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Mi ricordo dei tempi quando, con poche eccezioni, il cacciatore italiano era ben visto. Salire su un mezzo pubblico col fucile in spalla ed i laccioli pieni di un bel mazzo di tordi o allodole non era causa di procurato allarme, ne' creava il rischio di essere linciati dagli animalscisti. Io quando a sedici anni, due anni prima di poter guidare, dovevo contare sui mezzi pubblici per cacciare quando Papa' non poteva uscire, spesso al ritorno ricevevo qualche compimento per le prede, per il bel sovrapposto. Oggi? Lasciamo perdere... Ma si potrebbe fare qualcosa perche' l'immagine del cacciatore italiano possa essere rinnovata, migliorata, ritenuta di nuovo positiva?
Ci sono alcune cose che facciamo noi negli U.S. che danno risultati positivi. Ma prima di parlarne invito le solite capre e caproni ai quali vengono gli infanijoli quando parlo di cose che facciamo noi che potrebbero essere utili anche a voi di non cominciare a farmele come due zampogne.
Una cosa che facciamo e' aiutare gli agricoltori sui cui campi e boschi cacciamo nei loro lavori quotidiani. Ci sono tante cose che si potrebbero fare, dal riparare recinti, ripulire campi da bossoli e rifiuti, aiutarli quando fanno i raccolti, tagliare ed accatastare legna, verniciare una stalla, ripulire un silo, aiutare con la vendemmia o col cogliere la frutta, ecc. Basta fermarsi a chiacchierare e domandare come si possa aiutarli. Anche se da voi c'e' l'Art. 842, cio' non significa che vi sentiate in dovere di fare il vostro comodo sulla proprieta' altrui senza ripagare in qualche modo chi ci suda sopra. Anche un dono di selvaggina a quelli sul cui suolo la selvaggina e' nata e cresciuta o almeno ha pasturato in transito e' una buona cosa.
Un'altra cosa che si potrebbe fare e' organizzare delle cene per i senzatetto, gli indigenti, gli immigrati--cene pubbliche e ben pubblicizzate a base di selvaggina. Tanti di voi uccidono tanti cinghiali, cervi, daini, caprioli , ecc., ed invece di regalare la carne ad amici che non ne hanno bisogno, perche' non spartirla con chi ne ha bisogno? Foto ed articoli nei giornali locali che mostrano cacciatori col grembiale che cucinano e servono pietanze prelibate non possono che aiutare la vostra immagine. Una raccolta di selvaggina surgelata da donare a qualche convento perche' poi la distribuisca ai poveri, con l'opportuna fanfara pubblicitaria data al fatto, sarebbe un fiore al vostro occhiello agli occhi di chi ancora non nutre una particolare avversione verso la caccia, ma che gli animalscisti potrebbero trascinare dalla loro parte con le loro bugie ed esagerazioni.
I giovani e giovanissimi sono quelli che domani voteranno in qualche referendum anticaccia. Perche' non fare del volontariato nelle scuole, insegnando ai bambini a riconoscere i vari capi di selvaggina cacciabile e di animali protetti, illustrando il ruolo della caccia nel management della natura che ci circonda. E magari regalare qualche ninnolo, qualche binocolino per l'osservazione degli uccelli, badando bene a sottolineare che siete cacciatori e che amate la natura. Perche' lasciare che gli animalscisti siano l'unica campana che i bambini sono costretti ad ascoltare?
Si', le fiere della caccia sono una buona cosa, ma e' come fare la predica ai chierichetti, che gia' sono fedeli. Sono gli "altri" che bisogna raggiungere e "catturare." Ma ci vuole tempo, denaro, abnegazione, per fare queste cose. Non contate sulle AA.VV. perche' facciano tali cose. Ormai sono politicizzate, comandate da gente che pensa soltanto al loro cadreghino ed al bel salario. Ci vuole un impegno del "grass roots," dei cacciatori. Fondate clubs locali per coordinare queste attivita', tutte a livello locale, di paese, di quartiere. Siate pronti a donare tempo, lavoro e denaro.
Posso assicurarvi che i risultati saranno positivi. non vi aspettate passi da gigante e non scoraggiatevi se da principio procederete a passo di lumaca e magari anche con qualche marcia indietro. Solidarieta', impegno, armonia. Migratoristi e Selettori, pennaiuoli e pelaiuoli, paperari e lodolari, cacciatori cinofili e cacciatori capannisti di uccellesimi. Ma se non vi date da fare, sarete sempre considerati vili massacratori di animali indifesi, nemici della natura, distruttori di tuttto cio' che e' sacro... e la caccia perira'.
Ci sono alcune cose che facciamo noi negli U.S. che danno risultati positivi. Ma prima di parlarne invito le solite capre e caproni ai quali vengono gli infanijoli quando parlo di cose che facciamo noi che potrebbero essere utili anche a voi di non cominciare a farmele come due zampogne.
Una cosa che facciamo e' aiutare gli agricoltori sui cui campi e boschi cacciamo nei loro lavori quotidiani. Ci sono tante cose che si potrebbero fare, dal riparare recinti, ripulire campi da bossoli e rifiuti, aiutarli quando fanno i raccolti, tagliare ed accatastare legna, verniciare una stalla, ripulire un silo, aiutare con la vendemmia o col cogliere la frutta, ecc. Basta fermarsi a chiacchierare e domandare come si possa aiutarli. Anche se da voi c'e' l'Art. 842, cio' non significa che vi sentiate in dovere di fare il vostro comodo sulla proprieta' altrui senza ripagare in qualche modo chi ci suda sopra. Anche un dono di selvaggina a quelli sul cui suolo la selvaggina e' nata e cresciuta o almeno ha pasturato in transito e' una buona cosa.
Un'altra cosa che si potrebbe fare e' organizzare delle cene per i senzatetto, gli indigenti, gli immigrati--cene pubbliche e ben pubblicizzate a base di selvaggina. Tanti di voi uccidono tanti cinghiali, cervi, daini, caprioli , ecc., ed invece di regalare la carne ad amici che non ne hanno bisogno, perche' non spartirla con chi ne ha bisogno? Foto ed articoli nei giornali locali che mostrano cacciatori col grembiale che cucinano e servono pietanze prelibate non possono che aiutare la vostra immagine. Una raccolta di selvaggina surgelata da donare a qualche convento perche' poi la distribuisca ai poveri, con l'opportuna fanfara pubblicitaria data al fatto, sarebbe un fiore al vostro occhiello agli occhi di chi ancora non nutre una particolare avversione verso la caccia, ma che gli animalscisti potrebbero trascinare dalla loro parte con le loro bugie ed esagerazioni.
I giovani e giovanissimi sono quelli che domani voteranno in qualche referendum anticaccia. Perche' non fare del volontariato nelle scuole, insegnando ai bambini a riconoscere i vari capi di selvaggina cacciabile e di animali protetti, illustrando il ruolo della caccia nel management della natura che ci circonda. E magari regalare qualche ninnolo, qualche binocolino per l'osservazione degli uccelli, badando bene a sottolineare che siete cacciatori e che amate la natura. Perche' lasciare che gli animalscisti siano l'unica campana che i bambini sono costretti ad ascoltare?
Si', le fiere della caccia sono una buona cosa, ma e' come fare la predica ai chierichetti, che gia' sono fedeli. Sono gli "altri" che bisogna raggiungere e "catturare." Ma ci vuole tempo, denaro, abnegazione, per fare queste cose. Non contate sulle AA.VV. perche' facciano tali cose. Ormai sono politicizzate, comandate da gente che pensa soltanto al loro cadreghino ed al bel salario. Ci vuole un impegno del "grass roots," dei cacciatori. Fondate clubs locali per coordinare queste attivita', tutte a livello locale, di paese, di quartiere. Siate pronti a donare tempo, lavoro e denaro.
Posso assicurarvi che i risultati saranno positivi. non vi aspettate passi da gigante e non scoraggiatevi se da principio procederete a passo di lumaca e magari anche con qualche marcia indietro. Solidarieta', impegno, armonia. Migratoristi e Selettori, pennaiuoli e pelaiuoli, paperari e lodolari, cacciatori cinofili e cacciatori capannisti di uccellesimi. Ma se non vi date da fare, sarete sempre considerati vili massacratori di animali indifesi, nemici della natura, distruttori di tuttto cio' che e' sacro... e la caccia perira'.