Cacce di un tempo.

Vicino a casa mia venivano a dormire migliaia di passeri nelle acacie e nelle querce. Poi sempre di meno fino a scomparire del tutto: un vero peccato....
 
Mi raccontava mio padre che facevano certi rientri ai passeri con carnieri stratosferici!!!! E mia nonna puliva e puliva e puliva... e poi polenta e osei!
Beh il mio cognome deriva da cacciatori di passeri... per la serie nome nomen.
Qui da noi i passeri ci sono e stanno pure aumentando.
 
abito in campagna e mi ricordo che quando ero piccolo se ne vedevano tanti.... Lo stravolgimento delle coltivazioni (granaglie sparite)e la fine delle abitudini rurali... hanno fatto sparire anche i passeri.
 
Noi lo cacciavamo assieme alla mattuggia prevalentemente nei mesi di gennaio,febbraio,prima decade di marzo (quando si poteva).Avevamo un pioppone in aperta campagna e soprattutto nelle giornate fredde e limpide di gennaio-febbraio si facevano dei carnieri stratosferici.Quando poi si alzava la temperatura e nei prati cominciavano a girare anche gli storni un pacco da 250 cartucce non bastava per il sabato e domenica.
 
caccia che ho avuto la fortuna di " praticare " da spettatore con babbo e nonno, in tutti i modi, al capanno con i richiami, la sera al rientro ai tetti, o ai canneti per le mattugiole, che bellezza, e quanti ce n'erano, finche non e' cambiata l' agricoltura e ora si contan sulle dita, quei pochi che ci son fra le case o vicino a qualche pollaio........
cacce che purtroppo son mancate ai giovani cacciacinghiaselecontrollori di oggi.

P.S.
non che mi sarebbe piaciuto, ma prima esistevano anche i campi di tiro al passero, come quelli al piccione.......
 
Caccia bellissima, la mia fissazione da neo patentato.....all'apertura cacciavo due ore coi cani e poi di corsa a prendere il posto per il rientro a passerotti...si aspettava in prossimità di fossoni di acacie o canneti, ottime le sponde del Trasimeno e del lago di Montepulciano, prima che diventasse tutto un oasi...si cacciava con la fischiaiola, un mazzo di camere d'aria legate assieme con un fischietto in cima, sbattendo il mazzo si creava lo schiamazzo che attirava i passeri...il grosso del carniere si faceva con le mattuge ( da noi salcine ) e qualche passero d'Italia ( le gentili ) , si sparava fino a scaldare le canne, i carnieri di apertura erano spesso a tre cifre o giù di li, poi nei giorni successivi si doveva cambiare posto perché diventavano smaliziate e rientravano da un altra parte o a buio...la fucilata bellissima, il passero ti vede, scarta veloce a destra o sinistra , torna indietro, si alza, il divertimento da tanto...si cacciavano anche alla mattina sul girasole tagliato ( ora lo arano subito ) sparando a passeri e fritto misto ;-).
il nonno invece le cacciava al capanno con le gabbie, alla nocetta sparando a fermo, generalmente un salice o sul seccone messo magari su qualche fossetta di spini...io facevo l assistente raccoglitore e mi faceva tirare qualche fucilata col 28...ma il mio passatempo estivo da bambino era il pollaio di nonna dove mi appostavo con la fionda o la carabina ad aria compressa...
ce n'erano a milioni , adesso ne vedi qualcuna intorno alle case o pollai e basta....i tetti dove covavano sono stati demoliti o ristrutturati, dove covano ancora le gazze le tirano fuori dai tegoli una ad una, non ci sono più pollai, le piante nei campi sono state tagliate, niente stoppie, niente girasoli e via dicendo...dai cacciatori non dipende di sicuro, visto che ai passeri non si spara da almeno 15 anni...
 
Caccia bellissima, la mia fissazione da neo patentato.....all'apertura cacciavo due ore coi cani e poi di corsa a prendere il posto per il rientro a passerotti...si aspettava in prossimità di fossoni di acacie o canneti, ottime le sponde del Trasimeno e del lago di Montepulciano, prima che diventasse tutto un oasi...si cacciava con la fischiaiola, un mazzo di camere d'aria legate assieme con un fischietto in cima, sbattendo il mazzo si creava lo schiamazzo che attirava i passeri...il grosso del carniere si faceva con le mattuge ( da noi salcine ) e qualche passero d'Italia ( le gentili ) , si sparava fino a scaldare le canne, i carnieri di apertura erano spesso a tre cifre o giù di li, poi nei giorni successivi si doveva cambiare posto perché diventavano smaliziate e rientravano da un altra parte o a buio...la fucilata bellissima, il passero ti vede, scarta veloce a destra o sinistra , torna indietro, si alza, il divertimento da tanto...si cacciavano anche alla mattina sul girasole tagliato ( ora lo arano subito ) sparando a passeri e fritto misto ;-).
il nonno invece le cacciava al capanno con le gabbie, alla nocetta sparando a fermo, generalmente un salice o sul seccone messo magari su qualche fossetta di spini...io facevo l assistente raccoglitore e mi faceva tirare qualche fucilata col 28...ma il mio passatempo estivo da bambino era il pollaio di nonna dove mi appostavo con la fionda o la carabina ad aria compressa...
ce n'erano a milioni , adesso ne vedi qualcuna intorno alle case o pollai e basta....i tetti dove covavano sono stati demoliti o ristrutturati, dove covano ancora le gazze le tirano fuori dai tegoli una ad una, non ci sono più pollai, le piante nei campi sono state tagliate, niente stoppie, niente girasoli e via dicendo...dai cacciatori non dipende di sicuro, visto che ai passeri non si spara da almeno 15 anni...

ma che siamo gemelli io e te?
a no gia', io son troppo piu' bello........
altro passatempo estivo, prima della 157, era con i retini nel pollaio per ingabbiarle, le mattuge e le femmine si riliberavano subito insieme ai vecchi,
le giovani reali si tenevano, ci voleva molta attenzione al momento della muta perche' i giovani passerotti son molto delicati e rischiavan di morire se non alimentati correttamente e anche se poi in gabbia qualche ci-ci lo facevan tutti alla vista dei loro simili o a qualunque cosa volasse, era veramente difficile trovarne uno davvero bravo........

comunque ti quoto, tanto bischeri all' apertura, quanto scaltri e cattivi subito dopo e durante tutto l' anno, le mattinate migliori a ottobre e novembre eran quelle nebbiose, appostati e nascosti bene nei pressi dei girasoli tagliati, sparando con un fucilino su un vecchio salice tritato dalle fucilate, il divertimento era sempre assicurato, perche' di passeri ne fregavi qualcuno, magari i nuovi arrivati di passo e qualche stanziale " annebbiato " ma c'era sempre e comunque il contorno di calenzoli, fringuelli, peppoli,qualche frusone..........un mi ci fa' ripensa' vai che mi vien da piangere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
ma che siamo gemelli io e te?
a no gia', io son troppo piu' bello........
altro passatempo estivo, prima della 157, era con i retini nel pollaio per ingabbiarle, le mattuge e le femmine si riliberavano subito insieme ai vecchi,
le giovani reali si tenevano, ci voleva molta attenzione al momento della muta perche' i giovani passerotti son molto delicati e rischiavan di morire se non alimentati correttamente e anche se poi in gabbia qualche ci-ci lo facevan tutti alla vista dei loro simili o a qualunque cosa volasse, era veramente difficile trovarne uno davvero bravo........

comunque ti quoto, tanto bischeri all' apertura, quanto scaltri e cattivi subito dopo e durante tutto l' anno, le mattinate migliori a ottobre e novembre eran quelle nebbiose, appostati e nascosti bene nei pressi dei girasoli tagliati, sparando con un fucilino su un vecchio salice tritato dalle fucilate, il divertimento era sempre assicurato, perche' di passeri ne fregavi qualcuno, magari i nuovi arrivati di passo e qualche stanziale " annebbiato " ma c'era sempre e comunque il contorno di calenzoli, fringuelli, peppoli,qualche frusone..........un mi ci fa' ripensa' vai che mi vien da piangere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io le prendevo in pieno inverno, quando era freddissimo...lasciavo il telo di nylon della serra del nonno ( che poi si incazz@va a bestia perché gli si sciupavano gli ortaggi ) leggermente alzato e i passeri entravano dentro per cercare il caldo e un po' di cibo e difficilmente uscivano....ci prendevo dentro anche piccoli insettivori, pettirossi...
oppure neve alta, piazzola pulita con becchime e piastrone di sasso tenuto su con degli stecchi....che frittate!!!! :mrgreen:
Però la caccia nei piani tirando a volo era la più bella, le fucilate non Si contavano...nei piani c'erano tra un campo e l'altro delle file di alberelli ( ora sono stati tagliati tutti ) dove si arrampica la vite, da noi li chiamiamo " testucchi " , i frosoni sono ghiotti dei semi che sono una specie di eliche, e gli altri uccelletti facevano la spola tra un filare e l'altro e i girasoli tagliati.....mamma mia che ricordi, sono passati più di 20 anni di già...
 
Io le prendevo in pieno inverno, quando era freddissimo...lasciavo il telo di nylon della serra del nonno ( che poi si incazz@va a bestia perché gli si sciupavano gli ortaggi ) leggermente alzato e i passeri entravano dentro per cercare il caldo e un po' di cibo e difficilmente uscivano....ci prendevo dentro anche piccoli insettivori, pettirossi...
oppure neve alta, piazzola pulita con becchime e piastrone di sasso tenuto su con degli stecchi....che frittate!!!! :mrgreen:
Però la caccia nei piani tirando a volo era la più bella, le fucilate non Si contavano...nei piani c'erano tra un campo e l'altro delle file di alberelli ( ora sono stati tagliati tutti ) dove si arrampica la vite, da noi li chiamiamo " testucchi " , i frosoni sono ghiotti dei semi che sono una specie di eliche, e gli altri uccelletti facevano la spola tra un filare e l'altro e i girasoli tagliati.....mamma mia che ricordi, sono passati più di 20 anni di già...

testucchi o acero campestre.................si potrebbe parlare anche delle pispole, lodole mattuge,fossacci,zigoli, ma davvero si tornerebbe al bianco e nero, ai bossoli del 20 di cartone ricaricati 100 volte con miscolo acapnia/universale, col dosatore """tanti di polvere e tanti di piombo""", usanza del nonno, col babbo si sparava a volo ed era gia' piu' moderno con sidna/dn/s4 e sipe, ma l' odore di quei bossoli sparati, chi te lo leva piu' dal naso, me lo ricordo come se fosse stato ieri mattina.........
ora basta via, senno' qualche giovane ci prende per bugiardi;)
 

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Visto che si parla di ricordi,carico le foto dell'ultimo anno del "pioppone".Se ricordo bene siamo a febbraio 1993 avevo lasciato le stoppie del mais, sulla sinistra un'arato,sulla destra un campo di medica....che cacce
 
I passeri mi ricordano le prime aperture agostane con o senza porto d'armi (da me molto più numerosi i reali che i mattugi). Se non c'erano abbastanza tortore si andava ai passeri e si tiravano tante cartucce. Oppure si andava la sera ai rientri vicino alle case: che sparatorie. Ma i passeri imparavano subito, se ci tornavi nei giorni immediatamente successivi non tiravi un colpo. A me piaceva anche sparargli in inverno, era più "ammalizziti" ed il tiro era più impegnativo (appena ti vedevano facevano certe Virgole). Ora son diversi anni che non gli si spara, ma i passeri son sempre più in diminuzione, forse anche per colpa degli storni che gli hanno sfrattati dai tetti delle case.
 
Spettacolo pinson.....la caccia al passero era una vera e propria specialità e sopratutto non era così facile come invece a molti appare.
 
I passeri mi ricordano le prime aperture agostane con o senza porto d'armi (da me molto più numerosi i reali che i mattugi). Se non c'erano abbastanza tortore si andava ai passeri e si tiravano tante cartucce. Oppure si andava la sera ai rientri vicino alle case: che sparatorie. Ma i passeri imparavano subito, se ci tornavi nei giorni immediatamente successivi non tiravi un colpo. A me piaceva anche sparargli in inverno, era più "ammalizziti" ed il tiro era più impegnativo (appena ti vedevano facevano certe Virgole). Ora son diversi anni che non gli si spara, ma i passeri son sempre più in diminuzione, forse anche per colpa degli storni che gli hanno sfrattati dai tetti delle case.

Vero le aperture agostane sono un nostalgico ricordo dei bei tempi dove la caccia iniziava ad agosto e ti divertivi :D
 
le gabbiette per i passerotti di ferro le ha sempre il mi nonno...
addirittura i rientri ai passeri li facevano sui tigli sul lungarno o in centro del paese... tempi molto remoti...
 
a Rimini era la vera caccia da tradizione ricordo rientri memorabili con il babbo e io a fare da cagnolino....oppure nelle risaie nel ferrarese con i richiami che spettacolo...peccato non averla potuta farla in quei tempi in prima persona a parte due anni in deroga mi pare ma i giochi erano già chiusi.
L'apertura della caccia significava stanziale fino a mezzoggiorno panino e giu a prendere il posto per il rientro.....i fiumi del riminese fumavano dalle fucilate
stupendo era anche a ferrara quelle giornate di ghiaccio e nebbia nelle risaie con un salice da pianta o una semplice piantina e con le gabbie ummmmmm
mi sta venendo un crampo alla gola solo a pensarci che ricordi che emozioni caro passero.....ricordi perchè ora sono quasi scomparsi o meglio non riescono più ad aumentare di numero con quantità minimi
 
Io da bimbetto li pigliavo nel pollaio al quale avevo una doppia porta: una esterna anti volpe e una interna in rete fina con il passaggio inferiore per le galline.
Poi mettevo tutti nelle gabbiette e li portavo a un vecciharello che me li pagava. Se non mi ricordo male mi dava 150 o 200 lire l'uno. Cosa ci facesse è un mistero, ma non credo che li mangiasse, secondo me li rivendeva a qualche trattoria.
Un altro metodo era quello della colla da topi sui rametti, ma poi andavano puliti e era un casino.
Quando ho preso la licenza erano già non cacciabili.
Mi ha raccontato mio papà che addirittura lui nel dopoguerra li portava la mercato e li scambiava con la farina.
 

Alberto 69

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Passero d'Italia.

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Tecniche di caccia: Vista la sua grande capacità adattiva, il passero d’Italia è presente grosso modo in tutta la penisola, e meglio di altri ha saputo sfruttare a suo favore la vicinanza all’uomo: vive in città, vive in collina e vive in campagna, e il suo incremento è stato tale da aver messo in pericolo, in più di una situazione, colture locali.


Il Passero d'Italia è lungo circa 16 cm il suo peso non supera i 30 grammi e pare essere originario dell’Asia, anche se, come accennato, oggi è diffuso non solo in tutta Italia, ma anche in tutto il mondo, eccezion fatta per alcune zone dell’Australia, dell’Equatore e dei Poli. Piccolo e colorato di un marroncino grigiastro, il maschio è dotato di striature scure e di una grossa macchia nera sul petto, mentre la femmina è riconoscibile per via di una colorazione leggermente più chiara.
Chiassoso specie durante la stagione degli amori che inizia durante il mese di Marzo, la coppia formata collabora nella creazione del nido che viene collocato nelle fessure dei muri, sui tetti o sugli alberi. Anche durante la cova maschio e femmina sono intercambiabili: questa dura circa 15 giorni e alla schiusa i nuovi nati sono almeno cinque. Resteranno nel nido meno di venti giorni prima di prendere il volo. Se la stagione è buona il Passero d’Italia è in grado di portare a buon fine almeno quattro covate: questo spiega la sorprendente velocità di riproduzione del volatile.
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Diversamente dal cugino cittadino, il passero campagnolo è invece meno socievole e si dimostra, nei confronti dell’uomo, anche parecchio diffidente. Ciò non toglie che si tratti di una creatura sociale, che vive in colonie particolarmente numerose e che addirittura ama nidificare in gruppo.
Tecniche di Cacca: Detto questo, scopriamo quelle che erano le tecniche di caccia più gettonate al passero d'Italia.

Se si parla di Passero d’Italia la caccia in forma vagante offre dei risultati interessanti: quel che conta è conoscere bene le zone di pastura e quelle nelle quali i gruppi si ritirano per la notte. Uno dei mesi più ricchi per chi vuole cimentarsi in questo genere di caccia è quello di settembre; il motivo è semplice: i gruppi sono costituiti per la maggiore da esemplari giovani, sicuramente meno diffidenti rispetto alle vecchie leve, ma il periodo dura davvero poco. Già dopo qualche giornata di caccia il passero diventa sospettoso e difficile da catturare: è ora che la caccia si fa vera e soddisfacente.
L’ideale è, individuata la zona, scegliere un buon riparo magari fra campi coltivati e aiutandosi con qualche richiamo attendere che i passeri facciano il proprio arrivo. Risultati degni di nota si possono ottenere scegliendo di posizionarsi nei pressi delle cascine (mantenendo comunque la distanza di sicurezza), meglio se poco distanti da bestiame. Non di rado si è soliti individuare la zona nella quale riposano gruppi di volatili, appostandosi poco prima del tramonto per catturare gli uccelli che fanno rientro per la notte. Superata la stagione autunnale bisognerà pazientare: il passero ora si è fatto parecchio diffidente, e solo con le prime gelate, che li obbligano agli spostamenti forzati per trovare del cibo, questo uccello con una grande capacità interpretativa si mostra di nuovo.
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Chi opta per la caccia da appostamento, se vuole ottenere qualche risultato, dovrà aver con sé numerosi richiami. E’ bene però ricordare che un passero tolto dalla chiusa agli esordi di settembre, di norma smette di cantare dopo un mese. Sono rarissimi quelli che continuano a suonare per tutto novembre.
Inoltre la stagione durante la quale la caccia al passero da maggiori risultati è quella invernale: è bene dunque avere fin da settembre un buon numero di richiami, in modo che durante la stagione invernale se ne possano utilizzare di “freschi”. Per la caccia in appostamento o da capanno valgono in generale le stesse regole di cui abbiamo detto per quella vagante, specie in relazione alla location.
E’ appunto il luogo d’appostamento a far la differenza e quello lo si può scegliere con cognizione di causa solo se si conoscono le abitudini del volatile e chiaramente la zona di caccia.
 
da piccolo mio zio mi portava in campagna di sera tardi in inverno e mi metteva sull'entrata dei casolari a coprire l'uscita con un lenzuolo. lui dentro armato di torcia elettrica e sassi che lanciava sotto al soffitto, acchiappava tutti i passeri che vi avevano trovato ricovero e li ammazzava con un piccolo morso in testa....
non vi dico le bestemmie quando qualcuno gli pizzicava il labbro. o quando capitava qualche frosone hahaha.
so passati 30 anni buoni...
 
testucchi o acero campestre.................si potrebbe parlare anche delle pispole, lodole mattuge,fossacci,zigoli, ma davvero si tornerebbe al bianco e nero, ai bossoli del 20 di cartone ricaricati 100 volte con miscolo acapnia/universale, col dosatore """tanti di polvere e tanti di piombo""", usanza del nonno, col babbo si sparava a volo ed era gia' piu' moderno con sidna/dn/s4 e sipe, ma l' odore di quei bossoli sparati, chi te lo leva piu' dal naso, me lo ricordo come se fosse stato ieri mattina.........
ora basta via, senno' qualche giovane ci prende per bugiardi;)
MITICO TESTUCCHIO!!!!! Sempre coi tralci di vecchie viti arrotolati, e se c'era la spinaia sotto ci stava anche il Merlino dentro...
Io per sparare a volo caricavo delle bombe di anigrina lamellare, ricordo ancora la dose 1,70 x 32 grammi di piombo 10, i primi anni di pda quando andavo ancora a scuola il lunedì mattina arrivavo sempre con la faccia gonfia, il week end significava minimo 500 fucilate a fritto misto...da bambino invece a misurini caricavo il flobert, ma la dose era un po' scarsa per i tiri lunghi e allora quasi raddoppiavo la polvere ma per togliere il bossolo il più delle volte ci volevano le pinze....una volta con una cartuccine del flobert col piombo 6 ci ho cappottato anche il pavone maschio dei vicini di casa dei nonni che veniva sempre a ululare tutte le mattine sull'abete davanti a casa...venuto giù come uno straccio ....:mrgreen: [thumbsup.gif]
 
Che ricordi...30/35 anni fa...piane del reatino...gabbiette sotto ai salici nei fossi di scolo dei campi...novembre dicembre con fitta nebbia....numeri da capogiro....fritto misto in quantità industriale...e al rientro centinaia di passeri di ogni tipo..la mattina presto aiutavamo un allevatore di mucche e verso le 7.30 ci lasciava cacciare sul pioppo davanti le mangiatoie....si sparava quasi tutto il giorno sul pioppo e al rientro ci spostavamo sulle cannucciole di un lago li vicino...i grandi sparavano agli storni noi con il 28 monobotta e un calibro 8 a volo al resto...molte padelle ma ottimo campo di allenamento...ogni tanto riporto il 28ino ad allodole e ancora mi ci ritrovo....
 
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