Belle, le "baffone" (cesene!). Nel 1966, se non vado errato, ci fu un inverno freddissimo, e la mattina, un'ora dopo la levata del sole le vedevi arrivare dai monti della Sabina in lunghe linee disorganizzate, alte contro il cielo blu e poi discendere nelle vigne ormai quasi del tutto spoglie, ma che ancora offrivano loro un po' di uva appassita. Papa' ed io ne prendemmo parecchie in diverse uscite in una tenuta alle porte di Roma. Belle, ma toste da abbattere (usavamo pallini dell'8 perche' col 10 o anche col 9 incassavano e allungavano, rendendo difficile il ritrovamento fra i filari di viti), e toste anche da mangiare. Come le cucini, Baro'?