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Stamattina sono andato al nuovo capanno quasi un'ora prima della prima luce. Poi, dopo una lunga e uggiosa attesa perche' potessi vedere qualcosa, fra il lusco e il brusco (o "a bruzzico," come dicono i toscani), vedo una bella cerva, di dimensioni piu' che rispettabili che comincia a foraggiare alla mangiatoia. Aspetto che si concentri sulla pappa, piano piano alzo il fucile e lo sporgo dalla finestrella. Inquadro la cerva nell'ottica, metto il reticolo sul "punto magico" che provoca paralisi totale immediata seguita quasi istantaneamente dalla morte, tolgo la sicura, comincio a premere il grilletto... e il suo "yearling." giovane dell'anno, nato a primavera, femminuccia, che non avevo visto, le viene vicino e comincia a papparsi il mais anche lei. Giovane, ma ovviamente svezzata da tempo, fisicamente non avrebbe bisogno della mamma, ma la mamma, ovviamente una bestia matura, conosce tutti i pericoli e come evitarli. Se l'avessi uccisa, la cerva adolescente sarebbe potuta finire in bocca a un coyote o a un bobcat, o arrotata da un'auto, o fucilata da uno meno scrupoloso di me. Quindi rimetto la sicura, abbasso il fucile, e mi godo lo spettacolo, che durera' per almeno cinque minuti. Poi piano piano mamma e figlia si allontanano, si infilano nel bosco e spariscono. Per me la soddisfazione e' stata forse anche maggiore di quanto lo sarebbe stata se avessi sparato.