tordo65
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I cacciatori impallinano il piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo e cantano vittoria. Alla quarta seduta in una settimana il Consiglio ha approvato un documento profondamente modificato rispetto a quanto approvato dalla Giunta.
Vittoria dei cacciatori,
la rabbia di Pirovano:
“Il piano verrà annullato”
I cacciatori impallinano il piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo e cantano vittoria. Alla quarta seduta in una settimana il Consiglio ha approvato un documento profondamente modificato rispetto a quanto approvato dalla Giunta. I consiglieri si sono espressi a favore di due emendamenti nonostante il parere negativo dei tecnici. La linea del presidente Ettore Pirovano e dell'assessore Alessandro Cottini è stata quindi sconfessata dal voto, che ha visto prevalere la fronda pro caccia guidata dal leghista Matteo Malighetti. Maggioranza completamente spaccata, con annesso ribaltone rispetto all'esito delle sedute precedenti in cui i tecnici hanno sempre dichiarato contrarietà alle modifiche proposte. Il presidente è imbufalito: “Il piano verrà annullato, perché attaccato al cuore. Il tribunale non aspetta altro. I cacciatori sono felici, spero che lo siano anche quando qualcuno dirà loro che non possono andare a caccia”. La valutazione politica è ancor più impietosa: “E' inutile parlare di Lega o non Lega, qui c'è solo asilo mariuccia. E vale anche per il Pdl”.
L'assessore Alessandro Cottini accetta il responso, ma è critico: “Non condivido alcune scelte del Consiglio, che è comunque sovrano. Auguro a tutti che il piano entri in vigore presto”. Contro di lui si scatena però il fuoco amico del Pdl, che per bocca del consigliere Matteo Oriani lancia un messaggio chiaro: “Molti sono stati i problemi, gli errori, le sottovalutazioni. Qualcuno è venuto meno alla parola data, scrivendo gli emendamenti per poi dare un parere negativo. Non volteremo pagina facilmente facendo finta che nulla sia accaduto. C'è stato un eccesso di leggerezza. Si sarebbe dovuto agire con maggior attenzione, si sarebbe dovuto condividere un percorso diverso. Chi ha peccato di superficialità deve assumersi le sue responsabilità. Non ci si può sedere ad oltranza a un tavolo con persone che sanno solo dire di no. Siamo una forza politica responsabile, ma non subalterna all'alleato o alla Giunta”. Ad amplificare il voto scomposto della maggioranza contro la proposta dell'esecutivo è stata anche la decisione del Pd di non partecipare al voto degli emendamenti. I democratici sono stati gli unici ad esprimersi negativamente anche sul voto complessivo. “Per noi il mondo della caccia appartiene a quello ambientalista tanto quanto i naturalisti – spiega Matteo Rossi -. Siamo amministratori, a noi tocca risolvere i problemi: il compito della maggioranza non era di fare qualcosina, ma di costruire un percorso. Non è stato fatto: qui sta la sconfitta politica. Gli emendamenti approvati rendono questo piano precario. Vogliamo sperare che a pagare non siano cacciatori e ambientalisti. Voi avete dato il peggio e il nostro sarà un voto contrario”. Soddisfatto invece Vittorio Milesi, capogruppo della Lista Bettoni-Udc: “Prendiamo atto con soddisfazione che dopo un percorso tormentato si chiude il piano faunistico. Noi non vogliamo fare l'elenco di chi ha vinto e di chi ha perso. Crediamo che abbia vinto il consiglio provinciale perché, attraverso la discussione, i consiglieri hanno recuperato un senso del loro ruolo”.
Vittoria dei cacciatori,
la rabbia di Pirovano:
“Il piano verrà annullato”
I cacciatori impallinano il piano faunistico venatorio della Provincia di Bergamo e cantano vittoria. Alla quarta seduta in una settimana il Consiglio ha approvato un documento profondamente modificato rispetto a quanto approvato dalla Giunta. I consiglieri si sono espressi a favore di due emendamenti nonostante il parere negativo dei tecnici. La linea del presidente Ettore Pirovano e dell'assessore Alessandro Cottini è stata quindi sconfessata dal voto, che ha visto prevalere la fronda pro caccia guidata dal leghista Matteo Malighetti. Maggioranza completamente spaccata, con annesso ribaltone rispetto all'esito delle sedute precedenti in cui i tecnici hanno sempre dichiarato contrarietà alle modifiche proposte. Il presidente è imbufalito: “Il piano verrà annullato, perché attaccato al cuore. Il tribunale non aspetta altro. I cacciatori sono felici, spero che lo siano anche quando qualcuno dirà loro che non possono andare a caccia”. La valutazione politica è ancor più impietosa: “E' inutile parlare di Lega o non Lega, qui c'è solo asilo mariuccia. E vale anche per il Pdl”.
L'assessore Alessandro Cottini accetta il responso, ma è critico: “Non condivido alcune scelte del Consiglio, che è comunque sovrano. Auguro a tutti che il piano entri in vigore presto”. Contro di lui si scatena però il fuoco amico del Pdl, che per bocca del consigliere Matteo Oriani lancia un messaggio chiaro: “Molti sono stati i problemi, gli errori, le sottovalutazioni. Qualcuno è venuto meno alla parola data, scrivendo gli emendamenti per poi dare un parere negativo. Non volteremo pagina facilmente facendo finta che nulla sia accaduto. C'è stato un eccesso di leggerezza. Si sarebbe dovuto agire con maggior attenzione, si sarebbe dovuto condividere un percorso diverso. Chi ha peccato di superficialità deve assumersi le sue responsabilità. Non ci si può sedere ad oltranza a un tavolo con persone che sanno solo dire di no. Siamo una forza politica responsabile, ma non subalterna all'alleato o alla Giunta”. Ad amplificare il voto scomposto della maggioranza contro la proposta dell'esecutivo è stata anche la decisione del Pd di non partecipare al voto degli emendamenti. I democratici sono stati gli unici ad esprimersi negativamente anche sul voto complessivo. “Per noi il mondo della caccia appartiene a quello ambientalista tanto quanto i naturalisti – spiega Matteo Rossi -. Siamo amministratori, a noi tocca risolvere i problemi: il compito della maggioranza non era di fare qualcosina, ma di costruire un percorso. Non è stato fatto: qui sta la sconfitta politica. Gli emendamenti approvati rendono questo piano precario. Vogliamo sperare che a pagare non siano cacciatori e ambientalisti. Voi avete dato il peggio e il nostro sarà un voto contrario”. Soddisfatto invece Vittorio Milesi, capogruppo della Lista Bettoni-Udc: “Prendiamo atto con soddisfazione che dopo un percorso tormentato si chiude il piano faunistico. Noi non vogliamo fare l'elenco di chi ha vinto e di chi ha perso. Crediamo che abbia vinto il consiglio provinciale perché, attraverso la discussione, i consiglieri hanno recuperato un senso del loro ruolo”.