Giorgio Iorio

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Buonasera, mi chiamo Giorgio Iorio sono un agronomo.
Forse il mio messaggio vi sembrerà strano ma Vi prego di leggerlo.
Da diverso tempo mi occupo di coltivazione di prodotti agricoli da avviare alla trasformazione e/o consumo fresco.
Negli ultimi anni sta aumentando in maniera considerevole il numero di reclami per la presenza di corpi estranei negli alimenti.
Pensate ai risvolti che si possono avere se si ritrova, per esempio, un pezzo di plastica dura in una scatola di pomodoro (Made in Italy) utilizzata in una mensa scolastica o in un ospedale. Le conseguenze negative si moltiplicano se il prodotto è stato utilizzato in paesi con esigenze qualitative particolari (es. Giappone).

Al di là di questo penso che a nessuno di noi farebbe piacere ritrovare in un alimento un corpo estraneo sia per motivi di sicurezza che di qualità del prodotto acquistato.

Vi starete chiedendo perché sto raccontando questo a Voi che utilizzate cartucce. Vero?
Bene, io non sono cacciatore ma reputo la caccia uno degli sport che, se fatto in ossequio delle regole, meglio concilia l’uomo alla natura e lo educhi al rispetto.
Purtroppo non sempre le regole si rispettano ed è frequentissimo ritrovare nei campi (nei quali produciamo alimenti) bossoli di cartucce.
Purtroppo, molti di questi non si riescono a rilevare con le moderne selettrici; pensate ad una cartuccia di colore rosso in un mare di cubetti di pomodoro, o di colore verde/gialle in un mare di insalatina da mettere in busta.

Penso di aver reso l’idea e vengo alla conclusione.
Sicuramente chiederVI di utilizzare cartucce di biodegradabili è utopia, ma chiederVi di lavorare sull’educazione di chi non rispetta le regole potrebbe essere fattibile.
Non lasciare le cartucce nei terreni richiede un piccolo sforzo.

Forse sarà utopia ma credo che il piccolo contributo di tutti possa contribuire a migliorare il mondo.
 
Certo 👍! Dovrebbe essere assolutamete tra i principi etici d'ogni Cacciatore la raccolta dei bossoli, ricordando che c'è tralaltro una articolo di legge che obbliga la raccolta degli stessi con relativa sanzione qualora non lo si ottemperasse! Cacciare tra colture in atto, come pomodori e insalate, mi par di ricordare sia altrettanto vietato per legge, anche se non si può escludere l'ignoranza/arroganza di qualche appartenente alla nostra categoria!

La stessa mi vien da pensare che viene messa in atto da qualche agricoltore quando sparge un 2/300 litri di glifosato sui suoi campi o tratta con anticrittogamici vari il suo bel meleto con tutti quei bei nidiacei di turdidi e non solo che verranno gasati come nella miglior tradizione stragista ! Quindi chiarito questo la Caccia non è uno sport ma una passione che chi non l'ha mai praticata, difficilmente ne comprendera' il significato, men che mai i valori che può trasmettere ! Grazie per il suo appello con la speranza che ognuno riveda il grado di coscienza relativo alla sua categoria d'appartenenza.

Saluti
 
Ultima modifica:
Sono un agricoltore pure io. Non frequento molti luoghi per andare a caccia ma posso dire che non trovo bossoli per terra come succedeva 15 anni fa' quando andavo a caccia con mio padre, adesso se ne trova solo qualcuno che, mi piace pensare, non si riesce a trovare dopo lo sparo come succede a volte a me quando sparo con i semiautomatici. Ormai gli "sparatori" si perdono di anno in anno lasciando il posto a chi ama e rispetta davvero questa passione.
Spero mi confermiate che la mia realtà è diffusa in tutta italia.
Detto questo, da contadino e cacciatore non penso che il bossolo di turno influenzi in maniera così significativa la presenza di corpi estranei nei prodotti, spero che il tuo intervento venga fatto anche in diversi forum di diversa natura se si vuole davvero sensibilizzare le persone sull'argomento.
 
Intendo sull'argomento dei corpi estranei e non dei bossoli nei campi. Volevo precisare
 
Ma, premetto che come già detto noi cacciatori abbiamo leggi da rispettare, es raccolta bossoli, e non praticare l attività con colture in atto, mi sembra molto strano (quasi assurdo) che un pezzo di plastica di una cartuccia possa finire tra gli alimenti( pomodori insalate ecc) oggetto di lavorazione e trasformazione delle stesse. Oggi la tecnologia messa a disposizione dell' industria e molto all' avanguardia, tutte le aziende addette alla lavorazione e trasformazione del prodotto (dovrebbe saperlo) hanno sensori molto sofisticati per trovare qualsiasi corpo estranei nel processo su descritto . Quindi penso che il problema su esposto sia irrisorio se non raro. Resta comunque il fatto di rispettare, quando si caccia la proprietà altrui.
 
Mi resta difficile credere che un bossolo finisca nell'insalata o nei pomodori a cubetti, con la tecnologia che cè, un bossolo non è solo plastica, ma anche fondello in ottone, che un sensore di metalli trova con facilità, non voglio giustificare questo abuso da parte dei cacciatori me compreso, succede che si perda un bossolo nei campi agricoli e me ne scuso, ma secondo me è un falso problema, succede di peggio in agricoltura e non ad opera della caccia.
 
Mi sembra anche a me impossibile che un pezzo di plastica così grande possa finire sul cibo. io comunque raccolgo sempre tutti i bossoli che sparo, a meno che non riesca proprio a trovarli se cadono nell'erba alta, ma ci perdo sempre diversi minuti a ricercarli..
 
Se nel tempo il campo è stato trinciato, il bossolo è stato ridotto finemente. Se la parte del fondello si potrebbe facilmente individuare e separare magari con l'aiuto di calamite, la parte in plastica effettivamente sarebbe molto difficile da scartare anche perché il lavaggio del prodotto raccolto si fa' sfruttando la capacità del prodotto stesso di galleggiare, separando le impurità che più pesanti vanno a fondo. La plastica galleggiando ed essendo in piccolissimi pezzi potrebbe effettivamente creare problemi.
L'unica cosa sarebbe capire come fa un piccolissimo pezzo di plastica ad essere raccolto. Mi piacerebbe che l'amico che ha fatto il post me lo spiegasse, anche perché ha fatto l'esempio dei pomodori e non di patate, che sarebbe stato più credibile.
 
Buongiorno, grazie a tutti per le risposte. Premetto che il mio appello non era per colpevolizzare persone e "categorie", volevo solo segnalare una problematica.
So bene che non tutti siamo uguali e ognuno agisce secondo educazione, logiche e coscienze diverse. SIcuramente ci sono i "non agricoltori" e i "non cacciatori" (ossia quelli che agiscono senza regole), ma ci sono anche quelli che, come voi, (e per fortuna sono la maggior parte) hanno una coscienza (e passione).
Quello che vi ho riportato è vero, nonostante la tecnologia dei piccoli pezzi di plastica si ritrovano nei cibi.P1041545.JPGP1041540.JPG
Non solo nelle patate. Nel caso dei pomodori, le raccoglitrici meccaniche, portano nei bins anche corpi estranei. Stiamo cercando di sensibilizzare tutti ed elevare il grado di coscienza; perchè, è vero, il problema non sono solo le cartucce, ma anche i residui di fitofarmaci, altri corpi estranei etc.
Grazie a tutti.
PS. Visto che non sono del settore vi chiedo: esistono cartucce biodegradabili? Esiste un modo per incentivare "gli arroganti/ignoranti" a raccogliere le cartucce dopo l'utilizzo ?
 
Ciao Giorgio, lavoro nel settore dell'industria alimentare e mi occupo anche di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità. Ovviamente sono cacciatore e, quindi, potrei sembrar di parte ma, quando si parla di pericoli associati al consumo di alimenti è impossibile non considerare tutta una serie di fattori che ci portano poi a definire quella che viene intesa come analisi del rischio. Per farla breve e, facilmente comprensibile ai non addetti ai lavori, molta importanza viene data alla probabilità con cui un fenomeno (pericolo per il consumatore) possa manifestarsi e la gravità dei danni provocati, qualora il pericolo fosse realmente concretizzatosi. Senza voler andare troppo per il sottile: la probabilità che un pezzo di plastica, di colore rosso; proveniente da un bossolo, abbandonato in un campo da un cacciatore, è davvero molto, molto bassa. Questo non significa impossibile, ma davvero poco probabile; Inoltre, bisogna tenere in considerazione la gravità dei danni che potrebbe causare. Per avere un idea di confronto dobbiamo pensare che attualmente i corpi estranei, ritenuti dalle autorità competenti, in assoluto più pericolosi per la salute umana, sono il vetro ed i corpi metallici con dimensioni superiori (se non erro) a 600 micron. Detto questo, è doveroso fare un altra precisazione: all'interno di un ciclo produttivo di alimenti, in generale, salvo che questi non siano delle materie prime atte al consumo (pomodoro da consumare tal quale ) la tendenza è quella di incrementare gradualmente quelle "barriere" o quei sistemi che ci consentono di eliminare o ridurre un pericolo. Questo è ancor più vero per i corpi estranei dove la presenza da "campo" è inevitabile e, quindi, tutte le accortezze riguarderanno sicuramente fasi che seguiranno la raccolta: accettazione materia prima; cernita; pulitura; lavaggi; seconda cernita; calibratura (per gli ortaggi); passaggi al metal detector; uso di magneti ecc ecc
In alcuni processi tecnologici, come ad esempio quello dove lavoro io, l'unico vero pericolo riconosciuto è proprio dato dai corpi estranei, essendo la materia prima che trasformiamo un prodotto della terra e quindi di prima trasformazione. Non ci sogneremo mai di ridurre entro limiti di accettabilità pari a zero la presenza di corpi estranei nel prodotto in entrata. Il nostro compito è garantire la salubrità del prodotto trasformato e questo lo facciamo monitorando l'ultima parte del processo produttivo, quella che segna il passaggio dal produttore al cliente finale, non avrebbe senso farlo prima. Ma sono sicuro che tutte queste cose le conosci anche meglio di me.
Quanto a me, raccolgo sempre i bossoli
Un abbraccio
 
Ciao Tonin, grazie per la risposta. Comprendo bene il tuo concetto di valutazione del rischio (PxG), anche io mi occupo di sicurezza alimentare, ma consentimi qualche riflessione.
1- Non esistono riferimenti normativi relativi alla grandezza limite di un corpo estraneo (plastica dura, vetro, metallo etc); una linea guida della FDA parla di intervallo tra 7 e 25 mm (molto più dei 600 micron da te indicati) ma non è questo il punto
2- E' vero che bisogna analizzare la natura del CE, ma se arriva in bocca ad un bambino, un anziano o a chiuque, poco importa della natura, la perdita di fiducia per il prodotto (marca o azienda) è assicurata
3- In riferimento ai corpi estranei, secondo la mia esperienza, e per certi prodotti, qualsiasi macchinario ha limiti tecnologici che si possono migliorare solo se le materie prime che si trasformano sono di buona qualità (fondamentalmente, meno CE devo scartare più efficiente sarà la selezione);
4- delegare alla fase di trasformazione (la fase ultima del processo) l'onere di rendere sicuro un prodotto non mi trova daccordo. La qualità si costruisce lungo la filiera e la prima fabbrica di un prodotto alimentare è il campo pertanto, le prime "barriere" (barricate) si devono costruire nei campi.
Avrai letto sicuramente quello che ha scatenato, nelle ultime settimane, un comunicato dell'associazione industriali, dove si parlava proprio della presenza di cartucce nei pomodori. Tutti contro tutti. Atteggiamento poco costruttivo dove è palese che ognuno difende l'ovvio, il proprio orticello. Credo che invece dovremmo riflettere tutti ed ognuno fare la propria parte di cittadini (indipendentemente dai ruoli, hobby, sport etc.). Tutti siamo artefici o complici dello scempio che si vede nei nostri terreni. La presenza di una sola cartuccia o di 10 kg di plastica rappresenta allo stesso modo inciviltà e poco rispetto. Insieme a tanti altri colleghi stiamo cercando di sensibilizzare tutti quelli che entrano nella filiera degli alimenti (agricoltori, addetti alla raccolta nei campi ed alle lavorazioni, trasportatori, contoterzisti, frequentatori domenicali etc..) a collaborare per avere una "CAMPAGNA PULITA".
A poco serve ribadire, che la mia segnalazione nasce dal ritrovamento di pezzi di bossoli nel pomodoro (ma ritroviamo anche altro), Italiano (non cinese) e non si tratta di boicottaggio. Anche se la caccia è chiusa durante la stagione di coltivazione dei pomodori tutto quello che è di plastica ha vita lunga.
Tu che sei cacciatore, potrai anche benissimo capire, che chi non ha rispetto e pratica caccia alle quaglie fuori periodo contamina di pallini i pomodori (si i pallini si conficcano nelle bacche)...ma anche questa è una fantasia....
 
Temo che prima o poi qualche illuminato solone con una terza narice che fiuta il vento politico e la possibilita' di ricevere fondi per il suo partito, per la sua regione, per i suoi amici e per se' stesso presentera' un disegno di legge che vietera' fucili da caccia a ripetizione e basculanti con eiettori automatici per evitare che in ogni barattolo di pelati Cirio si trovi, come la sorpresa in un uovo di Pasqua, un bel bossolo della Fiocchi.
 
qualche bossolo non lo trovo ma raccolgo tutti quelli trovo se tutti facesero cosi risolto il problema saluti
 
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