Il discorso e' semplice: se si vuole incrementare la popolazione di una certa specie dove i maschi fecondano piu' femmine si spara soltanto ai maschi. Se la si vuole diminuire si spara anche o esclusivamente alle femmine. Non lo dico io, ma lo fanno i nostri stati, previ censimenti fatti da personale specializzato anche con aerei, elicotteri, trail cameras, ecc.
Io direi, dove il capriolo e' minacciato da cinghiali, sciacalli, bracconieri, cani, linci, perdita di habitat, ecc., sparare alle femmine e' una cagata pazzesca. I piccoli? QUelli sono l'interesse sul capitale. Se prelevati, il capitale rimane lo stesso, non cresce, non c'e' guadagno, e se si vuole cacciare nel futuro si dovra' intaccare il capitale, il che e' deleterio. Il capitale di denaro perde potere d'acquisto a causa dell'inflazione. Il capitale di una specie animale e' destiinato a diminuire a causa di vecchiaia e morte naturale, incidenti, predazione, malattia, e caccia. Sparare ad una femmina gravida intacca il capitale e cancella anche l'interesse, come anche sparare ad una femmina col piccolo che e' ancora immaturo, pure se semisvezzato.
La parte piu' difficile del game management e' mantenere una popolazione animale bilanciata e al sicuro da eventi estranei alla caccia (nevicate eccezionali, epidemie, ecc.). QUindi e' un lavoro che non finisce mai, e stagioni, capi abbattibili, ecc. variano da anno ad anno. Come ultimo appunto, da noi i censimenti non sono mai affidati ai cacciatori stessi, che possono essere o incompetenti, o pigri, o--peggio!--motivati dal desiderio di fare ciccia a tutti i costi e spinti percio' a "gonfiare" il numero degli avvistamenti.
Francamente parlando, quando leggo di certi pareri assurdi dell'ISPRA, di calendari venatori italiani compilati in maniera cinofallica da gente che ovviamente di gestione venatoria non ne sa molto, quando vedo che quasi dappertutto in Italia si spara alle fagiane e a tutte le specie di anatre senza badare al sesso di certe specie che necessitano maggior protezione, quando vedo che specie invasive alloctone che minacciano altre specie che necessitano protezione relativa od assoluta vengono considerate "protette" come le vacche sacre dell'India, e soprattutto quando vedo che la caccia di selezione in alcune regioni e' diventata una caccia d'elite, dove pochi cacciatori riempiono i loro surgelatori di ottima carne, mentre centinaia, migliaia di altri la possono asssaggiare solo se i membri eletti del ristrettissimo Selezione Club si degnano di regalargliene un mezzo kg, mi viene il sangue alla testa per un nanosecondo, prima di ricordarmi che grazie a Dio non devo assoggettarmi a tali stronzate.