Cacciatore abbatte cinghiale di due quintali: tanto grande da non sembrare vero

l abito fa il monaco !! da sempre !!
ar15 e mimetica vanno bene in Afghanistan non in Toscana .....
non dico certo di andare a caccia con i pantaloni alla zuava e la mantella di loden ma, io, i Rambo li lascerei in America.
opinione personale ovviamente
 
L'ha abbattuto con un ar10 in .308

Poi piantatela di scrivere boiate... solo perchè di plastica allora è un "fucile da guerra"... o santa pazienza... ma vi siete scordati che la Bar della Browning deriva proprio da un arma della IIWW? Idem per il sistema della Argo?
Ognuno ha i propri gusti, ma io onestamente la pianterei di giudicare in base all' arma (capitato spesso e volentieri). La caccia è avanti anni luce negli US proprio perchè non perdon tempo in queste boiate! Noi da bravi italioti, già ci dividemo in svariate associazioni, poi non contenti ci ridividemo in tipologia di caccia, ora non contenti, pure sull' arma usata...

p.s. visto che tanto da bravi italiani critichiamo a prescindere, prima provatelo un sistema AR in calibro .308... capirete che solamente come impostazione di tiro e rinculo sono impareggiabili confrontati con con le classiche carabine da battuta.

Quotone!

Ma certe cose dovremmo saperle tutti...invece par di no.
Secondo me, se abbatto il selvatico nel modo piú pulito ed indolore per questo, ho fatto quanto di meglio...quindi che sia con una doppietta Krupp in 30.06 o con un Ak47 in 7,62x39 ma che problema c è?
L estetica? Beh allora il più dei cacciatori per come si conciano...per come vestono, dovrebbero restare a casa!
 
La sportività prima di tutto! anche un dilettante riuscirebbe a colpire un cinghiale con un fucile automatico a 20 colpi.....!
immaginate se potessimo andare a caccia senza fermo e con la prolunga al serbatoio! sarebbe una strage.
Per me la caccia è fino in fondo sfida e bravura del cacciatore, contro velocità e destrezza della selvaggina!
Chi si diletta ad uccidere animali con i carri armati non è un cacciatore, ma sfoga solo l'istinto di uccidere sul selvatico.
 
La sportività prima di tutto! anche un dilettante riuscirebbe a colpire un cinghiale con un fucile automatico a 20 colpi.....!
immaginate se potessimo andare a caccia senza fermo e con la prolunga al serbatoio! sarebbe una strage.
Per me la caccia è fino in fondo sfida e bravura del cacciatore, contro velocità e destrezza della selvaggina!
Chi si diletta ad uccidere animali con i carri armati non è un cacciatore, ma sfoga solo l'istinto di uccidere sul selvatico.

Condivido pienamente il tuo disapprovare quel tipo di ESECUZIONE.
Amche per me non é caccia quella del video.
Se poi immaginiamo che ha rovinato pure buona parte della carne...

Per la precisione però, nel video il tipo pur sparando molti colpi non sparava a raffica...non era in full auto...ma in modo semiautomatico...è il tipo di arma che con uno scatto ben pulito e molto corto permette tiri simil full auto...

Ciao massimo
 
Sono opinioni, mica è la bibbia. Chi vede il fucile parte integrante di un modo di vivere la natura .... rispettando antiche tradizioni, chi invece vede un arma da battaglia il giusto compromesso, magari associato ad abbigliamento " tattico " da marines. Non vedo il problema. Non vedo neanche il problema nell'estremizzare due differenti concezioni, come se una carabina classica debba avere per forza la canna color cioccolata ed il legno in radica. Sta di fatto che lo stesso fucile che assomiglia ad un kalaschnikov nell'immaginario della gente comune è più abbinabile ad un battagliero guerriero talebano piuttosto che ad cacciatore di selezione. Ovvio è un mio parere, come quello che vedere in giro per campagne a caccia vacante gente con le cuffie da tiro mi fà storcere il naso senza che però timbro il loro pensiero ...
Che vuoi fare lupozoppo io apprezzo la narrativa venatoria raccontata da Rigoni Stern ... o ernest hemingwey ..... ovviamente alla loro epoca certi aggeggi non esistevano, ma comunque i fucili a pompa con doppia canna come serbatoio si .... e non li ho mai visti immortalati con le armi della swat .... magari un giorno leggero anche di mirabolanti avventure venatorie con un br 55 o un m 16 ( scusate se dico 2 nmi a caso, ma non m'intendo di armi simili ) e magari mi appassioneranno altrettanto. Purtroppo la caccia è poesia e nel mio modo di vedere, quel fucile utilizzato per abbattere quel bellissimo esemplare di cinghiale annietta il valore della " caccia " per far posto a quello dell'esecuzione.
Ovviamente è e rimane una mia opinione che puoi pure non rispettare, di contro rispetto la tua e quella di molti altri anche se non la condivido per il semplice modo di come vedo io le cose. Il mondo è bello perchè varia ... senza bisogno che chi la pensa diversamente sia visto come uno che si arrampica sugli specchi ..... il perchè sarebbe poi da spiegare.

valida dissertazione
ma forse mi sono spiegato male. Lo Springfield 30/06, il prediletto da Hemingway in "verdi colline d'Africa" , o l’altrettanto prediletto “Mannlicher 256” cos'altro erano se non armi militari sporterizzate?
Dopo 30 anni dall'adozione erano diventate dei classici, come pure i vari K98 ecc. Perchè li usavano? perchè erano le armi più efficienti. Perchè non citavano i pompa con la prolunga? Perchè non erano le armi più efficienti. E chi ci dice che a quei tempi i bolt action che oggi riteniamo dei classici non si scontrassero con lo snobismo di qualche purista che considerava “sportive” solo armi come il Martini, il Farquhason ecc.? Gli stessi double rifles , in origine, erano la soluzione tecnologica più avanzata per provare a fornire garanzie in caso di cilecca della prima canna, in un’epoca in cui le cilecche non erano infrequenti.
Ciò che intendo dire è che i nostri predecessori guardavano alla sostanza, noi siamo molto più inclini a formalizzarci sull'aspetto esteriore. Forse perché non ci troviamo a dover fare i conti con ambienti selvaggi e ostili, la scarsa tutela organizzativa ecc. Forse andiamo a cercare il pelo nell’uovo perché siamo troppo agiati?
Con tutto ciò continuo a prediligere i bolt action, non vesto la mimetica ………… ma neppure il loden, e soprattutto non guardo con diffidenza chi veste o si arma in modo diverso dal mio.
Il solo abito che fa il monaco è quello che portiamo dentro, quello che portavano i nostri predecessori, quando in Italia i cacciatori si vestivano in fustagno e il loden manco si sapeva cosa fosse.
In bocca al lupo!
 
Caro lupo parlare di tradizione per gli ungulati in Italia è fuori luogo eccezion fatta per l'arco alpino dove di fustagno, tenuta classica del secolo scorso per cinghialai e codaioli, non si vestiva e non si veste proprio nessuno. La caccia e la gestione degli ungulati è faccenda tipicamente mitteleuropea da sempre con tradizioni così forti che noi nemmeno possiamo immaginare. Agli inizi degli anni ottanta in Appennino caprioli cervi ecc si vedevano solo nelle foto di enciclopedie dedicate. Ora siamo tutti professori privi della benché minima umiltà nel voler apprendere da chi ha la reale conoscenza in materia derivata da secoli di gestione, fenomeno del resto tipicamente italiano terra dove tutti sono in grado di fare il ct della nazionale... Visto che di tanto in tanto citi qualche Repubblica della ex jugoslavia saprai sicuramente che chi in loco ti accompagna a caccia è un soggetto laureato, di norma in ingegneria forestale, con quasi cinque anni di studi universitari dedicati... Saprai anche che in Austria e Germania la patente di caccia si ottiene dopo un corso di un biennio equamente diviso tra aula e campo che nulla ha a che spartire con i quiz nostrani al termine di dieci lezioni o giù di lì. In Svizzera il tema è più o meno lo stesso con diciotto mesi di corso nel vallese ad esempio. Il cacciatore in questi paesi ha un ruolo sociale ben definito perché giova ricordare che la caccia è un fenomeno sociologico estremamente complesso (leggi ad es il caccaciatore di turgenev se non già fatto). In Italia scuole di caccia degne di quel nome ve ne sono due e sono il latemar e l accademia di s Uberto che consiglio caldamente per corsi di approfondimento sul tema che ci occupa. Senza scomodare Hemingway che pur avendo vissuto a lungo nel vecchio continente rimane uno yankee lontano dalle ns tradizioni alpine mi vien da dire che oltre a carabine ad otturatore nessuno caccia ancora con la mitragliatrice in Italia solo perché non consentito dalla legge! spiace ammettere - ma corrisponde a verità - che il cacciatore italiano è visto dall opinione pubblica esclusivamente per come si presenta nella stragrande maggioranza dei casi: un piccolo Rambo frustrato che se la piglia con animaletti indifesi! Poche ipocrisie: non si è davvero fatto molto per allontanarsi da questo stereotipo... Anzi...
 
Ciao Toperone
Forse ti chiederai perché io ti ringrazi tutte le volte che mi contraddici.
È presto detto: sono un tipo un po’ strano, mi piacciono i contraddittori ben argomentati e garbati; tu sei uno dei miei interlocutori ideali, e, ti prego di non incaxxarti, ci prendo gusto a stimolarti - al mio paese si dice inzigare ed è una tradizione popolare, purtroppo in declino.
Ti ri-prego di non incaxxarti ma ben oltre la metà delle argomentazioni da te addotte fa da sempre parte del mio bagaglio culturale.
Quando dico da sempre intendo fin dalle elementari. Ho infatti la fortuna, anzi il privilegio, d’aver avuto eccellenti maestri, grandi cacciatori ma soprattutto grandi uomini, che negli anni 60 sono stati fra i pionieri, almeno nella mia zona, della caccia a palla di ispirazione mitteleuropea. Io, bambino, ovviamente pendevo dalle loro labbra, assorbivo avidamente tutto ciò che raccontavano con generosa dovizia di particolari, facevo domande. Così ho avuto la fortuna di essere uno dei pochi milanesi intrisi di tradizioni mitteleuropee fin da cucciolo.
Crescendo però, ai tempi del liceo, ho imparato a sviluppare uno spirito critico che è andato aumentando nei molti anni trascorsi.
“Dai per scontato che ciò che dai per scontato è sbagliato (Von Neumann XVIII sec.)” è diventato e resta il mio motto.
Per esempio: balisticamente sono stato svezzato nella massima stima per le palle ad alta densità sezionale ed è proprio questa stima, ancor oggi più che mai consolidata, che mi ha portato a sviluppare le cariche da 270/110 e 243/70.
Perché? Semplice, mi sono detto: <se i tedeschi hanno una buona considerazione della 6.5/6 g./TM per capriolo e camoscio non saranno mica stupidi> perciò ho studiato palle simili ma in altri calibri.
Anzi, se mi garantisci di non incaxxarti, tornerò ad inzigarti sull’argomento.

E così mi sono presentato, cosa che finora avevo dimenticato di fare.
Cari saluti e ………………. Absit injuria verbis!!!!!!!
P.S. un verro di 2 q.li non mi sembra poi così eccezionale, anche limitandosi ai Balcani senza spingersi fino ai Carpazi e oltre.
 
valida dissertazione
ma forse mi sono spiegato male. Lo Springfield 30/06, il prediletto da Hemingway in "verdi colline d'Africa" , o l’altrettanto prediletto “Mannlicher 256” cos'altro erano se non armi militari sporterizzate?
Dopo 30 anni dall'adozione erano diventate dei classici, come pure i vari K98 ecc. Perchè li usavano? perchè erano le armi più efficienti. Perchè non citavano i pompa con la prolunga? Perchè non erano le armi più efficienti. E chi ci dice che a quei tempi i bolt action che oggi riteniamo dei classici non si scontrassero con lo snobismo di qualche purista che considerava “sportive” solo armi come il Martini, il Farquhason ecc.? Gli stessi double rifles , in origine, erano la soluzione tecnologica più avanzata per provare a fornire garanzie in caso di cilecca della prima canna, in un’epoca in cui le cilecche non erano infrequenti.
Ciò che intendo dire è che i nostri predecessori guardavano alla sostanza, noi siamo molto più inclini a formalizzarci sull'aspetto esteriore. Forse perché non ci troviamo a dover fare i conti con ambienti selvaggi e ostili, la scarsa tutela organizzativa ecc. Forse andiamo a cercare il pelo nell’uovo perché siamo troppo agiati?
Con tutto ciò continuo a prediligere i bolt action, non vesto la mimetica ………… ma neppure il loden, e soprattutto non guardo con diffidenza chi veste o si arma in modo diverso dal mio.
Il solo abito che fa il monaco è quello che portiamo dentro, quello che portavano i nostri predecessori, quando in Italia i cacciatori si vestivano in fustagno e il loden manco si sapeva cosa fosse.
In bocca al lupo!

mio nonno non usava fucili militari perché "guardava alla sostanza" ma semplicemente perché erano le uniche armi che si trovavano dopo la guerra. Non c'era altra scelta .... almeno qui in montagna.
Oggi è diverso, presentarsi con un plasticone e' una liberissima scelta dettata dal gusto personale.
Io preferisco una camicia, pantalone e un "Po'di legno"

quasi quasi era meglio il cacciatore in tuta da meccanico blu che non il moderno Rambo ;)
 
il mio padrino di battesimo, cugino di III grado, medico curante, testimone di nozze ...... uno degli uomini più importanti della mia vita.
ha 86 anni, ha abbattuto il suo centesimo camoscio dieci giorni averne compiuti 82 !!!!!! adesso è un po' in defaillance fisica, ma non molla.
fra due ore partiamo e gli farò da observer questa sera, in selezione.
hanno contribuito un altro cugino di III grado , suo coetaneo, ed alcuni altri parenti.
mi ha presentato ad alcuni personaggi, direttori di sumaria, cacciatori/organizzatori ecc., prevalentemente croati.
mi ha anche fatto conoscere un paio di guardiacaccia e accompagnatori altoatesini, e mota altra gente.
tutte queste persone hanno largamente contribuito alle mie conoscenze ed alla consapevolezza che non esiste un solo punto di vista valido, possono essercene diversi.
comunque all'origine di tutto c'è, e continua ad esserci lui, il mio padrino e maestro di caccia e di vita.
 
il mio padrino di battesimo, cugino di III grado, medico curante, testimone di nozze ...... uno degli uomini più importanti della mia vita.
ha 86 anni, ha abbattuto il suo centesimo camoscio dieci giorni averne compiuti 82 !!!!!! adesso è un po' in defaillance fisica, ma non molla.
fra due ore partiamo e gli farò da observer questa sera, in selezione.
hanno contribuito un altro cugino di III grado , suo coetaneo, ed alcuni altri parenti.
mi ha presentato ad alcuni personaggi, direttori di sumaria, cacciatori/organizzatori ecc., prevalentemente croati.
mi ha anche fatto conoscere un paio di guardiacaccia e accompagnatori altoatesini, e mota altra gente.
tutte queste persone hanno largamente contribuito alle mie conoscenze ed alla consapevolezza che non esiste un solo punto di vista valido, possono essercene diversi.
comunque all'origine di tutto c'è, e continua ad esserci lui, il mio padrino e maestro di caccia e di vita.

istriano?
in quale zona uscite in selezione? Capriolo, I suppose...
 
istriano?
in quale zona uscite in selezione? Capriolo, I suppose...

no
milanese, anzi, Xxxesee, da oltre 10 secoli, lui, gli altri parenti e pure io
l'apertura mentale non ha una patria, fortunatamente ne ha migliaia, sfortunatamente l'anagrafe di queste patrie è ovunque sparuta
usciamo in oltrepo pavese
capriolo, cinghiale e, credo anche daino
siamo in 4 fucili + me che ancora non mi fido a camminare con un'arma in mano
ciao
 
13 08 2015 bella serata
Contrariamente alle previsioni non ho potuto fare da observer al mio padrino.
Mi hanno invece assegnato un’altana a portata delle mie gambe, a circa 200 m di tratturo ben agevole rispetto alla mia auto (haimè quanto sono zoppo) col compito di monitorare e riferire.
Bella altana, chiusa, a livello del suolo (ma si dovrebbe chiamarla bassana?).
Alle 19.30, appena arrivato, dalla mia sinistra è uscita una femmina di capriolo, circa 80 m. ho avuto giusto il tempo di prendere il binocolo e darle un’occhiatina quando sulla stradina poco a monte è transitata un’auto che claksonava ad ogni curva, mediamente ogni 20 m.
Alla quarta claksonata se ne è andata con relativa calma.
Non l’ho più rivista, anche se ho più volte sentito dei fruscii non distanti e il mio bassotto, ai miei piedi, ha più volte “pipato alto” e assunto quel tipico atteggiamento d’attenzione che mi avverte della presenza d’un animale.
A dispetto della mole notevole sono sicuro che si trattasse d’una femmina sottile in eccellenti condizioni di sviluppo, manto e nutrizione. Da non abbattere.
Poi più niente. Il cane però continuava a pipare alto. Alle 20.25 20.45 e 20.58 tre fucilate dalle altane più vicine.
Alle 20.50 ho rimesso via le mie cose, avevo appena finito, e appena sentito l’ultima fucilata quando dalla mia destra sono schizzati fuori due diavoli rossi che si rincorrevano.
Si sono fermati a 40 m. ho tirato fuori frettolosamente l’ottica, ma faticavo ad inquadrarli perché non stavano fermi per oltre 30”. Il maschio era sicuramente un sexel, divaricazione medio buona. Mi è parso abbastanza simmetrico e coi palchi pesanti in basso, sporgevano tre o quattro dita sopra gli orecchi, ma non riuscivo a vedere bene le punte. Quando si è stagliato per un attimo contro lo scuro, a circa 150 m, mi è parso che le punte fossero sbiancate solo in piccolissima parte. Faccia grigio chiaro, collo taurino, corpo massiccio con baricentro avanzato. Tutto mi induce a pensare ad un buon capo di almeno 5 o 6 anni. Peccato che non avessi in mano il fucile!
Carniere complessivo:
2 verrastri di 80 e 86 kg, belli, ottimo sviluppo, mantello e stato di nutrizione, età non superiore ai tre anni. Teoricamente da non abbattere, ma, condizioni di tiro a parte, i locali starebbero progettando di ricorrere agli abbattimenti con elicotteri Apache, pare che quest’anno ce ne sia un’esagerazione.
1 bestia rossa di 40 kg.
1 femmina sottile di daino.
Concludendo: mi sono goduto la serata più che se avessi sparato io, magari abbattendo un verro di 200 kg.
 

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