Innanzitutto tanti auguri per un Buon Anno nuovo a tutti.
In base alle nostre esperienze condividiamo pienamente ciò che dice Giovannit-Alabama, e precisiamo di seguito il perché.
Innanzi tutto dobbiamo premettere che la “Balistica” è una scienza così vasta e complessa (senza contare che va applicata e trova risposte in base al tipo di arma -semi automatica, otturatore girevole scorrevole, basculante, tipo di basculante, monocanna o a due colpi, canne sovrapposte oppure giustapposte, drilling-, calibro, qualità, lunghezza e tipologia di costruzione della canna, passo di rigatura, tipo di proiettile –forma, costruzione, peso, densità sezionale, coefficiente balistico ecc., luogo e destinazione d’impiego …, tipo d’innesco, tipo di polvere, tipo di bossolo – largo, corto, lunghezza normale o Magnum anche se pure per lo stesso tipo di ogiva e calibro, ecc. ecc. ecc.) da poter diventare assai “rognosa” perché magari oltretutto talvolta, dopo qualche strana esperienza non proprio “ortodossa”, dobbiamo rimettere tutto in discussione ….. Materia sulla quale possiamo discutere a tempo indeterminato perché i “risvolti” sono tantissimi e non sempre compatibili con la teoria della balistica … E come se questo non bastasse anche la Meteorologia entra in campo mettendoci anche Lei del suo ... eccome ce lo mette … con le sue “menate” di Alta o Bassa pressione, legate al grado di umidità ed alla temperatura, il vento, le raffiche di vento ….. senza poi contare il fatto di dove utilizzeremo quest’arma e questo proiettile (livello mare, in collina, in alta montagna ecc.), ai Poli o in centro Africa ?
Al di là che poi bisogna “sfatare” la gran bella “balla” che le palle delle armi rigate non deviano (al contrario di quanto si crede, invece, rimbalzano notevolmente, dipende dal tipo di ogiva -soprattutto le monolitiche in rame che sono estremamente pericolose-, la velocità, su cosa impattano, il grado d’inclinazione, le condizioni meteo ecc. per cui le deviazioni possono essere anche molto pericolose -in certi casi anche 90°- quasi come la palla tipo “Brenneke” sparata nei fucili a canna liscia). Teoricamente in alcuni calibri ed in certi frangenti le palle leggere avrebbero la tendenza di deviare di più, ma non è sempre vero, anzi a volte, in certe condizioni, le palle pesanti possono assumere angoli di deviazione impensabili ed imprevedibili ! Finora le nostre esperienze “sul campo” ci hanno dimostrato che la palla pesante (entro distanze 50>60 mt.) ha la tendenza di rimanere più in “asse” con la linea di sparo rispetto ad una più leggera, ovvero più stabile anche in presenza di piccoli ostacoli facilmente “friabili” o disintegrabili, ma questo dipende molto anche dal tipo e conformazione della palla.
Attualmente per le nostre esigenze venatorie noi utilizziamo le carabine Brow. Bar Long Trac camerate nel cal. 9,3x62 (siamo nel nord-est della Transilvanjia, sui Carpazi orientali in Romania e cacciamo prevalentemente dentro grandi foreste dove sono presenti Faggi, Abete rosso, Pini, Querce, Carpine e talvolta un’infinità di cespugli o arbusti minori, ostacoli insidiosi quasi sempre “invisibili”) per insidiare soprattutto i grossi Cinghiali, Caprioli ed i grandi Cervi (quando capita anche le Volpi). Impieghiamo 4 tipi di cartucce (fatte su misura qualche anno fa da tecnici Italiani specialisti nel settore “ricarica”, e con le seguenti palle: Hornady Interlock 286 grs. (non bonderizzata) solo per le Volpi, cani randagi ecc.; Lapua Mega 285 grs. (semidura), Swift A-Frame 250 grs. + Swift A-Frame 300 grs. (entrambe molto più dure della Nosler Partition) per tutta l’altra selvaggina. La palla Swift A-Frame 250 grs. è ottima anche per il Capriolo perché fa solo un buco di entrata e di uscita senza danneggiare la carne del piccolo Cervide (che qui può raggiungere anche 40 kg.), mentre le altre palle sono ottime per Cinghiali (anche 300 kg.) e per i Cervi (anche 350 kg.). Se non siamo costretti (in qualche radura aperta), non ci piace sparare da lontano anche per non correre il rischio (possibile!!) che la palla possa “gavitare e/o capovolgersi” inficiando il risultato sperato: poi le stesse foreste sempre ricche di ostacoli ci obbligano ai tiri ravvicinati, brevi e medio-brevi. Provate al tachigrafo (a 2 mt. dalla volata) le Swift A-Frame 250 grs. su queste nostre armi sviluppano la velocità di 743 mts., contro i 685 mts. delle palle Lapua Mega da 285 gr. e contro i 643 mts. delle palle Swift A-Frame da 300 grs.
Le palle “leggere” Swift A-Frame da 250 grs. noi le utilizziamo solamente per i tiri lunghi (oltre i 100 mt.) oppure quando le condizioni Meteo sono avverse, come attualmente che, causa il freddo intenso (-15>-17°C.), c’è poca umidità a terra e quindi tanta pressione d’aria verso il suolo (Alta pressione), condizioni nelle quali è necessario sparare una palla il più possibile “veloce” indispensabile per vincere la tanta resistenza dell’aria. Al contrario con la Bassa pressione (cioè con il caldo ed il bel tempo, ovvero con poca pressione d’aria verso il suolo) utilizziamo le palle più pesanti da 285>300 grs. che viaggiano più lentamente (645>685 mts.) ma mantengono una traiettoria abbastanza tesa e “lunga” senza scendere molto.
Stessa storia e stesso sistema di utilizzo (per non dire “peggio”) con il monocanna basculante Sabatti mod. SKL 98 DL cal. 6x62R che impieghiamo specificatamente per insidiare da molto lontano (200>300 mt.) giovanissimi Cervi, Caprioli con palle dure monolitiche Nosler E-Tip e con palle morbide Ballistic Tip da 90 grs. , ma quest’ultime essendo espansive e quindi molto distruttive sono adatte solo contro le Volpi. Utilizzando questo calibro, prima di pensare di sparare, dobbiamo fare molta attenzione non soltanto al vento laterale (oltre i soliti calcoli attinenti l’inclinazione per la radenza della palla, dobbiamo calcolare velocità e deriva perché il vento è micidiale, straordinario per mandare il colpo fuori bersaglio) ma soprattutto nel limite del possibile (previa scrupolosa attenta osservazione sia con il binocolo che con il cannocchiale “lungo” alti ingrandimenti 60x80 su treppiede quando il bersaglio è molto lontano) accertarci che non ci siano ostacoli sul percorso della palla. E per ostacoli intendiamo proprio certi fili d’erba un pochino “spessi”, oppure rametti extra-sottilissimi di giovani arbusti che quando meno ce l’aspettiamo spuntano dal suolo (quasi invisibili) sui prati in mezzo al fieno, o altri analoghi sul limitare del bosco … in penombra … ostacoli “insignificanti” che sono tuttavia in grado di deviare la nostra palla da 90 grs. che esce della volata a circa 1200 mts. In particolare la palla Nosler Ballistic Tip si può facilmente deviare (e di molto) se nel suo percorso tocca uno stelo robustino del diametro di appena 2>3 mm., mentre si può letteralmente disintegrare data l’alta velocità (butta schegge da tutte le parti) se tocca un rametto 3-4 mm. di diametro !!!
Pertanto contro selvatici autentici di una certa mole e peso, noi utilizziamo solamente il cal. 9,3x62 impiegando palle pesanti e/o molto pesanti della tipologia sopra indicata, palle che spesso nei tiri ravvicinati o medio-brevi in foresta ci hanno dimostrato di poter “sfrascare” con una certa disinvoltura, in particolare le splendide ed affidabili Swift A-Frame. Per le nostre esigenze dopo tanti anni di utilizzo pensiamo che non ci sia niente di migliore di questa palla. Un consiglio spassionato: se e quando potete fatevi ricaricare (su bossoli nuovi) le cartucce per arma rigata … riscontrerete ben altri risultati rispetto quelli decantati per le cartucce commerciali ….. perché talvolta alcune Case sono un po’ “buggiardine” in quanto i loro risultati derivano da prove fatte su armi pesanti con canne molto lunghe o lunghissime (anche cm. 76), armi improponibili da portarsi appresso a caccia …….
Abbiamo espresso la nostra opinione su base di esperienze vissute realmente sulla nostra pelle: scusateci se ci siamo divulgati un po’: auguriamo un buon “In bocca al Lupo” ed un grazie di cuore a chi ha avuto la pazienza e la costanza di leggerci ! Giorgio e Maria