Un Paese di poveri (evasori)
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Regalo di Monti ai ricchi: niente tassse sugli yatch
Per non pagare le imposte ai titolari di imbarcazioni basterà issare bandiera delle isole Caymaan o di un altro paradisco fiscale
Mentre su impiegati e operai aumentano le tasse, mentre cresce il numero degli imprenditori che tentano di togliersi la vita perché sopraffatti dalle tasse, dal decreto liberalizzazioni spunta il lodo salva-yacht. Ne parla il Fatto quotidiano che spiega come, ai proprietari di imbarcazioni di lusso basterà issare la bandiera delle Cayman o di un altro paradiso fiscale per non pagare le imposte. Il quotidiano parla di decreto "Salva Briatore": con due righe inserite nel decreto vengono spazzate vie anni di lotta contro l'evasione fiscale realizzata attraverso i giganti del mare. Il trucco per evadere le tasse è semplice: basta intestare le imbarcazioni alle società di noleggio fittizie. Che affittano la barca al vero proprietario. In questo modo si evadono accisa sul carburante. Un pieno su uno yatch di sessanta metri può valere 300mila euro, l'evasore risparmia 150mila euro - scrive Il Fatto - cioè il valore di una barca di 12 metri per un cittadino qualunque. Si ppossono scaricare anche spese come caviale e champagneb perché utilizzati per attività di noleggio.
Dicevano della Grecia..........ma ci siamo anche noi con tutte le sc
Imprenditore tenta suicidio strozzato dalle tasse: siamo a 3
Terzo gesto in tre giorni: il proprietario di un'azienda si getta in un canale ma si salva, nel Trevigiano la protesta di benzinaio
Ancora un gesto disperato dovuto alla crisi. Fortunatamente però, questa volta il tempestivo intervento dei soccorritori ha evitato il peggio. Ha scongiurato che la lunga scia di sangue di imprenditori suicidi si allungasse ulteriormente. Un uomo di cinquant’anni, titolare di un’azienda di Novara, ha cercato di farla finita gettandosi nelle acque del canale Regina Emilia, nella periferia della città. L’imprenditore, come molti altri suoi colleghi stritolati dalle difficoltà economiche - spesso dovute più all’impossibilità di riscuotere i crediti che ai debiti accumulati - non riusciva più a far quadrare i conti. Non ce la faceva più a mandare avanti la propria azienda e, preso dallo sconforto, aveva deciso di dire basta.
L'allarme del pescatore A lanciare l’allarme e ad avvisare la polizia di quanto stava accadendo è stato un pescatore che si trovava in zona. Gli agenti, accorsi in pochi minuti sul posto, per trarre in salvo l’impresario novarese hanno dato vita ad una sorta di catena umana. Una volta raggiunta la riva, i poliziotti hanno cercato di rassicurare l’uomo sulla risoluzione dei suoi problemi. «Purtroppo» dicono gli agenti «si tratta di un imprenditore che aveva costruito la propria attività con tanti sacrifici e che ora è stato schiacciato dalla congiuntura economica che stiamo vivendo». Nelle stesse ore, nel Trevigiano un benzinaio è rimasto a lungo incatenato ad un lampione davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate, e a poche decine di metri dall’ingresso del commissariato di Polizia, per protestare contro il rincaro dei prezzi e le condizioni al ribasso imposte dalle compagnie petrolifere, fattori che l’hanno costretto a chiudere il proprio distributore.
Concorrenza spietata Giancarlo Borsoi, 52 anni, di San Vendemiano, ha deciso di manifestare platealmente tutta la propria rabbia contro i «poteri forti», come recitava il cartello appeso sopra al palo. Il benzinaio trevigiano, gestore di una pompa TotalErg, dice di essere stato costretto a chiudere perché nel raggio di pochi chilometri dalla sua area di rifornimento sono stati aperti altri distributori, pompe bianche con prezzi decisamente più competitivi rispetto a quelli attuati della sua compagnia petrolifera. Ed in tempi di ristrettezze economiche, con il prezzo della benzina ormai a due euro al litro, nel giro di poche settimane aveva perso gran parte della sua clientela. Nel tentativo di recuperarla aveva chiesto più volte alla società petrolifera di poter applicare degli sconti, ma la risposta è sempre stata negativa. Tre giorni fa invece, a Figline Valdarno, un imprenditore di 60 anni si è tolto la vita nella sua abitazione, pugnalandosi alla gola. Pare che da qualche tempo la sua azienda non riuscisse più a vendere la stessa quantità di prodotti per l’igiene personale nelle farmacie e nei negozi specializzati. Sarebbe stato proprio questo netto calo di introiti ad aver determinato uno stato di depressione. Da qualche tempo anche i familiari avevano notato che era taciturno e che soffriva di una certa stanchezza psicologica, ma non al punto di pensare che arrivasse ad uccidersi.
di Alessandro Gonzato
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Concorrenza spietata Giancarlo Borsoi, 52 anni, di San Vendemiano, ha deciso di manifestare platealmente tutta la propria rabbia contro i «poteri forti», come recitava il cartello appeso sopra al palo. Il benzinaio trevigiano, gestore di una pompa TotalErg, dice di essere stato costretto a chiudere perché nel raggio di pochi chilometri dalla sua area di rifornimento sono stati aperti altri distributori, pompe bianche con prezzi decisamente più competitivi rispetto a quelli attuati della sua compagnia petrolifera. Ed in tempi di ristrettezze economiche, con il prezzo della benzina ormai a due euro al litro, nel giro di poche settimane aveva perso gran parte della sua clientela. Nel tentativo di recuperarla aveva chiesto più volte alla società petrolifera di poter applicare degli sconti, ma la risposta è sempre stata negativa. Tre giorni fa invece, a Figline Valdarno, un imprenditore di 60 anni si è tolto la vita nella sua abitazione, pugnalandosi alla gola. Pare che da qualche tempo la sua azienda non riuscisse più a vendere la stessa quantità di prodotti per l’igiene personale nelle farmacie e nei negozi specializzati. Sarebbe stato proprio questo netto calo di introiti ad aver determinato uno stato di depressione. Da qualche tempo anche i familiari avevano notato che era taciturno e che soffriva di una certa stanchezza psicologica, ma non al punto di pensare che arrivasse ad uccidersi.
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