Calendario Regione Campania – Dilettanti allo sbaraglio

Alberto 69

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Giugliano in Campania (NA)
04/09/2013


Stagione Venatoria 2013/2014 Regione Campania – Dilettanti allo sbaraglio.
Come l’equinozio d’autunno è arrivato puntuale il ricorso del Wwf contro il Calendario Venatorio campano 2013/2014 e altrettanto puntualmente la Regione e le AAVV si sono fatte trovare impreparate (noi speriamo, quanto meno, per colpa e non per dolo).
Il mix di incapacità, menefreghismo ed incompetenza ha raggiunto, anche quest’anno, il risultato più disastroso. Le AAVV da una parte che, infatti, si vantano di essere le sole titolate a rappresentare i cacciatori ai tavoli istituzionali perché, bontà loro, riconosciute (forse dalle Istituzioni ma non più dalla base, formata da cacciatori stanchi e disillusi) e la Regione, dall’altra parte, che ignava delle minime regole che gestiscono l’attività venatoria, hanno ottenuto il minimo risultato con il massimo sforzo: la sospensione della caccia!!
A nulla sono valsi i nostri, ripetuti, ammonimenti.
Il maxi-emendamento alla legge regionale sulla caccia, da noi fortemente sostenuto, rigettato come fosse una pezza sporca, il mancato invito dello SVI alle riunioni programmate presso la Regione dall’Ass.re Nugnes, i continui inviti ad attenersi alle disposizioni dell’ISPRA, gli auspici a rispettare il giusto iter procedurale. Ma ché? Parole al vento!
I CACCIATORI non sono più dei creduloni, ma sanno essere, oggi, capaci di documentarsi e lo SVI, da parte sua, scandaglierà, attraverso l’acquisizione secondo la legge sulla trasparenza amministrativa, tutti quegli atti che hanno generato questo mefitico Calendario Venatorio. Individueremo, quindi, i colpevoli e questi ci dovranno rendere conto del loro operato.
Solo due considerazioni.
La prima.
Ricorso Wwf alla mano, si legge, nero su bianco, che le benemerite sorelle ebbero un incontro, in data 19 luglio 2013 con le Istituzioni in cui elaborarono modifiche all’attuale Calendario Venatorio (già, del resto rigettato in più punti dall’ISPA) e dette modifiche andarono a far parte integrante del nuovo Calendario. Peccato però che non furono portate al vaglio del CTFVR come legge impone. Tutto in famiglia insomma dimenticando (forse) tutte le Associazioni ambientaliste che, facendo parte del CTFVR, e non invitate, le hanno attese al varco. Imperizia, imprudenza, negligenza??
La seconda.
Vogliamo parlare della tragi-commedia delle ultime 48 ore dall’inizio dell’attività venatoria?
Sul sito www.campaniacaccia.it prima il silenzio assoluto, poi un comunicato dove si affermava che il TAR non aveva ottemperato alla notifica dell’ordinanza di sospensione e poi infine alle 19.20 di un venerdì uno scarno comunicato in cui “si prendeva atto”, miracolo, che il TAR aveva trasmesso tale notifica. Bene! Noi ci chiediamo: come è avvenuta la notifica, per quale mezzo, per quali mani, chi l’ha materialmente ricevuta, come mai alle 19.20 gli uffici, sia del TAR che della Regione, erano ancora frequentati da indefessi lavoratori? Perché “si prende atto e non si procede, come legge impone, al decreto di sospensiva?? Domande legittime che richiedono legittime risposte!!
Di tanto, lo SVI, come già anticipato sopra, chiederà conto, con l’acquisizione di tutti gli atti amministrativi che hanno partorito questo obbrobrio e si riserva, sin da subito, attraverso il proprio Ufficio legale, di investire l’A.G. per verificare se in tali comportamenti si ravvisino estremi di reato.


Ufficio Stampa
Sindacato Venatorio Italian
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