Anche Grillo spara sulla caccia
Mancava solo lui all’appello dei nostri celebri detrattori. Il comico genovese lo fa da twitter, strumento a lui molto caro per la diffusione dei messaggi populisti che trovano terreno fertile in una Italia politicamente da ricostruire.
La riflessione di Grillo per la chiusura della caccia parte da lontano. Prende spunto dalla morte di un bimbo di 5 anni a causa di una imperdonabile disattenzione del genitore che aveva lasciato carico il fucile, poi pubblica un link in cui uno dei suoi consiglieri comunali snocciola i soliti dati intrisi di inesattezze e vengono intervistati i vertici di una delle troppe associazioni che auspicano la chiusura dell’attività venatoria.
Per quanto ci riguarda non possiamo non stigmatizzare l’accaduto, rinnovando gli appelli alla sicurezza, soprattutto quando si mette a rischio la vita degli altri oltre che la propria, e stringerci idealmente attorno alla famiglia del bimbo.
Non accettiamo però che a speculare sulle vite degli altri siano i cattivi maestri e, in questo caso, anche cattivi genitori. Chi è grillo per dire cosa dobbiamo o no insegnare ai nostri figli?
Un incidente è tale e può accadere in qualsiasi situazione. Non è forse accaduto anche a lui e oltre al bimbo in quel caso hanno perso la vita anche i genitori? Quante persone muoiono in Italia in seguito alle serate in discoteca, all’alcool e alle droghe?
E proprio a proposito di droghe, non è forse sua figlia quella fermata in possesso di cocaina? Potrebbe giurare che sua figlia non sia un rischio per la società quando si trova sotto l’effetto della cocaina?
Beh, mio figlio crescerà cacciatore, la sua drogata. Sono scelte di vita!
P.s. il movimento 5stelle è dichiaratamente anticaccia, lo dico per tutti quei cacciatori che inneggiano a favore della rivoluzione grillina anche su questo sito.
Mancava solo lui all’appello dei nostri celebri detrattori. Il comico genovese lo fa da twitter, strumento a lui molto caro per la diffusione dei messaggi populisti che trovano terreno fertile in una Italia politicamente da ricostruire.
La riflessione di Grillo per la chiusura della caccia parte da lontano. Prende spunto dalla morte di un bimbo di 5 anni a causa di una imperdonabile disattenzione del genitore che aveva lasciato carico il fucile, poi pubblica un link in cui uno dei suoi consiglieri comunali snocciola i soliti dati intrisi di inesattezze e vengono intervistati i vertici di una delle troppe associazioni che auspicano la chiusura dell’attività venatoria.
Per quanto ci riguarda non possiamo non stigmatizzare l’accaduto, rinnovando gli appelli alla sicurezza, soprattutto quando si mette a rischio la vita degli altri oltre che la propria, e stringerci idealmente attorno alla famiglia del bimbo.
Non accettiamo però che a speculare sulle vite degli altri siano i cattivi maestri e, in questo caso, anche cattivi genitori. Chi è grillo per dire cosa dobbiamo o no insegnare ai nostri figli?
Un incidente è tale e può accadere in qualsiasi situazione. Non è forse accaduto anche a lui e oltre al bimbo in quel caso hanno perso la vita anche i genitori? Quante persone muoiono in Italia in seguito alle serate in discoteca, all’alcool e alle droghe?
E proprio a proposito di droghe, non è forse sua figlia quella fermata in possesso di cocaina? Potrebbe giurare che sua figlia non sia un rischio per la società quando si trova sotto l’effetto della cocaina?
Beh, mio figlio crescerà cacciatore, la sua drogata. Sono scelte di vita!
P.s. il movimento 5stelle è dichiaratamente anticaccia, lo dico per tutti quei cacciatori che inneggiano a favore della rivoluzione grillina anche su questo sito.