Di questi tempi, quando i polli ci mettono tre o quattro settimane dal'uovo alla macellazione, imbottiti di ormoni ed antibiotici; quando i manzi sono cresciuti nelle stalle e se vedessero erba fresca non saprebbero che e' commestibile, anche loro imbottiti di robaccia artificiale;
quando ormai qualsiasi carne comprata e' insapore, o sottoposta a sostanze chimiche per farla durare piu' a lungo, o altro (e poi ci domandiamo perche' tanti muoiono di cancro)--la carne di selvaggina e' un'alternativa sana alla carne commerciale. Pero' sono del tutto fieramente opposto al commercio di animali selvatici. Tale commercio mena al bracconaggio, alle stragi, alla supremazia del profitto su qualsiasi altra ragione etica o di saggio prelievo sostenibile. Vedi che cosa ha fatto la pesca commerciale ai nostri e vosti mari...
Chi vuole mangiare la selvaggina se la procuri lui (o lei), o al massimo la scrocchi da un amico cacciatore. Ma vendere gli animali uccisi a caccia dovrebbe essere vietatissimo. Da noi ci sono allevamenti di tutto, dalle rane toro, agli alligatori, agli struzzi, ai cervi, a fagiani e pernici, e questi si possono vendere. Ma quando gli animali vengono allevati entrano in gioco ormoni, antibiotici, e porcherie del genere. Poi ci lamentiamo che gli antibiotici non funzionano piu' per debelllare tante malattie... E te credo! Ci siamo assuefatti ad essi mangiando carni di animali e persino pesci d'allevamento imbottiti di antibiotici! E quando ci ammaliamo, gli anibiotici adatti ai germi non gli fanno un baffo!
L'alternativa valida sia alla selvaggina vera che alle carni d'allevamento industriale e' allevare all'antica polli, pecore, bestiame, suini, ecc. nutrirli solo con alimenti naturali e sani, macellarli a casa, conservarne le carni in vari modi, e mangiare soltanto la loro carne e le loro uova e formaggi. Purtroppo solo chi vive in campagna e ha un bel pezzo di terra puo' permetterselo. Ecco perche' dovrebbero esserci--invece di tre o quattro conglomerati industriali in una sola nazione che gestiscono enormi allevamenti, macellano, impacchettano, e vendono ai mercati--tante piccole fattorie supportate con sussidi governativi dove i prodotti agricoli (carni incluse) vengano controllati e poi portati ai vari mercati. Invece i governi (tutti piu' o meno corrotti) danno sussidi alle poche grandi industrie (che fanno volare le mazzette ed i voti ai candidati che si sono comprate) e paralizzano con miriadi di legge e regolamenti i piccoli agricoltori, che di sussidi non ne vedono affatto.
Dalla mia prospettiva di cacciatore mi rendo conto che economicamente sarebbe piu' saggio comprare la carne dal macellaio o al supermercato. Ogni autunno/inverno riempio i surgelatori di ottima carne di cervo, ma non mi soffermo a pensare a quanto m'e' costata al kg. Se dovessi considerare i soldi spesi per affittare i diritti di caccia su un terreno non mio, quanto mi costa arare, fertilizzare, seminare i campetti per raccolti a perdere per i cervi, il prezzo dei quintali di mais per riempire le mangiatoie, il prezzo di capanni, attrezzatura, carburanti, veicoli fuoristrada, ecc. mi strapperei i capelli e venderei tutti i fucili... Si' economicamente sarebbe piu' saggio comprare. Ma mangiare carni potenzialmente cancerogene vi pare saggio? Rendere il proprio corpo immune agli antibiotici invece che ai germi? Passare il tempo lbero a casa in poltrona davanti alla TV, invece che nell'aria pura della campagna?
Ha ancora senso, mangiare la carne comprata? Forse fino a prima della Seconda Guerra Mondiale, quando l'unico preservante era il sale, e gli antibiotici, se c'erano, erano per le persone malate. E quando l'unica mucca pazza che uno potesse incontrare era qualche tardona in cerca di adolescenti... E, a proposito, gli ormoni? Eh, quelli me li ricordo bene dei tempi della mia pubeta' ed adolescenza, quando cominciai ad essre allupato 24 ore all giorno! Oggi persino ai giovinetti maschi crescono le zinne invece del pisello, a furia di mangiare polli imbottiti di ormoni femminili per farli crescere in tre settimane!