Re: w lo spiedo

Diego ha scritto:
Che spreco tutto quel ben di dio messo sullo spiedo [lol.gif]
ghè òl el padilì e il botèr [marameo.gif]
ma quelli nella seconda foto sono storni? [rire.gif] [badair.gif]


guarda che quelle lodole li le hai mangiate pure tu.....e non mi sembravi tanto restio a farlo.... [up.gif] [up.gif] [up.gif]
 
Re: w lo spiedo

ross78 ha scritto:
COMPLIMENTI X LO SPIEDO L'HO ASSAGGIATO ALCUNI ANNI Fà E DICO CHE è
SUPERRRRRRRRR
X TUTTI GLI AMICI CHE NON L'HANNO PROVATO NON AVETE TIMORE ............GLI AMICI BRESCIANI SONO MAESTRI NELL FARE QUESTA PIETANZA::::
E DICO SPERIMO CHE CONTINUI LA TRADIZIONE DEL SPEED

w LO SPIEDO

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Diego

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Serle (Bs), lo spiedo diventa De.Co.


spiedo_bresciano.jpg


Serle, lo spiedo si fa De.Co.
Un prodotto un territorio. Per Serle è lo spiedo, per il quale è partito l’iter di riconoscimento De.Co.

E’ partito ieri sera, con l’ufficialità di una delibera di Consiglio, l’iter burocratico che porterà il paese di Serle ad ottenere il Marchio Collettivo Geografico, definito come Denominazione Comunale (De.Co.).
Obiettivo ultimo la valorizzazione dello spiedo di Serle, che per essere definito tale dovrà essere cucinato secondo le indicazioni contenute in un disciplinare particolareggiato, frutto degli studi in materia condotti dall’esperto gastronomo Riccardo Lagorio.

E si va avanti a passo spedito: sempre iersera e subito dopo il Consiglio comunale, infatti, si è riunita la Giunta che deliberando nel merito prima ha istituito presso l’Ufficio del Commercio del Comune un apposito Registro (Registro De.Co.), che permetterà di tenere sotto costante osservazione la produzione del tradizionale piatto, poi ha fissato nero su bianco in dodici perentori articoli come lo spedo di Serle dev’essere preparato, cucinato e servito.

“Il marchio verrà ora depositato presso la Camera di Commercio – ci ha detto il sindaco Gianluigi Zanola che non vuol perder tempo -. Ancora un paio di mesi e saremo in grado di consegnare ufficialmente ai ristoratori serlesi le targhe da esporre bene in vista nei loro locali”.
La cerimonia di consegna avverrà in occasione di una degustazione che avverrà alla Casa dei Serlesi.

Per evitare disaccordi di sorta, lo spedo verrà cucinato dai tre “ambasciatori dello spedo di Serle”.
Si tratta di Nicola Dasola, Giancarlo Franzoni e Rinaldo Sorsoli, scelti fra i cultori più affermati. Impensabile farne senza, di uno o di quell’altro, quando si tratta di infilzare prese sui tamburi per le feste in piazza o nelle mille occasioni socializzanti, ogni qualvolta si cerca la vicinanza ed il calore umano a gambe infilate sotto al desco.

Che lo spiedo preparato senza patate e con gli uccelletti sull’Altopiano di Cariadeghe, e anche poco più sotto, fosse uno dei migliori della provincia era già opinione comune.
D’ora in poi si saprà per filo e per segno anche come viene cucinato.

La denominazione comunale, siglata De.Co. è un marchio di qualità che nasce da un’idea lanciata dal gastronomo Luigi Veronelli alla fine del secolo scorso.
La prima delibera comunale in tal senso arriva nel 2002, nel 2005 l’allora ministro Gianni Alemanno auspica che questo possa essere uno strumento sempre più seguito per censire e valorizzare le produzioni agricole locali.
Attualmente, compreso Serle, sono una dozzina i Comuni bresciani che hanno adottato un disciplinare a tutela di un prodotto culinario.

Il disciplinare
Per lo spiedo De.Co. di Serle si utilizzano uccelletti, lonza o coppa suina, costolette, pollo e/o anatra, coniglio, salvia, burro, tutto d’origine nazionale, nulla congelato.
Ciascun pezzo viene definito “presa” del peso approssimativo di 70/80 grammi.
Sale d’origine non marina.

Le prese devono essere inserite sugli “schidioni” facendo in modo che le pezzature di carne più compatta vengano alternate a quelle di carne più grassa o morbida, inframmezzate di una foglia di salvia.
Il calore necessario alla cottura solo dalla combustione di materiale vegetale, sconsigliato il castagno.
Preparando le braci non direttamente nel tamburo, se viene utilizzato.
Si al carbone vegetale, evitando che rilasci gas direttamente sulle carni.

Il grasso che si scioglie nei primi 150 minuti di cottura va raccolto ed eliminato.
Così anche il primo “passaggio” di burro che viene calato dall’alto, dopo che ha unto le carni e che si è depositato nella leccarda.
Poi le carni vengono salate e ripetutamente irrorate con il burro, secondo esperienza personale o tradizione familiare.

La cottura deve durare almeno 6 ore dando impeto alle braci negli ultimi 15 minuti per rendere croccante la suferficie delle carni.
Le carni devono essere servite calde. Si sconsiglia di riscaldare le carni, preferire piuttosto il consumo a temperatura ambiente una volta raffreddate.
Le patate, o grosse fette di pane, si utilizzano solo all’estremità degli schidoni per evitare il contatto della carne con il metallo.

http://www.vallesabbianews.it
 
Re: w lo spiedo

botahv79 ha scritto:
Diego ha scritto:
Che spreco tutto quel ben di dio messo sullo spiedo
ghè òl el padilì e il botèr
ma quelli nella seconda foto sono storni?


guarda che quelle lodole li le hai mangiate pure tu.....e non mi sembravi tanto restio a farlo.... [up.gif] [up.gif] [up.gif]



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Re: w lo spiedo

Proposta provocatoria... avrei un posto dove fanno lo spiedo non male da proporre al prossimo pranzo di migra ci sarebbero 20 km in più per chi viene da fuori... chi ci stà?
Roby
 
Re: w lo spiedo

Trooooooppo buoni. Domenica ne facciamo uno anche noi, pero' se devo essere sincero lo spiedo mi piace di tordi, mentre i piccoli (fringuelli ecc.) li preferisco in pentola fatti dalla mamma. Ciao
 
Re: w lo spiedo

Stefano 123 ha scritto:
Diego ha scritto:
Alùra set riàt amò a farti firmare il permesso? [lol.gif]

fortunatamente l'ha firmato il nullaosta....l'è en tesoro la me folna :wink:
Ci mettiamo daccordo per una domenica e lo andiamo a collaudare insime il ristorante :D

se venite con le donne aggiungetemi................ :wink:
 
Re: w lo spiedo

Io purtroppo allo spiedo non li ho mai assaggiati... Li ho sempre mangiati come li cucinava la nonna (vedi foto) e adesso la mamma e vi posso ssicurare che anche così sono una favola...
 
Re: w lo spiedo

max_fior ha scritto:
[quote="Stefano 123":2ehmrajr]
Diego ha scritto:
Alùra set riàt amò a farti firmare il permesso? [lol.gif]

fortunatamente l'ha firmato il nullaosta....l'è en tesoro la me folna :wink:
Ci mettiamo daccordo per una domenica e lo andiamo a collaudare insime il ristorante :D

se venite con le donne aggiungetemi................ :wink:[/quote:2ehmrajr]

Benissimo Max... :D :D :D
 
Re: w lo spiedo

Dai Mirco che se fai il bravo gli ho chiesto a SantaLucia di portarti una nuova giostra per le allodole... :D

pict2942_151202_big_.jpg
[/quote]

ste cè qui bea che non smette piu di ridere!!!! [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif][/quote]bea stava pensando alla giostra che dovra' preparare per il vs figlio,sassellini e cesene
 
Re: w lo spiedo

entra48 ha scritto:
Dai Mirco che se fai il bravo gli ho chiesto a SantaLucia di portarti una nuova giostra per le allodole... :D

pict2942_151202_big_.jpg

ste cè qui bea che non smette piu di ridere!!!! [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif] [Trilly-77-24.gif][/quote]bea stava pensando alla giostra che dovra' preparare per il vs figlio,sassellini e cesene[/quote]

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Re: w lo spiedo

Stefano 123 ha scritto:
francesco70 ha scritto:
Scusate l'ignoranza, io quando facevo lo spiedo lo cuocevo per circa 1 ora e mezza, con la cottura per 5-6 ore non diventa dura la carne?
ciao

Assolutamente no...si scioglie in bocca,basta andare molto adagio con le braci e solo all'ultimo metterne di più per farlo croccante all'esterno.



esatto fa fatto andare moooooooolto lentamente, dopo un'ora e mezza si e no che iniziano a prendere colore.
 
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