Re: questione noob

se ragionassimo tutti cosí, avremmo ancora tenda e arco e fuocherello :)
a parte che conoscere è sempre utile, mi incuriosisce e mi dà piacere capire il perchè delle cose.

riporto l'unico abusatissimo articolo che ho trovato...che ha un suo filo logico...ma è un po' pochino :)

"I fattori che vanno ad influire sul rendimento delle polveri da sparo ad uso venatorio sono molti.
Un primo aspetto da considerare sono sicuramente le condizioni atmosferiche ai quelli
generalmente i cacciatori rivolgono le maggiori attenzioni. La maggior parte degli stessi
esprimono valutazioni rispetto alle condizioni atmosferiche abbastanza limitanti e legate alla combustione della polvere. Per correttezza di informazione chiariamo il concetto definendo che le condizioni meteo influiscono su:
*
· fenomeno esplosivo della polvere (balistica interna)
· traiettoria dei pallini (balistica esterna)
*
In questa parte ci occupiamo di balistica interna perciò individuiamo due elementi che incidono direttamente sul fenomeno esplosivo: la temperatura e l'umidità.
La temperatura influisce sulle caratteristiche della polvere modificando l'efficacia di
combustione. In altre parole se la polvere ha un temperatura intrinseca più elevata brucia più velocemente se la sua temperatura è più bassa brucia meno velocemente; questo ovviamente a parità di contenuto di umidità.
Gli eccessi di umidità contenuto nella polvere da sparo rallenta la velocità di combustione e causa dell'evaporazione abbatte la temperatura della stessa. L'umidità dell'aria non influisce nei fenomeni della balistica interna a meno che per esposizione della polvere o della cartuccia da queste sia stata assorbita.
La temperatura può risultare correlata con l'umidità; è infatti noto come corpi freddi tendono a condensare su di essi l'umidità mentre corpi caldi la eliminano con il fenomeno dell'evaporazione. Il fenomeno è simile a quello che noi osserviamo con i vetri freddi e caldi.
Il fenomeno di variabilità delle condizioni esplosive al variare di temperatura ed umidità perciò esiste; vediamo adesso di quantificarlo. Questo perché parlando con tanti cacciatori se ne sentono di tutti i colori. Cartucce eccellenti che in un batter baleno perdono la loro efficacia;
cartucce che fulminano in condizioni di aria ferma con il venti divengono inutilizzabili e via dicendo. Cerchiamo perciò di eliminare la fantasia così presente nelle fervide menti dei cacciatori e ragioniamo sulle reali risultanze balistiche.
*
Prima di tutto consideriamo che in una normale giornata venatoria (che ragionevolmente va dall'alba al tramonto) le condizioni di temperatura non sono mai troppo diverse e repentine, o perlomeno non lo sono nella misura in cui la cartuccia può diventare in una mezz'ora completamente inefficace. Le variazioni % dell'umidità invece possono variare anche in modo significativo. Tutti questi elementi portano comunque a definire che i valori di Velocità (V) e pressione (P) variano di pochissimo in tutte le buone polveri e non di parametri tali da rendere più o meno apprezzabile la differenza prestazionale. E' però possibile ammettere che durante la giornata di caccia, passando dall'alba al mezzodì e poi al tramonto, alcune variazioni esistono ma la loro percezione più che prestazionale è sensoriale (leggera variazione dell'entità del
rinculo e/o diversità nel rumore del colpo di fucile).
*
*
Per ciò che concerne le variazioni giornaliere della temperatura l'effetto sull'efficacia della polvere da sparo è assolutamente trascurabile. La stessa valutazione è vera anche per le variazioni di umidità che si verificano durante giornata: ricordiamo che la polvere da sparo sta all'interno del bossolo che può essere di cartone o di plastica ma comunque in ambiente protetto e non bastano poche ore per far variare il contenuto di umidità della polvere.
Le conclusioni sono quindi che le sensibili variazioni di rendimento delle cartucce esulano dalla temperatura ed umidità dell'aria ma possono variare invece per altri elementi:
· fattori legati alla balistica esterna (di cui diremo nelle prossime puntate);
· condizioni fisiche e mentali del cacciatore (esempio dopo una corsa per stare dietro al
cane in guidata o per raggiungere velocemente la posta).
Si possono però verificare durante l'arco della giornata delle situazioni che abitualmente
sfuggono alla nostra attenzione ma che possono risultare determinanti per i fenomeni di
variazione dell'efficienza della polvere. Alcuni esempi possono essere i seguenti:
· cartucce lasciate al ghiaccio dentro la cacciatora nel capanno;
· cartucce esposte per ore alla luce cocente del sole (cosa che si verifica anche nella
cartucciera);
· cartucce lasciate per ore nell'auto parcheggiata al sole cocente;
· cartucce lasciate vicino ad alcune fonti di calore quali termosifoni, stufe, canne fumarie;
· cartucce inserite nella camera di scoppio surriscaldata da una elevata sequenza di colpi;
· cartucce inumidite dalla esposizione alla nebbia o colpite dalla pioggia
*
In queste condizioni "estreme", ma che molto spesso si verificano, anche se noi le
sottovalutiamo, le cartucce possono variare le loro prestazioni.
Dalle precedenti valutazioni si evince che un cacciatore che la mattina esce di casa con la sua normale e affezionata dotazione di cartucce non subisce spiacevoli situazioni a meno che non abbia l'accortezza di proteggere le stesse dalla pioggia o dalla forte radiazione solare.
Se però prendiamo in considerazione un arco temporale più ampio, quindi la giornata venatoria, ma l'intera stagione, fattori come l'umidità e la temperatura possono avere un effetto valutabile in termini di efficienza delle cartucce e quindi della polvere da sparo. In Italia dall'epoca dell'apertura (prima settimana di settembre) al pieno inverno (fine gennaio) ci possono essere escursioni di 35-38 gradi di temperatura. Se tecnicamente andiamo a valutare le prestazioni delle polveri a -5°C o + 32°C sono assolutamente diverse. Non tutte le polveri reagiscono analogamente a tali differenze di temperature.
Quali sono i metodi migliori per evitare che le variazioni di temperatura intervengano sulle prestazioni delle polveri ?
Si può agire in due modi
-* sulla potenza degli inneschi
-* sulla dose delle polvere nella cartuccia.
In altre parole a parità della quantità di polvere in estate l'innesco dovrebbe essere meno potente e in inverno più potente.
Ne caso in cui si volesse intervenire sulla quantità di polvere, verificato che l'innesco sia di potenza adeguata, si può aumentare leggermente per l'inverno la dose della polvere.
La protezione delle cartucce nell'attività venatoria ha comunque la sua importanza; perciò è opportuno che la cartucciera stia sotto il giaccone invernale o il giacchetto estivo.
Per ciò che concerne l'umidità la possiamo prendere in considerazione solo se analizziamo il fenomeno di una lunga esposizione delle polveri.
Le polveri granulari non gelatinizzate sono quelle che per la loro igroscopicità tendono a subire le maggiori influenze Per contro le polveri alla nitrocellulosa gelatinizzata subiscono effetti molto limitati. Le più resistenti in assoluto alle variazioni di umidità sono
comunque quelle a doppia base (D.N., D.N. punto nero, NIKE, SIPE, S.4., ecc.).
Le variazioni innegabili che nell'arco di una stagione si verificano in temperatura e umidità
possono provocare un pur minimo abbattimento dell'efficacia delle polveri da sparo; in tal senso l'utilizzo di bossoli di plastica può ridurre al minimo al fenomeno. In particolare mentre per le temperature possono bastare poche ore di esposizione per alterare le potenzialità delle polveri per l'umidità il processo temporale è molto più lungo a meno che le cartucce non vengano immerse in acqua.
Dopo tutte le belle valutazioni che abbiamo fatto affermiamo comunque che le cartucce che i cacciatori amano chiamare "originali" sono efficaci sia d'estate che d'inverno. Generalmente esse hanno un caricamento di tipo "invernale", che garantisce loro adeguata energia e che le fa risultare in estate un tantino spinte."

dalla rete.

Forse mi sono spiegato male...capisco vuoi approfondire questo argomento ma visto che si sa già che cambia la resa di una cartuccia con diverse condizioni climatiche ecc. ecc. ma lo studio di questi fattori lo faranno persone indicate....a me come cacciatore non interessa il perchè di questo aspetto...interessa solo sapere che c'è un cambiamento in base a diversi fattori (temperatura, pressione ecc.) e con ciò devo adeguarmi con la scelta della munizione giusta.............basta....senza tante spiegazioni scientifiche so quello che mi basta per cacciare!!!! E vuoi scommettere che ammazzo ugualmente a uno che sa per filo e per segno ogni spiegazione scientifica di questi fattori???????
io mi ritengo cacciatore e non scienziato......
Per le armi rigate cambia....ossia qui bisogna avere qualche conoscenza in più di questi fattori......ma non di sicuro conoscenze approfondite scientificamente con esperimenti ecc. ecc.
Dopo se a te interessa la parte scientifica sei libero di approfondire fin che vuoi.....io preferisco interessarmi alla conoscenza della CACCIA ossia degli animali e di come cacciarli ecc. ecc.
Vabbè w la diversità di pensiero :mrgreen:
buon studio e spero ti giovi qualcosa...:mrgreen:

Saluti
 
Re: questione noob

ok, non sarà esatta, ma come per tutte le scienze vale il metodo: sperimenta e dimostra :)
certo è complicata, non pretendo che sia tutto sempre bianco o sempre nero..ma la fisica, con tutte le sue variabili, alla fine un filo piú o meno logico lo segue!
aspetteró che qualcuno compia studi sistematici, controllati e ripetibili....l'impressione che il tempo FACCIA LA DIFFERENZA la abbiamo tutti...dovremmo estrapolare QUANTO e come e perchè ;)
magari ci lascerebbe piú incasinati di prima...ma ci si é tentato!

(per la mia esperienza, cartucce piú robuste e piombi grossi van meglio in inverno...a settembre si va pure coi 28/ 30g...a gennaio vo di 35g...ma appunto boh si dovrebbe studiare...con prove tutte nelle stesse condizioni e tanti tentativi)
Anch'io in estate uso cartuccette leggere 24-28-30 grammi, in inverno 36 grammi di piombo, con una polvere media che si adatti a quasi tutti i tipi di climi: rex 36, sipe, s4, ora fiocchi blu, con temperature da 20 gradi fino a 0!
 
Re: questione noob

mica vero,in sicilia e' vero il dcontrario e' d'estate che e' difficile trovare una cartuccia ok.
pap

Proprio così pap....col caldo e' difficile trovare cartucce commerciali che vadano bene invece col freddo e' piu facile...cmq per l'amico che ha aperto il topic assicuro che le domande non sono stupide anzi. In linea di massima col caldo ci vogliono grammature leggere e polveri che siano adatte al caldo mentre il freddo vuole piu piombo...tuttavia anche alcuni capisaldi molte volte vengono meno per svariati motivi che riguardano la pressione atmosferica,l'umidità le dosi etc... Ad esempio la gm3 che e' una polvere per il caldo va molto bene col freddo con determinati caricamenti..spero di esaedri stato utile....
 
Re: questione noob

la domanda che posi anni fa resta aperta.
è possibile che con le variazioni di qualche grado (mediamente andiamo da +32 a -5 bene o male) e di vari bar di pressione che abitualmente abbiamo alle nostre latitudini, la cartuccia possa avere variazioni di resa così sensibili alle distanze medie di tiro?
oppure è una sensazione nostra, dovuta a caso, mano, cartuccia difettosa, etc etc?

oltre alle esperienze fallaci o non ripetibili, esistono studi affidabili o letteratura? col "mi sembra" e "ho sentito dire" non si risolvono le leggende :(
io non ho trovato nulla da nessuna parte...neppure in altre piagge del mondo.
nessuno che parli di temperatura e pressione e cartucce. si parla solo di grammi, di materiale del piombo, di canne, di dimensione....non di variabili meteo!
 
Re: questione noob

anch io ho sentito queste regole tradizionali...

ma esistono pubblicazioni e letterature? la balistica è una scienza quasi esatta...
nessun libro o pubbblicazione seria ne parla...le almeno le case produttrici dovrebbero avere le idee chiare prima di vendere i prodotti.
da buon ateo, medico e apolitico ho bisogno di evidenze scientifiche non solo di impressioni! sono petulante ma è cosí che ci siamo evoluti :)
 
sicuramente ci sono cartucce che vanno meglio con il caldo e altre che vanno meglio con il freddo,io personalmente al massimo perto due tipi di cartucce,sia in autunno alle allodole che in inverno a tordi,e ti assicuro che non ho mai notato cambiamenti tanto grandi ,secondo me la cosa che da più noia alle cartucce è il vento,nelle giornate fredde,per il resto pochi problemi.
ciao mario.
 
Re: questione noob

ok, non sarà esatta, ma come per tutte le scienze vale il metodo: sperimenta e dimostra :)
certo è complicata, non pretendo che sia tutto sempre bianco o sempre nero..ma la fisica, con tutte le sue variabili, alla fine un filo piú o meno logico lo segue!
aspetteró che qualcuno compia studi sistematici, controllati e ripetibili....l'impressione che il tempo FACCIA LA DIFFERENZA la abbiamo tutti...dovremmo estrapolare QUANTO e come e perchè ;)
magari ci lascerebbe piú incasinati di prima...ma ci si é tentato!

(per la mia esperienza, cartucce piú robuste e piombi grossi van meglio in inverno...a settembre si va pure coi 28/ 30g...a gennaio vo di 35g...ma appunto boh si dovrebbe studiare...con prove tutte nelle stesse condizioni e tanti tentativi)

Non capisco a cosa ti servono tutti questi studi....una volta che trovi la cartuccia giusta che va bene in quel periodo, e quanto il tempo cambia ti trovi bene con un'altra...il gioco è fatto!!! Cosa serve avere studi sistematici ecc. ecc.???? Con l'esperienza si riesce a capire quali cartucce usare e in quali periodi...almeno io la penso cosi....non mi interessa facciano studi o esperimenti...tanto gli esperimenti li faccio io e miglioro con l'esperienza...

Saluti
 
Re: questione noob

se ragionassimo tutti cosí, avremmo ancora tenda e arco e fuocherello :)
a parte che conoscere è sempre utile, mi incuriosisce e mi dà piacere capire il perchè delle cose.

riporto l'unico abusatissimo articolo che ho trovato...che ha un suo filo logico...ma è un po' pochino :)

"I fattori che vanno ad influire sul rendimento delle polveri da sparo ad uso venatorio sono molti.
Un primo aspetto da considerare sono sicuramente le condizioni atmosferiche ai quelli
generalmente i cacciatori rivolgono le maggiori attenzioni. La maggior parte degli stessi
esprimono valutazioni rispetto alle condizioni atmosferiche abbastanza limitanti e legate alla combustione della polvere. Per correttezza di informazione chiariamo il concetto definendo che le condizioni meteo influiscono su:
*
· fenomeno esplosivo della polvere (balistica interna)
· traiettoria dei pallini (balistica esterna)
*
In questa parte ci occupiamo di balistica interna perciò individuiamo due elementi che incidono direttamente sul fenomeno esplosivo: la temperatura e l'umidità.
La temperatura influisce sulle caratteristiche della polvere modificando l'efficacia di
combustione. In altre parole se la polvere ha un temperatura intrinseca più elevata brucia più velocemente se la sua temperatura è più bassa brucia meno velocemente; questo ovviamente a parità di contenuto di umidità.
Gli eccessi di umidità contenuto nella polvere da sparo rallenta la velocità di combustione e causa dell'evaporazione abbatte la temperatura della stessa. L'umidità dell'aria non influisce nei fenomeni della balistica interna a meno che per esposizione della polvere o della cartuccia da queste sia stata assorbita.
La temperatura può risultare correlata con l'umidità; è infatti noto come corpi freddi tendono a condensare su di essi l'umidità mentre corpi caldi la eliminano con il fenomeno dell'evaporazione. Il fenomeno è simile a quello che noi osserviamo con i vetri freddi e caldi.
Il fenomeno di variabilità delle condizioni esplosive al variare di temperatura ed umidità perciò esiste; vediamo adesso di quantificarlo. Questo perché parlando con tanti cacciatori se ne sentono di tutti i colori. Cartucce eccellenti che in un batter baleno perdono la loro efficacia;
cartucce che fulminano in condizioni di aria ferma con il venti divengono inutilizzabili e via dicendo. Cerchiamo perciò di eliminare la fantasia così presente nelle fervide menti dei cacciatori e ragioniamo sulle reali risultanze balistiche.
*
Prima di tutto consideriamo che in una normale giornata venatoria (che ragionevolmente va dall'alba al tramonto) le condizioni di temperatura non sono mai troppo diverse e repentine, o perlomeno non lo sono nella misura in cui la cartuccia può diventare in una mezz'ora completamente inefficace. Le variazioni % dell'umidità invece possono variare anche in modo significativo. Tutti questi elementi portano comunque a definire che i valori di Velocità (V) e pressione (P) variano di pochissimo in tutte le buone polveri e non di parametri tali da rendere più o meno apprezzabile la differenza prestazionale. E' però possibile ammettere che durante la giornata di caccia, passando dall'alba al mezzodì e poi al tramonto, alcune variazioni esistono ma la loro percezione più che prestazionale è sensoriale (leggera variazione dell'entità del
rinculo e/o diversità nel rumore del colpo di fucile).
*
*
Per ciò che concerne le variazioni giornaliere della temperatura l'effetto sull'efficacia della polvere da sparo è assolutamente trascurabile. La stessa valutazione è vera anche per le variazioni di umidità che si verificano durante giornata: ricordiamo che la polvere da sparo sta all'interno del bossolo che può essere di cartone o di plastica ma comunque in ambiente protetto e non bastano poche ore per far variare il contenuto di umidità della polvere.
Le conclusioni sono quindi che le sensibili variazioni di rendimento delle cartucce esulano dalla temperatura ed umidità dell'aria ma possono variare invece per altri elementi:
· fattori legati alla balistica esterna (di cui diremo nelle prossime puntate);
· condizioni fisiche e mentali del cacciatore (esempio dopo una corsa per stare dietro al
cane in guidata o per raggiungere velocemente la posta).
Si possono però verificare durante l'arco della giornata delle situazioni che abitualmente
sfuggono alla nostra attenzione ma che possono risultare determinanti per i fenomeni di
variazione dell'efficienza della polvere. Alcuni esempi possono essere i seguenti:
· cartucce lasciate al ghiaccio dentro la cacciatora nel capanno;
· cartucce esposte per ore alla luce cocente del sole (cosa che si verifica anche nella
cartucciera);
· cartucce lasciate per ore nell'auto parcheggiata al sole cocente;
· cartucce lasciate vicino ad alcune fonti di calore quali termosifoni, stufe, canne fumarie;
· cartucce inserite nella camera di scoppio surriscaldata da una elevata sequenza di colpi;
· cartucce inumidite dalla esposizione alla nebbia o colpite dalla pioggia
*
In queste condizioni "estreme", ma che molto spesso si verificano, anche se noi le
sottovalutiamo, le cartucce possono variare le loro prestazioni.
Dalle precedenti valutazioni si evince che un cacciatore che la mattina esce di casa con la sua normale e affezionata dotazione di cartucce non subisce spiacevoli situazioni a meno che non abbia l'accortezza di proteggere le stesse dalla pioggia o dalla forte radiazione solare.
Se però prendiamo in considerazione un arco temporale più ampio, quindi la giornata venatoria, ma l'intera stagione, fattori come l'umidità e la temperatura possono avere un effetto valutabile in termini di efficienza delle cartucce e quindi della polvere da sparo. In Italia dall'epoca dell'apertura (prima settimana di settembre) al pieno inverno (fine gennaio) ci possono essere escursioni di 35-38 gradi di temperatura. Se tecnicamente andiamo a valutare le prestazioni delle polveri a -5°C o + 32°C sono assolutamente diverse. Non tutte le polveri reagiscono analogamente a tali differenze di temperature.
Quali sono i metodi migliori per evitare che le variazioni di temperatura intervengano sulle prestazioni delle polveri ?
Si può agire in due modi
-* sulla potenza degli inneschi
-* sulla dose delle polvere nella cartuccia.
In altre parole a parità della quantità di polvere in estate l'innesco dovrebbe essere meno potente e in inverno più potente.
Ne caso in cui si volesse intervenire sulla quantità di polvere, verificato che l'innesco sia di potenza adeguata, si può aumentare leggermente per l'inverno la dose della polvere.
La protezione delle cartucce nell'attività venatoria ha comunque la sua importanza; perciò è opportuno che la cartucciera stia sotto il giaccone invernale o il giacchetto estivo.
Per ciò che concerne l'umidità la possiamo prendere in considerazione solo se analizziamo il fenomeno di una lunga esposizione delle polveri.
Le polveri granulari non gelatinizzate sono quelle che per la loro igroscopicità tendono a subire le maggiori influenze Per contro le polveri alla nitrocellulosa gelatinizzata subiscono effetti molto limitati. Le più resistenti in assoluto alle variazioni di umidità sono
comunque quelle a doppia base (D.N., D.N. punto nero, NIKE, SIPE, S.4., ecc.).
Le variazioni innegabili che nell'arco di una stagione si verificano in temperatura e umidità
possono provocare un pur minimo abbattimento dell'efficacia delle polveri da sparo; in tal senso l'utilizzo di bossoli di plastica può ridurre al minimo al fenomeno. In particolare mentre per le temperature possono bastare poche ore di esposizione per alterare le potenzialità delle polveri per l'umidità il processo temporale è molto più lungo a meno che le cartucce non vengano immerse in acqua.
Dopo tutte le belle valutazioni che abbiamo fatto affermiamo comunque che le cartucce che i cacciatori amano chiamare "originali" sono efficaci sia d'estate che d'inverno. Generalmente esse hanno un caricamento di tipo "invernale", che garantisce loro adeguata energia e che le fa risultare in estate un tantino spinte."

dalla rete.
 
Re: questione noob

Come ti aveva risposto Pap anche noi in Sardegna abbiamo più difficoltà a trovare la cartuccia giusta per il caldo affoso che quest'anno si è protratto sino a fine ottobre...!
Io personalmente ho sempre sparato le originali ma da quest'anno sparerò solo self made cercando il TOP!!
Cordiali saluti Marco.
 
Re: questione noob

ok, non sarà esatta, ma come per tutte le scienze vale il metodo: sperimenta e dimostra :)
certo è complicata, non pretendo che sia tutto sempre bianco o sempre nero..ma la fisica, con tutte le sue variabili, alla fine un filo piú o meno logico lo segue!
aspetteró che qualcuno compia studi sistematici, controllati e ripetibili....l'impressione che il tempo FACCIA LA DIFFERENZA la abbiamo tutti...dovremmo estrapolare QUANTO e come e perchè ;)
magari ci lascerebbe piú incasinati di prima...ma ci si é tentato!

(per la mia esperienza, cartucce piú robuste e piombi grossi van meglio in inverno...a settembre si va pure coi 28/ 30g...a gennaio vo di 35g...ma appunto boh si dovrebbe studiare...con prove tutte nelle stesse condizioni e tanti tentativi)
 
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volevo porre una domanda che mi frulla da sempre in testa, magari mi considererete un ebete (d'altronde sono fresco di licenza, prima ho solo seguito papà a caccia) e manco mi risponderete ma...è vero che esistono cartucce per temperature-umidità-pressioni diverse? non ho mai capito se ciò che dicono nonni e papà sulle vari dosi, tipi di polveri da utilizzare (ex: oggi fa freddo, metti una cartuccia "spiombata", oggi è umido, usa le sipe -_-) è vero e scientificamente testato ?...cioè, a impressioni ci sono davvero giorni dove si spenna, gli animali cadono vivi, non cadono e giorni in cui cadono macerati e puliti..ma da li a convincermi ..bho.sono convinto che diverse polveri grammature possono essere influenzate balisticamente dalle cndizioni ambientali ma...influenze tali da inficiare così tanto il carniere? poi su cartucce originali..sono perplesso. aiutooooo !! :roll:
 
Re: questione noob

Ciao Franki quello che hai scritto è giustissimo ma al posto tuo mi concentrerei sul trovare 3 o 4 tipi di cartucce commerciali o personali ed esercitarti tanto tanto sino a conoscerne i limiti ed i pregi....si diventa cacciatori con l'esperienza e non con i libri!!
Ti dico questo perchè anche io quando avevo 15 anni mangiavo libri del settore per accrescere la mia conoscenza "sono serviti" ma non nella pratica effettivamente....non c'è un libro che ti insegna a sparare ed abbatere ma solo serie di calcoli matematici impossibili da fare in frazioni di secondi e specialmente senza avere un telemetro capisci?
Un consiglio da uno che ha appena 6 anni di licenze ma la "malattia della caccia" nel DNA.
 
Re: questione noob

guarda...le cartucce che ammazzano in qualche modo le ho trovate....bene o male fino ai 35m se sparo bene e mi aspetto che cada, cade.
solo, avrei voluto capire il perchè cadono...e sopratutto quelle volte che non cadono, perchè non cadono :)
gm3 30g all apertura, sipe e s4 34g col freddo e umido...e pare che pure gli altri cacciatori siano arrivati a conclusioni analoghe.

ma avrei voluto una spiegazione certa in merito...solo che ad oggi non l'ho ancora trovata ahah...
aspetterò che qualche manica di fisico si metta a sperimentare, perchè il cacciatore, anche se trova la sua combinazine, non ha strumenti di misurazione e condizioni controllate per poter tirare conclusioni complete....anche se magari all'uso pratico l'esperienza puó bastare grossomodo
 
una domanda ancora più idiota di quella posta precedentemente....ho letto su questo forum come cambino le velocità dei pallini in rapporto alla pressione atmosferica..ma esistono dei criteri fissi da utilizzare nella scelta di una cartuccia invece di un altra in base al meteo? e in che modo tali velocità influenzano la letalità del pallino? mi dispiace essere così scontato da non meritare risposta, ma pur sparando e sparando queste questioni balistiche mi ritornano in testa e non trovo risposte nè su siti, nè da armieri o colleghi cacciatori, nè posso tantomeno trovarle da solo...
 
Franky@ ha scritto:
una domanda ancora più idiota di quella posta precedentemente....ho letto su questo forum come cambino le velocità dei pallini in rapporto alla pressione atmosferica..ma esistono dei criteri fissi da utilizzare nella scelta di una cartuccia invece di un altra in base al meteo? e in che modo tali velocità influenzano la letalità del pallino? mi dispiace essere così scontato da non meritare risposta, ma pur sparando e sparando queste questioni balistiche mi ritornano in testa e non trovo risposte nè su siti, nè da armieri o colleghi cacciatori, nè posso tantomeno trovarle da solo...


non trovi risposte semplicemente perchè il 90% dei cacciatori non le conosce !!!!
Di sicuro la temperaturà e/o l'umidità dell'aria influisce sulla combustione della polvere......quindi influisce sulla pressione che la combustione della polvere esercità sui pallini, e per ultimo influisce sulla velocità dei pallini.
E' banale che se i pallini vanno piano non impatteranno in maniera letale sul selvatico.
Quindi come logica più il tempo atmosferico è sfavorevole alla combustione ( quindi freddo e umidità) più si dovranno confezionare cartucce più "potenti" per compensare la difficoltà alla combustione.
E' noto a tutti , specialmente a chi effettua la ricarica domestica, che in estate le cartucce vanno sempre, il problema è l'inverno, trovare la dose giusta equilibrata che non esasperi le pressioni ma che mantenga una velocità accettabile.

Non per ultimo voglio fare una mia considerazione personale.....secondo me il fenomeno della passata ( fenomeno che alcuni indicano quando la cartuccia è troppo potente e quindi il piombo dalla troppa velocità "passerebbe" il selvatico da parte a parte non uccidendolo sul colpo) non esiste , piuttosto se la cartuccia a una pressione troppo elevata produrrà una rosata non omogenea tale da far impattare con il selvatico pochissimi pallini che non sono letali.
 
E' noto a tutti , specialmente a chi effettua la ricarica domestica, che in estate le cartucce vanno sempre, il problema è l'inverno.



ema,le cartucce che ho adoperato io e mio padre alla preapertura,in estate con caldo da paura,erano schifose.spennavo i colombacci e non nè cadeva uno.per fortuna avevo una manciata di quelle della collezione speciale tortora.
 
faccio un esempio ebete: la cartuccia con cui solitamente sparo e che amo è prodotta da un armiere casaranese di fiducia, monta polvere gm3 e 30g di piombo 10. questa cartuccia, finchè non inizia a piovere a fine ottobre, uccide di tutto e ho fatto-visti fare tiri a distanze vermente interessanti:cartucce velocissime, strette che se miri non perdonano e fumano per bene senza sangue dalla quaglietta alla cornacchia a tiro utile. quando arriva il freddo e-o piove le prime volte, iniziano a far schifo. feriti, spennate, padelle impossibili. a quel punto, il sottoscritto e suo padre cambiano cartuccia. il papi spara rio winner 28g del 10, il sottoscritto prova dato che le suddette una volta porvate non vanno, le tordo bp. mentre il papi sembrava aver trovato la cartuccia giusta, il sottoscritto vede che le tordo se è umido fanno fiammata fuori canna e sbuffo di polvere incombusta sulla faccia con ovvie microustioni agli occhi. a quel punto prova delle cartucce consigliategli per il freddo, ma quando dice che è l'umido e freddo insieme il problema(altrimenti jk6 e tanti saluti)e non il solo freddo gli ridono in faccia.bene, si mette d'impegno, prova rio in 32g e tante altre spennate. prova le storno, prova sipe originali, prova il cxxxo di cane e continua a spennare e gli uccelli cascano secchi a non meno di un km di distanza. a questo punto, il bivio è non uscire più o sparare peti invece di fucilate. fate vobis : (
 
Re: questione noob

Io mi trovo bene utilizzando queste cartucce....nota che dove abito io si passa da punte di 20° a - 20° (da settembre a dicembre)...allora:
- all'apertura per tordi, merli, ghiandaie utilizzo rc jk6 di 33/35 grammi!!! Quando arriva il freddo passo alle NSI percorso caccia e alle RC jk6 36grammi per cesene in particolare!!!
Questo per quanto riguarda la piccola selvaggina....con queste due combinazioni, jk6 e tecna faccio senza problemi tutta la stagione....caldo, freddo, vento, pioggia e neve!!!
Non è poi cosi complicato....

Saluti
 
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