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Caccia Ambiente Calabria invia una lettera al Presidente della Regione Sicilia affinché vi sia una rivisitazione del calendario venatorio nella parte che preclude ai cacciatori extraregionali di esercitare l’attività venatoria nel periodo di pre-apertura.
Se è vero che il calendario emanato oggi è un atto equilibrato per i cacciatori siciliani, lo stesso è fortemente lesivo per chi da tutta Italia e in particolare dalla Calabria ogni inizio anno inviano richieste di ammissione e pagano tasse sempre più gravose per godersi un mix di natura e passione.
In questo periodo di forte crisi, invece di incentivare il turismo si emettono provvedimenti illogici creano grave nocumento a tutto ciò che ruota intorno al settore caccia.
Non dimenticando che lo stesso è veicolo di un mondo economico in aumento. Nel periodo della pre-apertura sono le famiglie di cacciatori che da tutta Italia si riversano nel territorio siciliano per scopi turistico venatorio. E’stato dimostrato mediante indagine di mercato di un’università siciliana che, a fronte di versamento pari a 84 € introitato dalla Regione Sicilia, il cacciatore esercita il proprio diritto in media due volte l’anno. Se si dovesse considerare ciò il prelievo venatorio a cui la disposizione di preclusione è finalizzato è irrisorio e nello stesso tempo illogico.
Pertanto si spera che l’Assessore di riferimento possa rivedere le proprie posizioni e permettere a tutti i cacciatori d’Italia autorizzati di poter esercitare l’hobby di Diana e godersi le bellezze della meravigliosa Regione Siciliana.
REGGIO CALABRIA, 20/8/2012
Se è vero che il calendario emanato oggi è un atto equilibrato per i cacciatori siciliani, lo stesso è fortemente lesivo per chi da tutta Italia e in particolare dalla Calabria ogni inizio anno inviano richieste di ammissione e pagano tasse sempre più gravose per godersi un mix di natura e passione.
In questo periodo di forte crisi, invece di incentivare il turismo si emettono provvedimenti illogici creano grave nocumento a tutto ciò che ruota intorno al settore caccia.
Non dimenticando che lo stesso è veicolo di un mondo economico in aumento. Nel periodo della pre-apertura sono le famiglie di cacciatori che da tutta Italia si riversano nel territorio siciliano per scopi turistico venatorio. E’stato dimostrato mediante indagine di mercato di un’università siciliana che, a fronte di versamento pari a 84 € introitato dalla Regione Sicilia, il cacciatore esercita il proprio diritto in media due volte l’anno. Se si dovesse considerare ciò il prelievo venatorio a cui la disposizione di preclusione è finalizzato è irrisorio e nello stesso tempo illogico.
Pertanto si spera che l’Assessore di riferimento possa rivedere le proprie posizioni e permettere a tutti i cacciatori d’Italia autorizzati di poter esercitare l’hobby di Diana e godersi le bellezze della meravigliosa Regione Siciliana.
REGGIO CALABRIA, 20/8/2012