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Roby62
Presidente del Parco, il Wwf va all'attacco
casentino2Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi attende da oltre sette mesi la nomina del Presidente, un ritardo dettato dall'imposizione delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna di un candidato sconveniente ed in evidente conflitto d'interessi come l'attuale Sindaco di Stia, Luca Santini, noto esponente di una Associazione venatoria locale.
La nomina del Presidente dell'Ente Parco è un atto di notevole importanza e significato politico perché rappresenta il componente più importante dell'organo collegiale di governo dell'area naturale protetta, previsto dall'articolo 9 della legge quadro n. 394/91, ed elemento essenziale per la legale rappresentanza ed il coordinamento delle attività di un Parco Nazionale.
Il Presidente costituisce anche l'ago della bilancia tra i diversi interessi rappresentati nel Consiglio direttivo e la Legge quadro impone di trovare sulla sua nomina l'intesa tra Ministero e Regioni. Queste ultime, nel caso del Parco nazionale Foreste Casentinesi, stanno cercando d'imporre al Ministero una nomina palesemente legata agli interessi localistici del territorio o peggio di una categoria incompatibile con le finalità di un'area naturale protetta come sono i cacciatori, essendo per legge vietata l'attività venatoria all'interno dei Parchi.
La Regione Toscana e la Regione Emilia Romagna stanno dimostrando con l'imposizione della nomina di Luca Santini un sostanziale disinteresse verso le reali finalità del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, ignorando volutamente i principi fondamenti per una sua efficace gestione.
Per Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Pro Natura e WWF serve da parte delle Regioni un segnale di attenzione e volontà di raggiungere una rapida intesa con il Ministero dell'Ambiente, identificando una persona di alto profilo nazionale, lontana da logiche di schieramento politico o di settore, in grado di condurre l'Ente Parco con la necessaria dedizione e lungimiranza per una sempre più efficace ed efficiente azione di conservazione del patrimonio naturale delle Foreste Casentinesi.
L'intesa tra il Ministero dell'Ambiente e le Regioni per la nomina dei Presidenti resta un principio condivisibile e necessario nell'auspicabile obiettivo di assicurare nella gestione dei Parchi nazionali una leale collaborazione tra Stato e Regioni, solo a condizione non vi sia però un uso coercitivo e ricattatorio dell'obbligo dell'intesa da parte delle Regioni. La collaborazione deve essere leale da entrambe le parti nell'interesse generale della conservazione del nostro patrimonio naturale, che deve sempre prevalere su interessi di parte o sugli equilibri politici dei diversi territori.
Le Regioni devono in questo caso dimostrare di saper interpretare al meglio l'interesse generale del Paese con la tutela di un bene comune per tutti gli italiani, evitando di utilizzare in modo strumentale l'intesa con il Ministero che la Legge quadro sulle aree naturali protette ha previsto per la nomina dei Presidenti.