Carissimi Amici e Colleghi,
Ieri sera son partiti i 3 beccacciai cosentini venuti a trovarmi.
Il papà Filippo con suo figlio Andrea – un ventenne educatissimo, simpaticissimo e voglioso di apprendere questa nostra passione - e lo zio Mario.
Han portato con loro 4 setters inglesi bellissimi con ancora 1 femmina di Laverack molto giovane, ruotando i primi mentre l’ultima ha cacciato, instancabilmente, tutti i 4 giorni.
Voglio aprire una parentesi su questa razza che adoro spudoratamente ed alla follia, confermandovi una tessitura minuziosa dei boschi, delle guidate fantastiche, ferme solidissime ma raggio di azione notevolmente lungo che per questi luoghi potrebbe essere un problema. Queste caratteristiche han permesso, in verità, una 40ina di ferme certe ma un raccolto di sole 23 Regine.
Infatti, mentre i primi due giorni le becche rimanevano sotto la ferma per lunghissimi minuti tanto da dare il tempo necessario per arrivarci, posizionarsi e quindi abbatterle, il terzo e quarto giorno al 3/5° bip…. si involavano e furbescamente lo facevano sempre verso l’interno del bosco e non in uscita.
Ovviamente non è successo per tutti gli incontri di questi due giorni ma solo per la maggior parte.
Abbiam cacciato in coppia fissa senza interscambiarci perché Andrea voleva portar con se la sua Laverack – cosa che suo padre non… gradiva molto – e quindi è venuto con me.
Un aneddoto simpatico vi è stato il terzo giorno quando, io sullo stradello ed Andrea allungatosi una 60ina di metri verso l'interno, ho sentito il bip di Max – furbo e già conoscitore delle “credenze” - suonare ad una 70ina di metri dinanzi a me con, dopo, il suono del biper della cucciolona in consenso.
Allungando il passo sulla strada ho cercato di incrociare il cappello rosso di Andrea ma nulla.
Giunto alla altezza dei suoni ho visto – a 30 metri da me - i cani statuari verso un grosso tronco di quercia ma di Andrea nessuna visione.
Allora mi son deciso ad entrarci e dopo i primi passi son inciampato in un rovo avvolto e nascosto dalle erbacce secche e son finito lungo in terra come un salame. Neppure il tempo di toccare il suolo che sento la prima e seconda fucilata di Andrea e dopo lo vedo venire verso di me per aiutarmi nel rialzarmi.
Gli chiedo della regina e lui mi dice …andata, chiedendomi come stessi.
Male al polso destro per ammortizzare la caduta e ginocchio sinistro per la botta su una pietra.
Mi guarda meno preoccupato ma sempre rispettoso e mi dice:
fortuna che sei caduto altrimenti… quella era ancora li, non si alzava.
Lo guardo e scoppio a ridere ripulendomi e sedendoci per la “salutare” sigaretta in attesa che i due fidi a quattro zampe ritornassero dalla rincorsa alla Regina.
Continuiamo la cacciata sino alle 12 quando gli dico di raggiungermi, riposarci per 10 minuti e rifare la via del ritorno. Così facendo infatti, dopo neppure 40 minuti siam tornati sul luogo su detto quando, ri suonano i bip di entrambi i cani, Andrea già pronto sul posto, alzo la testa e la vedo arrivare sugli alberi, tranquilla e serena, ma 10 metri larga da questa scena.
Fucilata con piombo 10 del mio Benelli cal.20 e incarnierata.
Finita la cacciata a becche, siam tornati in Casa di Caccia che gli amici mi chiedono di chiudere con una sparacchiata ad anatre che è iniziata verso le 15,30 al lago, dopo un pranzo frugale e veloce.
Stesse formazioni in due postazioni distanti 1000 metri una dall’altra con i “grandi” che han voluto esser messi sul bagnasciuga per provare ad abbattere qualche oca.
Io ed Andrea siam “in acqua” li in silenzio che scrutiamo il cielo quando verso le 16 mi squilla il telefono. Non rispondo e chiedo scusa all’amico ma lui mi prega di non preoccuparmene e nel caso di rispondere.
Dopo 5 minuti ri squilla e riconoscendo il numero di un amico cacciatore… rispondo.
Mi chiede notizie della selvaggina e di possibili venute e, mentre parlo con lui stando in piedi scoperto, vedo arrivare sulle canne davanti una femmina di germano che se ne frega di tutto e si mette in acqua tra gli stampi.
Cenno ad Andrea che l'aveva vista, imbraccia il Fabarm qui noleggiato e la lascia li a pancia in aria !!!
Tutto questo mi fa capire e conferma che questa nostra è una passione strana, bellissima in cui ognuno puoi metterci e fare di tutto ma è sempre la
Signora Selvaggina che decide !!!
Saluti a tutti ed a presto
Wild Duck Club – Mimmo Tursi
P.S.: in foto la “monella”, ciao