Re: Commosso
Tanti anni fa’……..quando abitavo in campagna,mio Padre affittava qualche ettaro di prato ad un “pecoraro” abruzzese ,che col tempo divenne come uno di famiglia!Ricordo che andavo la mattina a prendere la ricotta fresca con il canestrello!Avro’ avuto 6/7 anni……..Riccardo,il pastore, vedendo che rimiravo gli agnelli e i capretti appena nati, mi disse :scegline una che te la regalo!!!Scelsi una capretta dal manto nero e una piccola macchia bianca sul petto: quella,dissi……e la chiamai Nerina!Contento non perdevo occasione per andare la prato a vederla e magari giocarciMa il destino del capretto era segnato……era un regalo per Pasqua del pastore a mio Padre!Sebbene mia Nonna avesse cercato di dissuadermi dall’andare quella mattina,assistetti per la prima volta allo scannatoio della vigilia di Pasqua degli animali destinati…….e fu’ veramente terribile perche’ vidi scannare la mia “Nerina”!A mio Padre chiesi disperato perche’ non si poteva salvare ……..ma non mi rispose!Quella Pasqua io non mangiai agnello…….ma nemmeno mia Madre e mia Nonna,e nemmeno mio Padre che dopo aver discusso parecchio animatamente con loro……diede Nerina bella e cotta ai nostri cani!Con gli anni ho assistito a centinaia di macellazioni e,nonostante quella traumatica esperienza, ho maturato la convinzione che e’ il ciclo naturale………uccidiamo per mangiare,come faccio a caccia del resto.Ma c’e’ modo e modo d’uccidere ,l’animale non deve essere consapevole,non voglio vedere quel terrore che hanno i cavalli o i bovini,o qualunque altra razza,nel fiutare la mattanza……….perche’ e’ cosi’:se ne accorgono!Un colpo solo nel loro ambiente……senza consapevolezza,non deve soffrire…..e se accadesse il piu’ breve tempo possibile!Non sono un ipocrita….sono un cacciatore e uccido e mangio gli animali ma,vorrei piu’ rispetto verso di loro,per il loro sacrificio per la nostra catena alimentare.
Un saluto