Le leggi dell'economia sono una brutta bestia. Tutti sanno che i prezzi sono una funzione della domanda e dell'offerta. E' vero, ma soltanto fino ad un certo punto, quando entrano in gioco altri fattori. Uno si aspetterebbe che con la diminuzione dei cacciatori italiani, la restrizione delle specie cacciabili, e la diminuzione della piccola selvaggina (dalla lodola alla lepre), abbassandosi la richiesta di cartucce, e visto il numero relativamente grande di quelli che producono cartucce, dalle grandi case alle piccole armerie che caricano le loro cartucce piu' come una tradizione che una vera e propra attivita' (e al prodotto domestico bisogna anche aggiungere le importazioni), uno si aspetterebbe il crollo dei prezzi di cartucce e componenti. In realta' non sta accadendo se non l'opposto: i prezzi crescono. C'e' un'altra legge, che non so come tradurre bene in italiano, "the law of diminishing returns," cioe' la legge dei guadagni che diminuiscono. I costi di produzione crescono, sia per l'inflazione che per altri motivi, come tassse e gabelle, assicurazione, stipendi e contributi, macchinari da rimpiazzare o migliorare, aumento dei materiali dovuto a situazioni socioeconomiche globali, ecc. ecc. Percio' e' impossibile abbassare i prezzi oltre un certo punto, o si produce in perdita, e nessun'azienda non sovvenzionata dallo stato (cioe' dalle tasse imposte ai cittadini) puo' sopravvivere in perdita. Riducendo la domanda non si tradurra' necessariamente, con la maggiore offerta, in prezzi piu' bassi, perche' con i costi di produzione che crescono bisogna incrementare il volume di cio' che si vende al consumatore per conservare un certo profitto. Ma se il mercato non puo' assorbire una maggiore offerta, l'industria deve necessariamente alzare i prezzi di cio' che puo' vendere per poter fare un guadagno, per quanto minore di quando il prodotto era in maggiore domanda.
Un esempio? Senza destare le ire di Magnum 71 ed atri Quattrocentodiecisti, prendiamo il calibro 67 (o .410 che dir si voglia). Per caricare le cartuccine/grissino di questo sputapiselli ci vuole meno plastica, meno metallo, meno polvere, meno piombo. Molto di meno di tutto, meno gli inneschi. Percio' in teoria le cartuccine del .410 dovrebbero costare molto, ma molto meno di quelle del 12. Invece no. Costano di piu'. Com'e'?
La ragione risiede nel numero limitato dei convertiti al culto del .410 rispetto al numero di Dodicisti e Ventisti che non seguono la moda du jour, ma tradizioni secolari e ben provate dalla realta'. L'industria deve dedicare macchinari, tempo, energia, e salari alla creazione di un genere di consumo che pochi richiedono. Il rapporto fra costo e guadagno e' a favore del primo.
La stessa situazione si sta adesso sviluppando, per mancanza di una vasta fetta di consumo, anche alle cartucce e ai componenti delle cartucce di calibro maggiore e piu' tradizionale.
E avete notato, per caso, che la stessa cosa sta accadnedo con i prezzi al dettaglio della carne? Ci sono sempre meno consumatori di carne rossa e adesso anche bianca. Vegetariani e Vegani hanno creato una moda non basata sulla realta' scientifica. Non importa se i bambini dei Vegani spesso finiscono in ospedale perche' denutriti... E' la moda, e guai ad andare in una direzione diversa da quella presa dal gregge--se sei una pecora, naturalmente! Eppure il prezzo della carne non cala, ma cresce! La legge della domanda e dell'offerta e' soppiantata dalla legge dei diminishing returns. Costa lo stesso o di piu' crescere, nutrire, vaccinare, curare, ingrassare, macellare il bestiame, e per non perdere il guadagno minacciato dal minor consumo bisogna aumentare il prezzo.