Abbiamo diritto di cittadinanza - Protestiamo
Questo è il testo che ho appena inviato all'indirizzo email del Capo di Gabinetto e per conoscenza alla FIDC.
Ora tocca a voi.
Esimio Ministro,
Le scrivo queste brevi righe perché stanco di essere vessato da scelte anticaccia dettate solo da opportunismo politico e dopo aver letto le Sue dichiarazioni relative alla preapertura della stagione venatoria scaturite, si legge nella nota, dal parere indicato in oggetto
Incuriosito ho letto il parere, impiantato prevalentemente su evidenze empiriche e non suffragato da dati scientifici o rilevazioni sui vari territori ove è stato concesso il prelievo in deroga.
Che il clima sia cambiato è noto ai più. Non si sentiva la necessita di un parere ad orologeria.
Del resto il Nobel per la Pace del 2007, tal Filippo Giorgi, lo va ripetendo da molto tempo. E non serve determinare se l'estate che volge al termine è stata una delle più secche dopo quella del 2003, perché anche altre annate dell'ultimo decennio hanno registrato temperature record e scarse precipitazioni, peraltro concentrate in pochi e devastanti episodi. Il citato climatologo da tempo allerta che fenomeni come quelli registrati nel 2003 "nel secolo scorso si verificavano con una probabilità su un milione", mentre nell'ultimo decennio la recrudescenza del cambiamento in atto si è fatta più evidente. Ed il nostro paese perchè non si è dotato di un piano per mitigare e ridurre i costi sociali dei cambiamenti in atto, come hanno inceve fatto Francia e Spagna?
Il parere, peraltro utilizzato dai Giudici del TAR per bloccare la preapertura in alcune regioni, d'altro canto nulla suggerisce sul prelievo delle specie migratorie, oggetto di prelievo durante le preapertura, che come noto transitano sul suolo nazionale e non stazionano in caso di avverse condizioni climatiche ed ambientali. Le chiedo: quale ratio può avere uno stop al prelievo su tali specie, che partendo da lidi meno colpiti dal cambiamento climatico non hanno sofferto gli stress abilmente paventati dall'ISPRA?
Mi chiedo e le domando: Le è noto che nei luoghi di provenienza il prelievo è consentito? Perché discriminare i cittadini italiani che esercitano la caccia rispetto ad altri cittadini comunitari?
Le è noto che nel mio ATC di residenza (LE) il ripopolamento della specie fagiano è stato eseguito durante la canicola estiva? I fagiani di allevamento, destinati a sicura morte, sono figli di un dio minore o sono, come credo, meritevoli di medesima tutela? Perché l'ISPRA nella sua analisi non sconsiglia anche il ripopolamento di specie stanziali?
Infine, e termino per non tediarla, perché il dicastero da Lei diretto non si preoccupa in primis della cementificazione che riscalda e impermeabilizza rendendo sempre più esiziali le scarse ma violente precipitazioni autunnali? A chi la natura la vive, prelevando le sue risorse in modo rispettoso delle leggi naturali e statali, è noto che c'è bisogno di più campi coltivati e canali di scolo che facilitino l'adattamento ai cambiamenti climatici ed aiutino la fauna, tanto cara ai sedicenti ambientalisti che pensano solo a salvarla da chi esercita l'arte venatoria.
La ringrazio anticipatamente per l'attenzione che vorrà accordarmi.
Cordiali saluti