Volevo iniziare la discussione per attirare la vostra attenzione con qualcosa del tipo: beccaccia alla posta con richiamo elettroacustico superando il carniere giornaliero bracconando di notte. In realta ho creduto che non è necessario perchè chi non mi sente da molto vedendo un mio post lo leggera'. Ultimamente seguo pochissimo il forum ed anche la caccia, purtroppo sia io che mio fratello siamo arrivati ad un momento particolarmente delicato e critico con gli studi. Lui fa il primo anno di tecnico radiologo ed è costantemente impegnato con tirocini in ospedale, io sto facendo gli esami del quarto anno di medicina. Mi trovo davanti ad un momento importante della mia vita, il momento in cui scegliere quello che vorro' diventare. Scegliere quanto puntare su una carriera lunga, quanto su una comoda, quanto internazionalizzarsi o quanto restare al caldo della culla. Ho davanti due anni e mezzo di studio piu' intenso ma soprattutto piu' interessato ed importante di prima, l'obiettivo non è piu andare avanti ma crescere. Ho deciso che dedicherò questo periodo intensamente alla mia carriera, non per soldi, non per successo, non per vanità ma semplicemente perchè voglio darmi una chance anzi voglio darla al mio cervello, voglio dargli la possibilita' di fare qualcosa di importante. Sapete bene che vengo da una famiglia umile; contadini, commercianti; loro mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo e mi sembra giusto ripagarli per quello che posso e so bene che accontentandomi non lo farei. Sto programmando il futuro prossimo e vedo che almeno fino alla laurea nella mia vita non c'è posto per la caccia. Non so come faro' senza sentire il profumo della mattina, il guaito dei cani quando arrivo a prenderli, la compagnia dei miei cari e dei miei amici, il freddo nelle mani a dicembre ed il sudore a settembre, il canto della prima allodola della stagione e lo sguardo di nonno quando mi vede tornare da caccia per pranzare con lui. Probabilmente vado via un anno in erasmus probabilmente est europa, scelta dettata dalla necessita' di internazionalizzarsi appunto, dalla necessita di svolgere piu' attivita' pratica e dalla maggior duttilita' delle universita' straniere che mi permetterebbe con maggior profitto di fare quello che qui faccio in un anno e mezzo in 8-9 mesi. Dovro' vendere i richiami, appendere il fucile al chiodo, non vedere piu' i cani per mesi. Tornato mi aspetta il 6 anno con tesi ecc, poi concorsi in scuola di specializzazione ecc. La vita è dura insomma. Ma non mi lamento non si confa' ad un cacciatore che aspetta giorni e giorni il passo dal suo appostamento senza battere ciglio. Spero solo, anzi ne sono sicuro che arrivera' un giorno in cui potro' tornare con il fucile in mano ad aspettare l'ennesima alba.