Ti quoto al 100%

e aggiungo per Viva che purtroppo non ce ne sono di migliori!!! la stampa che definire specializzata in Italia (vedasi quella specializzata vera austriaca e tedesca o USA) e' popolata da improvvisati che - ribadisco . fan marchette a chi regala o cede in comodato gratuito un'arma, un cannocchiale, un viaggio di caccia ecc. Leggete con attenzione gli articoli pubblicati e vi renderete conto che esplicitamente o implicitamente contengono messaggi commerciali (nome di questo o quel prodotto, foto di quello o quell'altro)... Sono elementi realmente necessari a trasmettere cultura venatoria al lettore? Vanno tutti veramente cosi' bene? avete mai visto la prova di un'arma che spara male? Beh, vi faccio riflettere ancora un po': di recente ho visto una recensione italiana sulla blaser R8 che ne magnificava genericamente le doti in piu' pagine senza scendere nel dettaglio tecnico mai e solo con artistiche foto dell'arma nel suo intero ben ambientate... La stessa arma analizzata sul campo e smontata e fotografata pezzo per pezzo su una rivista tedesca ( e dico tedesca proprio la terra natale delle blaser) la r8 veniva massacrata per scarsa ergonomia, finiture approssimative, eccessivo ricorso a materie plastiche, materiali stampati ecc... fino a dire che il prezzo di vendita non appare giustificato!!!
weidmannsheil,
paolo
ecco,meno male che mi hai smontato l'idea dell'acquisto di una R8, che mi avrebbe comunque costretto a cedere altre cose perché costa veramente tantissimo...
tengo quello che ho e i soldini li tengo in tasca....
 
Per me tutte quieste storie sul piombo sono delle fesserie. Non voglio assolutamente negare la tossicità di tale metallo, ma quella che si sta facendo è tutta una montatura. Ho visto, a causa del mio lavoro, almeno tre persone molto anziane che facendo delle radiografie evidenziavano molti pallini sotto la cute e nei muscoli, ferite che risalivano almeno a 40 o 50 anni prima dovute a incidenti di caccia. Persone come dicevo morte a tarda età per cause che nulla avevano a che vedere con il piombo. Perdonatemi se mi ripeto ma sono tutte montature.
 
.....e te Claudio mi ci hai pure fatto mangiare accanto:D. Brutto malandrino!!
Io sarà meglio che non mando mail. Non credo che avrei la serenità per scrivere con pacatezza.
E' gente che considero...mah! non lo so come la considero, ma male, molto male. Sicuramente non li considero cacciatori. Non credo che riescano a fare più di una uscita all'anno in libertà nei loro terreni natii. La loro caccia è in giro per il mondo in recinti più o meno grandi e poi vengono a dire a me come si deve cacciare e cosa.
Gente deleteria per noi, se non pericolosa, da emarginare.
E anche per i forum sono pericolosi. Sono riusciti a distruggerne uno bellissimo. EMARGINAZIONE e BIASIMO per loro. solo questo.
 
Paolo ogni commento è del tutto superfluo...parli di un personaggio che definisce caccia la fucilazione di un suide in un pollaio recintato...NO COMMENT! Come la storia del puttaniere che si auto definisce un grande amatore!
 
Ieri sera passando davanti ad un'edicola ho dato un'occhiata alle copertine delle riviste di caccia (le compro molto ma molto saltuariamente), mi ha colpito su "Cacciare a palla" di aprile il titolo "Monolitiche o piombo discutiamone insieme", così l'ho comprato.


Hanno pubblicato la mia lettera!!!
Ovviamente Liboi ha ribattuto, ma non punto su punto, appellandosi alle "centinaia" di capi che avrebbe abbattuto con le monolitiche. Niente sui rimbalzi.
Ho la netta sensazione di aver messo a segno diversi colpi!!!

Se qualcuno ha idee in merito e gli scrive, sono certo che pubblicheranno tutto!!


Ciao


Claudio - siena
 
Lo so che sono solo un vecchio testone e che non servirà a niente, ma ho replicato:

Caro Danilo, ringrazio la redazione per aver pubblicato la lettera e sono grato a te per avermi risposto.

Indubbiamente per un semplice cacciatore è difficile abbattere centinaia di ungulati con ognuno dei principali calibri e magari ad ogni distanza, in modo da maturare un’esperienza sufficiente a controbattere l’esperienza di operatori che fanno della caccia il loro lavoro.
Però l’esperienza che mi deriva dall’età mi porta a mettere in dubbio qualsiasi verità assoluta che mi venga propinata. Ti posso assicurare che l’impressione generale che si ricava leggendo le varie riviste venatorie è che le monolitiche sono la soluzione a qualsiasi problema.
Possibile che con tutti i capi che vi capita di abbattere mai le monolitiche mostrino un limite? O forse sono io che non ho avuto la fortuna di leggere proprio quei pochi articoli dove tali limiti erano evidenziati?
Possibile che i numerosi amici che frequento sul web, taluni dei quali usano con soddisfazione le monolitiche ma che ammettono che non sono adatte a tutti i calibri e a tutte le distanze, e che condividono praticamente all’unanimità i miei dubbi, sbaglino tutti?
Sui rimbalzi poi mi baso sicuramente su teorie altrui, mi auguro di non sperimentare mai di persona, ma non riesco proprio a convincermi che siano totalmente sbagliate e l’argomento è tale che dovrebbe essere affrontato con molta cautela da tutti.
Infine, sei veramente certo che le leghe delle palle in rame o lead free fra qualche anno non si dimostrino dannose quanto o più del piombo che è un metallo che l’uomo usa da sempre e di cui conosce ogni caratteristica?
Mi fermo qui perché vorrei che questo rimanesse un franco confronto e non un battibecco, d’altra parte non voglio dimostrare niente, vorrei solo che certi argomenti fossero trattati con più cautela e con il beneficio del dubbio.

Un caro saluto

Claudio

Semplicemente ... GRANDE!!!
 
Bravo, ben detto, anche il canale tematico di SKY, fa al 90% cagare, tanto e' vero che qualche mese fa ho mandato la disdetta, altri eurini risparmiati...scene di caccia vere zero, etichette, marchi e stemmini sempre ben in vista, tutta solo pubblicità a pagamento...se mi prendo una videocamera e me la porto a caccia sono capace anch'io di fare meglio...
p.s. Ma quante sono queste carcasse di animali sparati con le palle di piombo e di cui gli avvoltoi si cibano con la conseguenza di ammalarsi?????:confused:
Perché io dopo aver sparato ( con le palle di piombo ) ad un animale, me lo porto a casa....agli avvoltoi lascio ben poco, con me muoiono di fame....[17]


Anche con me mangiano poco! Anzi, digiuno totale! Da quando pratico la caccia di selezione non ho lasciato nel bosco un solo animale a cui ho sparato! E questo credo che valga per la stragrande maggioranza dei cacciatori.
E' l'ora di piantarla con queste scemenze. Qui da noi non ci sono animali esclusivamente necrofagi, quindi il problema non sussiste.
 
Non so Claudio, non so quanto può essere valido mandargli mail. A parte che non è detto che le pubblichino, e poi...lo vedi da te. magari la pubblicano, come la tua, per poi girare la frittata e portare l'acqua al proprio mulino; sono maestri in questo, aiutàti oltretutto dal fatto che non hai diritto di replica.
Certo che la cosa si, fa rodere parecchio il culetto. Una questione talmente astrusa l'avvelenamento da piombo che davvero c'è da farsi cadere le braccia.

Questo e' vero, i giornalisti e i media in generale sono fatti per rigirare frittate...in questo caso e in altri poi, e' tutta questione di ciò che devono più o meno spingere...probabilmente, quasi sicuramente, tra qualche tempo verrà fuori che le monolitiche non sono tutto questo granché e che le palle di piombo non lasciano residui tossici...
 
La sensazione che si ricava leggendo certi articoli è che spesso sono più dettati da motivi commerciali che da reale utilità. Mentre i provvedimenti di certi amministratori dimostrano solo la loro impreparazione e l’incapacità di valutare fino in fondo i rischi dei propri provvedimenti.

Ciao, trovo interessantissima la tua lettera sotto tutti i punti di vista, ma secondo un mio "modestissimo parere" la fine del tuo intervento è la risposta .
Saluti
 
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Ho scritto questo messaggio a Cacciare a Palla:

Gentile redazione,
e’ con molto piacere che ho letto l’articolo di Giorgio Bandiani su Cacciare a Palla di Febbraio con il titolo “L’Ispra, il piombo e i cacciatori”. In effetti è da molto tempo che provo sempre più fastidio a fronte della divinazione delle palle monolitiche portata avanti praticamente da parte di tutte riviste di settore, almeno da quelle che sono riuscito a leggere.
Chiarisco subito che non sono contrario alle palle monolitiche, come non sono contrario a nessun altro tipo di palla, quindi per me sono solo un tipo diverso di proiettile adatto in alcune situazioni e non in altre.
Il mio fastidio nasce dal fatto che si parte da studi che riguardano esclusivamente la caccia a pallini ed in particolare la caccia agli acquatici, sui quali studi comunque rimangono i dubbi ben rappresentati da Bandiani, per estendere questa problematica anche nella caccia agli ungulati. Anche nello studio dell’Ispra “Il piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni” ben poco si riesce a dimostrare riguardo alla nocività del piombo nella caccia agli ungulati, se non ipotizzando danni ad eventuali predatori che si cibano di spoglie di animali colpiti e rimasti sul terreno oppure dalla nocività per l’uomo rappresentata dal piombo che rimane disperso nella carne. Cose che, sinceramente, mi strappano un sorriso.
Il fatto che le palle di piombo disperdano parte del loro contenuto all’interno della carne contaminandola è un’affermazione che andrebbe completata con dati scientifici che parlino di quanto piombo è necessario per rendere la carne tossica per chi la mangia. Cioè quanto piombo, in percentuale, viene disperso da una palla che pesa circa 10 grammi in un animale che può pesare da 20 a oltre 100kg, non sono uno scienziato ma la risposta ritengo sia semplice. Probabilmente qualsiasi scienziato serio rileverebbe che la quantità di piombo che rimane nella carne è irrilevante. Ammesso e non concesso poi che frammenti di piombo presenti nella carne vengano assimilati dall’organismo. Tanto è vero che ne rimane sicuramente di più in una lepre, in un fagiano, in un colombaccio, o in qualsiasi altro animale cacciato a pallini, ma mai ho letto di un cacciatore che sia rimasto intossicato dopo aver mangiato tale selvaggina.

Il voler per forza assumere atteggiamenti pseudo-ambientalisti ha portato anche molte amministrazioni pubbliche a seguire questa tendenza arrivando a proibire l’uso del piombo accentuando in maniera spropositata le già incerte tesi dell’Ispra. Altre si sono limitate ad indicare la preferenza per l’uso di munizioni no-toxic, che non siano tossiche poi è una cosa tutta da dimostrare. Non sarebbe certo la prima volta che il rimedio si dimostra peggio del male, soprattutto se si è cercato il rimedio senza adeguati studi e sperimentazioni.
Già il fatto che L’Urca abbia sentito la necessità di fare un convegno su questo tema la dice lunga su quanto sia di moda. Perché allora non fare un convegno ogni volta che viene immesso sul mercato un nuovo proiettile.

Detto questo vorrei però riprendere l’argomento perché anche il bell’articolo di Bandiani ritengo che non lo esaurisca.
Dicevo prima che non sono contrario alle palle monolitiche, le considero un nuovo ed interessante prodotto che presenta pregi e difetti. Chi ha avuto la fortuna di leggere lo studio di Gianluca Garolini “Palle no-toxic e lead free” (per chi volesse leggerlo basta una breve ricerca su internet) si renderebbe subito conto che le palle monolitiche sono strumenti nati per i calibri moderni che spingono le ogive a forti velocità. In calibri più lenti o a discrete distanze, quando la velocità diminuisce anche in calibri con V0 molto alte, questo tipo di proiettili mostra tutti suoi limiti con affungamenti non ottimali e con cessione di energia talvolta non sufficiente a garantire abbattimenti puliti. In tal senso sembra smentito quanto affermato su Cacciare a Palla di Febbraio a pagina 10 quando nella risposta ad un lettore si afferma che le monolitiche “a qualsiasi velocità affungano sempre allo stesso modo”.
C’è poi un altro problema che mai viene esaminato dai vari esperti delle riviste ma che sicuramente non dovrebbe mai essere l’ultimo. La palle monolitiche per la loro capacità di non frammentarsi diventano molto più soggette a quei rimbalzi che tanto fanno temere i colpi sparati dai fucili ad anima liscia.
Solo quest’ultimo argomento dovrebbe essere sufficiente per far assumere molta più cautela in coloro che osannano ormai da anni questi proiettili e soprattutto in quegli amministratori pubblici che arrivano addirittura a renderle obbligatorie.

Sinceramente parlando con molti cacciatori, sia di persona che in rete, anche coloro che sostengono la validità di questi nuovi proiettili, validità che nessuno vuole mettere in dubbio, ritengono sbagliato renderle obbligatorie o consigliarle senza distinguo per tutti i calibri e per tutte le situazioni.

La sensazione che si ricava leggendo certi articoli è che spesso sono più dettati da motivi commerciali che da reale utilità. Mentre i provvedimenti di certi amministratori dimostrano solo la loro impreparazione e l’incapacità di valutare fino in fondo i rischi dei propri provvedimenti.

Cordiali saluti

Claudio - siena
 
Lo so che sono solo un vecchio testone e che non servirà a niente, ma ho replicato:

Caro Danilo, ringrazio la redazione per aver pubblicato la lettera e sono grato a te per avermi risposto.

Indubbiamente per un semplice cacciatore è difficile abbattere centinaia di ungulati con ognuno dei principali calibri e magari ad ogni distanza, in modo da maturare un’esperienza sufficiente a controbattere l’esperienza di operatori che fanno della caccia il loro lavoro.
Però l’esperienza che mi deriva dall’età mi porta a mettere in dubbio qualsiasi verità assoluta che mi venga propinata. Ti posso assicurare che l’impressione generale che si ricava leggendo le varie riviste venatorie è che le monolitiche sono la soluzione a qualsiasi problema.
Possibile che con tutti i capi che vi capita di abbattere mai le monolitiche mostrino un limite? O forse sono io che non ho avuto la fortuna di leggere proprio quei pochi articoli dove tali limiti erano evidenziati?
Possibile che i numerosi amici che frequento sul web, taluni dei quali usano con soddisfazione le monolitiche ma che ammettono che non sono adatte a tutti i calibri e a tutte le distanze, e che condividono praticamente all’unanimità i miei dubbi, sbaglino tutti?
Sui rimbalzi poi mi baso sicuramente su teorie altrui, mi auguro di non sperimentare mai di persona, ma non riesco proprio a convincermi che siano totalmente sbagliate e l’argomento è tale che dovrebbe essere affrontato con molta cautela da tutti.
Infine, sei veramente certo che le leghe delle palle in rame o lead free fra qualche anno non si dimostrino dannose quanto o più del piombo che è un metallo che l’uomo usa da sempre e di cui conosce ogni caratteristica?
Mi fermo qui perché vorrei che questo rimanesse un franco confronto e non un battibecco, d’altra parte non voglio dimostrare niente, vorrei solo che certi argomenti fossero trattati con più cautela e con il beneficio del dubbio.

Un caro saluto

Claudio
 
Ieri sera passando davanti ad un'edicola ho dato un'occhiata alle copertine delle riviste di caccia (le compro molto ma molto saltuariamente), mi ha colpito su "Cacciare a palla" di aprile il titolo "Monolitiche o piombo discutiamone insieme", così l'ho comprato.


Hanno pubblicato la mia lettera!!!
Ovviamente Liboi ha ribattuto, ma non punto su punto, appellandosi alle "centinaia" di capi che avrebbe abbattuto con le monolitiche. Niente sui rimbalzi.
Ho la netta sensazione di aver messo a segno diversi colpi!!!

Se qualcuno ha idee in merito e gli scrive, sono certo che pubblicheranno tutto!!


Ciao


Claudio - siena
Ciao Claudio,
mi fa piacere che abbiano pubblicato la tua lettera, stasera mi prendo subito la rivista in edicola...e sono straconvinto che tu abbia messo a segno i tuoi colpi...per quanto riguarda le monolitiche, l'avevo già scritto in altri post, io ho sempre sostenuto che c'erano dietro delle manovre commerciali da paura...io non sono contrario all'uso delle monolitiche, ma non mi dicono proprio niente e non le uso...l'unico vantaggio pratico che gli potrei attribuire e' quello forse di avere una resistenza adeguata all'impatto con eventuali ostacoli tipo rametti e vegetazione ( purché roba piccola ) che non ne intaccherebbero l'efficacia, ma anche questo e' tutto da vedere e non ne sono poi così convinto...per il resto io rimango con le mie tradizionali, morbide o dure che siano...le mono le ho provate con risultati deludenti, sia a livello balistico che pratico, magari sarà un caso ma per ora di certo non cambio...parlando poi di eventuali danni alla salute la. Cosa mi ha sempre fatto solo e soltanto ridere, e' solo un affermazione per veicolare pubblicità...
prima cosa riguardo a questo non c'è una documentazione in merito, seconda cosa come già scritto da voi, se un capriolo si intossica coi residui della palla figurati un allodola di 35 grammi sparata con una cartuccia da 32, e quindi i campi santi dovrebbero essere pieni di cacciatori e parenti di cacciatori morti per il piombo...terza cosa, non so voi, ma quando spello un capo abbattuto tutte le parti adiacenti al tragitto della palla ( molto ben visibili ) le butto via, comprese polpe interessate da ematomi, frammenti ossei e così via...per cui sfido qualsiasi scienziato a reperire tracce di piombo in un prosciutto o in un filetto , ma daiiiiiii....era più credibile un avvistamento di UFO, ma alla grande...respiriamo e mangiamo merd@ tutti i giorni, nelle verdure, nel pesce, nella frutta, ora stai a vedere che è tossico il piombo delle palle con. Cui spari ad un capriolo e che ti limiterai a mangiare si è no tre volte all'anno....lo ha già scritto plus, tutte seghe mentali, sia sul l'efficacia che sulla non tossicità....opinione personale...
ibal a tutti
jack
 
.....e te Claudio mi ci hai pure fatto mangiare accanto:D. Brutto malandrino!!
Io sarà meglio che non mando mail. Non credo che avrei la serenità per scrivere con pacatezza.
E' gente che considero...mah! non lo so come la considero, ma male, molto male. Sicuramente non li considero cacciatori. Non credo che riescano a fare più di una uscita all'anno in libertà nei loro terreni natii. La loro caccia è in giro per il mondo in recinti più o meno grandi e poi vengono a dire a me come si deve cacciare e cosa.
Gente deleteria per noi, se non pericolosa, da emarginare.
E anche per i forum sono pericolosi. Sono riusciti a distruggerne uno bellissimo. EMARGINAZIONE e BIASIMO per loro. solo questo.

[smash.gif]
sei sempre la vecchia acida!!!!
Però non hai tutti i torti!
Forse è meglio neanche prenderli in considerazione, però poi alla fine impongono le monolitiche e la cosa mi fa girare i xxxxxxxx!!

Ciao

Claudio - siena
 
Caro Giacomo, proprio di Ago si tratta. Quando saro' la prossima volta da quelle parti (capita abbastanza di frequente) se ti fa piacere mettiamo le gambe sotto il tavolo insieme! Un caro saluto, paolo
 
guardatelo tutto, io che nn mene intendo concordo pienamente...

Nulla di nuovo, tutte cose fritte e rifritte...un ulteriore conferma che le altre storie tirate avanti da qualcuno sono tutte boiate prive di conferma scientifica....ma pensa te, mi è ritornata in mente la storia degli avvoltoi che si ammalano di saturnismo mangiando le carcasse degli animali sparati con le palle di piombo, ma non c'era qualcosa di più credibilie?!? Tra un po' verrà fuori che si ammalano anche le mosche che ci cagan@ sopra a quelle carcasse....
 
La mia opinione verso Liboi .....& Company? (perché adesso gli ci vuole la compagnia?), con il passare del tempo si rafforza sempre di più.

Non fa bene alla caccia, lui.....and company. Quello che vuole, lui....and company, è che si lasci campo libero alla sua schiera di "fucilatori". E dico FUCILATORI non a caso, perché ho il massimo rispetto per coloro che praticano la caccia di selezione con coscienza e passione, non da....fucilatori.
 
La sensazione che si ricava leggendo certi articoli è che spesso sono più dettati da motivi commerciali che da reale utilità. Mentre i provvedimenti di certi amministratori dimostrano solo la loro impreparazione e l’incapacità di valutare fino in fondo i rischi dei propri provvedimenti.

Ciao, trovo interessantissima la tua lettera sotto tutti i punti di vista, ma secondo un mio "modestissimo parere" la fine del tuo intervento è la risposta .
Saluti


Concordo, sfondi una porta aperta ,ma comunque a mio avviso, hai fatto bene a riassumere la questione!!!!
 
Lo so che sono solo un vecchio testone e che non servirà a niente, ma ho replicato:

Caro Danilo, ringrazio la redazione per aver pubblicato la lettera e sono grato a te per avermi risposto.

Indubbiamente per un semplice cacciatore è difficile abbattere centinaia di ungulati con ognuno dei principali calibri e magari ad ogni distanza, in modo da maturare un’esperienza sufficiente a controbattere l’esperienza di operatori che fanno della caccia il loro lavoro.
Però l’esperienza che mi deriva dall’età mi porta a mettere in dubbio qualsiasi verità assoluta che mi venga propinata. Ti posso assicurare che l’impressione generale che si ricava leggendo le varie riviste venatorie è che le monolitiche sono la soluzione a qualsiasi problema.
Possibile che con tutti i capi che vi capita di abbattere mai le monolitiche mostrino un limite? O forse sono io che non ho avuto la fortuna di leggere proprio quei pochi articoli dove tali limiti erano evidenziati?
Possibile che i numerosi amici che frequento sul web, taluni dei quali usano con soddisfazione le monolitiche ma che ammettono che non sono adatte a tutti i calibri e a tutte le distanze, e che condividono praticamente all’unanimità i miei dubbi, sbaglino tutti?
Sui rimbalzi poi mi baso sicuramente su teorie altrui, mi auguro di non sperimentare mai di persona, ma non riesco proprio a convincermi che siano totalmente sbagliate e l’argomento è tale che dovrebbe essere affrontato con molta cautela da tutti.
Infine, sei veramente certo che le leghe delle palle in rame o lead free fra qualche anno non si dimostrino dannose quanto o più del piombo che è un metallo che l’uomo usa da sempre e di cui conosce ogni caratteristica?
Mi fermo qui perché vorrei che questo rimanesse un franco confronto e non un battibecco, d’altra parte non voglio dimostrare niente, vorrei solo che certi argomenti fossero trattati con più cautela e con il beneficio del dubbio.

Un caro saluto

Claudio
Claudio....................sei un GRANDE!!!!![spocht_2.gif]
 
Viva,
la presa di posizione ti fa onore, ma vediamo se indovino cosa accadra' questa volta, se ti pubblicheranno quanto scritto... il buon vecchio odontoiatra rispondera' (se non legge questo forum hihihi) che tu, i tuoi amici ed io abbiamo pochissima esperienza sulla bonta' delle monolitiche in termini d balistica terminale in quanto limitata ad un occasionale utilizzo per il prelievo di qualche capo... Lui invece dispone di una base dati piu' solida escientifica dovuta al fatto che le percentuali su cui ragiona sono infinitamente superiori alle tue... :) E via di questo passo...
torno a dire: finiamo di comperare certe riviste che fan letteralmente pena (in italia non ne vedo una migliore dell'altra) e facciamoli riflettere sulla qualita' dell'informazione che passano. Cosi' facendo (non comprando) non si vedranno piu' rinnovare i contratti pubblicitari (numeri venduti in calo) e la finiran di far marchette. Magari valuteranno di reclutare firme piu' competenti ed oggettive...
weidmannsheil,
paolo
Paolo,
tu hai perfettamente ragione, e questo e' presumibilmente ciò che accadrà...anche perché le possibilità di replica nostre sono limitate al fatto di essere semplicemente dei comuni mortali ed alla loro bontà di concedere eventuali repliche...al di la del fatto che se dovessimo mettere insieme la nostra base statistica non sarebbe poi di tanto inferiore alla loro, in termini di numero di abbattimenti ed esperienza di caccia cacciata, almeno presumo...certo noi non possiamo vantare singolarmente centinaia ( ma alla fine neanche tanti di meno per quanto mi riguarda ) di animali sparacchiati maldestramente ( te lo fanno vedere anche in televisione ) , magari con lo sfondo di una bella rete metallica, e che sono anch'essi niente di più che marchette, come appropriatamente le hai definite....l'unica soluzione e' quella che tu stesso hai suggerito , di smettere di farsi abbindolare da queste marchette, comprando riviste e pagando i canali tematici,cosa che personalmente ho già smesso di fare da tempo perché c'erano cose del tutto inguardabili e non degne di essere chiamate caccia...ti assicuro che potrei entrare molto di più nel merito di queste marchette, non solo per quanto riguarda le monolitiche, ma forse è meglio parlarne in separata sede per evitare di sollevare inutili vespai, meglio andare per la nostra umile strada, fatta di certezze maturate sulla nostra esperienza e non di semplici ipotesi...
ciao e ibal
jack
 
BEH ragazzi purtroppo la razza dei giornalisti e' la peggiore che ci sia e anche quelli "venatori"non sono da meno .io saro' forse troppo duro e spigoloso ma identifico la categoria in una "massa di mercenari e leccaculo"che per interesse personale farebbero chiudere la caccia anche domani .lo dimostra il fatto che ogni anno elogiano un'arma come specifica e ottimale per una singola caccia e l'anno dopo lo fanno per l'opposta soluzione tecnica .che dire poi delle capacita' venatiche di taluni grandi scrittori lascio a voi il giudizio delle numerose CAXXATE che spesso si leggono su quei "giornaletti "di Caccia che ormai da anni ho smesso di comprare .Claudio spero che il tuo intervento venga pubblicato almeno ogni tanto si legge qualcosa di serio saluti PS se mettono le monolitiche in Toscana ne porto 5 in tasca e li rimangono saluti
 
Per correttezza riporto questo editoriale che mi è stato segnalato. Si potrebbe obbiettare che i calibri citati non sono di uso comune. Ma non ho voglia di piccarmi, mi basta di avergli dimostrato che non tutti si fanno comprare facilmente.

Ciao

Claudio - siena


Editoriale Cacciare a Palla di gennaio 2013

Monolitiche? Certo sì, ma discutiamone…

Sono sempre stato davvero poco incline a riconoscere l’autorità fine a se stessa, non supportata dalla conoscenza e dal rassicurante valore garantito dall’autorevolezza. Le imposizioni fatte cadere dall’alto, l’autorità di chi ha in mano le leve di comando senza possedere la più pallida idea di quali siano le regole (quelle vere) che dovrebbero normare l’argomento specifico che le suddette leve vanno a modificare, le decisioni prese senza pragmatismo, ma con pressapochismo e demagogia, sono purtroppo tutte realtà della società attuale. Realtà che trovano terreno fertile anche nel mondo venatorio, tenuto da decenni dalle AAVV in un oscurantismo culturale degno di oligarchie di regime. Certo, una bella fetta di colpa l’abbiamo tutti noi cacciatori, che alla fine, chi per un motivo chi per un altro, paghiamo la nostra tessera assicurativa poco prima dell’apertura perché “ci fa comodo prenderla lì” o perché “tanto una vale l’altra” (sbagliando clamorosamente). Potremmo andare avanti giorni a parlare dell’inutilità, anzi, della dannosità delle attuali AAVV, ma non è il tema di cui mi voglio occupare. Vorrei parlare di palle monolitiche, ma in modo scevro da interessi di bottega e da quel senso di crociata sia pro, sia contro, che vedo prendere piede preoccupantemente nel mondo venatorio. Io sono per l’utilizzo del monolitico, lo vado dicendo e scrivendo ormai da qualche anno non con autorità, ma con l’autorevolezza che deriva dalla pratica, da un uso intenso di questo tipo di palle. Ormai, in questi tre anni di caccia durante i quali ho utilizzato esclusivamente (fatta salva qualche eccezione) palle monolitiche in rame, ho tirato e fatto tirare un numero di capi che supera abbondantemente le cento unità (caprioli, camosci, daini, mufloni, cinghiali e cervi, più qualche capatina all’estero per animali di specie diverse, ma si tratta solo di “spiccioli”, che non pesano sulla statistica). Io che sono sempre stato un estimatore del lento e pesante ho dovuto ricredermi sull’efficacia e sull’incredibile effetto terminale di queste palle, generalmente appartenenti a una fascia di peso molto più leggera rispetto al range medio del calibro utilizzato (per quanto mi riguarda, la maggior parte degli animali è stata tirata con un 255 GS e con palle Barnes TTSX da 100 grani). Nel momento in cui si è trovata la “ricetta” giusta, ben digerita dalla propria arma, le palle monolitiche in rame non hanno praticamente difetti, ma solo vantaggi: costano come le Premium, volano bene, sono precise, si affungano sempre allo stesso modo a qualsiasi velocità (certo, non tirate con una fionda…), mantengono un peso residuo prossimo al 99%, creano un tramite coerente intracorpore e fuoriescono praticamente sempre, provocando, se piazzate in cassa, uno pneumotorace bilaterale o comunque sanguinamento, fattore a volte decisivo per il ritrovamento dell’animale tirato (se colpito in una zona non immediatamente mortale) e, cosa molto importante, generano limitatissimi danni alla carcassa (che non inquinano sarà una caratteristica da prendere in considerazione? Mah… io credo proprio di sì…). Nella mia casistica c’è un unico capo (una femmina di capriolo) che, ricevuta una palla passante in cassa, ha percorso alla massima velocità circa venti metri prima di cadere morta; tutti gli altri animali o sono crollati sugli zoccoli oppure hanno percorso due o tre metri prima di cadere. Chi parla male delle monolitiche o non le ha mai provate e ripete a pappagallo quello che sente dire in giro (fenomeno molto diffuso nel nostro mondo), oppure è in malafede e ha interessi personali che lo portano a non essere obiettivo. Persino l’amico Flavio Farè, noto gunmaker italiano, con il quale da anni sopravviveva una simpatica querelle che ci vedeva schierati pro (lui) e contro (io) le palle polymer tip ad alta frammentazione, ormai da più di un anno si è convertito al monolitico (palle proprietarie made in Farè per il suo 6,3x57), dimostrando di essere una persona intelligente e lungimirante oltre che un ottimo armaiolo. Malgrado questa soverchiante serie di caratteristiche positive verificate nella pratica, trovo però non sia stato - e non sia attualmente - corretto obbligare cacciatori di selezione di molte regioni a passare tout court al monolitico (o comunque al munizionamento lead free). E dico questo per due ragioni principali; la prima è di carattere economico-organizzativo: chi caccia con la carabina sa benissimo che non si compra una scatola di cartucce per volta, ma si cerca di avere una certa scorta di scatole provenienti dallo stesso lotto. Questo vuole dire avere in casa alcune centinaia di cartucce a palla; dovranno essere tirate solo più al poligono, buttando via diverse centinaia, quando non migliaia, di euro proprio in un momento di crisi come questo? In secondo luogo, per una media di 7/8 grammi di piombo di una cartuccia a palla da carabina ne abbiamo 36 (minimo) di una cartuccia dedicata alle armi lisce, ancora largamente utilizzate nelle cacce in forma collettiva al cinghiale, durante le quali, nelle giornate buone, vengono sparsi per i boschi (gli stessi dove un selecacciatore deve usare una palla lead free) magari anche diverse centinaia di grammi di piombo. Solite incongruenze tutte italiane… A queste due ragioni ne va aggiunta una terza: la diffusione, sia di caricamenti commerciali sia di palle per la ricarica domestica, non è così capillare e in molte regioni risulta veramente difficile trovare la cartuccia o la palla che si vorrebbe utilizzare. È necessario che le norme non siano sempre e solo vessatorie, o comunque gestite come tali, fatte cadere dall’alto, e che il cambio fra monolitiche e “tradizionali” (questo termine mi fa sempre venire un po’ di orticaria, ma lo uso lo stesso…) segua un percorso innanzi tutto culturale, ma più che altro che rispetti una tempistica che non metta in ginocchio né le aziende produttrici, né i poveri consumatori finali, sballottati come palline da flipper dalle decisioni di un funzionario regionale o provinciale incompetente, mal informato, il più delle volte anche anti-caccia, che firma delibere senza mai aver messo un paio di scarponi ai piedi. Monolitiche? Certamente sì, ma parliamone…

M.C. di Danilo Liboi & C.
 
Mah, avrò anche sfondato una porta aperta, ma a parte sul qualche forum sulle riviste nessuno dice niente sui limite delle monolitiche e i giornalisti le descrivono come la soluzione atutti i mali.

Claudio - siena
 
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