Wild duck club /cacciando

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Buongiorno a tutti.
Da qualche giorno avrete visto e notato il nuovo BANNER del nostro CLUB che si differenzia dall'ultimo evidenziando la scritta CACCIANDO.
Questo perchè, se ci clikkerete sopra lo capirete molto meglio di queste mie poche righe, ho aperto una NUOVA SEZIONE per cacciare, non solo acquatici in Delta, ma altra selvaggina.

Sinceramente a suo tempo - 3 anni fa quando mi è stata richiesta - ero contrario perchè, con il mio caratteraccio autoritario e perfezionista, temevo si sarebbe potuto arrivare ad un "NON OTTIMO SERVIZIO" inteso non solo come EXTRA CACCIA ma principalmente come CACCIA !!!
Stuzzicato nell'orgoglio da due "vecchi volponi di carissimi amici che san come prendermi e farmi pedalare" e dalla ancora enorme disponibilità, sia in Romania che in Bulgaria, di habitat favolosi ed incontaminati, seguendoli e testandoli personalmente, siamo addivenuti alla contrattualizzazione di queste nuove Riserve.
In Romania si potranno cacciare: tantissime allodole, quaglie e oche, selvaticissimi fagiani, starne e lepri, con caccia di carabina a cervi, caprioli e cinghiali.
In Bulgaria beccacce in boschi e canaloni con un sottobosco naturalmente pulito tanto da seguire ed ammirare il proprio partner a 4 zampe, godendo del suo e nostro lavoro con le tante raccolte delle Regine.
La NOTA IMPORTANTE di tutto ciò è data dal fatto che, contattandoci prima della partenza, se non ci dovessero essere le condizioni TUTTE - incluso il quantitativo del selvatico da cacciare - soddisfacenti per il proprio divertimento....non si partirà ne si perderanno danari e tempo.
Sto studiando dei "pacchetti" da proporre a voi amici di MIGRA circa il lancio di questa nuova sezione-iniziativa che a giorni, in concerto con questo sito, varerò.
Dateci fiducia e.....tireremo insieme i conti alla fine !!!
Mimmo Tursi
 
Ciao Mimmo
mi ha detto un amico che sul blog di Anatidi.it, hai dichiarato di voler abbandonare la caccia alle anatre... Corrisponde alla verita'??????

ALEX 1
 
I miei 5 amici allodolari (come li chiamo io) son partiti ieri sera ben contenti della cacciate e del raccolto anche se ieri, ultimo giorno, son stati parecchio sfortunati a causa della fitta nebbia che ha iniziato a levarsi verso le 9 pulendo l’aria intorno le 12, comunque han fatto un buon carniere, un po’ più della metà dei giorni precedenti.
Stamattina, non avendo tirato nemmeno un colpo nei giorni scorsi perché le allodole non mi divertono, assatanato com’ero, son andato negli incolti in cerca di quaglie e starne con il buon Max, anch’esso “arrapato” più di me, ed in compagnia di un amico cacciatore locale.
Max, dicevo, ha iniziato di gran lena fermando e iattando un leprotto, che il mio amico ha incenerito, e continuando in meno di un’ora con una 30ina di quaglie ancora – stan finendo oramai -.
Per ribatterne una fuggita salva dalla fucilata verso un boschetto a mò di isola nel mezzo dei campi, ha alzato il naso in aria e ha “guidato” sul lato opposto di dove avevo visto atterrare la fuggitiva. L’ho chiamato innervosito da questo suo “strano comportamento” ma…nulla.
Ancor più incavolato e non vedendolo, mi son incamminato verso lì dove potesse essere e quando ho intravvisto il suo di dietro con la coda ferma verso degli spini dinanzi a lui e poi spostare il capo da destra verso sinistra – da imbecille qual sono - l’ho richiamato urlando e… si son levate a candela due altezzose e fiere beccacce.
Fucilata d’istinto verso il punto nell’infinito e BESTEMMIE A TUTTO ANDARE (contro di me ovviamente) !!!
Rincorsa ossessiva del fido amico verso le 2 arciere, torna, mi si para dinanzi fermo, mi guarda e di da certamente del cogli@ne !!!
Abbiam continuato nel campo incontrando ancora qualche decina di quaglie poi, desolato ma felice della cerca di Max, siam tornati a casa di caccia.
Dopo un leggero pasto a base di insalata verde e pomodori con in aggiunta del pane abbrustolito ed un po’ di cinghiale in umido, son andato a letto.
Verso le 16 mi son levato, buon caffè espresso miscela barese, e via verso il lago per osservare il rientro delle anatre.
Giunto dopo una mezz’oretta, salutato proprietario e capo valle con un bicchierino di rakia (la grappa locale tassativamente fatta in casa) uscito fuori, ho sentito il canto dell’oca selvatica.
Immediatamente volti gli occhi nella direzione, ho visto uno stuletto – lontano circa 2 km oltre la metà del lago verso la terraferma – di una 20ina di esemplari alti nel cielo.
Salito in Jeep, son andato verso quella parte e giunto ho trovato sull’argine uno spazio ove fare un capanno tra le canne e lo sporco, con la rete mimetica che porto sempre con me, dopodiché ho messo in terra, a 20 metri distanti, 3 stampi di oca e 10 di anatre.
Stavo accendendo la classica sigaretta che vengo “avvisato” da un canto di selvatica alle mie spalle.
Senza muovermi ne girarmi, ma abbassando il capo per non far vedere il chiaro del viso e gli occhi, ho atteso che mi passassero sulla testa contandone 8, allontanarsi davanti a me verso i campi quando, ad oltre 300 metri di distanza, una prima ha virato di 180 gradi, tirandosi dietro le altre, tornando verso di me, abbassandosi a verificare gli stampi e planare tutte in acqua ad una 40ina di metri.
Non son riuscito a tirar fuori il telefono per fotografarle che si son levate in volo.
Ho ripreso con i richiami e dopo 20 minuti di son posate in acqua, a ridosso della lenticchia infestante, ben 12 canapiglie che son riuscito a fotografare e poi,
sbattendo le mani e NON FUCILANDOLE, le ho fatte levare.
Ho continuato così ancora sino a buio e son venute a trovarmi una decina di germani ed uno stuoletto di alzavole.
Son molto contento per tutto ciò, anche perché Diana ha voluto donarmi questa bellissima giornata per ripagarmi delle precedenti noiose e di non caccia.
E’ proprio vero: bisogna uscire, bisogna tentare, bisogna cacciare per provare a divertirsi.
Viva questo sport, viva la Caccia !!!
Wild Duck Club – Mimmo Tursi
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Carissimi Amici e colleghi Cacciatori,
vi comunico l'arrivo di grossi quantitativi di anatre, oche e beccacce nella nostra Riserva in Romania data dai forti freddi a Nord Ovest.
Nel ricordarvi che il calendario venatorio rumeno stabilisce la chiusura di caccia al 28 febbraio ma per i germani il 31 gennaio e le oche il 25 gennaio,
vi invito a urgentemente prenotare poichè vi è poca disponibilità di posti e date, contattandomi anche al 3381166931.
Auguri per un Felice e Prospero 2014 a voi e famiglie
Wild Duck Club - Mimmo Tursi
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Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

pemor ha scritto:
non avevo dubbi sulla risposta, comunque chiudo io l'argomento se permetti, con rispetto , cordiali saluti ed in culo alla balena!!!!!!!!!!!

Certo che te lo permetto -ti ho permesso di scrivere qui sin ora... - e ricambio i saluti con sincera cordialità
Mimmo Tursi
 
Amici Carissimi Tutti,
i Programmi son pronti ed a giorni saranno qui pubblicati.
Spero di vedervi e cacciare insieme poichè sarà certamente segno che sta crisi sta terminando oltre al sapervi in GRANDE FORMA.
Un abbraccio caro
Mimmo Tursi
 
Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Cari Amici,
come vi avevo accennato qualche giorno fa ed in attesa di migliori condizioni per i becchipiatti, con il mio amico Filippo ci siam recati nella Riserva a Beccacce in Bulgaria.
Infatti lunedì mattina, dopo aver assistito domenica sera all'ennesima rapina ai danni della beneamata ed in favore della solita Vecchia Baldracca dei campionati italiani, verso le 9,30 con i "fidi colleghi Max e Boss" ci siamo inoltrati nel primo bosco composto dal 60% di noci ed il rimanente di querce e faggi.
La prerogativa dei noci è che di questi periodi son già ben spogli e, con il fogliame degli altri alberi, compongono un soffice ed umido tappeto pregno di cibarie per le Regine.
Infatti, neanche dopo 10 minuti e con i cani ancora infervorati, ecco che Max punta, fermo sullo stradello verso l'interno, immobile e naso in aria. Gli arriva subito d'accanto Boss che,come suo solito avendo il padrone lontano, punta e si siede.
Filippo, che non li vedeva, mi lancia il fischio di intesa e con calma ci avviciniamo io da un lato e lui dall'altro.
Bisogna subito però dire che non avevamo i nostri 20ini ma abbiamo affittato un Baikal cal.12 del peso di settequintalienovanta per me ed un sovrappostocatenacciorusso cal. 12 per lui e, a nostre spese (...tacciloro i russi), ogni volta che apri un due canne russo, scatta automaticamente la sicura che devi poi togliere (se lo sai o se qualche demente te ne informa !!!)
Dicevo, con i cani in ferma ed i beepers che andavano, ci siam accostati ed appostati che io - imbranato - inciampo in una zolla fuori posto e mi scappa un moccolo ma...
mi quasi in sordina.
A quel punto la Regina si invola e va verso Filippo che alza il fucile, imbraccia, mira e....nulla, non spara.
Puttan@diquellaputt@nadiquellazoccol@, gli dico e chiedo: che è successo ??? Fucile in sicura mi dice candido lui.
Ci riuniamo che i cani spariti, continuo a smoccolare e lui sorridendo mi calma offrendomi una Marlboro già accesa e dicendomi: scrivila nel pallottoliere come già fatta, dove va, dove cavolo va...è incarnierata.
Richiamiamo i cani e riprendiamo la cacciata, ignorando la sua probabile rimessa, continuando a solcare il bosco.
Dopo circa 1 ora riferma Max a 50 metri da me seguito subito dopo dalla ferma di consenso di Boss.

Fischio di individuazione nel bosco con Filippo e cerco di avvicinarmi ai cani ma un muro di spine me lo vieta.
Certamente non posso dirlo a Filippo e quindi, ritornando sui miei passi, mi posiziono in uno spazio ove, nel caso avesse preso la mia traiettoria, un buon 75% di questa era da me visibile e copribile.
Sento i beeepers smettere ma Filippo non sparare e, guardando dinanzi a me, la vedo saettando venirmi incontro e subito dopo cadere atterrata alla mia fucilata.
Enorme, una beccaccia enorme e di quelle vecchie e d'esperienza.
Urla di gioia, bacio in fronte come insegnatomi da mio nonno e mio padre, ripiegata con rispetto nella cacciatora e proseguire.
Abbiamo chiuso la cacciata alle 14 - avevo le gambe e polpacci doloranti per il non allenamento con involate 8 regine e raccoltene 4 incluso la prima - ricordate ??? - mentre la mattina dopo si è conclusa con altri 5 incontri e 4 beccacce raccolte oltre 1 starna di una famigliola di circa 25 esemplari che Max ha levato ai bordi di un bosco che confina con un seminato.
Tutti esemplari grossi tranne una, così come vedrete nelle foto che posto.
Insomma: di Becche nella mia Riserva in Bulgaria io già ne ho, aspetto i nuovi arrivi che prevedo i primi di dicembre e ... chi di voi non si è ancora prenotato per questa inuguagliabile Caccia.
A presto
Mimmo Tursi


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Re: WILD DUCK CLUB E.....

Re: WILD DUCK CLUB E.....

Caro Mimmo, i tuoi splendidi racconti, o come mi piace chiamarle "cronache quotidiane dal Delta e oltre" mi mancavano molto; è sempre suggestivo leggere le descrizioni così accurate e minuziose che ci rendi ed è bello cogliere quel senso di stupore che, nonostante tu sia sempre immerso nella flora e fauna incontaminata, continua a pervaderti come fosse il primo giorno che vedi certi spettacoli; 6 GRANDE.
Quanto alle quaglie che hai richiamato, credo che il tuo compianto papà utilizzasse il trillo (u quagghiarul come lo chiamiamo quì) con il flauto d'osso, la pelle piena di crine di cavallo su cui picchiare no? Quella è la poesia del richiamo alle quaglie in questo periodo di accoppiamenti, con quello tra le mani se ci sai fare, si rischia che qualche marpione di quaglione maschio si voglia tr...re anche chi usa il trillo! :wink:
Quanto al germano mascio (ù cap-verd), ha fotto il bullo a vuoto, non sapendo che di fronte aveva sì un gran cacciatore di becchi piatti, ma che in questo periodo rispetta le cove e non è belligerante; ma non passasse davanti a partire da settembre!
 
Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Buona sera a voi tutti.
Ieri si è conclusa una gita fatta con due cari amici liguri di ben 5 giorni di caccia ad anatre ed oche qui in Romania.
Devo subito dire che 5 giornate continue di caccia non li accetto mai, tranne che per questi due signori, buoni acquaioli ma principalmente Cacciatori e non Sparatori.
Se ben ricordate avevo qui scritto che tre giorni prima del loro arrivo, dalla mia Riserva erano improvvisamente “sparite” le tantissime oche e che, pur comunicando loro l’accaduto, si eran fidati di me decidendo di non soprassedere e venire ugualmente.
Infatti avevo in animo di portarli in un’altra Riserva che mi avevano offerto e che già conoscevo, ma da un sopraluogo attento si è rivelata “non idonea” alle esigenze del Wild Duck Club.
Ho contattato quindi un amico organizzatore di caccia in Romania chiedendogli soccorso e spiegandogli il tutto e lui, dimostrandosi l’amico ed il Signore che è, ha acconsentito a mettermi a disposizione la sua OTTIMA organizzazione e la sua FAVOLOSA Riserva.
Non posso, per motivi ovvi e capibili, far il nome e pubblicità di questa squisita persona ma ci tengo a sottolineare apertamente che il Wild Duck Club rimarrà sempre a sua disposizione per qualsiasi necessità e che lo consiglierò a chiunque vorrà chiedermene i contatti per le cacce che questo organizza.
Non vi racconterò delle molte migliaia di oche viste, ne delle tantissime anatre in volo, non vi dirò della bellezza e naturalità degli habitat, ne tantomeno dell’accoglienza e squisitezza della Casa di Caccia con il suo “calore umano”, prelibatezza dei cibi e della cucina, non citerò la validità del personale rumeno addetto alla caccia, ne dei carnieri o tiri effettuati lasciando tutto ciò al racconto di chi ha vissuto questi giorni meravigliosi con scolpiti, negli occhi, mente e cuore tutto questo vissuto.
Grazie Carissimo e Prezioso Amico, da parte dei cacciatori ma principalmente da parte mia.
Mimmo Tursi
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Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

RIASSUMENDO:
Notizie fresche di qualche ora, visto che sono di rientro da perlustrazioni.

Ovviamente parlo di ciò che personalmente vedo e constato nella mia zona:
Quaglie in diminuzione ma da farne una 40ina al giorno ma come DIO COMANDA - cani e calma NON SPOLLO !!! -
Allodole in continuo arrivo in sciami e voli enormi
Anatre già tantissime di stazionamento ma continui ingressi di ALZAVOLE, GERMANI, MESTOLONI, MORETTE, FISCHIONI, VOLPOCHE e qualche gruppetto di CANAPIGLIE.
OCHE SELVATICHE in buon numero anche perchè non sono lontano dal Delta Danubio, con ingresso di GROSSI VOLI DI LOMBARDELLE.

Tutto ciò fa riflettere il MIGRATORISTA VALIDO e lo spinge a pensare che per la Luna del 12 ottobre e sino a quella di Novembre ....chi ci sarà si divertirà !!! [5a] [5a] [5a]

Va da se che, se anche PARLANDO DELLA MIA RISERVA perchè non ho mai amato ne amo dire o scrivere cose che NON VEDO CON I MIEI OCCHI, non possedendo una "corsia preferenziale di ingresso migratoria", quanto da me accade certamente accadrà anche in altre Riserve.
Quindi, sempre per evitare cocenti delusioni, così come sostengo da anni, decidete sul da farsi ma contattate gente di cui veramente vi fidate, gente che come il Wild Duck Club se non v'è gran che... vi fa rimanere a casa !!!
Un saluto ed IBAL a tutti
Mimmo Tursi
 
E' venuto a trovarmi questo caro amico barese - Franco che vedrete anche in foto - interessato alla Riserva e stamattina siam usciti, con calma verso le 9, per un giro a becche.
Siam stati costretti (piacevolmente), visto che nei diversi boschi era in atto una gran battuta al cinghiale a cura dei locali, a cacciare in due soli boschi distanti uno dall'altro circa 5 km.
Appena giunti e liberati i cani, Max non mi ha neppure dato il tempo di caricare l'arma che, naso al vento, si è intrufolato nel folto andando in ferma a neppure 70 metri dallo stradello. Sentito il bip ho pensato ad uno dei suoi bisogni corporali ma, allungato lo sguardo e vistolo bloccato, son corso verso di lui con qualche secondo di ritardo che è partita la prima Regina inseguita dalle mie.... parolacce.
Calmatomi ed organizzatoci siam partiti per la cacciata levandone altre 5 ma portandone nella cacciatora soltanto due dietro entusiasmante quanto eccellente guidata prima di Max con mio abbattimento e poi di Vish con cattura da parte di Franco.
Verso le 12,30, dopo altre 3 guidate e lontani frullate di altrettante becche, siam tornati alla macchina per un frugale ma sostanzioso panino al prosciutto artigianale italiano (abruzzese per l'esattezza) bagnato da un buon rosso locale e cambiamento di bosco.
Giunti al secondo bosco, abbiam sentito di lontano - ma molto lontano - la canizza che inseguiva evidentemente dei cinghiali con le voci urlanti dei cacciatori indigeni.
Partiti per la cacciata, abbiam levato ben altre 5 beccacce nervosissime e impossibili da sparare quando Max, da ottimo Drathar, ha incominciato con iattare verso un grosso spino. Incuriosito mi son avvicinato ed ho visto un enorme macchia nera che si dimenava ed indietreggiava per attaccare il fido amico.
Ho lanciato l'allarme chiamando Franco e l'accompagnatore che son subito accorsi accerchiando il "porco".
Ora avevamo il problema di cosa fare e come fucilare, ma per fortuna avevo nella cartucciera - consiglio di mio padre - 4 brennek che porto sempre con me.
Passatene 2 a Franco e caricatene 2 io, al momento opportuno abbiam fatto fuoco insieme ed il bestione - pulito pesava 188 kili - nonostante avesse il cuore spaccato, si è fermato stramazzando dopo una corsa di 50 metri.
Vi rimetto qui le foto delle becche ma del bestione solo una (le altre sono un pò forti) perchè l'han scuoiato e pulito senza darmi il tempo di fotografarlo poichè son corso subito dal veterinario, molto preoccupato per una lacerazione alla gamba destra con forte uscita di sangue, che la bestia aveva causato a Vish .
Ciao a tutti
Mimmo Tursi


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Signori, oggi è stata una giornata fantastica venatoriamente parlando !!!

Mi son svegliato con un vento gelido da nord est e dopo aver fatto un giro al lago, notando un buon arrivo di anatre e lombardelle ma senza disturbarle oltre, son tornato a casa di caccia per far colazione con i 2 beccacciai venuti a trovarmi.
Dopo aver lasciato i due ospiti ed i loro 3 stupendi setters insieme con George a far loro da guida in un bosco parecchio grande e collinoso, io e Ion - il proprietario di casa - i fidi Max e Visch, abbiam ispezionato un altro nuovo bosco circondato sui tre lati di grano verde e rigoglioso.
Abbiam iniziato, ovviamente controvento, io sullo stradello e Ion a 70/100 metri nell'interno, che subito Max ha dato cenni di curiosità, fermandosi dinanzi a me con naso al vento, per ripartire verso il dentro quando lo sento iattare e vedo muoversi dei cespuglioni enormi.
Guardo verso quella parte e vedo un capriolo femmina enorme venirmi incontro e prender di filata la strada seguito da una compagna, altrettanto grande con Max che gli abbaiava dietro.
Compiaciuto dalla visione ma preoccupato nel veder scomparire quel testone, ho iniziato con chiamarlo a squarciagola. E' tornato dopo 20 minuti interminabili di mia paura !!!
L'ho accarezzato e calmato ed abbiam ripreso la cacciata.
Dopo circa 800 metri di bosco ho sentito il biper di Max in funzione, ho provato ad accostarmi ma dei robusti spini mi evitavano l'arrivo e quindi, continuando sulla strada, son giunto in direzione del suono nel momento preciso in cui ho sentito il frullo della Regina, alzatasi a candela e venire verso di me.
Fucilata con il 20ino e giù.
Max l'ha abboccata quasi con rabbia e portandomela mi ha sorriso con gli occhi.
Rimesse a posto le penne, bacio in testa di rito e messa in cacciatora.
Proseguendo, dopo una mezz'ora, ho sentito il beeper di Visch suonare, ho fischiettato a Ion senza ricevere risposta alcuna, quando è partito anche il beep di Max.
Neppure il tempo del terzo suona che ho sentito la fucilata di Ion ed ho visto un'arciara atterrare.
Abbiam proseguito per ancora 2 ore alzando e sbagliandone ancora 2 quando, sempre il fido Max, incuriosito da un odore a lui noto, si è piantato immobile in mezzo alla strada con il naso rivolto verso il bosco. Oramai, dandogli fiducia, gli son subito (per fortuna) andato dietro che con fragore e canto si è levato un fagiano maschio - bellissimo ed enorme - che alla mia seconda fucilata è caduto a 30 metri.
Raccolta quest'ultima preda, chiamato Ion e fatte le foto, abbiam raggiunto gli altri amici che avevano, nel frattempo, incarnierato altre 3 beccacce e sbagliandone 2.
Decisamente non male per questo posto - Romania e non la famosa Bulgaria - con questo tempo non ancora molto freddo e questo carniere che ad oggi somma a 14 Regine raccolte.
Siam tornati a casa dove la Signora Adina - padrona di casa - ha preparato degli ottimi e bollenti "panzerotti baresi".
A presto
Mimmo Tursi

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Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Scondo me il prezzo potrebbe essere più basso, soprattutto in virtù del fatto che il costo del volo è di circa 250 euro a/r, con la stessa cifra vado in Argentina con un tour operator collaudato, e li il costo del volo è di circa 800 euro a/r. Ed anche in Argentina penso che la selvaggina non manchi, specialmente le anatre, ed i paesaggi non sono certo da meno. Si può fare di meglio. Comunque sulla qualità della proposta del Sig. Tursi non ho dubbi. Però se alla qualità si abbina anche un prezzo concorrenziale......................
Cordiali saluti
 
Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Carissimi amici Cacciatori,
rieccomi a voi dopo qualche settimana passata a caccia, sempre qui in Romania, nella Nuova Riserva Fuori Delta Danubio.
In questi passati giorni son venuti a trovarmi tanti amici del Club, alcuni dei vecchi e molti nuovi tra cui, un figlio che ha voluto offrire la cacciata a suo padre per poter passare insieme a lui dei momenti che da troppi anni non avvenivano più.
Partirò proprio con raccontarvi della cacciata fatta con questi signori per narrarvi di storie umane, aneddoti e momenti venatori.
Sono andato personalmente a riceverli a Bucarest e sin dal primo sguardo si notava il vissuto passato da quest’uomo 78enne, roccioso e corpulento con delle mani callose e fortissime al contempo.
I suoi occhi mostravano una pulizia d’animo ed una fierezza che difficilmente ho visto, tranne se non rivolgo la mente ai nostri nonni e padri che han visto e vissuto cose che noi abbiamo solo studiato o veduto a cinema.
La stessa forza e decisione ho notato in suo figlio, il quale lo osservava e accudiva – in verità pochissimo e solo quale traduttore - mostrandosi orgoglioso e fiero di appartenere allo stesso sangue, alla stessa genia.
Siamo partiti da Bucarest, dicevo, per raggiungere la zona di caccia arrivando anche tardi visto il “benedetto” traffico di quella città, ma anche se stanchi decisamente ben pronti per la cacciata del giorno dopo.
Ricordate i precedenti racconti, quando vi narro della nuova postazione fatta dopo due giorni di ricerche e di lavoro ? Bene, ho deciso di far cacciare loro proprio li, anche se preoccupato per il tragitto di circa 60 metri che il papà avrebbe dovuto fare nel fango ed acqua. Quando ho espresso lui questa mia preoccupazione, mi ha ringraziato sorridendomi, dicendomi di aver ancora buone gambe e che un buon bastone sarebbe stato molto ben accetto. La mattina successiva quindi, partiti di buon ora come mio e nostro solito, si son posizionati nel capanno ben pronti ed emozionati per questa avventura, camminando spedito e leggero nel fango ed acqua.
Già dai primi passi e movenze ho immaginato quante migliaia di ettolitri di acqua avrà solcato, quanti milioni di becchipiatti avrà visto nella sua vita e di questi quanti fucilati !!!
La conferma l’ho avuta già subito dopo neppure dieci minuti con le prime fucilate all’ultimo buio e ancora poi quando, intorno alle 10 gli ho telefonato chiedendogli se volesse smettere e lui, quasi offeso, mi ha risposto di esser freschissimo e che ora sarebbe venuto il bello, quindi… arrivederci al tramonto.
Quando alle 17 circa sono andato a riprenderlo l’ho trovato caricatissimo per le varie decine di anatre abbattute, ma anche un po’ “scocciato” perché delle centinaia di oche lombardelle che l’avevano visitato, era riuscito ad incarnierarne solo 3 perché, al momento di “cadere”, si alzavano non permettendogli la fucilata.
Gli ho spiegato il metodo mio personale per cacciarle e come nascondersi mimetizzandosi e rimaner immobili durante il loro andirivieni e lui, attentissimo come un fanciullo, chiedendomi ancora lumi per meglio fare i giorni successivi, ha poi messo in atto tanto bene l’insegnamento che a casa son giunte molte catture.
Tutti i quattro giorni di caccia passati con loro son stati bellissimi e pieni di emozioni umane, ma mi son commosso quando in aeroporto ci siam salutati ed egli, con occhi fermi ma lucidi, mi ha abbracciato e ringraziato per la caccia, per la natura, per la quantità di voli di selvaggina visti, ma principalmente per aver vissuto 4 giorni intensi ed indimenticabili al fianco di suo figlio, che la vita frenetica e lavorativa, ha portato lontano da lui da molti, troppi anni.

Ciao a tutti,
inizio subito con ringraziare Mimmo per questi stupendi giorni di caccia 14-17 nov. 2011: i più belli per un cacciatore novello come me, e uno dei più emozionanti per mio padre che secondo me è nato con il fucile in mano....
Come raccontato da Mimmo, ho voluto fare un regalo a mio padre, e portarlo in uno dei posti che tutti i cacciatori, acquaioli e non, sognano.
Ricordo ancora ogni singolo racconto di mio padre, che ogni volta che tornava dalla caccia mi raccontava i momenti migliori della giornata. Ed io, sognando di essere lì con lui, lo ascoltavo attentamente con gli occhi spalancati... Riusciva a trasmettermi con una grandissima passione, ogni piccola sfumatura della giornata, anche di quelle senza carnieri... Si sa la caccia non è fatta solo di animali morti, ma di tutto quello che rende una giornata speciale e piena, almeno per me è cosi.

La vita mi ha portato via dai miei genitori nell'età di 16 anni, quindi questa era l'occasione migliore per condividere una passione che viene ereditata ormai da varie generazioni nella mia famiglia , ma sopratutto era l'occasione migliore per conoscere veramente mio padre, con i suo i pregi ma anche i suoi difetti...
Si sa, da piccoli non si riesce mai a capire veramente i nostri genitori, ci rendiamo conto solo con il passare degli anni.... anzi iniziamo a capirli veramente solo quando diventiamo noi genitori...

Ok, torniamo alla cacciata in questa bellissima riserva, condita con l'esperienza e la saggezza del nostro caro amico Mimmo.
Ho trovato il suo contatto girando su questo bellissimo e utilissimo forum, quindi li ho scritto una mail chiedendo una quotazione per il Delta del Danubio.
Ben presto, seguendo anche gli aggiornamenti del caso, mi sono reso conto che era meglio andare a cercare qualcosa fuori dal Delta. Posso dire che sono stato fortunato, perché Mimmo mi ha raccontato subito della sua Nuova Riserva Fuori Delta. Dalla prima telefonata fatta con lui, ho notato subito la sua grandissima passione e l'entusiasmo per questo tipo di caccia, cosa che nessuno degli altri organizzatori di altre Agenzie Venatorie mi ha trasmesso.... Diciamo che ci siamo trovati subito bene. :)
Siamo arrivati tardi con il buio a Bucarest, dove Mimmo ci aspettava personalmente con la sua mitica Cherokee..., quindi abbiamo viaggiato di notte per raggiungere l'albergo vicino alla zona di caccia. La mattina ci siamo svegliati prestissimo, anzi io non ho dormito ma anche mio padre lo stesso, eravamo tutti e due eccitatissimi...
Abbiamo raggiunto in pochissimo tempo il nuovo capanno costruito da Mimmo, e appena caricati i fucili ecco le prime alzavole, era ancora buio ma con la luna quasi piena iniziamo subito a fare degli ottimi carnieri.... La prima giornata ci ha regalato forti emozioni con le anatre, oche poche perché eravamo presi dalle anatre che arrivavano continuamente e non ci davano nemmeno il tempo di ricaricare...

Il secondo giorno invece l'abbiamo dedicato alle oche, snobbando le anatre che continuavano a svolazzare vicino agli stampi... Ancora ottimi carnieri di oche Lombardelle, quelle selvatiche le abbiamo sentite cantare la mattina presto ma mai viste...
Vi racconto solo un momento che rimarrà per sempre nel mio cuore...: Vediamo tre Lombardelle che iniziano i giri sopra la nostra testa indecise se scendere o meno sugli stampi.
Siamo stati senza esagerare 45 min. in attesa che arrivassero a tiro, con il collo che iniziava a fare malissimo.. Dopo 45 min. decidono finalmente di arrivare a distanza frontalmente, mio padre subito mi indica a quale tirare e facciamo 2 tiri precisi.... Io, impazzito per aver abbattuto la prima oca della mia vita, non mi sono reso nemmeno conto che mio padre aveva preso le altre 2 con un tiro solo... Abbiamo iniziato a saltare come 2 bambini, io per la mia prima oca, mio padre contento e con le lacrime negli occhi per aver avuto la possibilità di condividere delle emozioni cosi forti con suo figlio... Una piccola nota tecnica, io ho cacciato con il calibro 20 e piombo del 6... Grazie a Mimmo, ho cambiato idea sul calibro 20 per gli acquatici.
Beh che dire, già i primi 2 gg sono stati pieni di carnieri ma sopratutto pieni di emozioni fortissime, eravamo già più che soddisfatti.

Inutile raccontare che anche il terzo e il quarto giorno sono stati altrettanto belli, anzi il quarto è stato il migliore in termini di carnieri...

In conclusione, abbiamo visto dei posti meravigliosi e incontaminati, milioni di anatre (alzavole infinite, germani tantissimi anche se abbattuto solo 1, mestoloni, tantissime bellissime volpoche, non abbiamo sparato a loro ovviamente), centinaia di migliaia di oche Lombardelle, mai viste cosi tante in vita mia ma anche mio padre mi ha confermato la stessa cosa... Considerate che suo padre ammazzava le oche direttamente dal cancello di casa sua... :)

Nella speranza di non avervi annoiato troppo, e ringraziando un'altra volta calorosamente Mimmo, vi saluto.
Stefano.
 
Carissimi Amici,
vi invio un pò di foto dei terreni per le quaglie, allodole ed altane a cinghiali e caprioli.
A presto vi invierò anche qualche foto delle postazioni in acqua ove aspettare le beneamate - becchipiatti e ocherelle - da salutare con tanto... calore.
Saluti a tutti
Mimmo Tursi
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Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

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Cari Amici Cacciatori buongiorno.
Sono appena rientrato dall'apertura di caccia ad anatre nella mia Riserva Fuori Delta in Romania fatta con soli 3 altri amici cacciatori del Club.
E' andata benissimo, forse meglio dello scorso anno, per la presenza numerosissima di becchipiatti - germani, alzavole, morette, marzaiole, qualche spelacchiato codone femmina e CANAPIGLIE - ma al contempo è stata molto ma molto faticosa per il raggiungimento delle postazioni che si son potute e dovute fare solo in "alcuni punti" per la mancanza di acqua.
Infatti a dire del guardiacaccia e del mio ricordo, questa mancanza è di oltre cm.150 (un metro e mezzo) e lo è in tutti i 4 laghi, causando un accorpamento interessante e piacevole di selvatici, ma una faticaccia nel raggiungere le postazioni poichè c'è da camminare nel fango per circa 100 metri che diventano.... una infinità al buio e carichi di masserizie.
Non ne parliamo poi se si ha voglia di recuperare l'abbattuto....
Certo è stato bellissimo ed adrenalinico vederle arrivare in stuoli svolazzanti sugli stampi e poi incoppate mettersi in acqua, fucilarle e vederle impennarsi per poi cadere alla doppietta o tripletta, specialmente quando di lontano inizi a sentire quel canto meraviglioso, raro e tanto anelato da noi "drogati" che fa: TRTRTRTR.
La prima mattina ero in postazione con Pippo - barese come me e come gli altri due Gerardo e Franco -, vento inesitente, cielo stellato con una luna calante grande per tre quarti della sua dimensione e quindi parecchia visibilità.
Stiamo sorseggiando il beneaugurante caffè, dopo aver sistemato il tutto e caricato i "cagafuoco", che si presentano già una decina di alzavole.
Pippo lascia cadere il bicchierino di caffè che puntualmente gli si rovescia sul pantalone di cotone quindi scottatura, bestemmia tra i denti, imbracciatura dell'arma e 2 botte in acqua.
Cerco di alzarmi e vedo le alzavole impennarsi ridendo ed andar via.
Lo guardo e gli dico nel nostro dialetto: maestro mi devi avvisare, altrimenti vai in acqua con tutto il fucile.
Mi guarda e tra l'inc@zzato ed il divertito si scusa.
Non finiamo questo teatrino che lo vedo letteralmente irrigidirsi, strabuzzare gli occhi guardandomi e dirmi: MINCHIA MARZAIOLE ???
TRTRTRTR le vediamo arrivare di lontano, a 50 centimetri sull'acqua, bellissime, numerose - una 30ina - e posarsi indisturbate tra gli stampi delle alzavole.
Fuoco al mio avviso, ne rimangono in acqua 7 (3 le ho fatte con un solo colpo tanto erano vicine) e poi ancora 6 giù al volo.
Alcune scene similari le abbiamo riviste con le canapiglie e, con molta sincerità, devo dirvi che non credevo alle mie orecchie ed ai miei occhi perchè è inusuale che a settembre e con questi caldi vi siano o che stiano arrivando: solitamente le si vedono gli ultimi 10 giorni di ottobre e le ho sempre viste in Delta, mentre Fuori Delta mai dei primi di novembre !!!
Altro fenomeno nuovo e cambio dei tempi di migrazione ???
Non so darvi alcuna risposta anche se questa è la realtà.
I carnieri sono stati eccellenti per tutti tre giorni e per tutte le postazioni, ma in concerto con i cacciatori si è deciso di annullare le prossime 3 cacciate poichè i becchipiatti - veramente a migliaia - si rifugiano nei canneti e nei falaschi ove è impossibile raggiungerli a causa della poca acqua.
Finita questa cacciata però, con il mio nuovo cane - Kuzhar di nome Max -, ho cacciato due giorni a quaglie con buoni risultati, e di ritorno per casa, mi sono allungato in Bulgaria per visionare i boschi e le zone per le Beccacce trovandoli molto naturalmente ben messi, per nulla folti nonostante la siccità grazie alle mucche e bufale al pascolo e confermando il contratto con le Organizzazioni del posto per questa prossima imminente stagione che ci vedrà certamente protagonisti.
Ora sono a casa a Bari con il problema di... dove diavolo fare apertura di caccia qui in Italia ???
Certo è ridicolo tutto ciò ma anche io, come voi, sono drogato e quindi chiedo aiuto a chi volesse ospitarmi - disobbligandomi ovviamente - per evitarmi una stress "da indice destro fermo" :).
Saluti ed IBAL a voi tutti
Mimmo Tursi
 
Re: WILD DUCK CLUB E.....

Re: WILD DUCK CLUB E.....

ecohunter ha scritto:
Caro Mimmo, i tuoi splendidi racconti, o come mi piace chiamarle "cronache quotidiane dal Delta e oltre" mi mancavano molto; è sempre suggestivo leggere le descrizioni così accurate e minuziose che ci rendi ed è bello cogliere quel senso di stupore che, nonostante tu sia sempre immerso nella flora e fauna incontaminata, continua a pervaderti come fosse il primo giorno che vedi certi spettacoli; 6 GRANDE.
Quanto alle quaglie che hai richiamato, credo che il tuo compianto papà utilizzasse il trillo (u quagghiarul come lo chiamiamo quì) con il flauto d'osso, la pelle piena di crine di cavallo su cui picchiare no? Quella è la poesia del richiamo alle quaglie in questo periodo di accoppiamenti, con quello tra le mani se ci sai fare, si rischia che qualche marpione di quaglione maschio si voglia tr...re anche chi usa il trillo! :wink:
Quanto al germano mascio (ù cap-verd), ha fotto il bullo a vuoto, non sapendo che di fronte aveva sì un gran cacciatore di becchi piatti, ma che in questo periodo rispetta le cove e non è belligerante; ma non passasse davanti a partire da settembre!

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Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Re: WILD DUCK CLUB /CACCIANDO

Carissimi amici Cacciatori,
rieccomi a voi dopo qualche settimana passata a caccia, sempre qui in Romania, nella Nuova Riserva Fuori Delta Danubio.
In questi passati giorni son venuti a trovarmi tanti amici del Club, alcuni dei vecchi e molti nuovi tra cui, un figlio che ha voluto offrire la cacciata a suo padre per poter passare insieme a lui dei momenti che da troppi anni non avvenivano più.
Partirò proprio con raccontarvi della cacciata fatta con questi signori per narrarvi di storie umane, aneddoti e momenti venatori.
Sono andato personalmente a riceverli a Bucarest e sin dal primo sguardo si notava il vissuto passato da quest’uomo 78enne, roccioso e corpulento con delle mani callose e fortissime al contempo.
I suoi occhi mostravano una pulizia d’animo ed una fierezza che difficilmente ho visto, tranne se non rivolgo la mente ai nostri nonni e padri che han visto e vissuto cose che noi abbiamo solo studiato o veduto a cinema.
La stessa forza e decisione ho notato in suo figlio, il quale lo osservava e accudiva – in verità pochissimo e solo quale traduttore - mostrandosi orgoglioso e fiero di appartenere allo stesso sangue, alla stessa genia.
Siamo partiti da Bucarest, dicevo, per raggiungere la zona di caccia arrivando anche tardi visto il “benedetto” traffico di quella città, ma anche se stanchi decisamente ben pronti per la cacciata del giorno dopo.
Ricordate i precedenti racconti, quando vi narro della nuova postazione fatta dopo due giorni di ricerche e di lavoro ? Bene, ho deciso di far cacciare loro proprio li, anche se preoccupato per il tragitto di circa 60 metri che il papà avrebbe dovuto fare nel fango ed acqua. Quando ho espresso lui questa mia preoccupazione, mi ha ringraziato sorridendomi, dicendomi di aver ancora buone gambe e che un buon bastone sarebbe stato molto ben accetto. La mattina successiva quindi, partiti di buon ora come mio e nostro solito, si son posizionati nel capanno ben pronti ed emozionati per questa avventura, camminando spedito e leggero nel fango ed acqua.
Già dai primi passi e movenze ho immaginato quante migliaia di ettolitri di acqua avrà solcato, quanti milioni di becchipiatti avrà visto nella sua vita e di questi quanti fucilati !!!
La conferma l’ho avuta già subito dopo neppure dieci minuti con le prime fucilate all’ultimo buio e ancora poi quando, intorno alle 10 gli ho telefonato chiedendogli se volesse smettere e lui, quasi offeso, mi ha risposto di esser freschissimo e che ora sarebbe venuto il bello, quindi… arrivederci al tramonto.
Quando alle 17 circa sono andato a riprenderlo l’ho trovato caricatissimo per le varie decine di anatre abbattute, ma anche un po’ “scocciato” perché delle centinaia di oche lombardelle che l’avevano visitato, era riuscito ad incarnierarne solo 3 perché, al momento di “cadere”, si alzavano non permettendogli la fucilata.
Gli ho spiegato il metodo mio personale per cacciarle e come nascondersi mimetizzandosi e rimaner immobili durante il loro andirivieni e lui, attentissimo come un fanciullo, chiedendomi ancora lumi per meglio fare i giorni successivi, ha poi messo in atto tanto bene l’insegnamento che a casa son giunte molte catture.
Tutti i quattro giorni di caccia passati con loro son stati bellissimi e pieni di emozioni umane, ma mi son commosso quando in aeroporto ci siam salutati ed egli, con occhi fermi ma lucidi, mi ha abbracciato e ringraziato per la caccia, per la natura, per la quantità di voli di selvaggina visti, ma principalmente per aver vissuto 4 giorni intensi ed indimenticabili al fianco di suo figlio, che la vita frenetica e lavorativa, ha portato lontano da lui da molti, troppi anni.


Il secondo gruppo è giunto dopo 3 giorni di distanza da questo e sempre a Bucarest, composto da Franco e Ermano - “vecchi scarponi scafati acquaioli ROMANI” – e con Giovanni nuovo amico del Club ma anche lui esperto di acquatici.
Abbiamo cacciato per tre giorni, in un lago che riposava da oltre 6, in postazioni divise e distanti circa 2 km., ma messe in contrapposizione.
Questa è una mia ultima idea nel senso che, studiando e notando l’ingresso ai laghi delle anatre (questo è uno dei lavori principi che un organizzatore di caccia DEVE FARE), il loro circolare e girare in esso, tenendo conto sempre del vento, faccio i capanni in modo tale che quello che una postazione spara, involandosi, vada verso l’altra.
Ovviamente non sono telecomandate, ma in un buon 75% delle volte ciò succede perché son loro che amano farlo, me lo hanno mostrato ed io… annotato.
Dei due ROMANACCI non vi narrerò perché espertamente monotoni e bravissimi in questa caccia, ma vi dirò solo che la loro passione per i becchipiatti è così tanta che snobbano le oche.
Mi spiego meglio: in tutte le tre giornate, essendo noi invasi e letteralmente assaliti dalle lombardelle, se pur distanti, io e Giovanni vedevamo le molte centinaia di oche che andavano da loro, notavamo il loro richiamo e l’inizio del “balletto” di queste ma, dopo qualche minuto (massimo 3), se non arrivavano a tiro di schioppo, le vedevamo innalzarsi spaventate ed andar via con il richiamo posizionato nuovamente su alzavole e germani.
Sin dalle primissime volte, preoccupato da ciò, ho telefonato a Franco e gli ho chiesto se per caso vi fosse intorno a loro qualcosa che facesse scandalo o se il capanno fosse fatto male e quindi loro scoperti, ma lui, tranquillo e serafico mi risponde: come scandalo, non senti i botti ??? se stiamo raccogliendo alzavole ed anatre a decine !!!; son le oche che sono pallose con sto giochetto e… me ne frego di loro.
Con Giovanni, invece, vi è stato subito un feeling venatorio eccellente perché, seppur esperto e pratico di questa caccia fatta in diverse parti del Mondo, si è propinato in un modo atto ad imparare e vedere sia i voli ed i movimenti delle anatre che il modo silenzioso e di soppiatto dell’arrivo delle oche, con la loro lunga fase preparatoria al tiro e quindi di buona conseguenza alla cacciatora.
Di lui mi ha colpito molto l’educazione e la cultura personale, la calma ed il carattere e (anche se lo detesto come termine ma non ne trovo altri) l’etica venatoria applicata, veritiera e non solo “sedicente”, partendo sia dal momento e dall’opportunità del tiro, evitando di far feriti con spreco inutile di selvaggina, oltre il non provarci MAI FUORI TIRO O AL LIMITE DI QUESTO.
A differenza degli altri, Giovanni ed io eravamo interessatissimi alle oche e per nulla scocciati dal loro modo di avvicinarsi al tiro, prendendola come una vera e propria sfida tra la loro prudenza e la nostra abilità.
Chi abbia vinto non saprei dirlo, ma per certo posso garantirvi – io e loro TUTTI che mi leggono e potrebbero smentirmi – che i carnieri sono stati decisamente copiosi ed abbondanti non solo di selvaggina ma certamente di visioni naturali di arrivo di diverse migliaia di anatre ed oche.
Ci siam lasciati, dopo i tre giorni di caccia, con la conferma da parte di tutti di rivederci entro la fine della stagione per ancor cacciare insieme.


L’ultimo gruppo, fatto di 5 cacciatori + il sottoscritto, è giunto a Bucarest il 23 di novembre ed era composto da 2 fratelli, un padre e figlio tutti Liguri più Franco, mio amico da anni, di Bari.
Dopo la cacciata narrata in precedenza, non vi nascondo che ero molto preoccupato sia per la cattiveria delle anatre che svolazzando sui chiari si rifugiavano nelle protezioni delle canne e dei falaschi inaccessibili per l’acqua bassa, che per la poca voglia all’impallinamento delle oche già abbondantemente spaventate.
Per ciò mi ero preparato per tempo, con il controllo e la costruzione di 9 capanni nei campi ove sia le prime che queste ultime si recavano al pranzo ed il visionare un quarto laghetto in Riserva che non avevo ancora ritenuto opportuno movimentare, visti gli ottimi risultati sin qui ottenuti.
In verità contavo anche moltissimo sulla Luna Nuova del 25 di novembre con nuovi arrivi di amiche anelate.
Anche con i nuovi amici “liguri” vi è stato afflato e simpatia da subito, cordialità ed amicizia sfociata in sana goliardia verso il secondo giorno. Ho notato e voglio qui sottolineare la voglia e la determinazione di questo giovanissimo ragazzone che sarà il nostro futuro venatorio e non ma con una reciproca promessa per la prossima sua venuta che non sto qui a raccontare.

continua...
 
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