ELEZIONI EUROPEE 25 MAGGIO 2014
Gentile cittadino/a cacciatore, sono Stefano Minerva ho 28 anni e da sempre sono un cacciatore, sono candidato nelle liste PD alle elezioni del Parlamento Europeo.
Negli ultimi decenni la cultura contadina tra le nuove generazioni sta svanendo, e con essa scompare anche il rispetto e la concezione della caccia; il cacciatore una volta era visto come parte integrante dei nostri territori, oggi aimè, nell’immaginario collettivo, sempre più spesso viene accostato a morte, distruzione e mancanza di rispetto nei confronti dell’ambiente. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO.
Per me la caccia è prima di tutto rispetto verso la natura, piacere nel vederla quanto più integra e meno deturpata possibile, è un colpo al cuore vedere il territorio sempre più antropizzato, deturpato, violentato dall’uomo, gli uliveti sono privati della vegetazione bassa, a chilometri si riesce a scorgere il luccichio di uno spillo, nessuno però ne parla tantomeno si scandalizza, se però ai bordi di una macchia si osserva un cacciatore con i propri cani è qualcosa di terribile, di inguardabile.
La caccia è ricordo, ogni anno la notte prima dell’apertura è come se si tornasse bambini, i ricordi si susseguono saltando di anno in anno, l’attesa è tanta e non vediamo l’ora che arrivi l’alba della nuova annata venatoria. Quando passeggiamo poi nei luoghi di sempre, un albero, un muretto, un pagliaro, un filare di querce, un angolo in una palude rievocano qualcosa, una giornata trascorsa con amico, piuttosto che l’incrocio sfuggente di sguardi con il cane fermo, immobile vicino la macchia a tu per tu con la beccaccia, che appena ti vede con quello sguardo fulmineo sembra dica “finalmente….”.
Per non parlare, poi, dei profumi, come poter dimenticare il buon odore del timo del mirto, delle foglie d’olivo bruciate, e del profumo della natura in generale che solo chi lo apprezza lo può percepire.
Quanto di più bello veder cambiare i colori della natura dall’estate all’autunno e poi l’inverno. Vedere a settembre la tortora sfrecciare affianco ad un albero di noce dove una coppia di rigogoli si è da poco posata, ad ottobre sentire il primo tordo, passeggiare insieme ai nostri ausiliari a novembre nei boschi dove a tratti, vista la bellezza degli alberi secolari ed il silenzio surreale ci dimentichiamo di tutti i problemi che quotidianamente siamo costretti ad affrontare, ma d’altronde siamo a caccia.
I tempi cambiano ed allo stesso modo cambiano gli ambienti naturali e gli ecosistemi, anche la caccia sta cambiando, e la nostra categoria però ha dimostrato e sta dimostrando di non essere impassibile al cambiamento. Prova ne sono gli interventi di pulizia dei boschi, per passare al miglioramenti ambientali fino ad arrivare ai progetti ancora più ambiziosi come il progetto di studio della specie Beccaccia. Grazie all’impegno dell’associazione Beccacciai d’Italia Centro studi beccaccia Sud d’Italia, insieme alle altre associazioni Europee a noi cacciatori, ormai da anni si acquisiscono dati che hanno valenza scientifica, che servono in primis a verificare lo stato della specie, ed in secondo luogo a parare i colpi di quell’ambientalismo fondamentalista che vede come scopo della sua esistenza l’abolizione della caccia, non preoccupandosi di quelle che sono le problematiche vere che riguardano l’ambiente.
Mi sarebbe piaciuto parlare ancora e tanto di caccia, sicuramente non mi sarebbe bastata una pagina ma forse neanche un libro, spero però che con queste poche righe Vi ho comunicato come vivo e concepisco l’attività venatoria.
Se desideri che a rappresentarti in Europa sia qualcuno che come te vive, prova le stesse emozioni ed è sensibile nei confronti della caccia il 25 Maggio dopo aver crociato il simbolo PD scrivi Stefano Minerva, te ne sarò grato, ma ancor di più saranno grate le nuove generazioni che si appassionano, e potranno ancora continuare a praticare un’arte così nobile come la caccia, cordialmente Vi saluto.
Stefano Minerva