La caccia di selezione nasce per gestire le popolazioni di quegli ungulati selvatici che per ragioni biologiche e conservative è sconsigliato cacciarle in battuta e quindi senza tener conto della struttura di classe di età e di sesso della popolazione presa in esame. Quella al cinghiale anche se effettuata con la carabina da altana non può essere considerata una vera e propria caccia di selezione, non fosse altro per l'estrema difficoltà nel riconoscere il sesso in primis, ma molto spesso anche la classe di età. Chi sostiene l'opposto mente sapendo di mentire, perché una fucilata tirata a buio e in fretta (di solito succede questo con suino) è soggetta a forti margini di errore. Quindi la caccia di selezione ha ragione di esistere se sul territorio è presente una consistente popolazioni di caprioli. Una volta il limite dell'attuale Ispra prevedeva una consistenza minima di 10 capi ogni 100 ettari, soglia al di sotto della quale la caccia di selezione non veniva autorizzata. Ora mi dite dove sono in Sicilia questi caprioli? Il cinghiale si caccia già in battuta, quindi a meno che qualche parco non organizzi corsi per cacciarli "non in battuta e quindi con la carabina" (questo si chiama controllo numerico e non caccia di selezione) non vedo altre possibilità per questa regione. Attenzione un corso fatto in dato parco, molto probabilmente non sarà riconosciuto valido in un altro parco anche della stessa provincia.