giovannit. ha scritto:
AHAHAHA! Leggende metropolitane e seghe mentali. A parte il fatto che quando il prelievo di gas viene effettuato la combustione della polvere e' gia' quasi completa, la quantita' di gas prelevati e' infinitesimale, molto, ma molto meno che la variazione di pressione fra cartuccia e cartuccia dello stesso tipo/marca nello stesso fucile. Ci sono poi tante altre variabili (strozzatura, profilo interno della canna, ecc.) che se andassi al poligono con una camionata di fucili e un rilevatore di velocita' precisissimo troveresti che certi fucili a prelievo di gas, con le stesse cartucce, ti darebbero una velocita' maggiore di certi altri a mollone, basculanti, o inerziali. E viceversa, naturalmente.
Questa discussione mi fa venire in mente una cantonata presa tanti anni fa da nientepopodimeno che dall'Enciclopedia Treccani. Nella pagina che descriveva le armi corte, diceva che a causa della soluzione di continuita' fra cilindro e canna nei revolvers e della conseguente perdita di gas, proiettili di questo tipo di arma non potevano raggiungere le velocita' raggiunte da proiettili lanciati da pistole automatiche dalle quali non c'era alcuna perdita di gas. In teoria--e una teoria sballata, per giunta. Guarda le velocita' raggiunte dalla .44 Magnum, la .454 Casull, la .460 S&W, ecc.--tutti revolvers che lanciano le loro pallottole a velocita' quasi da carabina, sparando cartucce che nessuna automatica sarebbe in grado di sopportare senza scassarsi dopo due o tre colpi...
Va' tranquillo, e se vuoi sottrarti alla benellomania qui imperante (piu' dovuta a orgoglio di patria che a motivi pratici), compra pure un auto a recupero gas. Il tuo portafogli e la tua spalla ti ringrazieranno.