- Registrato
- 23 Ottobre 2011
- Messaggi
- 21,277
- Punteggio reazioni
- 8,223
- Località
- Giugliano in Campania (NA)
La conservazione dello scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) – lo scoiattolo autoctono dei paesi europei – è seriamente messa a rischio dall’invasione, dovuta a rilasci sconsiderati avvenuti nel passato, dello scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) di provenienza nord-americana. Questa specie infatti, più grossa ed aggressiva, sta colonizzando il nord Italia e molte altre zone dell’Europa fra cui il Regno Unito. Esercita una importante competizione alimentare verso lo scoiattolo rosso ed inoltre è portatore sano di agenti patogeni molto pericolosi per quello autoctono.
Una recente ricerca ha però messo in luce un altro meccanismo che esaspera la competizione fra le due specie. E’ stato osservato un marcato aumento degli ormoni dello stress (glucocorticoidi) nelle popolazioni di scoiattolo rosso esposte alla competizione di quello grigio. La rimozione o la riduzione della presenza dello scoiattolo grigio determina una diminuzione della concentrazione di questo ormone negli scoiattoli autoctoni. Gli individui stressati ovviamente tendono a ridurre il successo riproduttivo e diventano più ricettivi agli agenti patogeni. Il controllo (eradicazione) dello scoiattolo grigio è pertanto una misura importantissima per la tutela della specie autoctona.
Ricordiamo che quasi 20 anni fa, il tentativo di eradicazione di questa specie invasiva ed aliena fu bloccato da una denuncia delle associazione animaliste che portò alla condanna in primo grado (poi ribaltata in appello) dei vertici dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (oggi confluito nell’ISPRA). In questo modo si è persa un’occasione d’oro per la conservazione della nostra fauna, quando ancora la situazione non era così grave e l’eradicazione sarebbe stata molto più semplice ed economica.
Santicchia et al. (2018) Stress in biological invasions: introduced invasive grey squirrels increase physiological stress in native Eurasian red squirrels. Journal of Animal Ecology, 87(5): 1342-1352.
Dott. Francesco Santilli
Fonte:https://www.facebook.com/gestionefauna/