Gunny

Cacciatore bronzo (100/500)
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Foggia
Salve a tutti,
chiedo lumi a chi ha esperienza in merito circa l'addestramento dei piccioni sulle racchette.

Negli ultimi anni sto lentamente abbandonando la caccia agli acquatici, la mia preferita a cui ho sempre dedicato 3/4 della stagione venatoria, inutile ribadire li soliti discorsi su no toxic, zone proibite alla caccia, nuovi limiti, parchi, oasi ecc...questa caccia da noi nelle zone libere non si può piu fare, restano i vari chiaretti privati...

In questi anni mi sto appassionando alla caccia al colombaccio; molto abbondante nella mia zona, nidifica tutto l'anno e credo sia diventato quasi stanziale.

Insidio questo bellissimo selvatico al campo, cerco di creare un buon capanno e disporre un buon gioco per attirarli, utilizzo sia giostre che stampi ed ho qualche colombaccio ad ali rotanti, funziona tutto bene per un mese o un mese e mezzo, poi diventano scaltri e credono sempre meno.

Stavo pensando di ampliare il gioco con un paio di piccioni da mettere sulle racchette, ma non ho esperienza in merito, qui da me non è una caccia specialistica tantomeno tradizionale, si fa nei primi giorni di preapertura ed apertura, qualche cacciatore nei periodi di magra fa qualche rientro nelle pinete, si riprende le ultime giornate di caccia di gennaio e febbraio, quindi non ho nessun collega o amico esperto che possa consigliarmi al meglio.

Vorrei qualche suggerimento innanzitutto sulla razza di piccioni che meglio si prestano alla racchetta, dove e da chi comprare, alimentazione...qualche dritta sulle modalità di addestramento e poi su quali racchette orientarmi, ho visto che ci sono di varie lunghezze, da 60cm fino a 150 cm.

Sono ben accetti consigli su come abituare il cane ai piccioni.

Se ci sono delle normative sul trasporto (gabbiette, trasportini ecc..) e tutto ciò che è necessario sapere a riguardo.

Grazie a tutti.
 
Non so un tubo sull'allevamento e addestramento dei piccioni, ma se non vado errato, non e' legato alla racchetta il piccione da richiamo? Non credo che serva molto addetramento. Quando tiri lo spago la racchetta sale, e il piccione svolazza. Ma di sicuro non so. I volantini invece richiedono addestramento, credo. Per il resto sono sicuro che qui ci saranno diversi esperti veri ma purtroppo anche qualche tuttologo. Ma i tuttologhi si riconoscono dall'abbondanza di teorie astratte, terminologia impropria, e farneticazioni ripetute ad nauseam e mai esempi pratici, prove concrete o consigli utili... E' la natura dell'Internet e dei fora.
 
Eh purtroppo carissimo Giovanni sembra facile ma non lo è affatto, sicuramente è piu facile che addestrare un volantino.

Innanzitutto bisogna partire con una razza docile e tranquilla, bisogna abituare il piccione a stare sulla racchetta fin da piccolino, lo stesso deve abituarsi bene alla presenza dell'uomo che oltre ad addestrarlo deve nutrirlo quindi credo si debba creare un rapporto simile a quello che creiamo con i nostri cani da caccia, d'altronde anche il piccione è un ausiliare come il cane.

Il piccione oltre che addestrato va allenato altrimenti dopo 5 svolazzate è stanco e cade della racchetta...l'allenamento è molto graduale va fatto per fasi...

Purtroppo il mondo è in mano ai tuttologi ed ai sapientoni...tant'è che di difronte a cotanta tuttologia l'intelligenza tace.

Sto vedendo qualche video su youtube sull'addestramento dei piccioni ma spero vivamente che qualche esperto mi dia qualche buon consiglio...sto anche pensando di acquistare uno o due piccioni adulti e già addestrati ma ho paura di prendere qualche fregatura oltre che pagarli uno sproposito
 
Eh purtroppo carissimo Giovanni sembra facile ma non lo è affatto, sicuramente è piu facile che addestrare un volantino.

Innanzitutto bisogna partire con una razza docile e tranquilla, bisogna abituare il piccione a stare sulla racchetta fin da piccolino, lo stesso deve abituarsi bene alla presenza dell'uomo che oltre ad addestrarlo deve nutrirlo quindi credo si debba creare un rapporto simile a quello che creiamo con i nostri cani da caccia, d'altronde anche il piccione è un ausiliare come il cane.

Il piccione oltre che addestrato va allenato altrimenti dopo 5 svolazzate è stanco e cade della racchetta...l'allenamento è molto graduale va fatto per fasi...

Purtroppo il mondo è in mano ai tuttologi ed ai sapientoni...tant'è che di difronte a cotanta tuttologia l'intelligenza tace.

Sto vedendo qualche video su youtube sull'addestramento dei piccioni ma spero vivamente che qualche esperto mi dia qualche buon consiglio...sto anche pensando di acquistare uno o due piccioni adulti e già addestrati ma ho paura di prendere qualche fregatura oltre che pagarli uno sproposito
Ma non esistono stampi--magari con penne--che fanno lo stesso lavoro? Cioe' montati su uno stantuffo, issati con un tiro di corda, e connessi in qualche modo (come le civette meccaniche che si usa(va)no per le allodole) allo stantuffo o alla corda, in modo che aprano e chiudano le ali soltanto quanno vanno su, in maniera piu' naturale dei Mojo ad ali rotanti, che le sbattono continuamente, e che i colombi "sgamano" dopo qualche parente loro che ci ha creduto viene giu' stracciato sotto gli occhi loro. Anche i Mojo per le anatre dopo un po' perdono efficacia con le anatre locali. Quel "volare" continuo sempre inchiodati nello stesso posto e' molto, molto innaturale. Molto migliori sono gli stampi di anatre che creano movimento, spruzzi, onde nel chiaro. Col Mojo puoi ancora fregare quelle di passo, ma non le "vecchie." Questo lo so per esperienza personale, ma come ho detto delle palombe non so assolutamente nulla. Qui ce ne e' una specie simile, ma soltanto nel West, e piu' o meno lungo la costa occidentale. Ne vidi uno in California mezzo secolo fa.

Pure le tortorelle americane, ingenue e probabilmente stupidine, dopo un po' si insospettiscono del "Mojo Dove." Una volta comprai una piccola giostra dove tre stampi giravano in tondo e che si metteva in terra, vicino agli stampi normali. Ognuna aveva ali di plastica leggera che "battevano" per via della resistenza dell'aria. Quel sistema era molto migliore nell'adescare i cacciatori che le tortore. La prima volta che lo usai quando qualche tortora stava per arrivare a tiro lo vedeva e virava via come se avesse visto il diavolo... Ne smontai i tre stampi e adesso li metto in terra con quelli normali. Funzionano meglio quelli immobili che queste diavolerie moderne!

Comunque buona fortuna nel trovare un "magistro e donno" che ti possa erudire sul da farsi. IBAL !
 
Ma non esistono stampi--magari con penne--che fanno lo stesso lavoro? Cioe' montati su uno stantuffo, issati con un tiro di corda, e connessi in qualche modo (come le civette meccaniche che si usa(va)no per le allodole) allo stantuffo o alla corda, in modo che aprano e chiudano le ali soltanto quanno vanno su, in maniera piu' naturale dei Mojo ad ali rotanti, che le sbattono continuamente, e che i colombi "sgamano" dopo qualche parente loro che ci ha creduto viene giu' stracciato sotto gli occhi loro. Anche i Mojo per le anatre dopo un po' perdono efficacia con le anatre locali. Quel "volare" continuo sempre inchiodati nello stesso posto e' molto, molto innaturale. Molto migliori sono gli stampi di anatre che creano movimento, spruzzi, onde nel chiaro. Col Mojo puoi ancora fregare quelle di passo, ma non le "vecchie." Questo lo so per esperienza personale, ma come ho detto delle palombe non so assolutamente nulla. Qui ce ne e' una specie simile, ma soltanto nel West, e piu' o meno lungo la costa occidentale. Ne vidi uno in California mezzo secolo fa.

Pure le tortorelle americane, ingenue e probabilmente stupidine, dopo un po' si insospettiscono del "Mojo Dove." Una volta comprai una piccola giostra dove tre stampi giravano in tondo e che si metteva in terra, vicino agli stampi normali. Ognuna aveva ali di plastica leggera che "battevano" per via della resistenza dell'aria. Quel sistema era molto migliore nell'adescare i cacciatori che le tortore. La prima volta che lo usai quando qualche tortora stava per arrivare a tiro lo vedeva e virava via come se avesse visto il diavolo... Ne smontai i tre stampi e adesso li metto in terra con quelli normali. Funzionano meglio quelli immobili che queste diavolerie moderne!

Comunque buona fortuna nel trovare un "magistro e donno" che ti possa erudire sul da farsi. IBAL !
giovanni, ti rispondo io, per quanto fatti bene, i colombacci impagliati dotati di ali battenti, che simulano un colombaccio che si è appena buttato sull'edera, hanno poco di naturale. tuttavia possono essere utili in due occasioni:
  • non si ha spazio/tempo/possibilità di gestire uno o più piccioni
  • si caccia in ambiente dove i colombacci vengono abitualmente a mangiare e non vedrebbero mai completamente un altro colombaccio, ma gli basta intravederlo tra le frasche, per essere attirati (stessa cosa vale per gli stampi di plastica, che si usano per far numero, ma si cerca di metterli in modo che facciano un effetto vedo/non vedo, perchè se le metti in bella mostra, si accorgono subito che sono finti e non li considerano minimamente)
 
giovanni, ti rispondo io, per quanto fatti bene, i colombacci impagliati dotati di ali battenti, che simulano un colombaccio che si è appena buttato sull'edera, hanno poco di naturale. tuttavia possono essere utili in due occasioni:
  • non si ha spazio/tempo/possibilità di gestire uno o più piccioni
  • si caccia in ambiente dove i colombacci vengono abitualmente a mangiare e non vedrebbero mai completamente un altro colombaccio, ma gli basta intravederlo tra le frasche, per essere attirati (stessa cosa vale per gli stampi di plastica, che si usano per far numero, ma si cerca di metterli in modo che facciano un effetto vedo/non vedo, perchè se le metti in bella mostra, si accorgono subito che sono finti e non li considerano minimamente)
Un po' come le vecchie sagome piatte, bi-dimensionali di pavoncella costruite da mio Padre di lamierino e poi pitturate. Non molto realistiche, ma se sistemate nella maniera giusta--non tutte col becco girato nella stessa direzione--viste dall'alto da uccelli che girano intorno al gioco, certe compaiono ed altre scompaiono perche' di taglio sono pressoche' invisibili, e questo apparire e scomparire da' l'impressione di movimento. Credo che ancora tali stampi piatti vengano usati per la caccia alle oche per la stessa ragione, qui negli U.S., insieme a quelli full-body.
Ero piccolo, e ancora mi ricordo Papa' e un suo amico, Renzo, che passavano qualche serata in cucina dipingendo gli stampi piatti di lamierino. Quanto morivo dalla voglia di andare a caccia con loro! A Ciampino, dall'altro lato dell'Appia da quello dove c'e' l'aeroporto, e' dove andavano. A quell'epoca c'erano centinaia di pavoncelle, storni e pivieri che sostavano e pasturavano sull'erba fra le piste d'atterraggio. E spesso sconfinavano da questa oasi, passavano sull'Appia e sul pezzo d'acquedotto romano rimasto li', e andavano a pasturare nei campi della zona di Via Santa Fresca. Sono cinquant'anni che non vedo quella zona. Scommetto che e' tutta ville e villette... Non so se i piu' anziani di voi abbiano mai visto il film "Bravissimo!" con Alberto Sordi nel ruolo del Maestro Impallato, un povero supplente morto di fame. La scena nella quale porta una classe di bambini in campagna, con la scusa dell'insegnamento di cose della natura, ma in realta' per far loro raccogliere la cicoria che poi costituira' la sua misera cena, fu girata proprio in quella zona. Lo ricordo benissimo, perche' io ero uno di quei bambini, quello con la cartella ed i capelli selvaggi! A quei tempi, oltre a qualche casolare colonico, non c'era niente, tutti campi, e Papa' ci andava spesso a caccia. Ed io con lui quando crebbi un po'. Prima col fucilino ad aria compressa che mi serviva a fermare le allodole "scellate" che non volevano farsi acchiappare. Poi piu' grande col tronchino Beretta cal. 24 che Papa' mi faceva sparare se non c'era nessuno in giro--nessuno che potrebbe essere stato un guardiacaccia. E poi a sedici anni con licenza e Beretta S55B cal. 12.

Quindi, un campo di stoppie o di pianticelle basse che nascondano un po' gli stampi sarebbe l'ideale. Ho visto pero' videos di caccia alle oche nei quali questi uccelli diffidentissimi ed intelligenti atterrano fra gli stampi, alcuni dei quali sono i "magnum," grandi abbastanza da nascondere un cacciatore sotto di essi, e che fanno da capanno, e cominciare a pasturare tranquille fra i loro simili artificiali--anche quelli spropositati. Dicono che tali uccelli non hanno il senso delle proporzioni, della grandezza.
In videos inglesi ho visto che ogni palomba abbattuta al campo poi diventa uno stampo, infilata in un sistema di stecchi che la fanno sembrare un uccello in pastura. Ma li' ce ne sono tante, di palombe, che anche per una che si smalizia puoi contare su mille altre ancora non scaltrite.
Gli uccelli imparano. Ai tempi miei bastava una civetta meccanica, o anche semplicemente un macaco, ed un fischietto usato piu' o meno bene. E le lodole venivano al gioco e si facevano sparare librando sulla civetta quasi immobii in aria. Papa' ed io difficilmente tornavamo a casa senza un bel mazzo di allodole, calandre e pispole, piu' qualche storno suicida o beccaccino spaesato--eppure usavamo soltanto civetta meccanica e fischietto. Oggi si devono usare gabbiette con campionesse di canto, giostre, stampi, allodole vive legate ad un piolo, una bolognese (si chiama cosi'?) con allodole vive che svolazzano dentro questa grossa nassa di rete, falchetti finti che girano su una lunga e sottile verga di plastica intorno ad un palo... E le allodole, se pure vengono al gioco, se non sai sparare fai padelle a piu' non posso, perche' arrivano come frecce, zigzagando come beccaccini, e se ne vanno tanto velocemente come son arrivate. Librarsi in aria quasi immobili sopra stampi o falchetto? Ma va? Lo vedo nei videos italiani. Io se fossi ancora in Italia le lascerei in pace. Vale la pena di allevare richiami tutto l'anno (con le complicazioni e lavoro costante che comportano) , comprare centinaia di Euro di stampi ed aggeggi vari, portarsi appresso un quintale di impedimenta, per poi dover smettere dopo aver abbattuto dieci capi quando ce ne sono tante, il che--mi sa--sta pure diventando un evento sempre piu' raro?

Grazie della risposta, anche se le palombe non le caccero' mai perche' non ce ne sono. Io ormai uso stampi e Mojos per le tortore soltanto all'apertura e per un paio di giorni dopo, poi mi affido ai luoghi di pastura che ho preparato. Le tortorelle americane schivano i campi dove erba o stoppie possono nascondere insidie (serpenti, gatti ferali, bobcats, ecc.) e dove, se la vista completa a 360 gradi del cielo e' preclusa dalla vegetazione, i numerosi predatori alati, con un volo strisciante possono sorprenderle. Spesso quando uso gli stampi qualche falco ne attacca uno e immediatamente si accorge dell'errore e vola via, ma poi mi tocca uscire dal capanno e raddrizzarlo. Le nostre tortore amano o il terreno nudo, aratoo, o i girasoli, in cima ai quali si appollaiano per fare pranzo. Dall'alto del girasole possono controllare suolo e cielo.

Ammazza quanto scrivo! Quanti voli pindarici O.T.! Prerogativa di noi vecchi, che guardiamo sempre il passato perche' il futuro non porta nulla di buono!
 
Salve a tutti,
chiedo lumi a chi ha esperienza in merito circa l'addestramento dei piccioni sulle racchette.



Vorrei qualche suggerimento innanzitutto sulla razza di piccioni che meglio si prestano alla racchetta, dove e da chi comprare, alimentazione...qualche dritta sulle modalità di addestramento e poi su quali racchette orientarmi, ho visto che ci sono di varie lunghezze, da 60cm fino a 150 cm.


Se ci sono delle normative sul trasporto (gabbiette, trasportini ecc..) e tutto ciò che è necessario sapere a riguardo.

Grazie a tutti.
@Gunny, premetto che caccio in alcuni appostamenti fissi, ma non ho piccioni, ma li hanno quelli che cacciano con me, comunque ti provo a rispondere a questi punti:
  • il mangime deve essere di qualità, inoltre considera che mangiano parecchio
  • le racchette ci sono anche più lunghe, dipende da dove li cacci i colombacci: se li cacci nei girasoli o granturco, basta che siano all'altezza dei girasoli o delle stoppie, mentre se le cacci ai bordi di boschi o dentro di essi, le aste devono arrivare fino a sopra la chioma, in modo che il piccione sia ben visibili
  • per le normative per il trasporto, ti conviene sentire agli uffici regione/atc/usl, in modo da essere sicuro che ci siano normative chiare, perchè in genere i siti online e armerie vendono cassette per il trasporto dei piccioni, tuttavia non so se ci possa essere qualche normativa diversa per quanto riguarda la tua Regione
 
Ultima modifica:
@Gunny, premetto che caccio in alcuni appostamenti fissi, ma non ho piccioni, ma li hanno quelli che cacciano con me, comunque ti provo a rispondere a questi punti:
  • il mangime deve essere di qualità, inoltre considera che mangiano parecchio
  • le racchette ci sono anche più lunghe, dipende da dove li cacci i colombacci: se li cacci nei girasoli o granturco, basta che siano all'altezza dei girasoli o delle stoppie, mentre se le cacci ai bordi di boschi o dentro di essi, le aste devono arrivare fino a sopra la chioma, in modo che il piccione sia ben visibili
  • per le normative per il trasporto, ti conviene sentire agli uffici regione/atc/usl, in modo da essere sicuro che ci siano normative chiare, perchè in genere i siti online e armerie vendono cassette per il trasporto dei piccioni, tuttavia non so se ci possa essere qualche normativa diversa per quanto riguarda la tua Regione
Caccio in campo aperto nelle stoppie di cereali o leguminose dove vanno a pasturare, non vado nei boschi ecco perchè ho dato quelle misure di aste, i colombacci da me sono quasi tutti stanziali e con queste temperature si moltiplicano a dismisura e sono praticamente ovunque tanto da trovarli nelle ville comunali o nelle piazze alberate o nei parchi cittadini. Essendo stanziali frequentano sempre gli stessi posti quindi una volta individuate 5 o 6 stoppie buone se ti sai gestire bene cacci per 2-3 mesi senza problemi. considerando che non è una caccia che qui fanno in molti.
La problematica di cacciare questi uccelli "stanziali" è che se all'inizio sono molto incuriositi dagli stempi e dalle giostre dopo un po che prendono fucilate iniziano a capire la malaparata e se ne tengono a debita distanza o meglio si mettono fuori tiro perchè se decidono andare a mangiare in un determinato posto ci vanno e basta, ovviamente ti prendono le misure. Motivo per cui per dare un po piu di gioco al gioco ho pensato di mettere 2 racchette con i piccioni.

Per le normative andrò in Atc ma il regolamento regionale da noi è abbastanza chiaro, 10 vivi per appostamento temporaneo, con anelli e registro asl con codice di stalla.

Per l'addestramento sto vedendo alcuni video interessanti su come addestrano gia il pullo da piccolino e mi sto gia facendo un'idea di come fare. Il problema piu grosso è trovare i pulli, infatti mi stavo orientando sull'acquisto di una coppia adulta e gia addestrata, problema è che sono tutti in centro italia, costa piu mandarmeli che i piccioni stessi.
 
Vorrei qualche suggerimento innanzitutto sulla razza di piccioni che meglio si prestano alla racchetta, dove e da chi comprare, alimentazione...qualche dritta sulle modalità di addestramento e poi su quali racchette orientarmi, ho visto che ci sono di varie lunghezze, da 60cm fino a 150 cm.

Sono ben accetti consigli su come abituare il cane ai piccioni.

Se ci sono delle normative sul trasporto (gabbiette, trasportini ecc..) e tutto ciò che è necessario sapere a riguardo.

Allora, diciamo che parlare di questo tipo di caccia in un solo post è praticamente impossibile. L' utilizzo di richiami vivi comporta molto impegno. Innanzitutto devi creare almeno una volera adeguata al loro benessere, con mangiatoie e abbeveratoi da rifornire periodicamente.
Io le mie le ho realizzate con una base in cemento rivestita con mattonelle in cotto di seconda scelta. Come metterai poi rena bianca lavata ricca di calcio o sabbia. Obbligatoria rete a maglie fini elettrosaldata per evitare sgradevoli sorprese fatte da nocivi o semplici topi o serpenti.

Al suo interno devi inserire 2 o piu pali di legno da appoggio. Io i miei li ho realizzati agganciando dei dischetti che loro troveranno poi anche negli stantuffi utilizzati nella tesa.

Per la loro alimentazione puoi utilizzare un misto di granaglie oppure utilizzare una mangiatoia con piu' scomparti dove metterai grano, gran turco, piselli, girasole etc... + Una ciotola di sali minerali e un contenitore specifico per l' acqua o beverelli automatici.

Periodicamente se vuoi che non abbiano problemi devi vaccinarli contro le principali malattie.

Come razza da utilizzare la piu semplice è senza dubbio il Ternano nelle sue varianti o incroci.

Prediligi sempre piccioni grandi con una bella linea, code, specchi e quanto altro.

Se il tuo occhio vuole la bellezza puoi scegliere tra rosati, grigi, specchiati, ibiridi fino ad arrivare all' utilizzo del colombaccio vero e proprio.

Per le racchette il gioco varia in base al luogo di caccia. Puoi utilizzare racchette medie o fili lunghi se i piccioni sono bravi. Rulli e ribaltine per gli altri.

In generale io utilizzo 3 stantuffi e 2 rulli in tesa.

Oppure se ho concorrenza, 4 stantuffi SX CENTRO DX e uno lungo nel campo fuori tesa. + 2/3 rulli per la buttata vicino al capanno e un asta con rullo o racchetta in una pianta vicina se cacciamo in 2.

Il tutto contornato da almeno 10/20 stampi di penna in base al luogo. Girasole, favino, stoppia etc..
Il resto stampi in plastica, mojo e vari non li utilizzo proprio perche quando fai un gioco cosi non servono.

Nel mese di gennaio invece sull edera utilizzo 2 aste in carbonio da 10/15 mt con un rullo elettrico e uno stantuffo + qualche stampo in penna se ne ho la possibilità.

Come trasporto ti consiglio i classici trasportini dei cani con acqua e granaglie sempre disponibili oppure le cassettine in legno specifiche per i piccioni.

Al loro interno metti sempre uno strato di gomma morbida o un pezzo di moquette e della paglia per evitare che scivolino e che si sporchino le penne con gli escrementi.

Il cane il mio l' ho abituato portandolo sempre nel campo dove alleno i piccioni. inizialmente lo legavo poi quando si abitua, con l' esperienza lo lasci libero di scorrazzare tra i piccioni. I tempi di addestramento dipendono sempre dalla razza, dalla vivacità del soggetto, età, ed esperienza.

Fatto cio' serve la cosa piu importante. L' esperienza, perchè con i piccioni se sbagli te ne accorgi subito!

Ti consiglio di fare delle prove a caccia chiusa. Magari con la scusa del birdwatching. Perlomeno io a suo tempo feci cosi in agosto su acuni spot di caccia tipo girasolaie o qualche stoppia. Poi tutto il resto vien da se ;)
 
Ultima modifica:
Allora, diciamo che parlare di questo tipo di caccia in un solo post è praticamente impossibile. L' utilizzo di richiami vivi comporta molto impegno. Innanzitutto devi creare almeno una volera adeguata al loro benessere, con mangiatoie e abbeveratoi da rifornire periodicamente.
Io le mie le ho realizzate con una base in cemento rivestita con mattonelle in cotto di seconda scelta. Come metterai poi rena bianca lavata ricca di calcio o sabbia. Obbligatoria rete a maglie fini elettrosaldata per evitare sgradevoli sorprese fatte da nocivi o semplici topi o serpenti.

Al suo interno devi inserire 2 o piu pali di legno da appoggio. Io i miei li ho realizzati agganciando dei dischetti che loro troveranno poi anche negli stantuffi utilizzati nella tesa.

Per la loro alimentazione puoi utilizzare un misto di granaglie oppure utilizzare una mangiatoia con piu' scomparti dove metterai grano, gran turco, piselli, girasole etc... + Una ciotola di sali minerali e un contenitore specifico per l' acqua o beverelli automatici.

Periodicamente se vuoi che non abbiano problemi devi vaccinarli contro le principali malattie.

Come razza da utilizzare la piu semplice è senza dubbio il Ternano nelle sue varianti o incroci.

Prediligi sempre piccioni grandi con una bella linea, code, specchi e quanto altro.

Se il tuo occhio vuole la bellezza puoi scegliere tra rosati, grigi, specchiati, ibiridi fino ad arrivare all' utilizzo del colombaccio vero e proprio.

Per le racchette il gioco varia in base al luogo di caccia. Puoi utilizzare racchette medie o fili lunghi se i piccioni sono bravi. Rulli e ribaltine per gli altri.

In generale io utilizzo 3 stantuffi e 2 rulli in tesa.

Oppure se ho concorrenza, 4 stantuffi SX CENTRO DX e uno lungo nel campo fuori tesa. + 2/3 rulli per la buttata vicino al capanno e un asta con rullo o racchetta in una pianta vicina se cacciamo in 2.

Il tutto contornato da almeno 10/20 stampi di penna in base al luogo. Girasole, favino, stoppia etc..
Il resto stampi in plastica, mojo e vari non li utilizzo proprio perche quando fai un gioco cosi non servono.

Nel mese di gennaio invece sull edera utilizzo 2 aste in carbonio da 10/15 mt con un rullo elettrico e uno stantuffo + qualche stampo in penna se ne ho la possibilità.

Come trasporto ti consiglio i classici trasportini dei cani con acqua e granaglie sempre disponibili oppure le cassettine in legno specifiche per i piccioni.

Al loro interno metti sempre uno strato di gomma morbida o un pezzo di moquette e della paglia per evitare che scivolino e che si sporchino le penne con gli escrementi.

Il cane il mio l' ho abituato portandolo sempre nel campo dove alleno i piccioni. inizialmente lo legavo poi quando si abitua, con l' esperienza lo lasci libero di scorrazzare tra i piccioni. I tempi di addestramento dipendono sempre dalla razza, dalla vivacità del soggetto, età, ed esperienza.

Fatto cio' serve la cosa piu importante. L' esperienza, perchè con i piccioni se sbagli te ne accorgi subito!

Ti consiglio di fare delle prove a caccia chiusa. Magari con la scusa del birdwatching. Perlomeno io a suo tempo feci cosi in agosto su acuni spot di caccia tipo girasolaie o qualche stoppia. Poi tutto il resto vien da se ;)
Se questa non e' passione, non so che cosa sia, la passione! Se fossi in Italia io invece cercherei di farmi amico qualcuno come te, volenteroso di costruire, organizzare, allevare, faticare, veramente appassionato, e cacciare con lui, lasciandogli tutta la parte complicata, laboriosa e faticosa! Magari contribuirei finanziariamente per cibi, medicine, materiali, ecc., con il camallare gli impedimenta fino al luogo di caccia, e con il vettovagliamento (e innaffiamento vinicolo) delle uscite, ma proprio non mi ci vedo a fare tutto questo lavoro per sparare a una mezza dozzina di palombe a ogni uscita! Che dici, Marco, se vengo in Italia ti andrebbe bene questa partnership? Ma se dici di no non mi offenderei!
 
Che dici, Marco, se vengo in Italia ti andrebbe bene questa partnership? Ma se dici di no non mi offenderei!
Caro Giovanni accetterei senza dubbio la tua proposta. Uno perchè sarebbe senza dubbio un piacere per me cacciare con te e due perchè perlomeno contribuiresti in qualche modo al mio sostentamento e a quello degli ausiliari, a differenza di taluni compagni di caccia che spesso vengono costantemente a rimorchio senza nulla donare.

Una volta esistevano due tipi di persone, "il cacciatore" che conosceva arte e tecnica venatoria e lo sparatore che amava soltanto fare carniere sparando a qualsiasi cosa in volo senza mai comprendere il selvatico o il suo habitat.

Oggi a causa della scarsità di minuta selvaggina lo sparatore che da sempre usciva di casa con il solo schioppo e cartucce farebbe ZERO qui in Italia, pertanto si è letteralmente evoluto e si è convertito in cacciatore a "rimorchio" o perlomeno cosi lo definisco io.

Nel 2024 è sempre piu' difficile incontrare persone che sanno cosa significa cacciare oppure coltivare una passione per un selvatico vero come il "Colombaccio". Persone che riescano a capire modi, tempi, habitat dei selvatici, oppure semplicemente che vanno alla ricerca di uno spot o di una pastura.
 
Caro Giovanni accetterei senza dubbio la tua proposta. Uno perchè sarebbe senza dubbio un piacere per me cacciare con te e due perchè perlomeno contribuiresti in qualche modo al mio sostentamento e a quello degli ausiliari, a differenza di taluni compagni di caccia che spesso vengono costantemente a rimorchio senza nulla donare.

Una volta esistevano due tipi di persone, "il cacciatore" che conosceva arte e tecnica venatoria e lo sparatore che amava soltanto fare carniere sparando a qualsiasi cosa in volo senza mai comprendere il selvatico o il suo habitat.

Oggi a causa della scarsità di minuta selvaggina lo sparatore che da sempre usciva di casa con il solo schioppo e cartucce farebbe ZERO qui in Italia, pertanto si è letteralmente evoluto e si è convertito in cacciatore a "rimorchio" o perlomeno cosi lo definisco io.

Nel 2024 è sempre piu' difficile incontrare persone che sanno cosa significa cacciare oppure coltivare una passione per un selvatico vero come il "Colombaccio". Persone che riescano a capire modi, tempi, habitat dei selvatici, oppure semplicemente che vanno alla ricerca di uno spot o di una pastura.
Ti capisco in pieno. Sapessi quanto studio, quanti accorgimenti, quante raffinatezze (e quanti sbagli!) nella mia carriera di paperaro a Kodiak, attivita' purtroppo abbandonata 11 anni fa col trasloco in un posto dove non ci sono anatre. Penso che la caccia alle anatre sia abbastanza simile a quella alle palombe, a parte le ovvie rispettive differenze di habitat e abitudini delle due specie. Preparazione del capanno, la disposizione degli stampi (niente richiami vivi da noi, pero'), addestramento del cane da riporto, elemento importantissimo nella caccia agli acquatici, tempismo nel tiro, mimetizzazione... Tante, tante cose, tante spese, tanto lavoro preparatorio. E quanto odiavo gli imbecilli sparatori ma non cacciatori (ce ne sono tanti anche da noi) che, arrivati all'altro lato del lago, parcheggiavano lungo la strada, si appostavano dietro un "cespuglio" grande quanto un mazzo di prezzemolo, e sparavano ad anatre assolutamente fuori tiro, spaventandole. Del resto non s'erano nemmeno scomodati ad allevare ed addestrare un cane, e se ne avessero abbattuta una l'avrebbero dovuta lasciare in acqua.
Mi rifaccio un po' dopo la fine della mia carriera di paperaro, con il tacchino selvatico. Anche per questo selvatico e' impossibile che lo "sparatore" faccia carniere, a meno che non abbia un deretano come Porta Capuana. Gli accorgimenti, la completa mimetizzazione, l'abilita' con i richiami a bocca e a mano, il sapere quando tacere e' meglio di chiamare, e capire quando bisogna schiamazzare invece di sussurrare e sussurrare invece di schiamazzare--saper "leggere" il comportamento di questi uccelli dai sensi sviluppatissimi e dalle abitudini sospettosissime. Non ti dico l'adrenalina quando senti il tuono del glugluttire di un vecchio "Tom," invisibile fra le fratte a 100 metri da te ma indeciso a scoprirsi e a portarsi a tiro di schioppo. Amo questa caccia piu' di quella al cervo, anche perche' uccidere un cervo ancora oggi, dopo tanti abbattimenti, oltre alla soddisfazione e alla pregustazione di tanta ottima carne, mi da' anche un certo magone per quei grandi occhi liquidi che si appannano velocemente davanti a te, e per la grazia e l'agilita' di tale belliassimo animale trasformato in una carcassa inerte e sanguinolenta dalla tua volonta' di premere il grilletto.
 
Ti capisco in pieno. Sapessi quanto studio, quanti accorgimenti, quante raffinatezze (e quanti sbagli!) nella mia carriera di paperaro a Kodiak, attivita' purtroppo abbandonata 11 anni fa col trasloco in un posto dove non ci sono anatre. Penso che la caccia alle anatre sia abbastanza simile a quella alle palombe, a parte le ovvie rispettive differenze di habitat e abitudini delle due specie. Preparazione del capanno, la disposizione degli stampi (niente richiami vivi da noi, pero'), addestramento del cane da riporto, elemento importantissimo nella caccia agli acquatici, tempismo nel tiro, mimetizzazione... Tante, tante cose, tante spese, tanto lavoro preparatorio. E quanto odiavo gli imbecilli sparatori ma non cacciatori (ce ne sono tanti anche da noi) che, arrivati all'altro lato del lago, parcheggiavano lungo la strada, si appostavano dietro un "cespuglio" grande quanto un mazzo di prezzemolo, e sparavano ad anatre assolutamente fuori tiro, spaventandole. Del resto non s'erano nemmeno scomodati ad allevare ed addestrare un cane, e se ne avessero abbattuta una l'avrebbero dovuta lasciare in acqua.
Mi rifaccio un po' dopo la fine della mia carriera di paperaro, con il tacchino selvatico. Anche per questo selvatico e' impossibile che lo "sparatore" faccia carniere, a meno che non abbia un deretano come Porta Capuana. Gli accorgimenti, la completa mimetizzazione, l'abilita' con i richiami a bocca e a mano, il sapere quando tacere e' meglio di chiamare, e capire quando bisogna schiamazzare invece di sussurrare e sussurrare invece di schiamazzare--saper "leggere" il comportamento di questi uccelli dai sensi sviluppatissimi e dalle abitudini sospettosissime. Non ti dico l'adrenalina quando senti il tuono del glugluttire di un vecchio "Tom," invisibile fra le fratte a 100 metri da te ma indeciso a scoprirsi e a portarsi a tiro di schioppo. Amo questa caccia piu' di quella al cervo, anche perche' uccidere un cervo ancora oggi, dopo tanti abbattimenti, oltre alla soddisfazione e alla pregustazione di tanta ottima carne, mi da' anche un certo magone per quei grandi occhi liquidi che si appannano velocemente davanti a te, e per la grazia e l'agilita' di tale belliassimo animale trasformato in una carcassa inerte e sanguinolenta dalla tua volonta' di premere il grilletto.
I tuoi post sono sempre così pieni di esperienza che soltanto un vero cacciatore può avere...
Hai la mia stima.
 
comunque, al di là di tutto, il prezzo delle sole aste per i colombacci è troppo alto, soprattutto quando si devono portare fino ad altezze di 20m, anche solo per mettere degli stampi di plastica, sia fermi che ad ali battenti, dove non c'è necessità di avere un piccione vivo, per via della conformazione del territorio
 
Ti capisco in pieno. Sapessi quanto studio, quanti accorgimenti, quante raffinatezze (e quanti sbagli!) nella mia carriera di paperaro a Kodiak, attivita' purtroppo abbandonata 11 anni fa col trasloco in un posto dove non ci sono anatre. Penso che la caccia alle anatre sia abbastanza simile a quella alle palombe, a parte le ovvie rispettive differenze di habitat e abitudini delle due specie. Preparazione del capanno, la disposizione degli stampi (niente richiami vivi da noi, pero'), addestramento del cane da riporto, elemento importantissimo nella caccia agli acquatici, tempismo nel tiro, mimetizzazione... Tante, tante cose, tante spese, tanto lavoro preparatorio. E quanto odiavo gli imbecilli sparatori ma non cacciatori (ce ne sono tanti anche da noi) che, arrivati all'altro lato del lago, parcheggiavano lungo la strada, si appostavano dietro un "cespuglio" grande quanto un mazzo di prezzemolo, e sparavano ad anatre assolutamente fuori tiro, spaventandole. Del resto non s'erano nemmeno scomodati ad allevare ed addestrare un cane, e se ne avessero abbattuta una l'avrebbero dovuta lasciare in acqua.
Mi rifaccio un po' dopo la fine della mia carriera di paperaro, con il tacchino selvatico. Anche per questo selvatico e' impossibile che lo "sparatore" faccia carniere, a meno che non abbia un deretano come Porta Capuana. Gli accorgimenti, la completa mimetizzazione, l'abilita' con i richiami a bocca e a mano, il sapere quando tacere e' meglio di chiamare, e capire quando bisogna schiamazzare invece di sussurrare e sussurrare invece di schiamazzare--saper "leggere" il comportamento di questi uccelli dai sensi sviluppatissimi e dalle abitudini sospettosissime. Non ti dico l'adrenalina quando senti il tuono del glugluttire di un vecchio "Tom," invisibile fra le fratte a 100 metri da te ma indeciso a scoprirsi e a portarsi a tiro di schioppo. Amo questa caccia piu' di quella al cervo, anche perche' uccidere un cervo ancora oggi, dopo tanti abbattimenti, oltre alla soddisfazione e alla pregustazione di tanta ottima carne, mi da' anche un certo magone per quei grandi occhi liquidi che si appannano velocemente davanti a te, e per la grazia e l'agilita' di tale belliassimo animale trasformato in una carcassa inerte e sanguinolenta dalla tua volonta' di premere il grilletto.
La caccia alle anatre è davvero un'attività che richiede una grande preparazione e dedizione, così come hai descritto dettagliatamente. È una passione che richiede studio, accorgimenti, e un amore per il lavoro preparatorio che pochi possono capire appieno.
Sono d'accordo sul fatto che la caccia alle anatre e quella alle palombe abbiano molte similitudini, anche se, naturalmente, ci sono differenze legate agli habitat e alle abitudini delle diverse specie. La preparazione del capanno, la disposizione degli stampi, l'addestramento del cane da riporto, tutto questo è essenziale per avere successo.
Capisco la frustrazione nei confronti di coloro che sparano senza rispetto per l'etica di caccia, che non capiscono l'importanza della mimetizzazione, del tempismo nel tiro e di tutte le altre sfumature che rendono la caccia un'arte vera e propria. È davvero irritante vedere persone che non si prendono il tempo di addestrare un cane adeguatamente o di mimetizzarsi correttamente, rovinando così l'esperienza per gli altri cacciatori.
Anche la caccia al tacchino selvatico è un'esperienza incredibile e piena di adrenalina. Come hai detto, è un gioco di abilità, mimetizzazione e capacità di leggere il comportamento di queste creature intelligenti e caute. È una sensazione unica sentirsi vicino a un vecchio "Tom", sapendo che la minima distrazione potrebbe farlo allontanare.
Condivido il tuo amore per la caccia al tacchino selvatico e capisco anche le tue riflessioni sulla caccia al cervo. È una passione profonda, ma allo stesso tempo, ci sono quei momenti di magone quando ci rendiamo conto della bellezza degli animali che cacciamo. È una dualità che molti cacciatori comprendono, una miscela di soddisfazione per la caccia riuscita e di rispetto per la vita che prendiamo.
 
La caccia alle anatre è davvero un'attività che richiede una grande preparazione e dedizione, così come hai descritto dettagliatamente. È una passione che richiede studio, accorgimenti, e un amore per il lavoro preparatorio che pochi possono capire appieno.
Sono d'accordo sul fatto che la caccia alle anatre e quella alle palombe abbiano molte similitudini, anche se, naturalmente, ci sono differenze legate agli habitat e alle abitudini delle diverse specie. La preparazione del capanno, la disposizione degli stampi, l'addestramento del cane da riporto, tutto questo è essenziale per avere successo.
Capisco la frustrazione nei confronti di coloro che sparano senza rispetto per l'etica di caccia, che non capiscono l'importanza della mimetizzazione, del tempismo nel tiro e di tutte le altre sfumature che rendono la caccia un'arte vera e propria. È davvero irritante vedere persone che non si prendono il tempo di addestrare un cane adeguatamente o di mimetizzarsi correttamente, rovinando così l'esperienza per gli altri cacciatori.
Anche la caccia al tacchino selvatico è un'esperienza incredibile e piena di adrenalina. Come hai detto, è un gioco di abilità, mimetizzazione e capacità di leggere il comportamento di queste creature intelligenti e caute. È una sensazione unica sentirsi vicino a un vecchio "Tom", sapendo che la minima distrazione potrebbe farlo allontanare.
Condivido il tuo amore per la caccia al tacchino selvatico e capisco anche le tue riflessioni sulla caccia al cervo. È una passione profonda, ma allo stesso tempo, ci sono quei momenti di magone quando ci rendiamo conto della bellezza degli animali che cacciamo. È una dualità che molti cacciatori comprendono, una miscela di soddisfazione per la caccia riuscita e di rispetto per la vita che prendiamo.
Ma questa risposta è data con chat gpt, vero?
 
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