E comunque è anche vero questo:-
[h=3]LE ARMI SONO IL VERO FLAGELLO ITALIANO ?[/h]
ISTAT - INCIDENTI STRADALI CON LESIONI A PERSONE, MORTI E FERITI IN ITALIA Anni 2012 e 2013
Incidenti stradali con lesioni a persone NEL 2012 = 186.726 E NEL 2013 = 182.700
Morti nel 2012 = 3.653 e nel 2013 = 3.400
Feriti nel 2012 = 264.716 e nel 2013 = 259.500
ISTAT - CAUSE DI MORTE 2013
Malattie ischemiche del cuore, ipertensione, ecc. = 243.187
Tumori = 838.085
Suicidi = 4156
Dalla statistica dell'ISTAT risulta che: "dal 2012, si notano alcuni importanti segnali positivi per la giustizia civile e la giustizia amministrativa. Il numero dei procedimenti pendenti in primo grado, pur sempre notevole, è in calo del 5,9 per cento rispetto al 2011. Significative riduzioni si registrano per i carichi giacenti presso gli organi della giustizia amministrativa, che hanno portato la durata media complessiva dei ricorsi al Tar da 9,6 anni nel 2008 a 3,9 anni nel 2012. La congiuntura complessivamente favorevole per il settore giudiziario civile è altresì sottolineata dal numero dei titoli di credito protestati, nel 2013 in diminuzione del 12,3 per cento rispetto al 2012. Nel 2012, sono invece in lieve aumento (+2,0 per cento rispetto all'anno precedente) i delitti denunciati nel complesso. Fra questi,
diminuiscono gli omicidi, consumati e tentati, del 4,0 e del 5,3 per cento, rispettivamente; crescono invece le truffe e frodi informatiche (+10,5 per cento) e, tra i reati predatori violenti, le rapine (+5,1 per cento).
Nel 2013, il tasso di affollamento nelle carceri scende a quota 131,1 (-8,6 punti percentuali rispetto al 2012) confermando il trend decrescente degli ultimi tre anni. Rimangono stabili le quote di donne (4,3 per cento), di detenuti stranieri (34,9 per cento), di tossicodipendenti (23,8 per cento) e di detenuti che lavorano (23,3 per cento).
Sono 20.213 i minorenni seguiti dagli uffici di servizio sociale. Il 19,7 per cento sono stranieri, l'11,1 per cento ragazze.
Nel 2014, il 30,0 per cento delle famiglie italiane indica il rischio di criminalità come un problema presente nella zona in cui abitano, valore in lieve diminuzione rispetto al 2013 (31,0 per cento)."
Omicidi
| Tentati Omicidi
| Lesioni
| stupefacenti
| Furti | Rapine | Estorsioni
| Ricettazione
|
0.9 x 100.000 ab. | 2.2 x 100.000 ab. | 116.8 x 100.000 ab. | 56.9 x 100.000 ab. | 2554 x 100.000 ab. | 71.6 x 100.000 ab. | 10.9 x 100.000 ab. | 42.1 x 100.000 ab. |
A quanto pare i nostri Senatori, fautori della mozione presentata il 5 agosto si sono basati semplicemente su sentimenti di una parte dei cittadini, senza guardare in faccia la realtà dei numeri che chiaramente denotano come le morti causate dalle armi siano il minore dei mali e come un certo tipo di violenza non stia aumentando ma in realtà stia gradualmente diminuendo anche se non è scoparsa.
Mentre avvengono ben 2554 furti ogni 100.000 abitanti abbiamo solo 0,9 omicidi la cui arma potrebbe essere stata un arma a fuoco o un coltello. In verità sono gli incidenti stradali a mietere la maggior parte delle vittime, oltre 3000 morti e più di 250.000 feriti, quasi una piccola guerra ogni anno sulle strade Italiane. Bene questa strage si paragona alle 504 vittime per l'uso di armi a fuoco e non, che in media negli ultimi anni sono state soccorse in Italia.
Siamo sicuri che i nostri Senatori abbiano tutti i dati ? Siamo sicuri che non nascondano o omettano di indicare i numeri proprio perchè sanno che ci sono problemi più gravi da affrontare prima di quello delle armi ? Quale interesse hanno nel distogliere l'attenzione dalla guida spericolata, dall'uso di droghe o alcol per focalizzarla sulle armi ?
Non per altro negli ultimi giorni i media hanno riportato decessi da "sballo" e non da armi a fuoco.
[h=3]UNA VERGOGNA TUTTA ITALIANA[/h] Mentre le restanti Nazioni Europee aprono allo sport del tiro, l'Italia va in contro tendenza e chiude, mentre in Francia, Paese che è stato sempre molto severo e restrittivo sul possesso delle armi, si sono eliminate le 5 classi di armi e si favorisce lo sport incentivando le società di tiro anche con l'obbiettivo di mantenere luoghi storico militari in cui vengono ospitate, in Italia si fa esattamente l'opposto. Mentre i nostri tiratori olimpionici portano a casa medaglie su medaglie si vuole limitare e quasi impedire questo sport. I valori di un Italia, calpestati.
Arriviamo così alle idee folli di chi vorrebbe che gli sportivi lasciassero le loro armi in custodia alle sezioni di tiro, società che dovrebbero sobbarcarsi la responsabilità di centinaia e in molti casi, di migliaia di armi il cui valore spesso supera spesso i 3000 euro per ogni singolo pezzo.
Armi che dovranno essere curate, mantenute in luoghi adatti, areati, sicuri e a prova di ogni tentativo di furto. Sfortunatamente sempre più spesso i poligoni di tiro sono relegati in luoghi appartati, fuori da zone urbane e non rapidamente raggiungibili. Come si potrebbe garantire la sicurezza di migliaia di armi depositate al centro di un bosco o in mezzo alla campagna abbandonata ?!.
Per quanto riguarda poi le certificazioni mediche, dovrebbero spiegarci chi meglio del nostro dottore curante, che da decenni ci conosce, sa se siamo o meno persone sicure nel possedere un arma. Forse credono i nostri Senatori, che un medico dell'ASL che ci vede per la prima volta possa capire se un giorno daremo sfogo alle nostre follie usando un arma, semplicemente visitandoci 10 minuti ?!.
E a quel punto, in caso di follia, chi pagherà: il folle o il dottore dell'ASL ?
Esiste un fisiologico stato delle cose per cui nell'insieme della popolazione per sana, cristiana, democratica che possa essere, avverrano sempre fatti criminosi, anche eliminando per magia tutte le armi dalla faccia della terra, gli uomini si armerebbero di un bastone per portare a termine la loro follia e anche eliminando tutti i bastoni, essi si armerebbero di pietre.
Non dobbiamo quindi puntare a eliminare le armi ma se mai a consentire che gli onesti possano difendersi.
[h=3]NOTIZIE FALSE[/h] La mozione comincia così: "sebbene non sia stata diffusa una cifra ufficiale sul numero delle armi da fuoco detenute legalmente in Italia, l'ultima stima attendibile, elaborata dall'Eurispes nel 2008, indicava nel numero di 10 milioni le armi legali presenti in Italia, con almeno 4 milioni di famiglie che risulterebbero "armate", cioè in possesso di almeno una pistola. Erano 34.000 i privati che possedevano un porto d'armi, ai quali si aggiungevano 50.000 guardie giurate, circa 800.000 cacciatori con licenza per abilitazione all'esercizio venatorio e 178.000 permessi per uso sportivo (tiro a volo o tiro a segno). Altri 3 milioni di italiani avevano denunciato, infine, la presenza di armi in casa, ereditate o inservibili;"
cioè pur dicendo chiaramente che non si hanno cifre certe (o per lo meno loro fanno finta di non averne, perchè le cifre certe dell'ISTAT dimostrano il contrario di ciò che loro affermano), si buttano su numeri imbarazzanti; 10.000.000 le armi denunciate regolarmente, da caccia, sportive, collezionistiche.
4.000.000 di famiglie risultano armate di almeno una pistola. Forse i nostri Senatori non hanno dimestichezza con la matematica ma mancano 6.000.000 di armi al conto e allora si lanciano nell'affermazione sbagliata che 800.000 armi sono di cacciatori, 50.000 sono di guardie giurate e altre sono dei 178.000 permessi ad uso sportivo. Solo che al totale mancano 5.000.000 di armi.
Il conto invece è presto fatto, sono meno di 10.000.000 le armi presenti sul mercato civile Italiano, esse sono in possesso di cacciatori, guardie giurate, polizie private o cittadine, sportivi e collezionisti. Un popolo che va a comporre il numero dei 4.000.000 di famiglie armate stimate per difetto, dato che probabilmente le famiglie armate ad oggi non raggiungono i 3.000.000. Ciò denota che per ogni famiglia che abbia in casa uno sportivo, un cacciatore o un collezionista, vi sono non meno di tre armi presenti in media, se poi contiamo che il collezionista ne ha solitamente più di 50, capiamo come in molte detenzioni le armi non superino il numero di una sola arma detenuta. Con questi numeri si capisce che solo un quinto della popolazione è armata, comprendendo guardie giurate e polizia delle amministrazioni pubbliche periferiche.
Ricordiamo che l'Italia nel 2009 esportò armi per oltre 250 milioni di euro, per un Paese così piccolo che esporta più armi al mondo, un armato ogni cinque abitanti è nulla, per altro se l'esportazione è fiorente il mercato interno sembra essere inversamente proporzionato.
Non bastasse tutto ciò, i nostri Senatori sbottano con la frase: "tre milioni di famiglie detengono armi ereditate o inservibili".
Certo che se contiamo anche le famiglie che hanno armi inservibili e magari ci aggiungiamo le bamiglie che hanno un iscritto ad associazioni di soft air o figli che giocano ai cow boy con pistole in plastica, forse riusciamo a fare numero.
Politicamente scorretto, eppure sembra giusto quando si parla di armi e della loro abolizione. A tutto questo non sembra che alcuna industria faccia obbiezione pubblicamente, forse sono impegnate in altro modo a salvaguardare i loro interessi o forse sono già alla ricerca di un altro Paese dove trasferire la produzione. L'Italia non è più appetibile e questo si sa per molti campi del commercio e della produzione.
Mentre il PIL della Grecia è salito dello 0,8% quello Italiano è salito dello 0,2%
I problemi rimangono le armi, forse eliminate quelle si potranno risolvere i veri problemi, o forse eliminate quelle i nostri Politici potranno finalmente andare in pensione tranquilli.
ISTAT: detenuti Italiani 62.536; detenuti stranieri 21.854. I rapporti non si fanno solo con i numeri sparati li per caso, gli Italiani sono 59.000.000 di cui 62.500 in carcere. Gli stranieri sono il 10% della popolazione Italiana ma una percentuale superiore è in galera, esattamente lo 0,4% di stranieri contro lo 0,1% di Italiani. Così si leggono le cifre, così si affrontano i problemi.