Siena, nessuna credibilità: Agricoltori e cacciatori si rivolgono alla regione

Alberto 69

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"Con oggi si apre una fase nuova. Mondo agricolo e venatorio, gli organi di gestione impegnati sul territorio, non possono che prendere atto che la Provincia di Siena non è più interlocutore credibile". Così un'amara nota congiunta delle associazioni venatorie Fidc Toscana, Arci Caccia Toscana, Anlc, Urca e agricole Confagricoltura, Coldiretti e Cia, torna sulla questione volpi, che a Siena ha visto la Provincia ritirare la Delibera per il contenimento. "La marcia indietro sulla volpe - dicono - è un oggettivo invito al disimpegno, una offesa a quanti, agricoltori e cacciatori, hanno fino ad oggi profuso energie umane ed economiche nella gestione della fauna selvatica, negli interventi di controllo, nel contenimento, nella prevenzione".

"Con la decisione di ritirare la delibera sul controllo della volpe la Provincia ha segnato una delle pagine più squallide di questi ultimi anni. Quando si decide di sacrificare il giusto, in questo caso un atto ineccepibile che aveva tutti i requisiti per essere inattaccabile, quando il merito viene dopo il calcolo di presunte convenienze politiche, significa abdicare al proprio ruolo istituzionale e alle proprie prerogative", dicono le associazioni. Sostenere che la decisione sia il frutto maturato dagli incontri al Tavolo di Concertazione con le categorie, come ha fatto l'istituzione, per le associazioni, è una "interpretazione del tutto fantasiosa della realtà". Anzitutto perchè è proprio non partecipando a quel tavolo che le associazioni venatorie e agricole hanno voluto protestare contro quel metodo che portava a rivedere un provvedimento legittimo, solo per dare retta ad alcuni facinorosi. Senza contare che semmai avrebbero dovute essere affrontate altre urgenze, segnalate da un documento che poneva obbiettivi ed adeguamenti verso una più efficiente gestione faunistica, intensificando gli abbattimenti.

"La Provincia e l’Assessore Betti - evidenziano agricoltori e cacciatori - inizino a mettere nel conto di chiedere tutto questo, da domani, agli animalisti. Gli agricoltori ed i cacciatori nei prossimi giorni solleciteranno nelle sedi opportune una riflessione approfondita che favorisca una piena presa di coscienza sulla reale portata della gestione faunistica che, se non affrontata in termini complessivi, razionali e, stante la situazione, anche straordinari finirà per avere pesanti ripercussioni anche di ordine pubblico.

Gli agricoltori ed i cacciatori andranno a presentare le loro istanze e proposte direttamente alla Regione Toscana, "per chiedere all’Amministrazione regionale di intervenire in prima persona, anche esercitando i poteri sostitutivi, sul territorio senese, dal momento che la Provincia ha dimostrato oltre ogni dubbio e possibile sopportazione la totale incapacità di governare gli equilibri faunistici e di garantire l’interesse generale alla salvaguardia delle produzioni agricole".


 
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