Re: calendario venatorio regione sicilia
A.S.P.A.S.
Associazione Siciliana Produttori Allevatori Selvaggina
LETTERA AL PRESIDENTE RAFFAELE LOMBARDO
On.le Presidente Raffaele Lombardo
On.le Presidente,
passando per cassandre o per più rustici uccellacci del malaugurio, questa associazione aveva
predetto che il Suo Governo sarebbe stato ricordato come quello che avrebbe permesso che
qualcuno operasse in modo da togliere ogni dignità alla caccia siciliana.
Sicuramente, Sig. Presidente, non è colpa Sua, forse la responsabilità si arresta ad una culpa
in eligendo, scegliendo Assessori e Funzionari distratti da altre situazioni o peggio, che remano
contro il risultato cui ogni buon governo deve tendere.
Certo, però, che abbiamo assistito inermi ad una grottesca farsa allorché abbiamo letto ciò
che l’Assessorato al Territorio ed Ambiente ha definito “Valutazione di incidenza” ed abbiamo
compreso, dal tono imperativo utilizzato, che il Calendario Venatorio lo fa il dott. Arnone e non
l’Assessore D’Antrassi, fagocitando la competenza sulla fauna da sempre competenza
dell’Assessorato Agricoltura.
L’Assessorato Agricoltura non è immune da colpe. Il 16 Agosto acquisiva il parere del
Comitato Faunistico sul Calendario Venatorio salvo poi leggere nel decreto di valutazione di
incidenza che l’Assessorato al Territorio e Ambiente aveva fatto la valutazione su un calendario
venatorio fatto pervenire dall’Assessorato Agricoltura e Foreste il 2 Agosto, 14 giorni prima della
riunione del Comitato Faunistico Venatorio Regionale.
Qualche giorno prima ci trovavamo seduti, insieme a qualche esponente di associazioni
ambientaliste, a discutere delle ZPS da aprire alla caccia e nel frattempo, zitto zitto e quatto quatto,
il dott. Arnone firmava il decreto istitutivo della Riserva dei Pantani della Sicilia Sudorientale.
Comunque sia, il calendario venatorio dettato dal Dott. Arnone, è cominciata la stagione
venatoria, la cui apertura ci è sembrata memorabile: dopo mille anni non si è potuto cacciare il
colombaccio, dopo mille anni l’apertura della quaglia è stata spostata all’1/10, dopo mille anni la
Regione chiuderà la caccia a beccaccia e colombaccio il 31/12.
Non sappiamo che cosa attenderci dalle Valutazioni di incidenza sui singoli Siti Sic e ZPS,
ma riteniamo sicuramente catastrofico l’intervento di tutti quei funzionari di parte che operano
presso l’Assessorato Territorio e Ambiente sprigionando tutta la loro fantasia nell’inventare nuovi
divieti.
Ci attendevamo, in ragione di tali limitazioni, che gli ambientalisti esultassero per la
contentezza, specie dopo avere appreso della pioggia di milioni di euro che il Territorio Ambiente
ha già assegnato per la gestione di alcune riserve (solo 13 milioni di euro divisi a otto associazioni
ambientaliste), oltre ad altri 11 milioni ad altri soggetti.
Ed invece no: come da manuale Cencelli, una volta incassato il risultato (e che risultato:
Pantani, limitazioni di caccia assurde e tanti soldini), Legambiente ci informa che impugnerà il
calendario venatorio.
Vuole ancora smentirci Sig. Presidente se Le diciamo che il Suo Governo, per volere non
sicuramente Suo, passerà alla storia come quello che non ha consentito una caccia dignitosa in
Sicilia? Ad oggi il 35% dei cacciatori siciliani non ha rinnovato il porto d’armi per le incertezze
sulle zone ZPS e Sic imposte da un Calendario Venatorio concepito da alcune menti di Funzionari
di parte, non tenedo conto di un volere del mondo politico siciliano.
Ci ascolti, Sig. Presidente, faccia studiare a Funzionari che non si lascino prevaricare dai
potenti dell’Assessorato Territorio e Ambiente questa peregrina idea: pretenda il ritiro in autotutela
del Calendario Venatorio emanato dal Territorio ed Ambiente (non è un lapsus) e ne faccia emanare
uno (possibilmente dall’Assessore D’Antrassi) in conformità ai periodi della Legge Quadro statale
(art. 18 L. 157/1992), la caccia sarà aperta dalla terza domenica di Settembre al 31 Gennaio a
moltissime delle specie per cui, oggi, il Calendario di Arnone prevede la chiusura anticipata o
l’apertura posticipata.
Impugneranno anche quello? Non potranno che farci un favore (a noi cacciatori, intendo),
dal momento che, come efficacemente sottolineato dal Consiglio di Stato in occasione
dell’impugnativa del Piano e del Calendario della Regione Puglia, l’eventuale sospensione della
regolamentazione regionale non farebbe scaturire un divieto di caccia, ma, semmai, determinerebbe
il venir meno dei vincoli posti a tutela della fauna.
Un’ultima considerazione, On.le Presidente: ci dicono che, negli affidamenti degli incarichi
da parte degli Enti Pubblici, vige un principio per cui chi è in conflitto di interessi con
l’Amministrazione non può collaborare con essa.
Orbene, On.le Presidente, come mai, invece, Legambiente ed altre associazioni
ambientaliste impegnate da anni in un contenzioso con l’Amministrazione Regionale continuano ad
avere affidata la gestione delle Riserve Naturali?
Non sarebbe il caso di mettere in cantiere una opportuna modifica della L.R. 98/1981 per
introdurre tale principio? E già che ci siamo, non sarebbe il caso di includere, nel Consiglio
Regionale per la protezione del patrimonio naturale, anche sei esperti indicati dalle Associazioni
Venatorie, accanto a quelli indicati dagli Ambientalisti?
Oppure preferiamo che le Associazioni Ambientaliste continuino ad esercitare, indisturbate,
il ruolo di controllori di sé stesse?
I 45.000 cacciatori siciliani si attendono da Lei un atto che rimetta sui giusti binari la
rappresentatività Sua, del potere politico e dei funzionari che spesso sono di parte, una svolta
definitiva, un Suo impegno diretto volto a mettere ordine in questo pasticcio creato da quella parte
di Funzionari che tentano di limitare il Suo potere politico conferitoLe dalla volontà popolare.
Crediamo ancora in Lei, On.le Presidente, e la speranza è l’ultima a morire. Siamo sicuri che
non vorrà deluderci!
A.S.P.A.S.
Il Consiglio di Amministrazion