Il piumaggio presenta una colorazione tendenzialmente grigiastra, con barrature gialle e nerastre sui fianchi. La parte superiore è grigio sfumato di bruno, con due sopraccigli neri che scendono ai lati del collo fin nella parte superiore del petto, il collo e le guance sono bianche. La parte inferiore è grigia, con barrature chiare e scure sui fianchi. Il piumaggio cosi formato risulta mimetico quando si nasconde tra erbe e sassi negli ambienti dove vive. Il becco e le zampe (dotate di speroni nei maschi) sono rosso corallo cosi come una sottile linea intorno agli occhi .Negli individui piu’ giovani il piumaggio superiore ha ombre bruno-giallastre, con barrature sui fianchi irregolari.
Le coturnici vivono in comunità che contano fino a 30/40 individui sui versanti montani aperti ( preferibilmente senza bosco sottostante), caldi e assolati, su ripidi e sassosi, con ghiaioni e con cespugli di ginepro dove si ripara in caso di pericolo o di cattivo tempo. Le nevicate invernali le spingono alle quote più basse rimaste scoperte, anche al limite dei boschi. Pronte a sfuggire da un qualunque pericolo (emette fortissimi picci-i di allarme), si getta a valle a capofitto con gran rumore d’ali e con una rapida successione di picchiate e planate per seguire l’andamento dei precipizi. Possiede un volo fragoroso e rapido con frequenti battute d’ala e lunghe planate.
Il canto, tipico della pernice è molto metallico. All’alba e al tramonto può essere un prezioso aiuto per localizzare gli esemplari di questa specie così unica.
E’ un animale notturno , caccia all’ alba e al crepuscolo, si ciba di bacche selvatiche, vegetali freschi (foglie, semi, grani, erbe, germogli, bacche) in estate ed autunno; erbe secche durante l’inverno, ma anche di vermi, insetti e molluschi.
Tutte le famiglie della comunità si riuniscono tra loro per trascorrere l’inverno.
E’ un uccello stanziale, che compie solo delle migrazioni altitudinali spostandosi a quote più basse nella cattiva stagione.
Fino al XIX secolo in Italia la si incontrava anche a basse quote, in ambienti incolti e sassosi, ma la caccia e la distruzione degli habitat hanno causato una forte diminuzione della specie, oggi presente solo sulle Alpi, ad eccezione di alcune zone del’Alto Adige, sull’Appennino centro-meridionale e in Sicilia, l’unica regione dove è ancora presente anche al livello del mare. Le maggiore minacce per questa specie sono l’ uso della mente umana in maniera casuale : la cacciagione di specie protette e la distruzione degli ambienti naturali.