A parte che è bono fatto come si voglia:
L'agnello, per la religione Ebraica (alla quale poi si accodò quella Cristiana) e simbolo di purezza. Era considerato la cosa più pura che si potesse offrire a Dio ed era la cosa più preziosa che si possedeva allora. Quindi gli Ebrei, quando sacrificavano un agnello a Dio, offrivano loro stessi.
Nella notte in cui Dio salvo il suo popolo dalla schiavitù, l'angelo della morte, passo tra le case degli Egiziani, uccudendo i loro primi geniti. Passando oltre le case degli Ebrei, che avevano segnato gli usci col sangue dell'agnello che avevano sacrificato.
Come detto sopra, per ricordare e commemorare questo evento divino, Gli Ebrei, nel pranzo della Pasqua, mangiano l'agnello, e quindi questa tradizione è stata ripresa dalla religione Cristiana.
Giovanni Battista, riconosce in Gesù, il vero agnello pasquale. Il suo sangue è stato versato per i nostri peccati, per la nostra salvezza, infatti, ancora oggi, durante la messa, il sacerdote, alzando l'ostia consacrata al cielo, pronuncia: "Ecco l'agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo"
Queste persone, li paragono al popolo di Isdraele, quando in fuga dagli egizi, aspettando che Mosè discendesse dal Sinai, chiesero e fecero costruire un vitello d'oro ad Aronne. Già si erano allontanati dal Dio che li aveva salvati.
Non vennero distrutti da Dio, solo per l'intervento di Mosè.....
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Inoltre, dalle sacre scritture:
« Questo mese sarà per voi il primo mese dell'anno. Parlate a tutta la comunità di Israele e dite: Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per consumare un agnello, si assocerà al suo vicino, al più prossimo della casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello, secondo quanto ciascuno può mangiarne. Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo serberete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l'assemblea della comunità d'Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po' del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull'architrave delle case, in cui lo dovranno mangiare
» (
Esodo 12,2-8)