quelle a palla singola vanno invece dichiarate.
Come per la polvere da sparo, anche per le munizioni a palla si deve dichiarare il quantitativo (massimo) posseduto. In caso di utilizzo si possono acquistare e reintegrare senza nessun adempimento purchè non si superi il quantitativo dichiarato.
E se uno che come me (che per fortuna non sono soggetto alle leggi italiane) ha diversi rigati lunghi di calibri diversi, dal .22 LR, al .22 Hornet, al .243, al .303 British, al .30-'06, al .338 WM, al .450 Marlin, al .50 Beowulf, piu' pistole in 9 mm e .45 ACP, senza contare che ogni calibro puo' avere cartucce diverse per scopi diversi (bersaglio, caccia, difesa, ecc.), che deve fare? Avere quattro o cinque cartucce per arma? Poi aggiungi che quando si ricarica per ottenere una buona consistenza non si ricaricano solo 20 cartucce, ma almeno una cinquantina, almeno dieci o quindici delle quali verranno usate per provarne velocita' e precisione, azzerare l'ottica, ecc.
E le palle per fucili ad avancarica a polvere nera dovrebbero anch'esse essere dichiarate come munizioni a palla? In fondo con una lattina di PN, un barattolino di luminellii e un centinaio di palle puoi ricaricare lo sputafumo almeno cento volte...
Penso che se fossi ancora in Italia mi dedicherei alla numismatica, alla filatelia, o ai cruciverba, e lascerei stare caccia, armi, e tiro. Sarebbe cosi' facile "sgarrare" inavvertitamente e finire nei guai legali, tanto piu' che, a giudicare da cio' che ho letto in molti fora italiani, non ci sono leggi precise e certe, e ogni commissariato, ogni caserma di carabinieri, ogni magistrato le interpreta a modo suo, a volte anche in lampante violazione della legge stessa. Tanto poi se ti devi difendere in tribunale da qualche denuncia o accusa fatta in maniera cinofallica dal Commissario Sciosciammocca o dal Sottotenente Esposito, le spese legali mica te le pagano loro, anche se per caso puoi dimostrare la tua innocenza...