’Italia sullo stesso piano degli altri paesi europei, nei quali la gestione venatoria non subisce gli attacchi emotivi degli ambientalisti del "NO a priori" ma è oggetto di una discussione scientifica. Illustre Onorevole come ben sà il Senato della Repubblica, nella seduta del 28 gennaio u.s., ha approvato la norma che introduce nel nostro Paese il concetto di gestione faunistica per periodi e per specie. L’approvazione dell’emendamento del Sen. Santini alla legge “Comunitaria” relativo alla Caccia in Commissione Politiche Europee riporta l’Italia sullo stesso piano degli altri paesi europei, nei quali la gestione venatoria non subisce gli attacchi emotivi degli ambientalisti del ‘NO a priori’ ma è oggetto di una discussione scientifica. L'Italia si sta finalmente adeguando al recepimento integrale ed esaustivo della direttiva europea sugli uccelli - la 409 del 2 aprile 1979 - che ci consentirà di eliminare ogni possibile contenzioso con la Commissione Europea e quindi con la Corte di Giustizia dell'UE. La guida interpretativa, parte integrante della suddetta “Direttiva Uccelli”, pone i limiti temporali al prelievo venatorio tenendo conto delle varie esigenze di ogni specie, in relazione ad esempio alla nidificazione e alla migrazione. Questo non significa, quindi, caccia aperta tutto l’anno, come erroneamente è stato affermato da qualcuno che parla senza conoscere la materia. L’Unione Europea, attraverso la Direttiva comunitaria 409/79, non fissa date prestabilite per l’apertura e la chiusura dell’attività venatoria ma affida agli Stati membri il compito di gestire correttamente la fauna selvatica in base alle diverse condizioni ambientali e climatiche nel rispetto degli usi, costumi e tradizioni locali. Il tutto sulla base di quel principio federalista che è alla base della legislazione comunitaria e che oramai regna, con pieno diritto, anche nel nostro Paese. Per la prima volta si è avuto il coraggioPer la prima volta un Governo ha avuto il coraggio di attuare in materia di caccia una scelta politica fondata su criteri moderni e pienamente “sostenibili”, in linea con quanto già attuato da anni nel resto d’Europa. Si e’avuto il coraggio di far prevalere la razionalità e la scienza, superando le menzogne degli animalisti e le intimidazioni degli “anticaccia a prescindere”, in favore di un criterio obbiettivo di gestione dell’ambiente e della biodiversità (differenti periodi di migrazione delle differenti specie). Adeguare la normativa italiana a quella europea è tutt’altro che un blitz: è un’esigenza del nostro sistema giuridico e di quello di tutti i membri dell’UE, all’interno della quale il concetto di “caccia per specie e per periodi” già viene applicato con successo, vedansi Francia, Spagna e Grecia (tutti paesi con caratteristiche geografiche, climatiche ed ambientali simili al nostro). Non si capisce quindi a cosa sia dovuta la preconcettuale opposizione di parte del mondo ambientalista, se non ad un utilizzo della sempre sbandierata direttiva UE solo quando fa comodo o ad una mancanza di fiducia nella capacità di questo Governo di fare le leggi. Illustre Onorevole, ci auguriamo che si continui su questa strada e che l’atto di responsabile obiettività dimostrata al Senato della Repubblica venga quanto prima confermato alla Camera dei Deputati per dare esecutività a questo primo passo di un percorso che porterà l’Italia a dotarsi di una normativa più in linea con le direttive dell’Unione Europea.
Grazie e buon lavoro
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