Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Rimango del parere che paragonare canne così diverse nella lunghezza, non abbia molto senso.
La cartuccia rimane un elemento fondamentale, la stessa non può avere un identico rendimento e svolgere lo stesso lavoro in condizioni così diverse.
A proposito della gittata, non è importante quanto lontano arrivino i pallini, quello che ci interessa è mantenere una densità adeguata all’aumentare della distanza di tiro.
A questo non abbiamo alternativa dobbiamo aumentare la strozzatura e entro certi limiti la lunghezza della canna.
Casomai c’è da discutere se sia meglio farlo con gli strozzatori, o meno.
saluti
 
Ciao a tutti. Premetto che non sono né mi ritengo un “balistico” ma solo un “appassionato” di balistica.

Quello che scrivo è un mix del sapere altrui, che elaboro con la mia esperienza e la mia testa cercando di “non imparare una poesia” ma di capire e verificare quello che altri affermano senza farmi suggestionare dal “nome”.

Visto che molti chiacchierano di metro più metro meno, più lontano, più vicino senza avere la minima idea se non per sommi capi, di quale distanza stanno parlando, ho ripreso il mio vecchio libro dell’Editoriale Olimpia “Nuovissima enciclopedia pratica della caccia” - curata nella parte riguardante la balistica dal grande Antonio Granelli - e rileggendo i concetti scritti dal compianto balistico, ho cercato di capire come si relaziona la massa del pallino con la velocità e quale sia il suo “effettivo” potere lesivo sulla lunga distanza in relazione alla velocità iniziale.

Cercherò di riassumere i suoi concetti nella maniera più semplice possibile sperando di aver interpretato correttamente il suo scritto.

Partiamo dalla ENERGIA CINETICA ovvero dell’energiameccanica necessaria per muovere un corpo: nel nostro caso è la forza che serve per spingere la carica dei pallini. Essa è espressa in chilogrammetri ovvero, come dice il nome, nella energia necessaria per alzare un kg di peso ad un metro di altezza.

La formula esatta è: (massa) x (velocità al quadrato) : 2.

Siccome alcune velocità residue le conosciamo dobbiamo stabilire come si calcola la massa.

La massa di un corpo si ottiene moltiplicando il suo peso per l’accellerazione di gravità.
Nessuna paura è più semplice di quello che sembra.

Per conoscere il peso di un singolo pallino basta pesarne con la bilancina un grammo contare il numero dei pallini e fare la semplice operazione matematica di 1 : il numero dei pallini che abbiamo contato.

Esempio: in un grammo ci sono 11 pallini del n. 7 (1:11 = 0,09) un pallino del 7 pesa 0,09 gr.

Ma quello che a noi interessa non è tanto l’energia cinetica quanto piuttosto la FORZA VIVA del pallino perché è la forza viva che determina l’energia con la quale il pallino penetra dentro il selvatico.

la formula per calcolare la forza viva è (peso del pallino) x (la velocità al quadrato) : 19,62

esempio: pallino n.7 peso 0,0,9g – velocità residua a 40m. 179 ms per cui la velocita al quadrato è 179x179 = 32.041

dunque la forza viva di un pallino del 7 con velocita di 179 ms sarà:

0,09 x 32.041 : 19,62 = 147 gr. Ovvero 0,147 kgm.

Con questa semplicissima formula conoscendo la velocità di un pallino ad una determinata distanza - e naturalmente il suo peso - i ciascuno potrà determinare la sua forza viva - ovvero il suo potere d’arresto, a quella distanza.

Abbiamo visto quale è la forza viva a 40 metri di un pallino del 7 lanciato con una V0 di 380 ms, ora vediamo quale è la forza viva di questo pallino alla stessa distanza lanciato con v0 di 410 ms (v40 187ms) e con v0 di 450 ms (v40 198ms).

V0= 410 ms (v40 al quadrato: 187x187 = 34.969) 0,09 x 34.969 : 19,62 = 160 gr. ovvero 0,160 Kgm

V0= 450 ms (v40 al quadrato: 198x198 = 39.204) 0,09 x 39.204 : 19,62 = 180 gr. ovvero 0,180 Kgm

Dunque ricapitolando: V0380 = 0,147 kgm - V0410 = 0,160 kgm - V0450 = 0,180 Kgm

Se osserviamo i dati sopra riportati notiamo che la differnza di energia viva fra la v0 380 e la v0 410 è di 0,013 kgm (0,160-0,147 = 0,013) - mentre con v0 450 la differenza è di kgm. 0,033 (0,180-0,147 = 0,033)

Faccio notare che la differenza di forza viva a 40 metri fra un pallino con v0380ms ed uno di 450ms è di circa il 23% in più a favore della maggior V0 non proprio una sciocchezza.

Immagino che Gianni a questo punto avrà fatto un salto di gioia sulla sedia.

Ma ho iniziato questa discussione dicendo che volevo determinare quanti metri in piu si guadagnavano con la maggior v0.

Per calcolarla userò un’altra tabella tratta dall’omonimo volume che si trova a pag. 245.

In questa tabella il Granelli partendo dalla velocita di 380ms ci esprime la forza viva residua alle varie distanze, comprese fra 10 e 60 metri, dei pallini dal n. 13 al 4/0.

Ovviamente il valore decresce con l’aumentare della distanza in quanto cala la velocità residua che è peraltro l’unico elemento che varia nella formula della forza viva.

Questa è la riga con i valori espressi in kgm inerente il pallino n.7

10m (0,426) – 15m (0,357) – 20m (0,288) – 25m (0,243) – 30m (0,201) – 35m (0,172) – 40m (0,144) – 45m (0,124) – 50m (0,105) – 55m (0,09) – 60m (0,075)

La riga appena sopra ci dice che i Kgm di differenza fra la distanza fra 40m e 45m è di 0,020 kgm (0,144-0,124=0,020) quindi in soli 5 metri di distanza si sono persi 0,020 kgm di forza viva., cioè circa 0,004 Kgm al metro.

La differenza fra lav0380 e la v0 410 è di 0,013kgm, - facendo il dovuto paragone con il calo di 0,004 kgm a metro possiamo supporre che dopo circa 3 metri la carica con v0 410 avrà gli stessi chilogrammetri ovvero la stessa forza lesiva della v0 380. Dunque con 30ms in più di v0 avremo guadagnato a 40 metri 3 metri in più di portata.

Vediamo ora la differenza con la v0 450. Fra i 40 ed i 50 metri la forza viva cala di 0,039 kgm (0,144-0,105=0,039) cioè praticamente sempre 0,004 kgm a metro. Dunque prima che i due poteri lesivi si equivalgono la v0 450 avrà percorso circa 8m in più.

Ovviamente questi valori sono i massimi possibili. Consideriamo Infatti che il calo di energia è stato considerato sul valore di velocità iniziale più basso e quindi quello che risente meno della spinta antagonista dell’aria.

Se vogliamo dare un valore sommario a questo aumento di portata possiamo affermare che più o meno per un pallino di media grandezza come il n.7 per ogni 10ms di incremento di V0 avremo a 40 metri un aumento di portata di circa 1-1,2 m.

A pag. 244 colonna centrale più o meno a metà altezza il Granelli scrive: “In canne di lunghezza compresa fra i 60 e gli 80 cm. ogni centimetro di lunghezza comporta una variazione di v0 di circa 0,7 m/s.

Dunque secondo il Granelli fra una canna da 60 e una da 80cm. abbiamo una variazione di v0 pari più o meno a 15 m/s cioè per un pallino del 7 avremo a 40m più o meno 1,5-2 m di maggior portata.

Ora Gianni avrá da obbiettare che con polveri particolarmente lente la differenza arriva a 2 ms e che quindi su 20cm. di canna ci sarà una differenza di v0 di 40 ms.
Onestamente questo valore non l'ho ritrovato scritto ma mi ricordo di averlo letto per cui lo do per buono.
In questo caso la canna più lunga farebbe guadagnare circa 5 metri di portata, ma sono situazioni davvero al limite. Se il Granelli ha scritto che la variazione è di 0,7 ms quello è sicuramente l'incremento medio.

Fine dei giochi.

Ora bisognerebbe capire come la forza viva si relaziona con il selvatico ma il discorso è lungo, ho messo fin troppa carne sul fuoco e non voglio annoiare nessuno.

Se il discorso interessa e i moderatori sono d’accordo posso fare un altro paio di interventi per cercare di completare il discorso, affrontando anche l’importantissimo capitolo delle dispersioni.

Ovviamente quello che ho scritto non è Vangelo se qualcuno ha delle osservazioni da fare, purché basate sui numeri e sulla logica - non sulle sensazioni - sono pronto a ragionare insieme per costruire qualcosa di concreto.

Un saluto



Maurizio
 
Gianni, che io sia un sognatore è certo, che si riesca nel tempo a realizzare una canna migliore della tua non è certo ma è possibile anzi oserei dire che è probabile.
Ma la differenza più evidente fra me e te è che io cerco di capire se si può migliorare qualcosa e tu no.
 
Ciao a tutti.

Fra una canna da 65 cm e una canna da 67 cm. "a parità di caratteristiche" non può esserci nessuna ragionevole variazione di rosata, per il semplice fatto che 2 cm. di canna secondo una logica ragionevole non possono cambiare assolutamente niente a livello balistico.
Se poi qualcuno fra i profondi conoscitori di fisica ha una spiegazione teorica (da poter verificare in maniera pratica) atta a confutare la "logica ragionevole" sono pronto a ricredermi.

Le prove sono state eseguite mettendo a confronto uno strozzatore normale con uno ported, uno realizzato con un acciaio uno con un altro, uno con una determinata accuratezza ed uno con un'altra senza controllare i decimi di strozzatura ... le variabili sono così tante che alla fine quella meno influente è secondo me proprio la lunghezza.

Per determinare la qualità di una fucilata bisognerebbe sparare almeno 5 cartucce per tipo e verificare se e quanta è veramente questa differenza, altro che una botta e via, senza nemmeno sapere se le due rosate sono state sparate entrambe perfettamente centrate sul bersaglio: il tiratore del video non mi sembra mettesse particolare accuratezza nella mira.

Nella prova fra la prolunga da 5 Benelli e la 10 Gemini, gli stessi autori affermano che c' è poca differenza (non avevo dubbi) eppure se già si nota una differenza di rosata con 2 cm. di canna figuriamoci in 5...
Chissà come mai c'è poca differenza e sempre a vantaggio dei Gemini?

Oltretutto ci dobbiamo fidare delle loro impressioni "ad occhio" visto che hanno espresso un giudizio sulle rosate senza nemmeno compararle da vicino.

È evidente che questo test è stato fatto in maniera troppo approssimativa, il suo intento era evidentemente pubblicitario e ha pertanto scarsissima attendibilità, anzi, per come la vedo io, nessuna.

Un test attendibile deve essere fatto usando strozzatori prodotti con lo stesso acciaio, le stesse forature, lo stesso cono di strozzatura, lo stesso bocchetto... Insomma degli strozzatori prodotti dalla stessa macchina a controllo numerico provenienti dalla stessa barra di acciaio, che abbiano caratteristiche identiche tranne nella lunghezza, allora, forse, sparando accuratamente in appoggio 5 fucilate con ogni strozzatore e paragonando i risultati una rosata vicino all'altra si potranno trarre le debite conclusioni.

Per me ad oggi a livello logico non esiste nessuna ragione plausibile per cui due "strozzature identiche" dovrebbero produrre rosate diverse se sparate in una canna lunga 65 cm o 75 cm.
Diverso è il discorso nell'acquisizione del bersaglio dove 10/15 cm. in più di bindella rendono più precisa la fucilata e aiutano non poco nei tiri al limite, ma questo vantaggio è legato alla lunghezza della bindella, non ad una prolunga esterna alla canna che oviamente non incide minimamente nella linea di mira.

Un saluto

Maurizio
 
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Con tutto il rispetto per Granelli, che è stato un grande, volevo dire anche la mia. Non parla mai delle varie fatture delle canne, di profili, di materiale, di come vengono prodotte, dal pieno, a freddo, a caldo ecc....
Non tutte le canne sono le stesse, non per niente i costi variano e non di poco! Le canne industriali non potranno mai avere le caratteristiche di una artigianale fatta per le esigenze dettate da chi la utilizzerà.

Vedi la discussione era nata per prendere in considerazione la differenza balistica di canne pari strozzature ma di lunghezze diverse.
Da qui si è scatenato il dibattito e molte contraddizioni,personalmente ho menzionato parte dell'esperienza avuta con il 687 sia con canne da 67 che 72 proprio perchè lo ritenevo più indicato alla discussione in atto,più volte ho menzionato che stiamo parlando di produzioni industriali ed è giusto che sia cosi,perchè sono le armi che tutti noi abbiamo in rastrelliera,ma allo stesso tempo ho anche accennato che se poi entriamo nel campo delle produzioni di lusso il discorso si farebbe molto più interessante fermo restando che vale sempre lo stesso principio.
Considerando che le armi con la A maiuscola per me terminano alla fine anni '80(parere personale).
Comunque mi fa piacere che hai menzionato in maniera semplice ma dettagliata anche quella tipologia di canne che pochi utilizzano.
 
Ciao a tutti.

Fra una canna da 65 cm e una canna da 67 cm. "a parità di caratteristiche" non può esserci nessuna ragionevole variazione di rosata, per il semplice fatto che 2 cm. di canna secondo una logica ragionevole non possono cambiare assolutamente niente a livello balistico.
Se poi qualcuno fra i profondi conoscitori di fisica ha una spiegazione teorica (da poter verificare in maniera pratica) atta a confutare la "logica ragionevole" sono pronto a ricredermi.

Le prove sono state eseguite mettendo a confronto uno strozzatore normale con uno ported, uno realizzato con un acciaio uno con un altro, uno con una determinata accuratezza ed uno con un'altra senza controllare i decimi di strozzatura ... le variabili sono così tante che alla fine quella meno influente è secondo me proprio la lunghezza.

Per determinare la qualità di una fucilata bisognerebbe sparare almeno 5 cartucce per tipo e verificare se e quanta è veramente questa differenza, altro che una botta e via, senza nemmeno sapere se le due rosate sono state sparate entrambe perfettamente centrate sul bersaglio: il tiratore del video non mi sembra mettesse particolare accuratezza nella mira.

Nella prova fra la prolunga da 5 Benelli e la 10 Gemini, gli stessi autori affermano che c' è poca differenza (non avevo dubbi) eppure se già si nota una differenza di rosata con 2 cm. di canna figuriamoci in 5...
Chissà come mai c'è poca differenza e sempre a vantaggio dei Gemini?

Oltretutto ci dobbiamo fidare delle loro impressioni "ad occhio" visto che hanno espresso un giudizio sulle rosate senza nemmeno compararle da vicino.

È evidente che questo test è stato fatto in maniera troppo approssimativa, il suo intento era evidentemente pubblicitario e ha pertanto scarsissima attendibilità, anzi, per come la vedo io, nessuna.

Un test attendibile deve essere fatto usando strozzatori prodotti con lo stesso acciaio, le stesse forature, lo stesso cono di strozzatura, lo stesso bocchetto... Insomma degli strozzatori prodotti dalla stessa macchina a controllo numerico provenienti dalla stessa barra di acciaio, che abbiano caratteristiche identiche tranne nella lunghezza, allora, forse, sparando accuratamente in appoggio 5 fucilate con ogni strozzatore e paragonando i risultati una rosata vicino all'altra si potranno trarre le debite conclusioni.

Per me ad oggi a livello logico non esiste nessuna ragione plausibile per cui due "strozzature identiche" dovrebbero produrre rosate diverse se sparate in una canna lunga 65 cm o 75 cm.
Diverso è il discorso nell'acquisizione del bersaglio dove 10/15 cm. in più di bindella rendono più precisa la fucilata e aiutano non poco nei tiri al limite, ma questo vantaggio è legato alla lunghezza della bindella, non ad una prolunga esterna alla canna che oviamente non incide minimamente nella linea di mira.

Un saluto

Maurizio

Ciao carissimo, non puoi deludermi pure tu......possibile che non ti sia accorto che la concentrazione maggiore ottenuta dallo strozzatore da due cm dipende in massima parte dalla capacita (grazie ai particolari tagli) di abbassare la pressione residua in volata?
Hai mai sentito parlare del soffio di bocca?
Sto ripetendo all'infinito che qualche cm di canna in piu non aumenta in maniera apprezzabile le V/0, ma a migliorare sono le concentrazioni poiche quando scendono le pressioni residue, le rosate risultano piu concentrate e meglio distribuite.
Questi vantaggi fanno guadagnare sempre qualche metro di portata, poiche le rosate si mantengono piu compatte anche sulle lunghe distanze proprio li dove serve di piu.Chi non sa' questo, farebbe bene se si dedicasse alla pesca e non alla caccia.
Ma......lo hai capito o no che le canne lunghe abbassano il soffio di bocca?
Hai capito cosa e' sto soffio di bocca, e come agisce ?
Se sta roba fosse materia di esame per l'esercizio venatorio eviteremmo tante inutili diatribe
 
.......

Se vogliamo dare un valore sommario a questo aumento di portata possiamo affermare che più o meno per un pallino di media grandezza come il n.7 per ogni 10ms di incremento di V0 avremo a 40 metri un aumento di portata di circa 1-1,2 m.

A pag. 244 colonna centrale più o meno a metà altezza il Granelli scrive: “In canne di lunghezza compresa fra i 60 e gli 80 cm. ogni centimetro di lunghezza comporta una variazione di v0 di circa 0,7 m/s.

Dunque secondo il Granelli fra una canna da 60 e una da 80cm. abbiamo una variazione di v0 pari più o meno a 15 m/s cioè per un pallino del 7 avremo a 40m più o meno 1,5-2 m di maggior portata.

Ora Gianni avrá da obbiettare che con polveri particolarmente lente la differenza arriva a 2 ms e che quindi su 20cm. di canna ci sarà una differenza di v0 di 40 ms.
Onestamente questo valore non l'ho ritrovato scritto ma mi ricordo di averlo letto per cui lo do per buono.
In questo caso la canna più lunga farebbe guadagnare circa 5 metri di portata, ma sono situazioni davvero al limite. Se il Granelli ha scritto che la variazione è di 0,7 ms quello è sicuramente l'incremento medio.

Fine dei giochi.





Maurizio

anche soli 2 / 3 metri di portata utile maggiore alla distanza di 40 mt. significa tanto per alcuni contesti venatori. Significa anche che nel tiro ad animali coriacei come colombi, ma soprattutto anatre a parità di stanza oltre i 35 mt., una canna lunga permette l'abbattimento pulito, avendo i singoli pallini più energia, ed un'anatra non perfettamente " fermata " significa persa anche solo se avesse 10 secondi di vita
 
L'ho sto dicendo da una vita che la conformazione,(ignorantemente parlando), interna delle canne fa la differenza e che ormai la lunghezza delle stesse conta poco. Ma centro insiste ancora nel dire che lunga arriva più lontana e più chiusa. Invece di leggere libri idonei 40 anni fa, farebbe bene munirsi di una canna 65/66 moderna e una da 76/81 delle sue e provarle sul campo con le stesse cartucce!
 
Non hai capito un fico secco Landuzzo, siccome nessuno produce ciofeche, tutte le canne di pari lunghezza e strozzatura producono risultati molto simili, questo voglio dire
 
Siccome la portata dipende dall'energia cinetica dei pallini e dalla densita di rosata possiamo affermare che quei circa tre metri possono ritenersi consolidati, poiche mancano i vantaggi derivati dalle minori dispersioni.
 
Prima che ti risponda Mauro, ti dico io una cosa: Non mettere in ballo la canna da 47 cm che è stata progettata per difesa personale e per sparare a palla, considerando che è una slag. Non è adatta per la caccia, nemmeno con quella col cane da ferma.
 
Di questo fucile ne so poco o niente, pero a Fabio posso assicurare che il suo Cosmi spara molto bene al pari di qualsiasi altro fucile industriale di nota marca come ad es beretta, perazzi, zoli, Marocchi, Benelli, Breda, Franchi, Rizzini e tanti altri che ho visto all'opera.
Faccio presente che un mio compagno di caccia possessore di ben tre Cosmi, preferisce portarsi a caccia un benelli da tre piotte (raffaello 121 canna franchi), perche ci ottiene prestazioni migliori.Questa scelta non dipende certamente dalla differente resa balistica (che non c'e), ma dipende i b invece da un problema di calciatura che ovviamente riveste un peso maggiore ai fini degli abbattimenti.
 
portata, gittata, insalata...c*gata!
dico le mie, anche per candidarmi alla topten dei cazzari.
brainstorming.

1- nel yt ci sono chiacchiere e fucilate ma le rosate non le vedo bene e coi miei occhi per dire: accidenti hanno ragione.
potrei postare milleh altri video muricani dove, provando bombe da tacchino, le rosate a 40m con 55 o 81 di canna, a pari cartuccia e strozzatura si equivalgono;

2- riguardo alla teoria, cito il mio personale compendio secondo frank tratto da infinite fonti affidabili e non: ciò che conta MAGGIORMENTE sulla compattezza di rosata è la strozzatura.
una canna più lunga può stringere un po' il cono...
ciò che è certo però è che rallenta il brandeggio, ma migliora la mira e l'accompagnamento/anticipo per ragioni di "swing".
la storia della lunghezza e tiri lunghi è più un retaggio di quando coi fucili a strozzatura fissa, le canne lunghe erano fabbricate anche più strozzate e...segando la canna per sperimentare, giocoforza si segava pure la strozzatura.
intelligenti, pauca.

2.5 una canna più lunga darà maggiori velocità di uscita, di pochi m/s per pollice...specie per cartucce magnum con cariche molto progressive. Ma all'atto pratico dopo 20pollici di canna, la polvere è comunque tutta bruciata quindi il miglioramento è relativo. e pochi m/s di uscita valgono ben poco.
maggiore velocità, teoricamente maggiore gittata....di qualche millimetro.

3 - sarà anche un altro fattore? strozzatori lunghi hanno un tratto strozzato più "lungo" e progressivo e quindi geometricamente vantaggioso? ps: andrebbe anche verificato col calibro l'effettivo diametro

4- effetto soffio di bocca: se si utilizza un ported probabilmente ok, effetto tangibile. ma fra 66 e 71 senza ported ma "canna normale" sto peto di bocca dubito cambi molto


alla luce di tutto...la mia è tutta una super*****la perché non saprei dire nè sì nè no perché nessun esperimento, testo o altro mi convince appieno.
servono test molto più seri di questo, a mio avviso.


ma per quanto NON valga nulla l'esperienza empirica mia personale, a caccia vissuta, 66 o 76 con ** e una bella cannonata da 40g pb5, i colombi cadono bene fino a 35m.
se ci colgo.

firmato: un uomo di scienza molto critico e ossessivo.
 
Ma per capire di che 5metri aggiuntivi parlate, ok il tiro ad mentula canis che si fa per la rabbia dell'unico selvatico che ti prende in giro in un'intera mattinata...ma veramente spariamo e ci aspettiamo abbattimenti puliti e consistenti a...40+5m? 45+5?

Alla faccia dell'etica venatoria e la politica sul non fare feriti.

Ammesso e non concesso di saper centrare il selvatico a quella distanza, ovvero:
- aver azzeccato la distanza - che è difficile a meno di avere riferimenti da appostamenti fissi, ma comunque il metro avanti e indietro si toppa eccome specialmente in "ipotenusa" (per animale a volo, magari a fermo è un po' più agevole il calcolo)
- aver azzeccato pure la velocità del selvatico per l'anticipo a distanze siderali

il tutto inizia a essere complicato.
che dire, mi sento in minoranza..oppure la gente le spara grosse (le parole, non solo le cartucce)
oppure come spesso è, un po' di entrambe le cose.

Resto che per il piombo e pennuti in volo, la distanza di ingaggio "sensata" è sotto i 40m.
A fermo almeno abbiamo la certezza che il piombo arrivi dove miriamo, che poi sia sufficientemente "energico" e fitto di rosata si può vedere.
 
Wlaker non cominciare a preoccuparti, voglio solo sapere se in una stessa canna con lunghezze assai differenti,si registrano prestazioni diverse. Lo so che i moncherini da 47 nascono per un ben preciso utilizzo
 
Maurizio anch'io per tanti anni ho pensato che si potesse realizzare la canna straordinaria, ma poi mi sono dovuto ricredere.
Credo che purtroppo ci siano precisi limiti balistici invalicabili, percio a questo punto la canna migliore rimane sempre quella esente da difetti.(difetti che nelle produzioni industriali ogni tanto capitano, almeno nelle canne da caccia ma non in quelle da competizione che sono soggette a maggiori controlli)
 
Il "soffio di bocca" non mi ha mai fatto preoccupare. E' questo che spesso mi da' fastidio e mi fa fare brutte figure sia al poligono che nel capanno:

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[badair.gif]
 
Ma per capire di che 5metri aggiuntivi parlate, ok il tiro ad mentula canis che si fa per la rabbia dell'unico selvatico che ti prende in giro in un'intera mattinata...ma veramente spariamo e ci aspettiamo abbattimenti puliti e consistenti a...40+5m? 45+5?

Alla faccia dell'etica venatoria e la politica sul non fare feriti.

Ammesso e non concesso di saper centrare il selvatico a quella distanza, ovvero:
- aver azzeccato la distanza - che è difficile a meno di avere riferimenti da appostamenti fissi, ma comunque il metro avanti e indietro si toppa eccome specialmente in "ipotenusa" (per animale a volo, magari a fermo è un po' più agevole il calcolo)
- aver azzeccato pure la velocità del selvatico per l'anticipo a distanze siderali

il tutto inizia a essere complicato.
che dire, mi sento in minoranza..oppure la gente le spara grosse (le parole, non solo le cartucce)
oppure come spesso è, un po' di entrambe le cose.

Resto che per il piombo e pennuti in volo, la distanza di ingaggio "sensata" è sotto i 40m.
A fermo almeno abbiamo la certezza che il piombo arrivi dove miriamo, che poi sia sufficientemente "energico" e fitto di rosata si può vedere.

Ovviamente l'esperienza è importante per riuscire in tiri limite, dove il limite si pone, diciamo tra i 40 ed i 50 mt. Forse prima di riuscirci si è fatti tanti sbagli oppure tanti feriti, però l'etica la metterei da parte altrimenti il cacciatore novello non dovrebbe neanche imbracciare il fucile, perchè almeno per qunato riguarda la mia esperienza, i primi anni sai quante padelle, ma anche quanti feriti ho fatto anche a 20 mt ?
Nel caso dell'ingaggio con selvaggina a distanze limiti, aiuta moltissimo l'allenamento con i cocci tanto cari al nostro amico Centro 67. Poi altra cosa importante è la valutazione corretta della distanza di tiro, molto più difficile di ciò che sembrerebbe. Io, cacciando da appostamento sia tordi che acquatici, mi aiuto molto con google maps, e grazie alla funzione precisa del calcolo delle distanze, allestisco i miei capanni temporanei in base alle distanze delle piante che abitualmente sorvolano i migratori soprattutto per i tordi, mentre nel mio chiaro posiziono stampi in acqua a distanze misurate con fettuccia, quindi quando dico che abbatto a fermo un becco piatto a 60 mt., sono 60 mt. Ovviamente cambio munizione ed utilizzo tungsteno, mai mi sognerei a tali distanze l'utilizzo di munizioni standard, ovviamente riferito al tiro a fermo. Il tiro al volo a tali distanze comporta difficoltà relative al calcolo dell'anticipo con occhio attento anche ad altri fattori, tipo centro di rosata che si abbassa per gravità. Insomma, non facile, ma se si frequentano certi campi di compact, sporting od itinerante, si potrebbe cominciare anche a valutare la possibilità di tentare con successo frequente sui selvatici, ovviamente dopo tante, tante munizioni esplose in allenamento ed a caccia con le munizioni giuste e .... diciamo assai costose.
 
"Toro gassoso"? Chissa' perche' mi fa venire in mente--forse perche' il gas in genere precede l'uscita di solidi non menzionabili--una parola dello slang yankee del quale ormai sono imbevuto dopo 45 anni di permanenza negli U.S. Quella parola e' "Bullshit," che tradotta letteralmente significa "cacca di toro" (ecco perche' me l'hai fatta venire in mente col toro gassoso). Per i non anglofoni--o dovrei dire "Yankofoni"?--"bullshit" e' usato solitamente come esclamazione nel senso di "cazzate!" o "stronzate!"
Quindi ecco perche' il "toro gassoso" che incorna la rosata e la fa sparpagliare dalla paura mi ha fatto immediatamente pensare a "bullshit." Sai, all'associazione mentale non si comanda.Succede.
 
Se con questi fucili non ci ottieni pari risultati certamente non te la puoi prendere con la resa balistica nonostante abbiano canne di differente lunghezza.Ogni fucile ha un anima, e percio fra l'uno e l'altro cambia peso,calciatura e bilanciamento.Ad es.quelli piu corti di calcio in genere si presentano meglio al tiro di stoccata, mentre i piu lunghi garantiscono maggiore precisione nei tiri lunghi. Quelli con calcio non adatto garantiscono un gran numero di padelle sempre
In merito a questo argomento avrei una marea di cose da dirti ma purtroppo in questo contesto preferisco non aggiungere altro onde evitare inutili polemiche..
 
Per Danilo.
Io in genere per i colombi utilizzo una canna beretta 71 xx, che la trovo ideale e per me è il giusto compromesso. Quando specialmente cj si incanala verso il periodo della chiusura il plumbeo alato inizia a risentire dello stress da "cannonate" e tende a prendere quote e distanze di sicurezza, li in base alla tipologia di territorio dove intendo cacciare inizio a montare le canne un po più dedicate o la beretta 76x o la Breda 81x, entrambe magnum e a strozzatura fissa. Beh dove o i capanni le distanze di tiro le conosco a memoria, so i limiti che possono avere le canne in relazione alle munizioni impiegate, e in virtù anche dell'esame che faccio quando li spenno ti posso garantire che i colombi abbattuti con le canne più estreme non solo hanno più pallini sul corpo, ma le penetrazioni sono migliori, ovviamente anche la cartuccia deve fare il suo. Premetto che una rondine non fa primavera, ma prima di scrivere pubblicamente credimi di colombi ne sono passati tanti nel congelatore.
 
Stato
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