Sono contento che il no abbia vinto..........adesso coloro che hanno votato no hanno davanti vent'anni per rendersi conto se è stato un bene o un male............ha vinto la democrazia???????????..........quale????????????..............quella diretta, il massimo secondo i grillini (di eccesso di democrazia si può anche morire)...........non a caso nel mondo la democrazia si esprime solo in modo rappresentativo............un motivo ci sarà............il popolo non può avere cognizione completa su sistemi complessi e complicati per cui elegge dei rappresentanti di cui si fida, con le competenze necessarie................quindi il popolo può esprimersi direttamente solo su quesiti semplici di facile comprensione...............in caso contrario è un voto falsato com'è accaduto domenica.............morale della favola vince il no perchè un'accozzaglia eterogenea ha plagiato il popolo esclusivamente per propri interessi personali e/o di partito e.........partitini, poltrone ed altri ammennicoli similari.
Ho votato sempre il centro-destra.................da ora in poi non so chi votare................forse arricchirò il popolo del non voto...........ammenochè qualcuno o qualcosa non riesca a stupirmi sul serio..............e ce ne vuole per stupirmi sul serio.
E certo,la maggiore sconfitta l’ha subita il Paese. Il Presidente-bambino ha bloccato il Parlamento per mesi al fine di spaccare l'italia in due proprio su un tema che dovrebbe essere l’unico a riunire tutti i cittadini sui valori e sulle regole che danno ragion d’essere al vivere assieme. Renzi ha disgregato il tessuto civile per fare qualche ulteriore passettino sul suo sentiero autoritario, mettendo in crisi proprio quella parte della Costituzione del ’48 che risponde di più agli insegnamenti liberali sulla divisione dei poteri.Come un bambino arrogante ha scassato invece di costruire, ha violato la prima regola di ogni revisione: l'iniziativa spetta al parlamento e non al governo. Il governo pensi a governare (se ne è capace) e non a crearsi regole
ad personam (in questo caso
ad castam). Pesante è stata anche la sconfitta della logica. Da anni è invalso l’uso demenziale della parola riforma. Beninteso, una riforma di qualunque tipo, dal valore regressivo o virtuoso. Basta fare la riforma. Che poi sia come la riforma Gasparri sulla Tv o la Riforma ex Cirielli sulla prescrizione, non ha alcuna importanza. A questa “aberrante” lotta contro la più elementare logica Renzi ha affiancato la tesi dell’”accozzaglia”. Il fronte del No è una accozzaglia perché vede sullo stesso fronte negativo CasaPound e l’estrema sinistra, moderati e rivoluzionari, destra e sinistra(sic!). l’argomento è “sciocco” perché è ovvio che si tratta di un referendum e non della formazione di un programma di governo. mi vergogno persino di motivare il perché, tanto è ovvio.il 4 dicembre invece a vincere è stata un’Italia che ha saputo individuare il proprio “nemico (politico) principale” e discernere tra il bene ed il male delle proposte in campo (ben al di là di una pasticciata riforma costituzionale …). E’ l’Italia dei mercati rionali contro quella della grande finanza. L’Italia che non teme mettersi in gioco, rimandando al mittente le “mancette” governative: i cinquanta euro per i pensionati, gli ottantacinque per gli statali, gli ottocento per le mamme, i cinquecento per i giovani … Italia sprezzante contro il politicamente corretto e contro i salotti buoni, contro i timorosi ed i moderati, che, sempre in ritardo sui tempi, hanno votato per il
sì, nella convinzione che …...siamo superiori alla rustica popolare.... .La vittoria dell’accozzaglia del
no è la vittoria dell’Italia dell’orgoglio e dell’appartenenza, che ha rifiutato la renziana “disintermediazione” della famiglia e dei corpi intermedi. E’ l’Italia che non ha ascoltato gli appelli della “grande stampa”, nazionale ed internazionale, e che si è fatta beffe dello spread, dei rating, della volatilità dei mercati, dell’andamento delle Borse. Ma è anche un’Italia che ora vuole contare di più, vuole decidere veramente, una volta archiviata l’idea di una politica tutta tagli (di sovranità) e falsa efficienza.Non si dica allora che a vincere è stata la paura del cambiamento. Del “cambiamento” a firma Renzi-Boschi gli italiani hanno dimostrato di non sapersene che cosa fare. Perché è parso, da subito, segnato da una confusa volontà “disorganizzatrice” (nel segno dei “poteri forti”) delle istituzioni e del Corpo Sociale (con l’attacco alle autonomie locali e alle identità diffuse). Perché, sotto la scorza addolcita dai presunti risparmi della politica, quel “cambiamento” è stato percepito come intimamente avvelenato. Perché, nel metodo il progetto sostenuto dal fronte del
sì è stato visto come il risultato di una scelta di parte, piuttosto che come avrebbe dovuto essere il risultato di una politica condivisa...Siamo tutti l'accozzaglia del Paese? O lo sono loro? A codesto punto quelli del si una riflessione dovrebbero anche farla..