Ok, torniamo in tema, a proposito di 12vs 20 il piu' grande esperto balistico di tutti i tempi Antonio Granelli scrisse:
benche' la portata di un'arma dipenda in primo luogo dal peso dei pallini della carica lanciata e dalla loro velocita', non dal calibro di canna , risulta documentato che sparando in armi di calibro diverso la stessa dose di piombo ad identica velocita', non viene mai raggiunta una reale parita' di prestazioni. Oltre tutto, in calibri diversi una identica velocita' iniziale non sempre e' raggiungibile facilmente, se non esiste il noto rapporto tra calibro e peso di carica, a causa del valore troppo alto o troppo basso di pressione che si forma in canna.
Sparando moderne cartucce con il bossolo di plastica e il contenitore dei pallini, avviene spesso che il calibro superiore ottenga migliore rendimento dell'inferiore, anche quando spara una carica normale del calibro inferiore. Non avviene invece il caso inverso, ossia il calibro inferiore non puo' ottenere migliore rendimento del calibro superiore quando spara la dose normale di quest'ultimo.
Facciamo un esempio. Un fucile del 12 puo' sparare una carica di gr.24 di pallini anche meglio del 20, se impiega cartucce tutta plastica.Mai avviene che un 20 riesca a sparare meglio di un 12 una carica di 32-33gr di piombo, che nel 20 produce superiore dispersione..........
Riguardo alle cariche leggere scrisse:
non rappresentano un miglioramento ma una riduzione del rendimento balistico..................
Ritenere che le cariche leggere possano raggiungere prestazioni intrinseche superiori rispetto alle medie o alle pesanti , senza riferimento ad un particolare tipo di utilizzazione , costituisce una falsa credenza attualmente diffusa.
A parita' di canna e di caratteristiche di caricamento il valore delle dispersioni e' maggiormente influenzato dalla distanza di tiro , che non dal peso della carica lanciata. Di conseguenza, anche dando per scontato che la carica leggera fornisca una rosata piu' ristretta, la minore superficie di questa rosata non sempre riesce a compensare, in percentuale la differenza di numero di pallini esistente tra la carica leggera, la media e la pesante. Resta poi da considerare che una carica con dose pesante, rispetto ad un'altra con dose leggera puo' concedersi il lusso di mantenere nella rosata un numero di pallini pressoche' identico, se non maggiore, anche facendo ricorso alla numerazione immediatamente superiore di piombo. Questo le permette di guadagnare sensibilmente in energia cinetica residua alle massime distanze , insieme al ridurre il valore delle dispersioni.
Con questi passi non intendo certamente convincere gli irriducibili del 20, ma credo che da ora in poi gli scettici rifletteranno un pochino....
PS
Questo mi era sfuggito:
Anche le cariche leggere, con vari accorgimenti possono ottenere rosate molto guarnite alle massime distanze, diminuendo tuttavia il diametro di rosata, quindi rendendo piu difficoltoso il tiro, Faremo due ipotesi. Se le cariche leggere ottengono identica densita' di rosata rispetto alle cariche pesanti ,poiche' contengono un numero inferiore di pallini devono sviluppare rosate piu' strette. Se invece le cariche leggere ottengono rosate di identica ampiezza,la densita' di rosata deve risultare piu' bassa. Nell'uno e nell'altro caso l'inferiorita' e' manifesta, configurandosi od in aumento della difficolta di tiro , od in una riduzione di portata. Tali svantaggi devono essere accettati per motivi ben precisi, se esiste una buona probabilita di sparare a breve distanza, o se il selvatico cacciato non appare dotato di grande vitalita e di buone difese naturali.