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"...1 domanda che mi viene in mente
questi nidificanti che rotta prendono per la migrazione verso la costa o all'interno?( sulla mia costa no di certo)
2 domanda
perché alle volte senti dire tanti tordi zona appennino e pensando ok stanno migrando tra poko saranno anche qui questo nn succede? (E poi leggo ottima entrata nel lazio e qui nulla vedi)
3 domanda
su questo litorale i tordi entrano dal mare ma il mare si trova a ovest qui perché nn seguono una rotta dico tipo dai quadranti del nord verso i quadranti del sud?..."
Rispondo a Colombino citando un mio vecchio intervento di un anno fa.
Sulle domande poste si innesta il tema della conoscenza delle linee di passo. Citerò solo le linee migratorie che interessano l'Italia quindi la "via" centrale o germanica che porta sulle Alpi i Bottacci provenienti da Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia e Germania e Austria.
La "via" carpatico-danubiana, invece, indirizza sull'Adriatico i Tordi della Polonia meridionale, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Russia.
Due linee ben distinte; quindi la via centrale o germanica, passando in modo copioso sulle Alpi, si sviluppa attraverso due ulteriori direzioni: la prima dirama sul Piemonte e la Liguria procedendo verso il Golfo del Leone (Francia meridionale) per giungere sulle Baleari e la Spagna. La seconda "strada" interrompe la linea anzidetta sulla Liguria di Levante e l'alta Toscana per deviare repentinamente lungo la costa tirrenica in direzione sud (questa mossa determina la percezione dei tordi che entrano da mare) in maniera copiosa.
La carpatico-danubiana fa compiere la migrazione ai tordi obbligandoli all'attraversamento dell'Adriatico. Sono quei migratori che, poi, per proseguire verso sud, in buona parte attraversano anche l'Appennino e, di fatto, creano per le regioni del centro tirrenico una rotta proveniente dalla dorsale montana che divide il Tirreno dall'Adriatico.
Due linee distinte quindi che in alcuni tratti possono anche mescolarsi soprattutto nella regione dell'Istria.
Probabilmente i Bottacci provenienti dal Baltico e dalle regioni più nordiche iniziano qualche giorno prima la migrazione che, lo ricordiamo, specialmente sul Bottaccio e sul Merlo, è determinata principalmente dal fattore luce (fotoperiodo).
Ciascuno di noi rammenterà, degli anni trascorsi, giornate di passo consistente proveniente da mare e assenza di tordi nelle zone appenniniche oppure l'esatto contrario. Il motivo sta esattamente nella descrizione delle linee di passo descritte sopra.
I bottacci nati sulle nostre Alpi o in Appennino seguono le stesse sorti dei loro fratelli del nord o centro Europa. Ovviamente la presenza dei nidificanti sulle Alpi è ben maggiore di quella del centro Appennino, quindi l'apertura della terza di settembre vede i capannisti triveneti sulla cresta dell'onda tra i primi movimenti migratori e gli stanziali che iniziano a muoversi per il passo.
Il Bottaccio è chiamato così perché evoca la botte e il periodo della vendemmia. Nel Lazio si dice: "a San Francesco il Tordo al fischio (oppure al desco)". Abbatterne uno a fine settembre, per me, stona con la tradizione e non dà sapore alla speranza.
Nei miei diari, rispetto a inizi consistenti e termine del passo, ho le seguenti date: 8, 18, 28. Con buone speranze nella terza, quarta, quinta e sesta pentade del mese. Qualche volta buone giornate in novembre (dal 2 al 5) mischiate di Tordi e Merli.
A me basta poco, e quando deviano sul mio chioccolo la caccia è già compiuta. Mi permetto di suggerire a chi ancora non lo sa fare di imparare un pò l'arte del richiamo a bocca. Disdegnerete plurifon e affili obbligati che vi porgono le ali di questo meraviglioso migratore solo sulle canne del fucile.
Scusate la lungaggine .
Chapeau.....da enciclopedia!!!!
Bravo Giuseppe!!